Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Canada |
Durata | 79 minuti |
Regia di | Philippe Grégoire |
Attori | Alexandrine Agostini, Marc Beaupré, Tanja Björk, Arnmundur Ernst Björnsson Huguette Chevalier, Patrice Dussault, Marie-Thérèse Fortin, Maxime Genois, Vial Grégoire, Ingi Hrafn Hilmarsson. |
MYmonetro | Valutazione: 2,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento martedì 9 novembre 2021
Un uomo torna a casa della sua famiglia dopo uno scandalo sul lavoro e si ritrova ad essere il primo indagato per un'altra ambigua vicenda.
CONSIGLIATO NÌ
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Alexandre è un giovane istruttore sull'uso delle armi della dogana del Quebec che viene sospeso dal servizio per rapporti sessuali inappropriati. Fa così ritorno a casa dove la madre è proprietaria di una pista per auto da corsa presso cui anche lui ha lavorato in passato. Appena tornato viene indagato dalla polizia locale perché qualcuno ha appeso sul portone della chiesa disegni in cui lo si vede impegnato in attività sessuali. Il colpevole non può essere che lui.
Philippe Gregoire al suo primo lungometraggio, impegnato a rivisitare una fase della propria vita in cui è stato doganiere, incappa nel velleitarismo che involontariamente viene esplicitato dall'auto da corsa che gira in tondo nei titoli di testa.
Torna alla memoria la Ferrari che correva senza sosta in un circuito chiuso nella scena d'apertura di Somewhere di Sofia Coppola rivelandosi funzionale ad anticipare la vuota personalità del protagonista. Qui invece purtroppo è il film che cerca di inserirsi in un filone di avanguardia senza che però chi lo dirige abbia chiara l'idea del percorso che intende seguire. Non basta infatti far citare da una giovane driver islandese l'enfant terrible del cinema canadese francofono André Forcier per farsi accreditare come suo epigono.
Non mancano poi gli echi del cinema di un Maestro come Xavier Dolan ma tali rimangono perché la feroce critica del moralismo dei suoi compatrioti nonché l'acuta analisi della borghesia del suo Paese (e non solo) che innervano il suo cinema non possono essere nemmeno lontanamente ritrovate nella doganiera vogliosa di un mènage â trois o nelle caratterizzazioni dei poliziotti che indagano su Alexandre. Resta solo, alla fine, il filo sottile di un desiderio d'evasione e di ricerca del proprio vero io incarnato nella presenza della ragazza islandese e nella sua isola lontana.
Il cinema francese oggi è un cinema di respiro internazionale, capace di parlare con un linguaggio immediatamente comprensibile alle comunità più diverse, questo soprattutto per merito del regista e produttore Luc Besson, il quale riusci ad aprire la cinematografia francese al mondo ed a farla crescere tanto da risultare una industria internazionale.
Il modo più interessante per guardare Le bruit des moteurs è probabilmente quello di abbandonare le coordinate ordinarie. La storia ha un carattere grottesco dentro uno spirito inquieto e spiazzante, invita a perdersi nelle immagini, nei suoi significati reconditi e criptici, ed il fraintendimento diventa una scorciatoia per la verità, una delle tante.