Titolo originale | Jane Par Charlotte |
Anno | 2021 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Francia |
Durata | 90 minuti |
Regia di | Charlotte Gainsbourg |
Attori | Jane Birkin, Charlotte Gainsbourg . |
Uscita | giovedì 16 giugno 2022 |
Tag | Da vedere 2021 |
Distribuzione | Wanted |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,64 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 6 giugno 2022
L'attrice racconta sua madre Jane Birkin in un intimo ritratto. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, In Italia al Box Office Jane By Charlotte ha incassato 13,2 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Come si può raccontare un'icona senza usare parole già dette e immagini già viste? Attraverso lo sguardo unico al mondo di un figlio, anzi una figlia. Lo dimostra Charlotte Gainsbourg in Jane par Charlotte, documentario-tributo alla madre Jane Birkin che parte con delle riprese scomposte da backstage di quest'ultima al suo ennesimo concerto di successo. Poche scene dopo si svela la vera anima del film: non un fan movie ma un confronto serrato tra madre e figlia che è insieme un dialogo artistico, o meglio un monologo a due voci. Le unisce il sangue, il talento, la passione per l'arte, per la fotografia, per la musica, per quel Serge Gainsbourg che nel documentario citano a più riprese e di cui mostrano la casa-museo lasciata intonsa a Parigi.
Al suo debutto alla regia Gainsbourg firma un'opera intima e personalissima, mai priva di stile e di interesse, giocando con la formula di archivio biografico familiare che nel suo caso specifico è anche profondamente artistico.
Nuovo tassello nel filone dei documentari girati da figli d'arte dedicati agli illustri genitori (corrispettivi italiani sono Negli occhi di Giovanna Mezzogiorno o Ritratto di mio padre di Maria Sole Tognazzi), in Jane par Charlotte Gainsbourg mira a raccontare l'altro volto di Birkin, quello privato, più intimo, ritraendola tra i suoi cani come nel giardino con le nipoti (figlie di Charlotte), in pescheria come sul palcoscenico, inserendo nella narrazione scatti fotografici e sfocature di luce come a voler sottolineare la luminosità dell'anima che ha scelto di porre al centro del racconto.
Non è una narratrice estranea, entra sin dalla prima scena nel suo documentario, polverizzando il confine tra biografico e autobiografico e svelando anche molto di se stessa, come figlia, come artista e come madre. Insiste sul fattore umano, sulla vulnerabilità, sulle dipendenze della madre da sonniferi e alcol, ma anche sul dramma della malattia (un "cancro non doloroso", per usare le parole di Birkin) e sulla tragedia di aver perso la prima figlia Kate e sulla conseguente catena infinita di "se avessi" dovuta al senso di colpa.
Portatrici sane della stessa filosofia di vita libera, lontana da pregiudizi e convenzioni, Jane e Charlotte affrontano davanti alla macchina da presa temi esistenziali, ricordi, paure. Paura di invecchiare, per cui Birkin confida di aver tolto gli specchi più realistici di casa e di togliere volentieri gli occhiali prima di guardarsi. Paura della morte, più dei suoi figli che sua - mentre Charlotte teme di perdere la figura titanica della madre, come confessa nella lettera-tributo finale, commossa e commovente.
Ne esce un ritratto umano insieme lieve e potente, senz'altro commovente, che dice molto della donna, più che dell'artista, Jane Birkin.
JANE BY CHARLOTTE disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€14,99 | – | ||
€14,99 | – |
«Un pretesto per poterti guardare come non ti ho mai guardata o come non ho mai osato guardarti»: così la figlia (Charlotte Gainsbourg), spiega alla madre (Jane Birkin), perché ha deciso di realizzare il suo primo lungometraggio proprio su di lei. E svela anche il suo metodo: filmare dei piccoli pezzi, costruendo man mano che si procede, senza seguire una sceneggiatura perché «Varda aveva ragione. Vai alla recensione »
Jane Birkin ha settantacinque anni, Charlotte Gainsbourg cinquanta, sono madre e figlia, due dive in campi diversi ma ambedue note al grande pubblico, donne di successo e talento. Parlano piano, sono educate e riservate - very english - sembrano conoscersi poco e male. La figlia decide di filmare la loro relazione alla ricerca di una comunicazione nuova, forse più profonda, sicuramente sincera e senza [...] Vai alla recensione »
Charlotte guarda Jane. Charlotte canta con Jane. Charlotte riprende Jane, parla, cammina, ricorda con Jane. Charlotte scopre Jane come mai l'aveva conosciuta prima e, contemporaneamente, scopre anche se stessa, davanti alla rispettosa riservatezza della madre. Una madre complessa, in qualche maniera ingombrante: icona adolescente, scesa in Francia dalla Swinging London (aveva 19 anni quando si rotolava [...] Vai alla recensione »
Nel 1988 Jane Birkin si rivela alla camera di Agnès Varda: Jane B. Par Agnès V. è il ritratto di una donna che si riscopre modella per un cinequadro di cui è materia viva e musa ispiratrice. Un rapporto di complicità, quello tra Birkin e Varda, che si estende al progetto gemello e complementare Kung Fu Master, tratto da un sog-getto dell'attrice e nel quale compare anche la figlia Charlotte Gainsbourg. [...] Vai alla recensione »
Jane Birkin, attrice e cantante inglese, icona anni Sessanta di eros e stile, bellezza e spregiudicatezza, raccontata da sua figlia Charlotte Gainsbourg. Un viaggio nelle memorie famigliari rievocando anche dolori inauditi, come quello per il suicidio di Kate, nata dall'unione di Jane e il compositore John Barry, il momento più drammatico nella vita della Birkin e della Gainsbourg, che ha lasciato [...] Vai alla recensione »
Per loro stessa ammissione, nell'arco di un legame madre/figlia ormai cinquantennale Jane Birkin e Charlotte Gainsbourg non hanno mai avuto un rapporto particolarmente confidenziale. Ha sempre prevalso una forma di rispetto reciproco interpretato come accettazione silenziosa dell'altro, solcata anche da venature di timidezza. In tal senso il bel documentario Jane par Charlotte (che omaggia fin dal [...] Vai alla recensione »
Jane Par Charlotte non è un racconto familiare corale, e a tratti fortemente irriverente, come The Rossellinis, ma una raccolta di momenti a due, fra due donne il cui rapporto con lo scorrere dei minuti si fa sempre più viscerale. Charlotte Gainsbourg riprende mamma Jane Birkin come se fosse un soggetto da studiare, da scoprire oltre l'immagine che il mondo ha di lei.
Ben altra musica, tutta familiare, con l' esordio alla regia di Charlotte Gainsbourg, in passerella con mamma Jane Birkin per presentare Jane par Charlotte e incassare una valanga di consensi e occhi lucidi di una platea che ha applaudito la figlia cantante e attrice ma anche la mamma, simbolo di un' epoca fatta di contestazione e di fiori nei vostri cannoni e pure dell' amore poetico e distruttivo [...] Vai alla recensione »
Quando nel 2018 andò a cantare alla Carnegie Hall di New York si sentì chiedere: "Birkin come la borsa?". Ma chi potrebbe ridurre l'attrice, cantautrice, modella e scrittrice inglese Jane Birkin al sac à main di Hermès, che nel 1984 ispirò al presidente della maison francese Jean-Louis Dumas, lamentandosi sul volo Parigi-Londra di non trovare una borsa adatta alle sue esigenze di giovane madre.