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La docu-fiction racconta la storia di Libero Grassi, i mesi in cui ha spezzato il silenzio, l'omertà, in cui si è trovato isolato, fino a diventare il facile bersaglio di un clan mafioso. Espandi ▽
Sono trascorsi 25 anni dalla mattina in cui è stato ucciso Libero Grassi, un cittadino comune, un imprenditore, un uomo dai mille interessi che ha pagato con la vita la sua opposizione pubblica alla cultura mafiosa.
Libero Grassi non era un Magistrato, un Poliziotto, un Politico, una Persona per cui la lotta alla mafia coincideva con la sua professione.
Libero Grassi ha vissuto in anni in cui esisteva una logica di potere e di controllo della città di Palermo totalmente mafiosa e si è ribellato con il coraggio di esporsi pubblicamente, usando i giornali, la televisione. Si è ribellato con la logica delle parole, con i ragionamenti, con la forza di una vita sempre vissuta, con la moglie Pina Maisano e i figli Alice e Davide, nei principi della giustizia, della libertà individuale e della crescita collettiva.
Io sono Libero, attraverso la tecnica della docufiction, racconta la sua storia, racconta quei mesi in cui Libero Grassi ha spezzato il silenzio, l'omertà, in cui si è trovato isolato, fino a diventare il facile bersaglio di un clan mafioso. Recensione ❯
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Il regista Pippo Delbono fa visita a un centro profughi e raccoglie le drammatiche testimonianze dei migranti. Espandi ▽
Raccogliendo il suggerimento della madre, Pippo Delbono decide di mettere in scena un suo personalissimo Vangelo all'interno di una cornice particolare quanto importante: un centro di accoglienza astigiano per profughi e migranti che senza sosta giungono sulle coste italiane. La scelta di mescolarsi con gli "ultimi" della società appare a Delbono come il modo più plausibile per lui - ateo - di affrontare momenti dai testi evangelici perché "non si può camminare sull'acqua. Si può solo sprofondare nell'acqua, come sprofondano tutte queste persone che stanno arrivando qua e che cadono, come dei Cristi, in mezzo al mare". Recensione ❯
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Falchi e falconieri in competizione nel deserto del Qatar Espandi ▽
Il film si concentra su tre anni di osservazione della caccia col falco, antica tradizione medievale praticata ancora oggi dall'aristocrazia araba. La guida è un falconiere che sta portando ad un importante torneo in Qatar i suoi falchi da competizione. Recensione ❯
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Si può essere donne felici anche senza figli? E' quello che si sono chieste le autrici del progetto Lunadigas, raccolta di testimonianze di donne che, per scelta, non sono diventate madri. Incredibile ma vero: si può essere donne felici senza figli o, forse, è il caso di dire, "si potrebbe" essere donne felici anche senza avere un figlio, a patto che il mondo intero non cercasse di sostenere a tutti i costi il contrario. E' ciò di cui parlano le autrici del progetto web-documentario Lunadigas, in quanto raccolta di testimonianze vere di donne che hanno scelto di non diventare madri. Lunadigas, per la precisione, è un termine che in sardo significa "luna storta" e si riferisce a quelle pecore che non vogliono fare figli, perchè secondo la tradizione popolare, sarebbero nate, appunto, con la luna storta! Eppure, le donne che non vogliono avere figli sono sempre di più e, sembrerebbe, sempre più contente della loro scelta. Recensione ❯
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Un viaggio alla scoperta del mito dell'automobile e dell'amore-odio che, per più di un secolo, ha caratterizzato il rapporto che l'uomo ha avuto e continua ad avere con l'auto. Espandi ▽
Il XX secolo è stato il secolo dell'automobile. L'umanità in nemmeno cent'anni, ha adattato la propria esistenza alle esigenze dell'auto privata. Le città sono ormai il dominio delle macchine e si sono adattate ai modelli urbanistici che queste hanno imposto. Più di ogni altra invenzione dell'uomo, le automobili hanno antropologicamente modificato la natura umana, cambiandone la percezione del mondo. I nostri sensi, udito, gusto, olfatto, vista e tatto, sono stati ridefiniti dalla cultura dell'automobile. Il nostro immaginario ancora oggi viaggia sulle quattro ruote. Recensione ❯
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Edoardo Leo fa passi avanti nella regia e si conferma cantore di tempi precari e disillusi. Commedia, Italia2015. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Diretto da Edoardo Leo, il film trae spunto dal romanzo di successo "Giulia 1300 e altri miracoli" di Fabio Bartolomei. Espandi ▽
Diego è un venditore di auto senza più la capacità di costernarsi, Claudio l'ex gestore di una gastronomia che ha chiuso i battenti, Fausto un piazzista televisivo inseguito dai creditori. Li accomuna il sogno di cambiare vita e un identico piano B: aprire un agriturismo - la versione per quarantenni del chiringuito ai tropici. I tre uniscono le forze per completare l'acquisto dell'immobile giusto ma devono subito affrontare mille problemi pratici, da un bagno intasato ai camorristi locali che esigono il pizzo. Nella loro avventura verranno coinvolti anche Sergio, un veterocomunista fermo al '68, ed Elisa, incinta e fuori di testa. Recensione ❯
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Una tipica commedia con il morto in cui si sorride ma a denti strettissimi. Commedia, Italia2024. Durata 77 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Davide Di Rienzo è la persona meno realizzata di una famiglia all'apparenza perfetta. Espandi ▽
Alessandro Siani, con gli inediti sparring partner Cristiana Capotondi e Dino Abbrescia, costruisce una tipica commedia con il morto. Siani si affida, molto più che nei suoi precedenti film, a una comicità al limite dello slapstick che può portare a dei sorrisi ma a denti strettissimi. Un espediente che concentra sulla sua persona, come con un occhio di bue sempre puntato, tutta la comicità più fisica della commedia mettendo così in secondo piano le capacità espressive attoriali dei coprotagonisti, L’aspetto però più interessante di Succede anche nelle migliori famiglie è la costruzione di una commedia con un’inedita ricerca di un’unità di tempo e di luogo: un funerale e un nuovo matrimonio avviene quasi senza spostarsi e quasi nello stesso momento. Recensione ❯
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Il fulminante esordio alla regia di Michele Riondino porta con sé l'eredità di molto cinema. Drammatico, Italia2023. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film dal solido impianto civile e dagli echi grotteschi e arrabbiati che rimandano a La classe operaia va in paradiso di Elio Petri. Espandi ▽
1997. All’ILVA di Taranto è appena avvenuta l’ennesima morte sul lavoro, ma Caterino Lamanna, operaio addetto ai lavori di fatica nell’industria siderurgia, è pronto a darne la colpa ai sindacati. Caterino è un cane sciolto che pensa al suo imminente matrimonio con la giovane albanese Anna e si fa i fatti suoi, finché Giancarlo Basile, dirigente dell’ILVA, non lo recluta per “farsi un giro e dirgli quello che succede” in fabbrica, e resoconti in particolare le attività del sindacalista Renato Morra, che infiamma gli animi degli operai e li spinge alla ribellione. Basile offre a Lamanna la promozione a caposquadra e l’auto aziendale, ma Caterino chiede di essere mandato alla Palazzina Laf pensando che sia un luogo di privilegio riservato a pochi eletti. In realtà è un edificio in disarmo, incrocio fra una riserva indiana, un manicomio e una prigione, dove sono rinchiusi in orario di lavoro i dipendenti qualificati che hanno fatto l’onda, e che quindi sono invitati a licenziarsi o ad accettare un incarico demansionato e incoerente con la loro preparazione. Palazzina Laf segna l’esordio alla regia dell’attore Michele Riondino, ed è un esordio fulminante, che porta con sé non solo la conoscenza approfondita della storia ignobile dell’ILVA e delle sue ricadute sul territorio tarantino (dove Riondino è nato e cresciuto), ma anche l’eredità di molto cinema, dalla saga grottesca di Fantozzi fino all’alienazione stralunata di La pecora nera di Ascanio Celestini, Brazil di Terry Gilliam e Tony Manero di Pablo Larrain. Recensione ❯
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Un film al contempo arcaico e postmoderno, completamente libero come sa essere il cinema di Alice Rohrwacher. Drammatico, Italia2023. Durata 134 Minuti.
Ambientato negli anni '80, nel mondo clandestino dei "tombaroli", il film racconta di un giovane archeologo inglese coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici. Espandi ▽
La chimera racconta una ricerca ostinata – di morte, di vita, di riscatto dalla povertà e di accumulo materiale – con il passo folk del cantastorie, evidenziandone il lato picaresco e quello simbolico.
È un film completamente libero come sa esserlo il cinema di Alice Rohrwacher, che sceglie il tempo del racconto cominciando lentamente, per dare al suo protagonista lo spazio di una rincorsa fatale, e accelerando in “ascese velocissime” che rivelano una comicità da film muto.
Ha i colori delle fiabe e l’apparente scanzonatura degli stornelli, attraversa un’Italia nel processo di essere svenduta agli stranieri ma in cui due stranieri sembrano gli unici a volerne conservare il mistero, ci aiuta a “stimare l’inestimabile” e a rivendicare la tutela delle “cose che appartengono a tutti” perché la proprietà non deve essere necessariamente possesso.
E il cinema di Rohrwacher si conferma qui contemporaneamente arcaico e postmoderno, nonché capace di inventare parabole agresti che presagiscono, come il migrare degli uccelli, la transizione verso il degrado a seguire. Recensione ❯
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La rivisitazione italiana di 25 km/h, film tedesco campione d'incassi nel 2018. Espandi ▽
Rocco e Guido sono fratelli, ma non potrebbero essere più diversi. Tanto Rocco è silenzioso, pacato e timoroso, quanto Guido è chiassoso, incontenibile e spericolato. Trent'anni dopo la sua partenza, Guido torna sulle natie colline dell'Emilia-Romagna per partecipare al funerale del padre, che gli ha lasciato una lettera di commiato in cui gli chiede di andare a spargere le sue ceneri sulla tomba della madre, nel cimitero di Cervia. I due fratelli partiranno così per questa insolita missione, e lungo la strada - fra un battibecco e l'altro - scopriranno di avere ancora molto in comune, e qualche segreto da rivelarsi (o no) a vicenda.
Per i suoi scopi e le sue intenzioni è centratissimo e, cosa non scontata, fa ridere spesso, a volte di gusto, grazie a una serie di gag ben scritte e ben interpretate dal duo centrale. 50 km all'ora sta all'Emilia-Romagna come Basilicata coast to coast sta alla Lucania.
La chimica di coppia tra De Luigi e Accorsi, ricca di improvvisazioni momentanee, funziona soprattutto grazie ai tempi comici di Accorsi, cui il ricongiungimento con le radici emiliane fa sempre un gran bene Recensione ❯
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Una storia d'amore e d'amicizia che non ha paura di volare alto, proprio come il suo protagonista. Drammatico, Italia2023. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Enea rincorre il mito che porta nel nome, lo fa per sentirsi vivo in un'epoca morta e decadente. Espandi ▽
Enea e l’amico Valentino sono molto uniti. Spacciano droga, non mancano alle feste più cariche di energia e per di più il secondo ha preso da poco il brevetto di pilota su arei da turismo. La famiglia di Enea si compone di un padre psicoanalista malinconico, di una madre che non ha smesso di amare il marito e di un fratello che a scuola ha più problemi che soddisfazioni. Gli resta l’amore a sostenerlo anche quando finisce in una vicenda difficile da gestire. Pietro Castellitto descrive un milieu sociale che mostra di conoscere bene sul quale applica una molteplicità di strategie narrative. Gli va dato atto che la coerenza è una dote che non gli fa difetto così come la spericolatezza nella stesura di una sceneggiatura che sostiene con la professionalità propria di un regista che, lo si vede, si è nutrito di cinema sin dall’infanzia. Perché Pietro vuole volare alto come il suo Valentino sorvolando gli abissi esistenziali muovendosi sulla corda tesa di un realismo che sembra non poter sussistere nel suo cinema senza sposarsi con il surreale o il grottesco. Recensione ❯
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Un film sull'Italia perbene, con bellissime intuizioni di regia e un Albanese come sempre magistrale. Drammatico, Italia2023. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Antonio, dovendo pagare il matrimonio della figlia, scoprirà, suo malgrado, che chi custodisce i nostri tesori non sempre custodisce anche i nostri sogni. Espandi ▽
Antonio Riva, operaio specializzato in prepensionamento, si reca in banca per prelevare dal conto su cui ha messo tutto ciò che ha. Non si è reso conto di aver tramutato le sue obbligazioni sicure in azioni a rischio, passando da risparmiatore ad azionista su consiglio di quella banca dove gli impiegati erano di famiglia, e che aveva sostenuto lo sviluppo dell’intero paesino sul lago di Lecco dove è nato e cresciuto. Quella banca, poi, mica può fallire, perché se fallisse “andrebbero a gambe all’aria tutti quanti”. Con Cento domeniche, di cui è protagonista, sceneggiatore (con Piero Guerrera) e regista, Antonio Albanese prosegue nel percorso di cinema civile che caratterizza la sua carriera di artista. Il suo intento qui è raccontare un’Italia perbene in via di sparizione, preda delle spietate logiche del mercato e della spregiudicatezza degli istituti bancari, che fanno ruotare il personale nelle filiali locali affinché nessuno possa costruire un rapporto di fiducia con il cliente. Dal punto di vista della regia Cento domeniche è convenzionale, quasi scolastico nelle transizioni fra un scena e l’altra, ma ha anche intuizioni bellissime e in qualche modo visionarie. Recensione ❯
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Un road movie fin troppo sentimentale che trova momenti di sincerità e leggerezza solo grazie ai giovani interpreti. Drammatico, Italia2023. Durata 90 Minuti.
I conflitti, le contraddizioni, la leggerezza e le battaglie che ognuno fa per essere felice e per amare. Espandi ▽
Un road movie dalla struttura semplice ed esemplificativa che intreccia il melodramma famigliare con il racconto – fin troppo sentimentale e consolatorio – della lotta alla malattia. Noi anni luce, dominato dai giovani volti di Carolina Sala e Rocco Fasano, celebra il ritorno alla vita sia come sguardo aperto rivolto al futuro, sia come recupero del passato, attraverso la ricerca del padre di Elsa e la scoperta delle origini da parte della ragazza. Un viaggio iniziatico, dunque, in realtà più prevedibile che mitico, in cui la retorica del duplice percorso di guarigione fisica e morale è contrastata dai due interpreti, che soprattutto grazie alla faccia da schiaffi di Fasano trovano momenti di sincerità e leggerezza. Recensione ❯
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Pennetta trova la magia a metà tra documentario e finzione e tra due vite sacrificate nella Sicilia di oggi. Documentario, Italia, Svizzera2020. Durata 82 Minuti.
Due ragazzi devono confrontarsi con le loro diverse solitudini in un paese della Sicilia. Espandi ▽
Due storie e due corpi nella Sicilia contemporanea, che in parallelo lavorano per sopravvivere e forse sognare di scappare altrove. Il piccolo Oscar, adolescente, vive con il padre e lo segue nei campi assieme al fratello maggiore, dove la piccola impresa familiare recupera oggetti abbandonati e rivende materiali a peso. Il rapporto tra padre e figli è fatto di poche e spesso brusche parole, che fanno però scorgere le cicatrici del passato. Non lontano, Stanley è un ragazzo più grande, e almeno teoricamente più libero. Viene dalla Nigeria, ha ricevuto un permesso di soggiorno, ma esita ad abbandonare l’isola e i piccoli lavoretti con cui sbarca il lunario, dalle pulizie in una chiesa alla raccolta nei campi. Recensione ❯
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James Miller, un noto saggista, presenta a Firenze il suo ultimo libro intitolato «Copia conforme» nel quale sostiene che le copie abbiano un valore intrinseco superiore all'originale. Espandi ▽
James Miller, un noto saggista, presenta a Firenze il suo ultimo libro intitolato «Copia conforme» nel quale sostiene che le copie abbiano un valore intrinseco superiore all'originale. Lei, una piccola mercante d'arte, assiste con il figlio alla presentazione e poi fa in modo di conoscere l'autore per fargli firmare alcune copie. Il giorno successivo, domenica, lo accompagnerà a Lucignano per 'mostrargli una sorpresa'. Mentre i due si trovano in un piccolo locale e lui è uscito per rispondere a una telefonata, la proprietaria allude a loro come a una coppia sposata e Lei sta al gioco. Gioco che proseguirà anche al rientro di James. Recensione ❯
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