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Jean-Claude Carrière

Jean-Claude Carrière. Data di nascita 17 settembre 1931 a Colombières-sur-Orb (Francia) ed è morto il 8 febbraio 2021 all'età di 89 anni a Parigi (Francia).
Nel 2016 ha ricevuto il efa premio alla carriera al European Film Awards.

Lo sceneggiatore prediletto di Luis Buñuel

A cura di Fabio Secchi Frau

Nato in una famiglia di viticultori, Jean-Claude Carrière frequenta il liceo Lakanal e l'École normale supérieure de Fontenay-Saint-Clous a Lione. Dopo una licenza in Lettere e Storia, abbandona la sua vocazione per scegliere la scrittura, che lui ama moltissimo. Nel 1957, pubblica il suo primo romanzo "Lézard". Il libro attira le attenzioni di Pierre Étaix e Jacques Tati che gli consigliano vivamente di prendere in considerazione la carriera di sceneggiatore cinematografico. L'idea gli piace e già nel 1961, firma i cortometraggi di Étaix Rupture (1961) e Heureux anniversaire (1962). Sarà proprio quest'ultimo che gli permetterà di vincere l'Oscar per il miglior soggetto di un cortometraggio. È un segno che deve continuare questo mestiere e nel 1962, vende proprio a Étaix la sua prima sceneggiatura per un lungometraggio Io e la donna che diventerà un film nel 1962.

Il sodalizio artistico con Buñuel
Se da un lato lo ritroviamo drammaturgo teatrale e collaboratore di registi come Jean-Louis Barrault, Peter Brook e André Barsaacq in opere come "Timone d'Atene" (1974), "Misura per Misura" (1978), "La conferenza degli uccelli" (1979), "La tragedia di Carmen" (1981), "Il Mahabharata" (1985), "Woza Albert" (1989) e "La tempesta" (1991) in una lunghissima e proficua carriera dietro il palcoscenico, al cinema il nome di Jean-Claude Carriére si lega indissolubilmente alla figura del regista surrealista Luis Buñuel, con il quale ha una collaborazione artistica di 10 anni, finita in seguito alla morte del grande maestro spagnolo. Tutto comincia con Il diario di una cameriera (1964) con Jeanne Moreau e Michel Piccoli e proseguirà con titoli che hanno fatto la storia del cinema e che hanno principalmente come attore fisso proprio Piccoli: lo scandaloso Bella di giorno (1967) con Catherine Deneuve; La via lattea (1969); il capolavoro Il fascino discreto della borghesia (1972) che gli farà ottenere una nomination agli Oscar per la migliore sceneggiatura originale e un premio BAFTA; Il fantasma della libertà (1974) con Monica Vitti e Quell'oscuro oggetto del desiderio (1977), con tanto di nuova candidatura Oscar e al César. Alla morte del regista, Carriére dimostra di non volersi slegare dalla famiglia del regista che più di ogni altro lo ha innalzato a migliore fra i registi europei e lo dimostrano i film che firma per il figlio di Buñuel, Juan Luis. La ragazza con gli stivali rossi (1974) con la Deneuve, per esempio, o Leonor (1975).

Altre importanti collaborazioni artistiche
Altri registi che riconoscono la genialità di Carriére, la curiosità di certi espedienti narrativi e la raffinatezza nella scrittura dei dialoghi e se lo contendono. Louis Malle si affiderà a lui per Viva Maria! (1965) con Brigitte Bardot e Jeanne Moreau, Il ladro di Parigi (1967) con Jean-Paul Belmondo e Milou a maggio (1990); il nostro Marco Ferreri gli darà in pasto i personaggi interpretati dalla coppia Mastroianni-Deneuve (innamorata anche fuori dalla cinepresa) in La cagna (1972); Milos Forman deve a lui il successo di Taking Off (1971) e Valmont (1989), che offrirà a Carriére una nuova candidatura ai BAFTA; e poi abbiamo Jesus Franco, Volker Schlöndorff (L'orco, 1996, con John Malkovich), Peter Fleischmann (La smagliatura, 1975, con Ugo Tognazzi ed È difficile essere un dio, 1989, con Werner Herzog), Jacques Deray (Borsalino, 1970, con Belmondo e Un attimo d'amore, 1972, con Depardieu), Jean-Luc Godard (Si salvi chi può... la vita, 1980, e Passion, 1982), Nagisa Ôshima (Max amore mio, 1986, con Charlotte Rampling), Gianfranco Mingozzi (L'iniziazione, 1987) e Jean-Paul Rappeneau (Cyrano de Bergerac, 1990, con Depardieu e Vincent Perez, che è sicuramente il suo film più noto e che ha sfiorato BAFTA e César per le sceneggiature).

Altre sceneggiature
La sua maestria si estende anche ad altri titoli, più o meno importantI che lo porteranno dalla Francia alla Spagna, fino a raggiungere la tanto sognata America. Negli Anni Sessanta-Settanta è la penna dietro: Hotel Paradiso (1966), Il diritto d'amare (1972), Il monaco (1972), Male d'amore (1974), Life Size (Grandezza naturale) (1974), Primavera carnale (1975), Un'orchidea rosso sangue (1975) con la Rampling e Alida Valli, Uova strapazzate (1976), Labirinto (1979) e Ils sont grands, ces petits (1979) con la Deneuve. Mentre negli Anni Ottanta, è il lungimirante autore di Il ritorno di Martin Guerre (1982) che vince il César per la migliore sceneggiatura originale, Antonietta (1982) con Isabelle Adjani, Danton (1983), L'armata ritorna (1983), La vita di Gaugin (1986) con Max von Sydow, il suo capolavoro L'insostenibile leggerezza dell'essere (1988) con Daniel Day-Lewis che gli permetterà di vincere un BAFTA e di andare molto vicino a un nuovo Oscar, Dostoevskij - I demoni (1988) e Una notte a Bengali (1988). Nel decennio successivo, firma pochi film degni di nota: il curioso Giocando nei campi del Signore (1991), l'italiano La notte e il momento (1995) e gli americani Chinese Box (1997) e Birth - Io sono Sean (2004) con Nicole Kidman.

I lavori per il piccolo schermo
Attivo anche nel piccoli schermo, viene ricordato per Les aventures de Robinson Crusoë (1996), miniserie molto popolare in Francia, cui seguono il film tv Le cerisaie (1972), guarda caso con Michel Piccoli, gran parte delle fiction dirette da Pierre Boutron e Jean-Daniel Verhaeghe, L'héritage de la chouette (1989), Il Mahabharata (1989), Associations de bienfaiteurs (1995) e Ruy Blas (2002).

Il Carriére attore
Ma Carriére si è prestato sporadicamente anche nelle vesti di attore. Lo ha fatto per l'amico Buñuel, quando gli chiese di vestire i panni di un prete in Il diario di una cameriera (1964), ma anche affiancato la nostra Valli in Le jeu du solitaire (1976) e ha preso parte a Buñuel e la tavola del re Salomone (2001) e Copia conforme (2010) di Abbas Kiarostami.

Il cortometraggio La pince à ongles
Unica opera firmata da regista, caso curioso, è un cortometraggio. La pince à ongles (1969), che vinse il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes.

Ultimi film

Documentario, (Italia - 2015), 79 min.
Drammatico, (Italia, Iran, Francia - 2010), 106 min.
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