Titolo originale | Copie conforme |
Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia, Iran, Francia |
Durata | 106 minuti |
Regia di | Abbas Kiarostami |
Attori | Jean-Claude Carrière, Juliette Binoche, William Shimell, Gianna Giachetti, Angelo Barbagallo Filippo Trojano, Agathe Natanson, Andrea Laurenzi, Manuela Balsimelli, Adrian Moore. |
Uscita | venerdì 21 maggio 2010 |
Tag | Da vedere 2010 |
Distribuzione | Bim Distribuzione |
MYmonetro | 2,46 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 gennaio 2017
James Miller, un noto saggista, presenta a Firenze il suo ultimo libro intitolato «Copia conforme» nel quale sostiene che le copie abbiano un valore intrinseco superiore all'originale. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office Copia conforme ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 290 mila euro e 75,6 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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James Miller, un noto saggista, presenta a Firenze il suo ultimo libro intitolato «Copia conforme» nel quale sostiene che le copie abbiano un valore intrinseco superiore all'originale. Lei, una piccola mercante d'arte, assiste con il figlio alla presentazione e poi fa in modo di conoscere l'autore per fargli firmare alcune copie. Il giorno successivo, domenica, lo accompagnerà a Lucignano per 'mostrargli una sorpresa'. Mentre i due si trovano in un piccolo locale e lui è uscito per rispondere a una telefonata, la proprietaria allude a loro come a una coppia sposata e Lei sta al gioco. Gioco che proseguirà anche al rientro di James.
Alla non più tenera età di 70 anni (portati peraltro benissimo) è nato un nuovo Kiarostami. Se ne era avuta una prima avvisaglia nell'incerto episodio di Tickets ma oggi, dopo il teorico Shirin , ne abbiamo una piacevolissima conferma. Intendiamoci: il pluripremiato e osannato dalla critica (che a Cannes è sembrata oltremisura spiazzata) non ha affatto smesso di interrogarsi sulla natura umana e non ha neppure rinunciato a una ricerca stilistica. Ha però scelto una modalità diversa di approccio. Ha deciso cioè di compiere ancora, come spesso è accaduto nel suo cinema, un viaggio che comportasse non solo uno spostamento fisico nello spazio ma un percorso, talvolta doloroso, nelle psicologie dei personaggi. È quanto accade anche questa volta ma con una leggerezza e una voglia di 'giocare' (non dimentichiamo mai che in francese e in inglese recitare diventa 'to play' e 'jouer') con un doppio livello di rappresentazione.
Nel film si recita ovviamente (brava, ça va sans dire, Juliette Binoche ma altrettanto efficace il baritono prestato al cinema William Shimell) ma gli stessi personaggi, da un certo punto in avanti 'recitano' il ruolo di una coppia sposata da quindici anni. Ne nasce un' analisi di speranze, illusioni e disillusioni che attraversano tante 'cop(p)ie conformi' sullo sfondo di una Toscana che diviene a sua volta protagonista. Kiarostami ha deciso di girare un film non 'alla Kiarostami'. Viva Abbas.
COPIA CONFORME disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
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€6,50 | – |
Jason Miller , scrittore e lei gallerista, s'incontrano a Firenze per la presentazione del libro di lui, tanto che alla fione non si capisce se sono una coppia in crisi che cerca un espediente per parlarsi e finalmente conoscersi, sia che siano due sconosciuti che per gioco recitano il ruolo di due coniugi entrando talmente nel ruolo fino a che esso diventa un gioco pericoloso in cui non si riesce [...] Vai alla recensione »
Un film narrativamente asciutto lineare senza fronzoli, nei dialoghi, nella struttura, una matura, seducente e bellissima Juliette Binoche in una altrettanto splendida interpretazione ( da ricordare la scena davanti allo specchio). Il film è imperniato sui bei discorsi filosofici ed estetici sulla natura dell’ arte. Lui un affermato saggista alla presentazione del suo libro [...] Vai alla recensione »
James, e Elle si incontrano a Firenze in occasione della presentazione del libro “Copia conforme”. Lui ha scritto un saggio nel quale sostiene che una copia di un opera d’arte può avere più valore dell’originale stesso; lei vende oggetti d'arte e partecipa perché è interessata al tema e allo scrittore.
...ma anche sull'arte e su chiunque "crei" qualcosa, in generale. Oppure anche sull'amore e l'incapacita' di amare. Ma questo forse, e' un tema che sta sullo sfondo. Perche' se si riesce ad "andare oltre" alle immagini che passano sullo schermo, e' facile comprendere cio' che scrive Antonella. Perche' ci sono due storie raccontate nello stesso film: una,originale e l'altra,un "falso" (una copia). Che [...] Vai alla recensione »
L'incontro tra una mercante d'arte e uno scrittore americano a Firenze per la presentazione del suo ultimo libro si trasforma in un gioco di coppia che i due accettano di fare quando la proprietaria di un bar li scambia per coniugi. Kiarostami ci inserisce nella vita di coppia attraverso la creazione casuale di un matrimonio di quindici anni che in realtà non c'è ma che attraverso [...] Vai alla recensione »
Se per reale si intende ciò che la soggettività plurale determina come oggettivo acquisito, non c’è niente di più reale della Toscana Felix così come l’immaginario collettivo dei non autoctoni lo conserva e lo tramanda. Ebbene, quella che è realtà per antonomasia, Kiarostami, che con il suo “Copia conforme” ci offre un lavoro [...] Vai alla recensione »
Vorrebbe essere forse un esercizio di stile, molto "intelletuale". Ma è una inutiloe carrellata di scene senza ritmo, scomposte, caratterizzate solo da una fotografia mediocre e da futili trovate ( come il paesaggio della città toscana riflesso nel parabrezza della macchina...). La povera bravissima juliettte binoche costretta a una recitazione forzata , inutile; personaggi senza spessore , una ricerca [...] Vai alla recensione »
Uno scrittore inglese, James Miller, presenta in Toscana la traduzione italiana dell'ultima sua opera, Copia conforme, che tratta della copia nell'arte e del suo rapporto coll'originale, ad una conferenza cui parteciperà Elle, che ottiene un appuntamento da lui, per fargli visitare la propria galleria d'arte in cui sono esposte opere originali d'epoca, ma anche falsi.
Cosa significa fingere? E cosa è una copia? che valore può avere una copia? e cosa dire dell'arte, copia per antonomasia della realtà? In un film che si muove su più livelli narrativi e che offre enormi spunti narrativi, il maestro Kiarostami si sposta dalla sua Terra natia, l'Iran, per raccontarci, in una splendida Toscana (che nonostante i cipressi riesce a fuggire [...] Vai alla recensione »
Bello, elegante etc etc Il punto non e' che la realtà è negli occhi di chi guarda (errore cara A.S.) ma che detta realtà ha un senso solo ed esclusivamente in quanto supporto che rende possibile la condivisione dei sentimenti e delle emozioni. E allora se questa condivisione riusciamo a farla prima o magari addirittura senza questa realtà che erroneamente confondiamo [...] Vai alla recensione »
........un plauso a coloro i quali decantano questo film,sconclusionato e inverosimile,ho avuto solo voglia di squagliarmela,alla scena del ristorante poi.....le metafore devono essere capite al volo,quando però fanno parte di un contesto nelle quali abbia un senso trasferirle.......
Il regista Kiarostami fa roteare magistralmente il film sull'ossimoro "originale-copia" e con grande sagacia penetra nell'animo dello spettatore attraverso interpreti bravi come l'espressiva Binoche e il cheto Shimell: "Originale" è qualunque cosa e opera d'arte che è la prima ad essere eseguita, da cui si trae la "copia". Ogni essere umano, pertanto, dovrebbe essere "originale" dal momento che viene [...] Vai alla recensione »
Due persone che fingono di essere una coppia e la loro giornata in Toscana. Mille ragionamenti sulla bellezza e sul valore, in essa, dell'originalità, lunghi piano sequenza. un protagonista maschile che suscita solo desideri di violenza contro lo schermo e che ci rende felici quando, dopo più di un'ora e mezzo, la sua immagine scompare lasciando spazio all'unica, involontaria, [...] Vai alla recensione »
da non poterne più. di una noia mortale. questi duelli verbali tra coppie, sempre uguali, sempre noiose, sempre inutili. stare insieme su che basi? sui ricordi? e il presente? meglio prendere il treno delle nove.
La leggerezza nei dialoghi che traspariva significati profondi era un tratto distintivo (esclusivo) lasciato da un grande maestro: Eric Rohmer. Kiarostami confonde il cazzeggio fine a se stesso con velleità intellettualistiche per far gioire gli adepti. Morale del film? Io ho resistito un'oretta prima di decidere di lasciare la sala insieme a mia moglie e ai miei amici con i quali avevo deciso di compiere [...] Vai alla recensione »
Un film che ho trovato davvero detestabile, pretenzioso e pretestuoso. I due protagonisti si incontrano in un paesino della Toscana, finto come solo i paesini rifatti della Toscana sanno essere (meravigliosi e stucchevoli, e un regista non può non saperlo), pranzano in una trattoria e la propietaria parla loro come se fossero sposati. I due stanno al gioco fino a comportarsi come se veramente fossero [...] Vai alla recensione »
HO VISTO QUESTO FILM NON CONSIDERANDO LA CRITICA DI QUESTO SITO MA IL MIO PARERE E DEVO DIRE CHE ALLA FINE NON è STATO PER NIENTE BRUTTO : UNA STORIA INUSUALE POETICA E SOPRATUTTO DI UNA PUREZZA RARA LO CONSIGLIO MA VI AVVERTO CHE PER ALCUNI POTREBBE ESSERE NOIOSO
Il film mi è piaciuto. Ha suscitato emozioni ma anche un "giuoco" intelligente e divertente per cercare e trovare altre "copie conformi" presenti nel film. recitato benissimo più da Shimmell che dalla Binoche. peccato per l'edizione italiana doppiata, l'originale ha un senso di straniamento in più. ci sono citazioni anche di Viaggio in Italia di R. Rossellini (le donne con le carrozzelle di neonati...). [...] Vai alla recensione »
Miracolosamente non annoia, seppur lento e involuto. Nessuna analisi, tanto chiacchericcio che eleganti frasi fatte fanno credere intelligente e prezioso. Meno male che gli interpreti non sono dozzinali.
"I boccioli diventeranno fiori". Ecco, lo sapevo. Lento, dialoghi improbabili, personaggi statici e incapaci di creare complicità con lo spettatore. Con me. E non sono passati nemmeno venti minuti. Nonostante mi piaccia molto addormentarmi al cinema, almeno per qualche minuto, mi capita molto raramente.
Un film che, anche se riconosco la bravura degli attori, mi ha annoiato profondamente, e non solo me, ma pure i miei amici cinefili.Quella che poteva essere un'ottima idea si è dipanata in modo lento e irrealistico. Salvo solo le bellezze della Toscana.
Ridatemi Eric Rohmer (almeno con lui trovavo spazio per riflettere ed evitavo l'effetto soporifero di un presuntuosissimo Kiarostami)!
Ho letto da qualche parte che è un film concettuale. In realtà è un film che spiazza lo spettatore italiano per via del fatto che lo disabitua dalla sua consueta percezione del paesaggio naturale e artistico proprio, il cui legame con questi due è divenuto solo di tipo arrogante-patriottico, e lo disabitua dall'idea stessa che si è fatto su cosa sia il cinema.
Un film che vale la pena vedere. Una riflessione sul rapporto uomo-donna ma soprattutto sulla vita di coppia, sulle complicità e i rimbrotti, le affinità e le divergenze. Un sottilissimo e arguto gioco psicologico coinvolge all'improvviso due persone che non si conoscono, ma che sembra abbiano vissuto assieme per anni. Il film è la dimostrazione che nella vita tutto può [...] Vai alla recensione »
Presentato in questi giorni in concorso a Cannes, il primo film che il maestro del cinema iraniano Abbas Kiarostami ha realizzato fuori dei confini del suo Paese non è facile da raccontare. All' inizio un critico d' arte presenta un suo libro sul rapporto tra opera originale e copia; una donna lo ascolta, per un po' , dalla prima fila. Si tratta di una gallerista francese trasferita in Toscana, dove [...] Vai alla recensione »
Perché creare una copia conforme quando l'originale, anzi, gli originali erano molto meglio? È questa la domanda che avrebbe dovuto porsi Kiarostami prima di girare il suo ultimo film, un Viaggio in Italia (ma le citazioni cinematografiche non si fermano qui, e sono tutte datate almeno quarant'anni fa) che racconta la crisi di una coppia attraverso interminabili conversazioni fra un lui inglese e una [...] Vai alla recensione »
Uno studioso dell'arte che preferisce le copie agli originali e un'antiquaria che ne ama la figura ma non le tesi (capita la metafora delle professioni?) entrano in contatto tra colli e borghi toscani. E' un approccio librario, è un passaggio dato in macchina, è un difficoltoso incontro di corpi e di caratteri affidato a dialoghi di disarmante pochezza: lei tesse l'elogio della semplicità, lui si [...] Vai alla recensione »
Finzione di coppia o coppia di finzione? Kiarostami si fa italiano e arbitro nel battibecco tra due anime irrisolte. La Donna (Binoche) e l’Uomo (Shimell, baritono ed esordiente attore in un film) si conoscono appena o troppo bene. Le spettatore brama a capirlo e alla fine comprende che forse è irrilevante:conta stare al gioco. Il punto. però, è che una volta scoperto il meccanismo tutto si fa infinito, [...] Vai alla recensione »
Le coppie resistono più per assenza che per presenza. «Un'amicizia - scriveva Abel Bonnard nell'omonimo libro - sono due solitari insieme». E che cos'è l'amore dura se non il momento sessuale di un'amicizia fra uomo e donna? L'intensità sarà anche connessa al desiderio, come credono i fautori delle passioni, ma senza durata non c'è coppia. Su questo arduo tema s'esprime Abbas Kiarostami con Copia conforme, [...] Vai alla recensione »
Una domenica di sole, un po’ troppa Toscana: il professore e la vibrante antiquaria (Binoche, vincitrice annunciata a Cannes) parlano del senso dell’arte e della vita. L’amore, con le sue conseguenze, cambierà le parole. Volutamente lento e solenne. Kiarostami una ventina di anni fa ha diretto film intensi: ora e la copia, informe, di sé medesimo. Da Sette, 03 giugno 2010