Titolo originale | L'ombre de Goya par Jean-claude Carrière |
Anno | 2022 |
Genere | Arte, |
Produzione | Francia, Spagna, Portogallo |
Durata | 90 minuti |
Regia di | José Luis López-Linares |
Attori | Julian Schnabel, Carlos Saura, Jean-Claude Carrière . |
Uscita | lunedì 6 marzo 2023 |
Tag | Da vedere 2022 |
Distribuzione | Nexo Digital |
MYmonetro | 3,82 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 10 maggio 2023
La ricca e sinuosa opera del genio spagnolo in questo affascinante documentario corale. In Italia al Box Office L'ombra di Goya ha incassato 95,4 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Seguire le tracce di Francisco Goya sul filo narrativo di Jean-Claude Carrière è già un'azione che non può lasciare indifferenti. Due intelligenze speciali, quella dello scrittore in dialogo con quella del pittore; due narratori eccezionali. Visionari che, posti a confronto dal regista José Luis López-Linares, hanno lasciato, a loro modo, tracce incancellabili e sentimenti vividi.
Il talento, l'osservazione e l'analisi del quotidiano, anche quello più duro; i volti delle dame, i loro piedi dentro a eleganti calzari di seta; quelle mani - che Goya non amava dipingere e dunque si faceva pagare in più -; i tori e la corrida; la morte, la guerra, il dramma, il dolore forte, i giochi di corte, i tessuti, le incisioni raffinate e dense di stratificazioni lineari; i volti espressivi e grevi, la critica. Si potrebbe colmare una pagina intera con le sole descrizioni dei dettagli e delle reazioni dei soggetti nei dipinti intensi di Goya.
Questo film non solo attiva ogni singolo dettaglio, in relazione alla vita dell'artista spagnolo e ai suoi tormenti, ma li rende tangibili, vivi, grazie al racconto di personaggi particolari, dallo scrittore Carriére, protagonista del film e alter ego del pittore, e da Julian Schnabel che - vestito con una delle sue tutone da lavoro - racconta a sua volta Carriére, che racconta Goya.
Un quadro nel quadro, o un film nel film. L'ombra di Goya è un film che delinea le tracce della vita e della carriera pittorica di Francisco José de Goya y Lucientes, artista spagnolo nato a Fuendetodos nel 1746 e attivo nella scena culturale europea fino al primo trentennio del XIX secolo. Il regista chiama una figura preziosa: Jean-Claude Carrière, scenografo e scrittore che, per tutta la vita, fino alla sua morte nel 2021, ha lavorato e interagito con artisti e intellettuali del novecento e oltre.
I suoi cavalli di battaglia sono Goya e Buñuel, che qui è spesso citato come un refrain necessario per delineare un certo talento e delle bizzarre e uniche creatività che, in fondo, tutti questi attori in gioco hanno in comune. E come in un raffinato road movie si seguono le tracce di questo intellettuale tra le bianche strade di Fuendetodos, cittadina dell'Aragona dal nome simbolico e dal fascino almodovariano, per entrare nella casa natale di Francisco: un luogo semplice, bianco, luminoso.
E poi il museo del Prado, dove lo scrittore commenta i dettagli di alcuni capolavori pittorici e incisioni dell'artista, con commenti e racconti mai banali; mai scontati. Nel film interviene Nahal Tajadod, moglie di Jean-Claude, che parla del marito all'interno di unaccogliente salone di casa con alle spalle un ritratto del realizzato da Schnabel. Si tratta di uno dei dipinti iconici dell'artista americano, quelli con le ceramiche rotte degli anni ottanta. Di nuovo rimandi di estetiche e discipline diverse. Arte, scrittura, parola, linguaggio.
Ci sono spezzoni del film di Carlos Saura - Goya (1999) - unico autore cinematografico ad aver affrontato la biografia del pittore; c'è Saura stesso che testimonia la potenza di Goya. C'è la bella mostra dello scorso anno alla Fondazione Beyler di Basilea.
Luoghi e persone, dipinti e fatti storici. Questo è il mondo di Goya. "Jo lo vi", scrive nelle sue tele o incisioni. "Io l'ho visto": a testimoniare gli orrori della guerra e le atrocità umane che lo accompagnano fino alla fine, verso i momenti duri della sordità e a quelli dei sogni tormentati. Tutte parti di un puzzle che, ancora oggi, compone un grande racconto.
Ci sono la sceneggiatura, solida e originale, di Jean-Claude Carrière e lo sceneggiatore stesso (scomparso nel 2021) a guidarci nell'opera rivoluzionaria del pittore sette-ottocentesco spagnolo Francisco Goya. Aderendo al suo sguardo narrante lungo un road movie in Spagna, la macchina da presa descrive e interroga visivamente il significato, la poetica e lo stile delle numerose acqueforti e tele dell'artist [...] Vai alla recensione »
Chi conosce il lavoro di José Luis López-Linares saprà che oltre alla direzione della fotografia, della quale si occupa ormai dalla fine degli anni Settanta e che lo ha portato a collaborare dietro la macchina da presa a film e serie di importanti colleghi del panorama internazionale, a intervalli regolari si dedica anche alla regia. Lo ha fatto e continua a farlo periodicamente dirigendo documentari [...] Vai alla recensione »
Da oggi fino all'8 marzo sarà nella sale italiane il docu-film L'Ombra di Goya, girato da José Luis López-Linares - regista del film campione d'incassi Bosch. Il giardino dei sogni (2017). La sceneggiatura è di Jean-Claude Carrière, scomparso nel 2021, e Cristina Otero Roth. Attraverso dodici diversi sguardi - fra storici, pittori, registi, astrofisici e persino un otorinolaringoiatra - si scorre [...] Vai alla recensione »
Il regista José Luis López-Linares segue il viaggio dello sceneggiatore, scrittore e regista Jean-Claude Carrière, dal museo del Prado al villaggio di Fuendetodos, mentre ripercorre la vita del pittore Francisco Goya. L'ombra di Goya è stato presentato al 75° Festival del Cinema di Cannes ed è l'ultima partecipazione dello sceneggiatore prima della sua scomparsa l'8 febbraio del 2021.