Non si recensisce un film senza averlo visto tutto, perciò lascio un semplice commento a quanto sono riuscito a vedere in un'ora di stoicissima pazienza: un'ora soltanto, perché "poscia, più che l'dolor poté 'l digiuno" (digiuno di interesse) o, se vogliamo tradurlo più concretamente "poscia, più che la noia poté 'l sonno".
Non mi piace fare raffronti però, invece che paragonare, come tutti fanno, "La grande bellezza" di Sorrentino a "la dolce vita" di Fellini (diamine, sono passati 50 anni, è ora di cambiare musica, non vi pare???), preferisco paragonare un oscar ad un oscar, quindi "La grande bellezza" a "la vita è bella" di Benigni... Ora, premetto che "La vita è bella" non è tra i miei film favoriti perché è zuppo di retorica, di antistoricità, di banalità e di Nicoletta Braschi, ma tutto sommato devo dire che lì Benigni faceva ciò che meglio sa fare, cioè il Benigni, e il personaggio che interpretava, dopo già dieci minuti di visione, benché fosse un ebreo che inspiegabilmente all'occorrenza invocasse la Madonna (sic!), ti risultava più che simpatico, faceva ridere e sorridere, umanamente piaceva e il film nel complesso faceva intrattenimento... Perché il cinema è intrattenimento... o forse qualcuno non lo intende così, non so.
"La grande bellezza" non ha prodotto intrattenimento, almeno in me. Se il Benigni dopo dieci minuti mi piaceva, il Toni Servillo aka Jep (Jep??? Americanoide quanto basta per piacere agli U$A, nevvero?) Gambardella, non mi è piaciuto nemmeno un'ora di martirio visivo davanti alla TV... e non soltanto lui non mi è piaciuto. Sia chiaro non critico Servillo in quanto tale perché è un bravo attore, ma critico chi gli ha affibbiato questo personaggio, questi dialoghi, queste scene e questo film... Il cast infatti è d'eccezione, solo che nessuno dei Grandi attori presenti può esprimere il suo reale potenziale di intrattenimento (perché il cinema questo è... vero? Vero?? Vero???): Verdone e Buccirosso, ad esempio, colossi del sorriso, anche del sorriso amaro se è il caso, sono imbrigliati e imbavagliati da dei tempi e delle scelte scenografiche che definirle infelici è un eufemismo. Più volte si nota come sarebbero pronti a piazzare la battuta, a far lo sguardo bello, a fare ciò che sanno fare tanto che non avrebbero bisogno nemmanco del regista, ed ecco che quest'ultimo gli fa mordere il freno, tira le redini e il film s'affloscia. Il film, poi, è zeppo di scene inconsistenti, superflue, inutili, intermezzi non graditi o anche volgari, luci e colori ipertrofiche che comunicano soltanto il fastidio di vedere tanti soldi spesi male (per questo film). Le inquadrature fanno salire il nervoso, spesso sono defilate, non si capisce perché, e ti costringono ad un estenuante sforzo di immaginazione per capire cosa ci sia dove non riesci a vedere, o a guardare da dietro a una ringhiera (ma perché non inquadrano DAVANTI alla ringhiera? Arte? Io dico frustrazione, invece). I dialoghi sono smorti, lentissimi... in un film che vorrebbe raffigurare la frenesia di feste e mondanità ci si aspettava dialoghi vivaci, ricchi di dotta ironia, salaci, e invece si biascicano frasi senza senso, si accavallano argomenti inutili in cui lo spettatore si perde perché non trova il nesso (non c'è, infatti), e le uniche frasi importanti sono solo quelle due o tre di Gambardella che abitualmente vengono citate nelle recensioni e nei commenti. No, DAVVERO, sono le uniche utili e sensate. Le scene, s'è detto, sono più oscene che scene, per il loro modo di essere montate e predisposte... altre invece sono tagliate o mancano completamente. Ad esempio, è da circa trent'anni che non ci si fa più problemi, nella cinematografia, a girare una scena in cui un uomo e una donna si spogliano per poi "fare all'amore"... invece mi ha lasciato sconcertato vedere che ne "La grande bellezza", quando il Gambardella va con una donna bionda in camera, si taglia tutto e si riprende direttamente dal DOPO aver "fatto all'amore", con tutti castamente avviluppati in un lenzuolo a conversare, tanto per cambiare, di nuove insulsaggini. Il nudo però di una donna che decide di fare testa contro l'acquedotto romano è invece considerato "utile" (ma perché?!?) e quindi viene turpemente regalato agli spettatori.
E' stata, davvero, un'ora di sofferenza la visione di parte di questo film... e aggiungo che mi ha disturbato pure il sonno successivo. Sconsiglio.
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