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Glenn Close

Glenn Close è un attore statunitense, produttore, produttore esecutivo, sceneggiatore, è nato il 19 marzo 1947 a Greenwich, Connecticut (USA).
Nel 2019 ha ricevuto il premio come miglior attrice al SAG Awards per il film The Wife - Vivere nell'ombra. Dal 1991 al 2019 Glenn Close ha vinto 10 premi: Critics Choice Award (2019), Emmy Awards (2008, 2009), Festival di Venezia (1991), Golden Globes (2005, 2008, 2019), SAG Awards (2005, 2019), Spirit Awards (2019). Glenn Close ha oggi 77 anni ed è del segno zodiacale Pesci.

Michael Douglas è mio

A cura di Fabio Secchi Frau

«La cosa migliore che ho è il coltello di Attrazione fatale. L'ho appeso nella mia cucina. È il mio modo di dire "Non scherzare con me"», assicura entusiasticamente Glenn Close, cioè la stalker Alex Forrest. È stata la grande rivelazione di Attrazione fatale, e oltre a entrare nel letto matrimoniale di Michael Douglas ha fatto breccia nel cuore degli spettatori, strappando una grossa fetta di fans alla sua migliore amica Meryl Streep. Nel frattempo, si è cucita addosso il ruolo della femme fatale degli Anni Ottanta-Novanta - grazie alle interpretazioni della Marchesa de Merteuil in Le relazioni pericolose e di Crudelia DeMon in La carica dei 101 (1996) e il suo sequel La carica dei 102 (2000) - e si è imposta come una delle attrici più pagate a Hollywood (2 milioni di dollari a film negli Anni Novanta). Leale, onesta, affidabile, coi piedi per terra, ma anche ironica e autoironica, è una delle indimenticabili star più appassionate e aggressive che vi siano in circolazione. Riconosciuta per il suo viso austero e altezzoso, è stata condannata, suo malgrado, a una carriera in gran parte edificata su ruoli abietti e indisponenti che, nonostante tutto, ha saputo disegnare magistralmente. Non si vergogna affatto ad accettare ruoli televisivi che, intanto, le hanno fruttato Emmy e Golden Globe. Plurinominata agli Oscar, odia la propria celebrità perché «è la morte. La celebrità è la cosa peggiore che possa capitare a un attore».

I Close
Glenn Close nasce il 19 marzo 1947 a Greenwich, in Connecticut, figlia di Bettine Moore e di William Taliaferro Close, un dottore che ha lavorato per svariati anni nelle cliniche del Congo belga ed è stato il medico personale del Presidente del Congo e dello Zaire Mobutu Sese Seko. Di origini altolocate, suo padre discende dalla dinastia dei Taliaferros della Virginia. Suo nonno paterno, Edward Bennett Close, fu un agente di cambio, ma anche il direttore dell'American Hospital Association, sposato (di primo matrimonio) con l'ereditiera dei Cereali Post, Marjorie Merriweather Post, facendo di Glenn Close la lontana parente dello sceneggiatore e regista Preston Sturges, ma anche la cugina di secondo grado di Brooke Shields (la bisnonna della Shields, Mary Elsie Moore, era la sorella del nonno materno di Glenn Close, Arthur Charles Moore Jr.). Durante la sua infanzia, la Close vive con i suoi genitori in un cottage di pietra, casa delle vacanze dei nonni materni, a Greenwich. Ed è proprio mentre gioca nella suggestiva campagna del Connecticut, che capisce che il suo sogno è quello di recitare, ma il sogno ogni tanto viene spezzato. La prima volta per seguire il padre in Africa, la seconda volta perché sua madre la iscrive in un severo collegio svizzero. Ma a soli sette anni, vede i suoi genitori unirsi a un gruppo di culto fondamentalista soprannominato "Moral Re-Armament", del quale rimarranno adepti per quindici lunghi anni. Lei è costretta a seguirli e a vivere all'interno di una comunità cistiano-evangelica che le impedisce di prendere lezioni di danza e di andare agli appuntamenti con i suoi coetanei teenagers. Difficile, per il resto della famiglia, riuscire a farli uscire da quella setta, che lottava per sopravvivere alle pressioni progressiste della cultura, criticando qualsiasi modo di vivere che fosse diverso dal loro. Alla fine, raggiunta la maggiore età, volta le spalle ai suoi genitori e va incontro al suo destino, incurante di tutto e di tutti. Fra le metà e la fine degli Anni Sessanta, si unisce al gruppo di canto "Up With People" con il quale viaggia per tutti gli Stati Uniti. Dopo aver frequentato la Rosemary Hall, si laurea nel 1965. A ventidue anni lascia il coro e si iscrive al College of William e Mary, dove si diploma in arte drammatica sotto la protezione di un vero attore, Howard Scammon. Conclusa anche questa parte della sua istruzione, comincia la sua gavetta teatrale che la porterà fino a Broadway nella produzione del Phoenix Theatre di Congrieve "Love for Love" con Mary Ure. Si imporrà principalmente nei musical che la premieranno, negli anni a venire, con tre Tony Awards: il primo per "The Real Thing" (1984); il secondo per "Death and the Maiden" (1992) e il terzo per la superlativa performance nel ruolo di Norma Desmond, diretta da Andrew Lloyd Weber, in "Viale del Tramonto" (1994) e sostituendo Patti LuPone. Alla metà degli Anni Settanta, comincia a lavorare anche in televisione. La sua prima apparizione sul piccolo schermo è in una versione statunitense di un classico del teatro italiano "Il giuoco delle parti" di Luigi Pirandello, diretta da Kirk Browning. Suo il ruolo di una vicina. Successivamente, prenderà parte a diversi film tv come: Too Far to Go (1979) di Fielder Cook con Blythe Danner; Orphan Train (1979) di William A. Graham e The Elephant Man (1982) di Jack Hofsiss con Kevin Conway.

La prima candidatura all'Oscar per il debutto in Il mondo secondo Garp
Il debutto cinematografico avviene in pompa magna. George Roy Hill si è perdutamente innamorato di lei a teatro. È chiarissimo per l'autore, che questa donna dalla solida esperienza sul palcoscenico sarà capace di bucare anche il grande schermo, così la vuole per il ruolo della madre di Robin Williams in Il mondo secondo Garp (1982) con John Lithgow e Jessica Tandy. Questa madre, che è anche un'infermiera proto-femminista che risponde al nome di Jenny Fields, è così convincente che l'Academy la premia con la sua prima nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista.

La seconda candidatura all'Oscar per Il grande freddo
L'anno successivo, trova lustro all'interno del celebre affresco generazionale di Il grande freddo (1983) con William Hurt e Kevin Kline e anche questa volta ottiene una nuova candidatura nella stessa categoria. Considerata per il ruolo di Elvira Hancock in Scarface (1983), verrà poi scartata.

La terza candidatura all'Oscar per Il migliore
Dopo aver lavorato con Robert Duvall in The Stone Boy (1984), accetta di partecipare al film per la tv sugli abusi familiari Something About Amelia (1984) che le procurerà nominations agli Emmy e ai Golden Globe, ma la terza candidatura all'Oscar arriverà con il ruolo di Iris Gaines, zuccherosa ex-fidanzata di Robert Redford in Il migliore (1984).

Il doppiaggio di Andie MacDowell
Quell'anno, però, succede una cosa stranissima. Hollywood sta lavorando all'ennesima trasposizione cinematografica di Tarzan, ma l'attrice scelta per il ruolo di Jane, Andie MacDowell, è totalmente incapace di recitare senza la sua cadenza del sud. Gli Studios sono disperati: Greystoke - La leggenda di Tarzan il signore delle scimmie (1984) sembra essere un fallimento fin dalla sua realizzazione. Poi però qualcuno si ricorda di Glenn Close, di quel suo tono di voce così sensuale e dolce. Quella sarebbe la voce giusta per la loro Jane! Così la Close si ritrova chiusa in sala di doppiaggio a offrire il suo timbro all'attrice della South Caroline che non perdonerà Hollywood per questo affronto.

La quarta candidatura all'Oscar per Attrazione fatale
Nel 1985, interpreta per la prima volta il ruolo di una vittima del male altrui con la parte dell'avvocatessa innamorata e circuita di Doppio taglio con Jeff Bridges. L'anno successivo, viene candidata al Saturn Award e al Golden Globe per il ruolo dell'attrice brillante reincarnata in Maxie (1985), ma è solo nel 1987 che arriva l'exploit. Adrian Lyne cerca disperatamente quel volto femminile che saprà rappresentare Alex Forrest, la donna mantide borderline capace di sconvolgere la vita tranquilla di Michael Douglas in Attrazione fatale (1987). Sotto i suoi occhi passano Debra Winger, Barbara Hershey, Miranda Richardson e Sharon Stone, ma chi per un motivo e chi per l'altro, non sono adatte alla parte. Qualcuno fa il suo nome e l'immaginazione di Lyne si infiamma. Glenn Close. È lei la sua Alex. Lineamenti elitari incorniciati da una cascata di capelli biondi e selvaggi. Non ispira simpatia a vederla e si direbbe essere il tipo di donna disposta a tutto, anche al ricatto, pur di ottenere ciò che è per lei molto più di un semplice oggetto in un incontrollato amplesso occasionale. Il ruolo è suo. Il film diventa un cult e lei si aggiudica una nuova candidatura all'Oscar e una ai Golden Globe, stavolta come miglior attrice protagonista.

La quinta candidatura all'Oscar per Le relazioni pericolose
Ma questa tossica interpretazione, questa donna feroce e apparentemente incrollabile, ma corrosa da irriferibili malinconie, le rimane addosso e quando gli Studios cercano la nuova Marchesa di Merteuil, la malefica e sofisticata manipolatrice di nobili in Le relazioni pericolose (1988) con Michelle Pfeiffer e John Malkovich, non possono che chiedere a lei. Fastosa e scandalosa, la Close celebra questa sua rinnovata maschera con un'altra candidatura all'Oscar (che stavolta favorirà Jodie Foster in Sotto accusa) e un'inedita nomination ai BAFTA.

Segni di declino nei primi Anni Novanta
Ma dopo il struggente ruolo della regina Gertrude nell'Amleto (1990) con Mel Gibson e quella della presunta vittima di un omicidio (Sunny von Bulow) in Il mistero Von Bulow (1990), la platea continua a non parteggiare volentieri per lei e qualcosa si rompe. Il cinema, ora, ha bisogno di altre donne. Donne più femminili. Donne più giovani. E lei, che era abituata a vestire i panni delle donne glaciali e scostanti, deve farsi da parte per fare spazio alle nuove leve. Accetta questo rito di passaggio. Nel 1991, si lascia dirigere da Steven Spielberg nel minuscolo ruolo di un pirata nel flop Hook - Capitan Uncino con Dustin Hoffman, Robin Williams e Julia Roberts. È irriconoscibile sotto quella barba e nei vestiti da uomo. Si tratta di un cameo fatto per amicizia verso il regista, ma niente di più. Dirotta verso il teatro e il piccolo schermo. Entra nel cast del film tv Un passo dal cuore (1991) con Christopher Walken. Ancora una volta viene candidata agli Emmy e ai Golden Globe, ma non vince. Succederà lo stesso con Skylark (1993), altro film tv per il quale viene nominata. In Europa, però, c'è ancora chi la ama fortemente. Uno di questi è Bille August che avendola amata in ogni suo film, la vuole per il ruolo della nera zitella Ferula, sorella di Jeremy Irons nel maestoso La casa degli spiriti (1993) con un cast stellare che prevede Meryl Streep e Antonio Banderas.

La ripresa con Cronisti d'assalto
Qualcosa si muove. Nel 1994, affianca ancora una volta Robert Duvall nel ruolo di un'ambiziosa giornalista in Cronisti d'assalto. Poi, l'anno seguente, finalmente un Emmy, quello per il film tv Costretta al silenzio (1995).

La first lady di Mars Attacks!
Il 1996, è un altro anno che le offre soddisfazioni. La sua carriera riprende a decollare, anche se sono ruoli di secondo piano. Si inizia con l'horror Mary Reilly con Julia Roberts e John Malkovich e si continua con Mars Attacks! di Tim Burton, dove offre una delle sue migliori interpretazioni: quella della first lady Marsha Dale, moglie di un presidente degli Stati Uniti dal volto sconvolto di Jack Nicholson.

Il ritorno ad attrice protagonista con Crudelia DeMon
Nel 1997, è la quintessenza della cattiveria. La Disney cerca da tempo di trarre un film con persone in carne e ossa dal cartone animato La carica dei 101. È arrivato il momento. E chi se non Glenn Close può vestire i panni di Crudelia DeMon, l'unico essere vivente in grado di desiderare una pelliccia di cuccioli di dalmata? La carica dei 101 - Questa volta la magia è vera la impone definitivamente come un mostro sacro della recitazione cinematografica, al pari di altre colleghe come Faye Dunaway, Goldie Hawn, Kathleen Turner e Sigourney Weaver. Lo stesso anno, è il vice presidente degli Stati Uniti nel blockbuster Air Force One con Harrison Ford e una compassionevole musicista prigioniera in un campo di concentramento a Sumatra in Paradise Road (1997) Torna in televisione, con il film tv In the Gloaming (1997) e due anni più tardi, Robert Altman, il grande Robert Altman, la sceglie per uno dei suoi film più divertenti: La fortuna di Cookie (1999).

Altri film
Il nuovo millennio si apre sotto il segno del dramma femminile grazie a Le cose che so di lei (2000) con Cameron Diaz, ma è richiamata dalla Disney per indossare, assieme a Gérard Depardieu, una pelliccia di pelle di dalmata in La carica dei 102 (2000), infelice sequel su Crudelia DeMon. Nel 2003, James Ivory la impone in Le divorce, mentre sarà l'antagonista di Nicole Kidman e la moglie di Christopher Walken nella commedia La donna perfetta (2004). Vincitrice, finalmente, di un Golden Globe per la sua interpretazione televisiva in The Lion in Winter - Nel regno del crimine (2003), ottiene il Leopardo di Bronzo come miglior attrice per Nove vite da donna (2005), premio che dovrà dividere con il resto del cast femminile del film. Dopo Un amore senza tempo (2008) con Vanessa Redgrave, accetta di recitare nel serial poliziesco The Shield (2005-2006), cui seguirà un altro serial Damages (2010). Due gli Emmy e un Golden Globe. Questi i premi vinti per il ruolo dell'implacabile squalo di tribunale Patty Hewes.

La sesta candidatura all'Oscar con Albert Nobbs
Nel dicembre del 2012, produce e recita la trasposizione di un'opera teatrale che lei stessa ha portato sui palcoscenici di mezzo mondo: Albert Nobbs (2011). Suo il ruolo di una donna che vive la sua vita nell'Irlanda ottocentesca mascherata da uomo, dopo essere stata violentata sessualmente da ragazza. Arriva così l'ennesima candidatura all'Oscar e ai Golden Globe, ma anche quella per la migliore canzone "Lay Your Head Down".

Matrimoni e amori
Sposata e divorziata con Cabot Wade (1969-1973) e James Marlas (1984-1987), Glenn Close si è unita in un terzo matrimonio, quello con il suo compagno, l'imprenditore David Evans Shaw, nel febbraio del 2006. Ha una figlia, Annie Maude Starke, da una relazione con John Starke. Relazione che si è conclusa nel 1991. Ma pochi sanno che è stata la compagna, dal 1979 al 1983, di Len Cariou, e si è fidanzata nel 1995 con il produttore Steve Beers.

L'hobby
Ha un hobby molto singolare, questa grande attrice: conserva tutti gli abiti di scena dei film cui ha preso parte. Così nel suo armadio, ci sono: i tailleur gessati e non di Doppio taglio, Cronisti d'assalto e Air Force One; il magnifico abito settecentesco che James Acheson ha disegnato per Le relazioni pericolose e persino il vestito da pirata di Hook.

Ultimi film

Drammatico, (USA - 2020), 116 min.
Commedia, (USA - 2017), 113 min.

News

Regia di Rodrigo García. Un film con Glenn Close, Mila Kunis, Stephen Root, Joshua Leonard, Chad Lindberg.
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