The Lion in Winter

Alla vigilia di Natale dell'anno 1183 alla corte di Enrico II la successione al trono scatena odi e stringe alleanze tra i figli del sovrano. Tutti aspirano alla corona per motivi differenti: Riccardo Cuor di Leone è mosso dalla sete di conquista, Goffredo cerca la gloria, Giovanni Senza Terra è accecato dall'avidità. Eleonora di Aquitania, l'astuta e manipolatrice moglie di Enrico II, cerca di usare i suoi figli contro il marito che la tiene prigioniera nelle torri del castello, complottando l'abdicazione di Enrico II in favore del suo preferito Riccardo. Ma Giovanni, primogenito e legittimo erede al trono, è deciso a tenere per sé l'intero regno: insieme a Filippo, re di Francia, ha messo a punto un piano ingegnoso per avere tutto e subito.

In occasione della notte di Natale del 1183, Re Enrico II Plantageneto decide di riunire la propria famiglia alla residenza francese di Chinon. Sua moglie, la Regina Eleonora d'Aquitania, tenuta prigioniera dal sovrano, è intenzionata a fare di tutto purché il marito designi come successore suo figlio Riccardo; ma anche gli altri fratelli, Giovanni e Goffredo, ambiscono a conquistare il trono d'Inghilterra.
Prodotto dal canale televisivo Showtime come un film per il piccolo schermo, The lion in winter è un remake del celebre dramma storico Il leone d'inverno, diretto da Anthony Harvey nel 1968. In questa nuova versione, basata anch'essa sul testo teatrale scritto da James Goldman, dietro la macchina da presa troviamo il regista russo Andrei Konchalovsky (A trenta secondi dalla fine), mentre ad interpretare i ruoli dei due protagonisti, Enrico II Plantageneto e sua moglie Eleonora d'Aquitania, sono l'inglese Patrick Stewart e l'americana Glenn Close, l'un contro l'altra armati in una partita tesa e avvincente in cui il premio in palio è nientemeno che il trono d'Inghilterra.
La pellicola di Konchalovsky rispecchia nella sua struttura narrativa la medesima trama del film originale, raccontando i complessi giochi di potere fra Re Enrico, al quale ormai non restano più molti anni da vivere e che deve decidere chi designare come proprio successore, ed Eleonora d'Aquitania, animata dal risentimento e da un fiero desiderio di vendetta nei confronti del sovrano. Attorno a questa feroce sfida fra i due coniugi ruotano poi i vari personaggi secondari del film: i tre figli del Re, tutti quanti desiderosi di indossare la corona; la nobildonna francese Alais (Yuliya Vysotskaya), la giovane amante di Enrico VIII; e Filippo II di Francia (Jonathan Rhys Meyers), coinvolto negli intrighi politici della famiglia reale inglese.
Piuttosto accurato nella ricostruzione scenografica e negli altri aspetti tecnici, The lion in winter può essere considerato come un ottimo esempio nel settore dei tv-movie di alto artigianato, sebbene rimanga comunque inferiore per diversi aspetti alla stupenda versione cinematografica del 1968, che risultava più coinvolgente e ricca di pathos. Patrick Stewart regala una prova discreta nei panni di Enrico II, ma non regge il confronto con l'indimenticabile Peter O'Toole; in compenso, il film si illumina quando è in scena la sua partner femminile, una splendida Glenn Close, che riesce nella difficile impresa di non far rimpiangere l'altrettanto magnifica Katharine Hepburn. Per la sua eccellente interpretazione nel ruolo di Eleonora d'Aquitania, Glenn Close ha ricevuto il Golden Globe come miglior attrice protagonista in una produzione televisiva.