I fratelli D'Innocenzo vanno controcorrente e affrontano la serialità senza falsi pudori. Lo spettatore scaverà nel proprio abisso. Drammatico, Italia2024.
Un poliziotto è alla caccia di uno spietato omicida seriale, soprannominato Dostoevskij. Espandi ▽
Enzo Vitello è un poliziotto che vive profondi tormenti causati soprattutto dal difficile rapporto con la figlia Ambra da lui abbandonata da tempo e pericolosamente avviata sulla via della tossicodipendenza. Il suo lavoro lo obbliga a confrontarsi con un serial killer, che lui e i suoi colleghi hanno soprannominato Dostoevskij perché dopo gli omicidi lascia messaggi con riflessioni sul senso della vita. Apparentemente non esistono moventi per le uccisioni e le vittime non offrono elementi per creare collegamenti tra di loro. Enzo assume su di sé la responsabilità di catturare Dostoevskij quasi come un'ossessione dettata forse da una inconfessabile vicinanza di pensiero.
I fratelli D'Innocenzo affrontano la serialità senza falsi pudori e con la consapevolezza di stare andando controcorrente. Di fronte a questo passaggio dei registi alla serialità c'è da apprezzare che, sia loro che la produzione, non si siano piegati alle forche caudine della novelization globalizzata offrendo, a chi voglia coglierla, un'opportunità differente.
Filippo Timi si carica sulle spalle Enzo Vitello e ci costringe ad accompagnarlo, con il peso delle sue ossessioni e con i tempi necessari per leggergli dentro, in un percorso che, grazie alle scelte di una regia capace di leggere e far emergere ogni singolo dettaglio, non può essere abbandonato. Recensione ❯
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Un horror ambientato tra le mura di un convento, dove la vittima è una giovane suora devota. Espandi ▽
Cecilia è una giovane suora americana profondamente religiosa, che viene chiamata per trasferirsi in un convento remoto nella splendida campagna italiana. Quello che sembra un caloroso benvenuto si trasforma rapidamente in un incubo, quando Cecilia scopre che il convento nasconde segreti oscuri e orrori innominabili. Tra le antiche mura si celano forze maligne che minacciano di trascinarla nell'abisso della follia. Recensione ❯
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La lotta dei tanuki per riconquistare la collina di Tama, nei pressi di Tokyo, strappata agli animali per farne un quartiere residenziale. Espandi ▽
Nei periodi di boom economico, la galoppante urbanizzazione segna inesorabile lo sviluppo dell'uomo. Così
era nel Giappone degli anni ottanta, in piena 'bolla economica', quando nuovi edifici e quartieri
allargavano a dismisura le aree urbane per la necessità e l'orgoglio degli esseri umani. Ma cosa ne avreste
detto, nei panni dei tanuki? Questi piccoli e inermi cani-procioni sono assai tipici delle campagne e del
folklore nipponici. Si dice che siano dotati di capacità magiche, che siano ghiotti e oziosi, ingannatori ma
ingenui. Quando il loro territorio viene devastato dalle ruspe, cosa mai potranno queste piccole creature
contro una razza che nella frenesia del suo sviluppo ha dimenticato persino il vero significato della parola
'meraviglia'? Recensione ❯
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Il film è scritto da Rose Gilroy ed è basato sulla storia di Bill Kirstein e Keenan Flynn. Espandi ▽
Un'intelligente ed emozionante commedia drammatica, ambientata nel contesto dello storico allunaggio NASA dell'Apollo 11. Assunta per rilanciare l'immagine pubblica della NASA, Kelly Jones (Johansson), ragazza prodigio del marketing, si scontrerà con Cole Davis (Tatum), direttore del programma di lancio, creando scompiglio nel suo già difficile compito.
Quando la Casa Bianca ritiene che la missione sia troppo importante per fallire, Kelly Jones viene incaricata di inscenare un finto sbarco sulla Luna come piano di riserva. A quel punto il conto alla rovescia inizia davvero. Recensione ❯
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Due attori, un solo corpo in scena. Il nero interminabile della pandemia in un road movie in modalità vivavoce. Drammatico, Italia2023. Durata 92 Minuti.
In piena pandemia, una donna riceve una telefonata. Si tratta del suo ex che ha deciso di farla finita. Espandi ▽
Manfredi Lucibello, a suo agio nel buio conduce due attori rari nel nero interminabile della Pandemia di Covid, che incalza l’automobile di Irene e rode quello che resta di una relazione sentimentale divorante. Tra road movie e coup-de-fil, accomoda una donna in un viaggio al termine della notte e della sua vita, stravolta da una telefonata. In modalità ‘vivavoce’, Non riattaccare ha il suo punto di forza nel suo unico personaggio, seduto al volante e presente in ogni piano. La presenza di Barbara Ronchi e la regia di Lucibello sono sufficienti a creare un dramma in tempo reale, a produrre una tensione che purtroppo si sgonfia nei dialoghi mai all’altezza dei suoi interpreti. Avanzando sulla strada e nella conversazione le chiavi dei personaggi vengono svelate e il mistero che avvolgeva lo stress (e le attese) del debutto si dissolve. Da un dialogo all’altro la storia si tratteggia, le motivazioni sono rivelate e il destino doloroso invertito come nella ‘migliore’ (e routinaria) delle commedie romantiche. Recensione ❯
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In una piccola città del nord Italia, un bambino, Matteo, cresce circondato da bare e con la madre gravemente malata. Sogna di andare via, e morire da eroe in un'arena. Nelle praterie dell'Andalusia, un vitello, Fandango, viene allevato per diventare un toro da corrida. Matteo e Fandango crescono in mondi distanti e paralleli, ma un giorno dovranno incontrarsi e affrontarsi, davanti a migliaia di persone. Recensione ❯
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Un poliziotto indaga su degli omicidi della Cina degli anni '90. Espandi ▽
Il capo della polizia indaga su una serie di omicidi in una città fluviale nella Cina rurale negli anni '90. Un arresto viene effettuato rapidamente, gli indizi spingono il poliziotto a immergersi più a fondo nel comportamento nascosto della gente del posto. Recensione ❯
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Un crime thriller che - avvolto nelle cupe atmosfere del noir - rivela una trama sorprendente e ricca di colpi di scena. Espandi ▽
Quando un famoso investigatore privato viene assassinato, il suo protetto si fa carico del caso. Mentre la sua indagine prosegue, è costretta a stringere una pericolosa alleanza con il suo assassino per scoprire i grigi segreti della città e rendere giustizia alle sue vittime. Recensione ❯
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La prima parte della trilogia horror diretta da Renny Harlin. Espandi ▽
In questo primo capitolo una giovane coppia, dopo un inaspettato guasto all'auto, è costretta a trascorrere la notte in un cottage isolato situato in una città inquietante. La loro permanenza viene sconvolta dall'arrivo di tre sconosciuti che li terrorizzano agendo senza pietà. Recensione ❯
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Un film intenso che sa arrivare al grande pubblico ricordandogli un passato che si vorrebbe forse gettare alle spalle. Drammatico, Italia1960. Durata 110 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Tratto dal romanzo di Moravia. Durante l'ultima guerra Cesira, giovane vedova coraggiosa e battagliera, si rifugia con la figlia adolescente nel paese natale. Espandi ▽
1943. Cesira ha una figlia adolescente, Rosetta, ed è vedova. In seguito ai bombardamenti decide di lasciare la città per tornare al paese d'origine in Ciociaria. Qui conosce Michele, un giovane intellettuale che si innamora di lei. Dopo l'8 settembre gli alleati risalgono la penisola e sia lei che la figlia vengono violentate da un plotone di soldati marocchini. Recensione ❯
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A Milano, una studentessa liceale viene violentata e uccisa. Il redattore capo di un grande quotidiano indipendente scatena una campagna contro un extraparlamentare accusandolo del delitto. Espandi ▽
A Milano, una studentessa liceale viene violentata e uccisa. Il redattore capo di un grande quotidiano indipendente scatena una campagna contro un extraparlamentare accusandolo del delitto. Riuscirebbe ad incastrare il poveretto, grazie alle "rivelazioni" di una sua matura ed isterica ex amante, se un giornalista più scrupoloso non individuasse il vero colpevole. Recensione ❯
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Il film racconta un arco di 15 anni sfaccettato di espansione e insediamento dell'ovest americano prima e dopo la guerra civile. Espandi ▽
Primo capitolo di una saga divisa in tre, Horizon: An American Saga è costruito secondo il principio di una serie, ma all’antica. Perché il western di Kevin Costner avanza coi tempi delle sue carovane, alternando i destini dei suoi numerosi personaggi. Come Coppola, anche Costner ipoteca le sue fortune e scommette sul suo genere di predilezione per produrre un film che nessuno voleva. Tutto è in gioco, tutto è davanti agli occhi dello spettatore che accompagna i pionieri verso la conquista di una terra chiamata “Horizon”.
Montato di nuovo a cavallo, rivisita ancora una volta da attore e d’autore i territori che ha esplorato nei suoi giorni di gloria, accecanti per tutti, compreso lui. Ma non c’è nostalgia nel suo approccio, soltanto l’aria consapevole di girare un western onesto, governato dalla sua imperiale presenza e diffuso di un amore sincero per il genere.
Struttura narrativa classicamente efficace e romantica, Horizon, con le sue strade pieno di fango, i suoi convogli carichi di speranza e la sua terra da conquistare, prima e dopo la guerra civile, non ha il fascino ambiguo dei migliori Eastwood e nemmeno la potenza evocativa di Ford ma ha il pregio di rimettere in sella Kevin Costner. E tanto basta. Recensione ❯
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Un'egloga sul distacco definitivo dalla tormentata età dell'adolescenza, raccontata con il tocco agrodolce di Takahata. Animazione, Giappone1991. Durata 118 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Un'impiegata ventisettenne viaggia nella campagna mentre ricorda la sua infanzia a Tokyo. Espandi ▽
Nel 1982, a Tokyo, Okajima Taeko è un'impiegata ventisettenne, nubile e senza progetti di matrimonio. In un Giappone in corsa verso l'ammodernamento sociale, Taeko è strangolata tra gli stili di vita moderni e il peso delle convenzioni del pur recente passato, e così decide di concedersi una breve vacanza per tornare alla campagna natia, a Yamagata. Qui la giovane donna trascorrerà un soggiorno di lavoro presso l'azienda agricola del cognato e i ricordi dell' infanzia la porteranno a rimettere in discussione la scelte della sua vita adulta. Recensione ❯
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Cosa ci spinge a desiderare un orologio, un paio di scarpe o l'ultimo telefono uscito? Cosa cerchiamo di ottenere attraverso gli oggetti? Potere? Sicurezza? Amore? Espandi ▽
Le vite di cinque personaggi sono legate alle scarpe. Una storia di anime e oggetti. Diretto e scritto da Luigi Di Capua che ha raggiunto la notorietà come membro del gruppo The Pills che ha spopolato con le webseries su YouTube nel decennio scorso e che è stato anche sceneggiatore, tra gli altri, di Smetto quando voglio. Ad honorem e Smetto quando voglio. Masterclass. Ed è proprio dai due film della trilogia firmata da Sydney Sibilia che Di Capua recupera uno sguardo su Roma inedito, caratterizzata da tonalità grigie e a tratti non riconoscibile, che fa da sfondo a una storia sospesa tra il desiderio e l’ossessione, dove l’oggetto diventa una specie di ipnosi e può arrivare a cambiare o rovinare le vite dei protagonisti. Un film che non riesce sempre a controllare le scene drammatiche. Però già si intravedono uno sguardo riconoscibile, magari ancora un po’ grezzo, e un’idea di cinema evidente soprattutto nel momento in cui Di Capua lascia sospesi i suoi personaggi nei silenzi, chiusi nei primi piani dove sono prigionieri dei loro stessi pensieri. Recensione ❯
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