Un'ampia carrellata che prova a raccontare una delle figure artistiche più importanti degli ultimi 50 anni. Documentario, Italia2021. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un emozionante viaggio all'interno della vita e della carriera del più importante uomo di spettacolo italiano. Espandi ▽
All’inizio era un altro progetto. Nel 2018 Edoardo Leo avrebbe dovuto realizzare un documentario su A me gli occhi, please, lo spettacolo che nel 1976 ha cambiato il recente panorama teatrale, con Proietti che è stato seguito per due anni nei camerini, durante le prove e gli spettacoli. Poi, dopo la morte dell’attore il 2 novembre 2020, si cambia strada. Il racconto di questo lavoro è dichiaratamente insufficiente per mostrare quello che ha lasciato Proietti nella sua carriera di oltre 50 anni. Dentro a Luigi Proietti detto Gigi ci sono tre documentari.
Dei tre documentari il primo è quello più compiuto, il secondo è quello più classico, il terzo è quello invece del rimpianto. Una carrellata ampia, segnata da una voce-off che in alcuni momenti è apparsa troppo insistente ma utilizzata da Edoardo Leo per sottolineare quello che è stato il suo rapporto con Proietti e quella che è la sua visione su di lui. In più, anche se ci sono molte informazioni sul suo legame con Roma, non ne è emerso in pieno il rapporto viscerale di dipendenza. C’è tantissimo di Proietti in questo lavoro ma si voleva vedere ancora di più. La sua figura è ancora molto viva e presente nel nostro immaginario. Proprio per questo, forse il valore di Luigi Proietti detto Gigi aumenterà nei prossimi anni. Recensione ❯
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Il documentario racconta da vicino, sullo sfondo di New Mexico, Malawi e Filippine e nell'arco di un anno, il mondo e la filosofia EARTHSHIP: le bioarchitettura creata dall'architetto americano Mike Reynolds. Recensione ❯
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Il trionfo dell'Italia nei mondiali dell''82 in un documentario dalle immagine inedite. Espandi ▽
Quando la nazionale italiana di calcio lascia il paese alla volta della Spagna, dove si giocano i campionati mondiali del 1982, il clima è prima disinteressato e poi, dopo tre pareggi iniziali, addirittura ostile nei confronti di una squadra che non convince e le cui convocazioni suscitano dubbi, a cominciare dal centravanti Paolo Rossi che non gioca da due anni. Messi di fronte all’ultimo appello in una partita decisiva contro l’Argentina di Maradona, gli azzurri si lanciano però in una cavalcata sorprendente e trionfale che nessuno si aspettava. Pochi momenti sportivi nella nostra storia sono così cinematografici come l’urlo di Tardelli, immagine simbolo di un torneo, di una generazione e di un’epoca intera. Ma tutto il mondiale del 1982 possiede in realtà la struttura drammatica perfetta, così imprevedibile nel suo rovesciamento che trasforma le tensioni e gli stenti iniziali in una incredibile vittoria finale, a Madrid contro la Germania Ovest. Lo racconta nel quarantennale del trionfo la Stand by me di Simona Ercolani, la quale rielabora per il cinema la ricetta televisiva che rese celebre Sfide. Un racconto minuzioso e le storie umane sono il trampolino che consente di abbandonarsi all’esaltazione una volta che la cavalcata si fa inarrestabile, e si finisce tutti a cantare “Cuccuruccucù Paloma” di Battiato con Bruno Conti. Recensione ❯
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Gergolet racconta la danzatrice argentina Maria Fux e la sua casa-studio,
dove la danza è intesa come "l'incontro di un essere con gli altri". Documentario, Italia, Argentina, Slovenia2014. Durata 75 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film è prodotto da Igor Princic, artefice del Premio Sic 2013 Zoran, il mio nipote scemo. Espandi ▽
Maria Fux ha 93 anni. Ancora danza, con le braccia e con la mente, e ancora insegna a danzare. Alla sua casa-studio di Buenos Aires arrivano persone da tutto il mondo, per frequentare i suoi seminari e per conoscere il suo metodo, così particolare, nato nel 1942 vedendo una foglia staccarsi da un albero e muoversi al vento. Secondo Maria Fux non è solo seguendo la musica che si danza, ma imparando a seguire il proprio ritmo interno. Dunque tutti possono farlo. Trasformare i limiti fisici in una risorsa è diventata la sua missione. Recensione ❯
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I Quartieri Spagnoli di Napoli sono un reticolo di vicoli, piazze, chiese barocche, "bassi" prospicienti su Via Roma, il salotto della città. Eppure sono culturalmente lontani dal centro cittadino. Un universo chiuso nel quale i giovani conducono la propria esistenza alla continua ricerca di qualcosa che possa trasformare le loro vite. Vite che sembrano costellate dai rumori dei colpi di pistola che rimbombano nei loro ricordi e nelle memorie dei loro cari. Carmine, Giovanni e Mariano sono ragazzi cresciuti in un tessuto sociale fatto di povertà e criminalità. Recensione ❯
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Un'emozionante mappa dei territori colpiti dai terremoti, un viaggio che copre tutta l'Italia. Espandi ▽
Un viaggio visivo, storico, ma soprattutto emotivo dentro a uno dei cuori della storia fisica e psichica del nostro paese, i terremoti. Alessandro Preziosi, che cura regia e da` voce e presenza d'attore al film, e` stato giovanissimo testimone del sisma in Irpinia, nel 1980. Il suo viaggio ci porta nel Beli`ce, colpito nel 1968, e in Friuli, ad Assisi, l'Aquila, Amatrice. Con eccezionali documenti d'archivio e importanti testimonianze, il film disegna una mappa sorprendente di qualcosa che ci tocca da sempre, nel profondo. Recensione ❯
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Il ritratto di uno dei più celebri intellettuali italiani contemporanei. Espandi ▽
Intellettuale allergico alle celebrazioni, figurarsi alla propria, Goffredo Fofi ha attraversato e attraversa la cultura italiana con un’ininterrotta attività di docente, organizzatore, saggista, critico, fondatore di riviste e aggregatore di talenti. Si presta però volentieri a questa chiacchierata aperta e intima con Felice Pesoli, documentarista e autore televisivo, in ottanta minuti che sembrano costituire solo una parte di una più estesa conversazione. Un tentativo di condensare una vita affollata di curiosità, capacità, occasioni e di un’ostinazione a non accontentarsi del dato, del reale, ma a metterlo in discussione, partecipare, produrre conflitto. Come compendia lo stesso Fofi: “resistere, studiare, fare rete. E rompere i coglioni”. “L’uomo dalle suole di vento” è la definizione che Paul Verlaine diede di Arthur Rimbaud. Evoca gioventù, libertà, levità e vitalità bruciante, quindi si attaglia perfettamente al protagonista e oggetto d’indagine, nato a Gubbio nel 1937 in una famiglia di contadini. Recensione ❯
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Interdizione perpetua è la negazione dell'accesso, è l'impossibilità di partecipare. L'interdizione perpetua è un paradosso. Impossibilità di partecipare alla vita della società. Vite alla periferia di Napoli, Scampia, come ci saranno in tante periferie del mondo, a cui sembra negato l'accesso ai diritti più elementari. Il diritto a un lavoro, a un reddito, alla sopravvivenza. Qui si cerca di superare le mancanze dello Stato con fantasia, reinventandosi un lavoro. Per esempio la raccolta del ferro vecchio. Un lunga notte di ricerca tra i cassonetti dei rifiuti può fruttare anche qualche decina di euro. Ed ecco un altro paradosso. I nostri protagonisti multati, arrestati o privati del mezzo di trasporto per aver commesso quello che si è deciso essere un reato. Una città che non riesce a smaltire i propri rifiuti e punisce chi, senza reddito, ricicla il ferro vecchio con mezzi propri. Paradossi su paradossi. E intanto la condizione di chi è ai margini della società diventa sempre più insostenibile. Recensione ❯
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Dall'apertura del Piper alla decadenza: quattro decenni di club culture, dalle voci di chi c'era
. Documentario, Italia2020. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quarant'anni di storia delle discoteche italiane fino al loro declino. Espandi ▽
Da un punto di vista architettonico, delle grandi discoteche italiane, sorte sulle ceneri delle sale da ballo e a volte costruite da pregevoli architetti pop, oggi spesso non rimangono che le rovine. Da quello culturale, invece, molto hanno seminato in vari campi. Dall’inequivocabile potere di attrazione di questi luoghi (se pur abbandonati e già oggetto di diversi reportage fotografici), che in era pre social hanno prodotto divertimento, socializzazione, cultura, tendenze rincorse dal mainstream, prende le mosse questo mosaico di interviste e repertori raccordati da parentesi finzionali con Ondina Quadri protagonista di scorribande notturne e after hours. Recensione ❯
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Un racconto ad ampio raggio che con originalità guarda ad un artista che ha sempre preferito gli ultimi. Documentario, Italia2021. Durata 79 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto che attinge da un bacino infinito di materiali di repertorio pubblici e privati per creare un viaggio visivo e sonoro nell'immaginario poetico di uno dei nostri cantautori più amati, Lucio Dalla. Espandi ▽
Il ritratto di Lucio Dalla, uno dei più originali cantautori italiani (noto anche al di fuori dei confini nazionali) nasce dalle testimonianze di Umberto Righi detto Tobia, che è stato il suo manager sin dall'esordio, e di Stefano Bonaga che di Dalla è stato amico già dall'infanzia. Il supporto visivo viene fornito da un'ampia quantità di materiale documentaristico oltre che da dichiarazioni dello stesso Dalla. Recensione ❯
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Un film che affronta con empatia e dolcezza le esistenze dei personaggi descritte nel loro quotidiano. Documentario, Italia, Francia2015. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Dopo Stop the Pounding Heart torna alla regia Roberto Minervini: questa volta si tratta di un film ambientato a West Monroe, nella Louisiana del nord. Espandi ▽
C'è un confine invisibile in America, oltre il quale abita una comunità miserabile e indigente, dimenticata da dio e dalle istituzioni. Veterani di guerra che sognano una donna presidente che si prenda finalmente cura di loro, soldati sempre in guerra che si armano per la 'rivoluzione', paramilitari 'patriottici' che scongiurano fantasmi, adolescenti che cercano in un pallone l'intenzione del gioco e in una bambola quella del domani, future madri alla deriva lungo il palo della lap dance, madri stordite dal piacere delle metanfetamine, nonni ubriachi di Jim Beam e lacrime, nonne immemori nella country music. Recensione ❯
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Una confessione collettiva imbevuta di rimpianto, espressa con feroce e mai sentimentale lucidità. Documentario, Italia2021. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Marco Bellocchio, attraverso la sua famiglia, fa rivivere la storia di suo fratello, senza filtri o pudori, quasi una indagine, che ricostruisce un'epoca storica e tesse il filo rosso di tanto suo cinema. Espandi ▽
Il 27 dicembre 1968 Camillo Bellocchio, fratello gemello del regista Marco, si è tolto la vita, all’età di 29 anni. Oggi i fratelli superstiti – oltre a Marco ci sono Piergiorgio, Letizia, Alberto e Maria Luisa – ripercorrono quella tragedia insieme ad altri componenti della grande famiglia Bellocchio ricordando la vita e la morte dell'“angelo": il risultato è una confessione collettiva imbevuta di rimpianto, eppure espressa con feroce e mai sentimentale lucidità. Un modo per il regista di restituire l'immagine di quel fratello che si sentiva invisibile accanto a personalità più forti e più affermate della sua. Marx può aspettare è un document(ari)o straordinario, sintesi del cinema di Marco Bellocchio e al contempo rivelazione profondamente intima della personalità del regista e di “quel manicomio che era la nostra casa”, dove “ognuno pensava a se stesso”. Bellocchio entra nel lato oscuro proprio e della sua famiglia con un coraggio da kamikaze e ce lo espone con la generosità che caratterizza tutto il suo cinema, eterno evocatore di ombre e di fantasmi. Recensione ❯
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Un'esperienza estetica esemplare e potente, un'opera sullo splendore del mondo e sull'irragionevolezza umana che rischia di spegnerlo. Documentario, Biografico - Brasile, Italia, Francia2014. Durata 100 Minuti.
Il ritratto di un uomo, il fotografo Sebastiao Salgado, attraverso gli occhi di altri due uomini: suo figlio e Wim Wenders. Espandi ▽
Magnificamente ispirato dalla potenza lirica della fotografia di Sebastião Salgado, Il sale della terra è un documentario monumentale, che traccia l'itinerario artistico e umano del fotografo brasiliano. Co-diretto da Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado, figlio dell'artista, Il sale della terra è un'esperienza estetica esemplare e potente, un'opera sullo splendore del mondo e sull'irragionevolezza umana che rischia di spegnerlo. Alternando la storia personale di Salgado con le riflessioni sul suo mestiere di fotografo, il documentario ha un respiro malickiano, intimo e cosmico insieme, è un oggetto fuori formato, una preghiera che dialoga con la carne, la natura e Dio. Recensione ❯
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Un film arioso e benevolo che va oltre l'omaggio e diventa racconto romantico di una 'musica semplice'. Documentario, Italia2020. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un ritratto della band rock da balera Extraliscio. Espandi ▽
Da qualche parte non lontano dalla Romagna... ci si divertiva con "poco, gnente e fantasia", diceva l'etnomusicologo Gianluigi Secco. L'Italia era senz'altro più felice quando andava al ritmo del leggendario ottimismo di Raoul Casadei e di una tradizione musicale che si è trasformata nel tempo. Di quella evoluzione, riferisce Elisabetta Sgarbi attraverso la presenza lunare di Ermanno Cavazzoni, voce narrante del film. Extraliscio - Punk da balera buca la nebbia che in Emilia Romagna pesa sull'anima della gente e trova il principio di leggerezza di una regione sospesa tra "nostalgia del passato" e sperimentazioni elettriche. Recensione ❯
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Il grande cantautore viene indagato dallo sguardo del figlio Cristiano che ne eredita parole e musica. Espandi ▽
Jacques Lacan, psicanalista e filosofo francese, riteneva che le contestazioni giovanili del '68 avessero demolito l'autorità simbolica del padre nella vita della famiglia e in quella della società. La sua previsione era che il vuoto lasciato dal padre venisse colmato dal carattere feticistico delle merci, dall'oggetto di consumo. La previsione era corretta ma in quel Maggio, Fabrizio De André resiste come un'anomalia, come l'eccezione che fu: un padre-testimone che irriga oggi nuovi narrazioni. De André#De André. Storia di un impiegato è una di quelle narrazioni. È la storia di un disco che si fa spettacolo teatrale e poi cinema. È la storia di un figlio che interroga il padre e il suo patrimonio rintracciando la loro intimità, i loro fantasmi, i loro ricordi. Recensione ❯
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