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Ultimo aggiornamento venerdì 6 novembre 2015
Dopo Stop the Pounding Heart torna alla regia Roberto Minervini: questa volta si tratta di un film ambientato a West Monroe, nella Louisiana del nord. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Louisiana: The Other Side ha incassato 25,3 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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C'è un confine invisibile in America, oltre il quale abita una comunità miserabile e indigente, dimenticata da dio e dalle istituzioni. Veterani di guerra che sognano una donna presidente che si prenda finalmente cura di loro, soldati sempre in guerra che si armano per la 'rivoluzione', paramilitari 'patriottici' che scongiurano fantasmi, adolescenti che cercano in un pallone l'intenzione del gioco e in una bambola quella del domani, future madri alla deriva lungo il palo della lap dance, madri stordite dal piacere delle metanfetamine, nonni ubriachi di Jim Beam e lacrime, nonne immemori nella country music. Davanti ai (loro) volti arresi e dentro le foreste pluviali, resiste Mark, 'angelo sterminatore' e solidale che 'sintetizza' la vita e produce la via più breve per raggiungere il paradiso.
Dopo l'immersione documentaria dentro il Texas rurale di Stop the Pounding Heart, Roberto Minervini procede la sua ricerca etno-antropologica appena drammatizzata. Se il genere è dato (Robert Flaherty, Jean Rouch, etc), a colpire ogni volta è l'empatia, la dolcezza e il mistero del suo sguardo. Perché Minervini non racconta né mistifica le esistenze dei suoi 'personaggi', limitandosi a descriverle nel loro quotidiano, abbracciandone il presente, eludendo qualsiasi giudizio. La sceneggiatura discreta e la finzione liminale in Louisiana scivolano sui volti increspati, sui corpi bucati e sulla natura sempre intorno. A comporre il film è il montaggio, a ispirare Minervini le persone su cui indugia come Dreyer, lasciando allo spettatore il tempo di sentire e di comprendere. Il suo cinema è una linea tirata tra materia e spirito, tra alto e basso, tra purezza e corruzione, dove è sempre la luce a penetrare le cose, ad accarezzare i contorni degli uomini e delle donne, a conferire una densità inedita alla materia, a trasfondere alla natura la fosforescenza e al mondo un'aura magica.
Negativo estetico di Stop the Pounding Heart, romanzo di formazione pastorale immerso nel panteismo malickiano, Louisiana è un film in overdose che confronta l'innocenza con la violenza. Se ieri era lo splendore di un'adolescenza austera contro l'ortodossia amish, oggi è l'altra faccia del sogno americano, quella che non compare mai nei discorsi dei politici, quella lasciata indietro, a terra e in roulotte fatiscenti a farsi di crack e dolore, quella solidale anche nella miseria, quella disabile alla vita perché non ne ha una da vivere. Diviso idealmente in due, Louisiana debutta su due soggetti, soldati in disarmo armati dentro un bosco e un uomo in panne senza panni ai margini dello stesso bosco, che svolge separatamente e confluisce verso un medesimo epilogo. Epilogo che 'abbandona' un uomo bruciato e una carcassa di automobile arsa. Alla maniera di Stop the Pounding Heart, che al mondo indolente delle capre opponeva quello eccitato dei tori da rodeo, Louisiana mette di fronte alla realtà allucinata di Mark, e della sua comunità, i compagni d'armi e di birra delle milizie antigovernative, due facce di un medesimo desiderio di esaltazione nel cuore della cultura degli stati del sud. La vocazione marginale del cinema di Minervini ancora una volta registra una calma precaria, rimanda la rottura e intuisce i luoghi geografici e quelli dell'anima in cui i fondamentalismi germogliano ed eccedono, producendo l'illusione di sentirsi uguali tra gli uguali. Figure di uno stallo nella democrazia americana, le sue persone incarnano l'incertezza emotiva ed esistenziale di un'America lontana, troppo lontana da quella "audacia della speranza" di cui predicava Obama, bersaglio nel film di proiettili e invettive. Sul fondo dell'America e in fondo a Louisiana si muore disgraziati coi propri demoni e si spara invasati contro i propri demoni.
Scopri il sito ufficiale del film Louisiana (The Other Side) di Roberto Minervini »
LOUISIANA: THE OTHER SIDE disponibile in DVD o BluRay |
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Louisiana(The Other Side) è un film a dir poco impegnativo dove il regista ci presenta due realtà entrambe inquietanti. La prima - onestamente un po’ troppo lunga - è uno squarcio su un mondo di squallore e povertà dove tutti “si fanno” di crack, di metanfetamina, di eroina e quant’altro nell’incapacità di affrontare un modo di [...] Vai alla recensione »
Lousiana di Roberto Minervini racconta la vita di persone che vivono ai margini della società tra le foreste della Lousiana. Tossicomani, veterani di guerra, alcolisti, uomini e donne abbandonati da tutti ma che non smettono di sperare in un futuro diverso. Ognuno trova il suo modo di portare avanti la propria vita e i propri sogni tra le difficoltà esistenziali.
“Louisiana – The Other Side” di Roberto Minervini, appena passato al Festival di Cannes, è un’opera coraggiosa. Mescola documentario, cinema-veritee, accenni di fiction potenzialmente esperibili. Non sceglie una strada precisa, come se fosse la vita stessa a dettarne la guida. Lo stile, così a ridosso dei personaggi che racconta, con una macchina da presa che abita nei sentimenti, nelle paure, può [...] Vai alla recensione »
ma dire che è stato accolto con entusiasmo a Cannes non è corretto. Il film se lo sono filato in pochi e non ha preso nessun premio.
c'e' troppo sentimento per esser un documentario. a metà tra film e fiction.. Persone prese dalla strada che provano sulla propria pelle il male di vivere. Da vedere perchè fatto da un'italiano all'estero e perchè rislutare riuscire davvero bene. Ottima la regia, belle immagine e buo audio. Non è un capolvaloro ma va visto..
se roba del genere esce nelle sale dev'esserci pure un responsabile, ci sarà pure qualcuno che se ne assume la responsabilità...
Aspetto qualche regista americano che venga in Italia a girare "Scampia"
Succedono molte cose nel bosco della Lousiana, c'è un uomo nudo che dorme nell'erba per effetto di metanfetamina e poi torna a casa placidamente al tramonto, come dei guerriglieri in mimetica che provano manovre, fanno tiro a bersaglio e argomentano con discorsi altisonanti l'esigenza di difendersi. Sono due realtà parallele che Minervini riprende in modi che sembrano appartenere al cinema di finzione, i personaggi paiono messi in posa, le scene preparate e gli ambienti illuminati a dovere ma, come tipico del suo stile, non è mai così.
Si presenta come documentario, Louisiana ( The Other Side) appena presentato al Certain Régard . È lecito considerarlo un ibrido tra cinema del reale e finzione. Seguendo una sua pista di ricerca americana Roberto Minervini chiude la sua precedente trilogia di ambientazione texana e apre un nuovo capitolo. Nel nordest della Louisiana, in mezzo a una comunità di bianchi poveri e marginali.
Marginale e per questo al centro dell'interesse di questo cineasta, l'umanità della Louisiana profonda e repubblicana conosce solo la sopravvivenza come sistema di regole da rispettare. Roberto Minervini, marchigiano ma texano da 10 anni, lo sa bene: accompagnato da Mark e sua moglie Lisa penetra una piccola comunità di tossici, stripper, homeless e veterani di guerra che di lui si fidano e dunque [...] Vai alla recensione »
Un italiano che non ha mai fatto un film in Italia decide di raccontare, con un lungo lavoro di inserimento in quei mondi chiusi, due comunità estreme di emarginati in Louisiana. Dove la disoccupazione supera il 60 % e prosperano gruppi come quelli che animano le due parti di questo film disturbante e a tratti insostenibile. Che mette radicalmente in discussione il ruolo del regista, quello degli "attori" [...] Vai alla recensione »