carloalberto
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sabato 25 settembre 2021
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un inferno abitato da angeli
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Bellissimo, struggente video racconto di Gaetano Di Vaio girato quasi interamente nei vicoli e tra i ragazzi dei vicoli dei Quartieri Spagnoli, visti e vissuti come un enclave di miseria, di ignoranza e di degrado, tra la Napoli ufficiale, quella delle istituzioni, di piazza Municipio, la Napoli cartolina, immortalata nelle foto dei turisti di passaggio, di piazza Plebiscito e la Napoli bene del Vomero, un tempo un angolo bucolico di paradiso, ora trasformato in un caotico lunapark, frequentato dai borgatari dell’hinterland partenopeo ed abitato da piccoli borghesi, commercianti arricchiti, funzionari dello Stato di ogni ordine e grado, di quello Stato assente in questa città da sempre.
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Bellissimo, struggente video racconto di Gaetano Di Vaio girato quasi interamente nei vicoli e tra i ragazzi dei vicoli dei Quartieri Spagnoli, visti e vissuti come un enclave di miseria, di ignoranza e di degrado, tra la Napoli ufficiale, quella delle istituzioni, di piazza Municipio, la Napoli cartolina, immortalata nelle foto dei turisti di passaggio, di piazza Plebiscito e la Napoli bene del Vomero, un tempo un angolo bucolico di paradiso, ora trasformato in un caotico lunapark, frequentato dai borgatari dell’hinterland partenopeo ed abitato da piccoli borghesi, commercianti arricchiti, funzionari dello Stato di ogni ordine e grado, di quello Stato assente in questa città da sempre.
Di Vaio cerca di aprire un varco in quelle mura alte e scure che chiudono metaforicamente il territorio, recludendovi, come in un ghetto, il popolino, erede spirituale della plebe verace che dal seicento ad oggi nobilmente e pervicacemente la vive e la anima con il suo grande cuore e la semplicità dei veri napoletani resistenti alle sciagure quotidiane, vorrebbe offrire uno spiraglio di luce a quei ragazzi cresciuti tra i vicoli bui dove il sole non arriva mai.
Povero Di Vaio, illuso di poter trasmettere ai giovani dei quartieri taumaturgicamente quel riscatto sociale da lui stesso raggiunto grazie all’arte ed al cinema, poveri quei giovani che hanno la sorte segnata dalla nascita, perché l’alternativa per chi nasce povero, ovunque sia nato, è sempre tra un mestiere onesto e faticoso e mal pagato e semmai in nero o abusivo o la via della criminalità, per cercare di ottenere, a rischio della vita e della libertà o di entrambe, quelle cose che gli altri hanno avuto senza dover fare nulla nascendo beatamente a Posillipo o a via Petrarca.
Suggestiva l’inquadratura col Vesuvio che titaneggia sullo sfondo, alle spalle dei due ragazzi stesi sugli scogli, scesi a pescare granchi sotto Castel dell’Ovo e quei discorsi innocenti tra i due che appartengono a qualsiasi adolescente e dovrebbero perciò essere ovvi e banali ed invece sembrano tratti da una tragedia greca per l’incombere fatale del destino che grava opprimente su ogni creatura nata in quell’Inferno abitato da Angeli che si chiama Napoli, parafrasando il titolo di un famoso libro di Croce.
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g_andrini
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martedì 1 novembre 2016
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istruttivo
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La realizzazione tecnica è curata e piacevole, con ottime musiche. La realtà è trasmessa bene, si respira l'aria dei quartieri spagnoli.
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