Da un'idea di Shonda Rhimes, una serie sul desiderio di emergere a tutti i costi. Una metafora dei nostri tempi. Drammatico, USA2022. Durata 60 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La serie si ispira all'articolo di Jessica Pressler, anche produttrice dello show, "How Anna Delvey Tricked New York's Party People", pubblicato sul New York Magazine. Espandi ▽
C’è l’intuito infallibile di Shonda Rhimes dietro l’ennesima serie destinata a diventare un fenomeno su Netflix, quell’Inventing Anna che svela nel titolo molto di quello che vedremo. Ovvero la costruzione a tavolino di un’identità, la determinazione ad emergere, a spiccare nel mondo dei potenti di New York. È una serie decisamente attuale sulla contemporanea sete di potere, che oggi significa principalmente avidità di fama, soldi, abiti e ristoranti di lusso. Rhimes inventa una protagonista detestabile per farle compiere tutto quello che vediamo abitualmente sui social, ragazze e ragazzi felici di ostentare un benessere economico, spesso inesistente, pur di avere notorietà, visibilità, più like possibili ai propri post. Da questo punto di vista, come grande metafora di ciò che siamo diventati – una società in gran parte narcisista e a caccia di like che brama l’opulenza puntando all’apparire, più che all’essere – la serie è oltremodo interessante. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una storia d'amore cinematografica piena di speranza unita a un'emozionante avventura epica che segue il viaggio di un uomo verso la redenzione. Espandi ▽
Le vicende di un fuggitivo di nome Lin Ford (Charlie Hunnam) che cerca di far perdere le sue tracce nella vibrante e caotica Bombay degli anni Ottanta. Da solo in una città sconosciuta, Lin lotta per sfuggire ai problemi da cui sta scappando in questo nuovo luogo. Dopo essersi innamorato di una donna enigmatica e intrigante di nome Karla, Lin deve scegliere tra la libertà o l'amore e le complicazioni che ne derivano. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Per Anna ogni giorno è uguale all'altro. Quando un uomo e sua figlia si trasferiscono dall'altra parte della strada, Anna inizia a credere di poter cambiare la propria vita. Espandi ▽
Fin dalla trama, questa miniserie Netflix, prodotta da Will Ferrell (direttamente dal Saturday Night Live) lascia il lettore in uno stato di confusione. È forse questo il carattere più distintivo di La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra, titolo che a molti farà venire in mente una domanda catartica: "come prego?". Ma qui sta la genialità della miniserie: il lungo titolo fa riferimento, nella storia, a un romanzo giallo che la protagonista sta leggendo, permettendo di individuare così un percorso metanarrativo che, a un occhio attento, risulterà anche dalla raffinatissima mescolanza di generi che la serie di Ferrell realizza. La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra disarticola il rapporto tra narratore e spettatore, con un racconto che non può né essere definito assurdo né verosimile. La miniserie mette costantemente lo spettatore in difficoltà, facendo sorgere domande desuete nel cinema e nella serialità: “ma come?”, “sul serio?”, “ma cosa sto guardando?” ed è proprio questa la geniale, e sottile, caratteristica che trasforma la parodia in un piacevole esercizio stilistico. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una serie che parla di cibo, di famiglia, della follia della routine, della bellezza del Senso di Urgenza e dei ripidi e scivolosi inconvenienti. Espandi ▽
Carmen "Carmy" Berzatto (Jeremy Allen White) riceve in eredità il ristorante di famiglia in seguito al suicidio del fratello. Il suo re-inserimento in un ambiente popolare, dopo essersi formato in cucine di alto livello mondiale, è problematico e frenetico. Ma le difficoltà più grandi del giovane cuoco saranno tutt'altro che economiche o gestionali. La nuova serie Fox firmata Christopher Storer e giunta in Italia grazie a Disney+, propone un tipo di serialità decisamente complessa e non del tutto accessibile: la sceneggiatura di The Bear è infatti scarna di eventi essenziali – poco accade, tutto cambia – e perciò si contrappone alla linearità tipica di un racconto che, a primo acchito, appare familiare, forte di riferimenti comuni e di “un’abitudine visiva” al cibo, causata dall’inflazione televisiva di factual e reality show culinari. Ciò che contraddistingue la serie è il suo ritmo – che potremmo definire imprevedibile, sconclusionato – volto a straniare lo spettatore con immagini frenetiche di cibo, fornelli, pietanze inquadrate spesso in dettagli caotici, ben lontani dalle lunghe inquadrature sul cibo (il cosiddetto food porn) che stuzzicano il desiderio dello spettatore. La cucina “The Original Beef” diventa il luogo dell'aspirazione personale, un luogo da sovvertire per raggiungere un ideale, che deve essere trasformato (e in parte tradito) da un punto d'origine esistenziale, di cui si prova vergogna, a un agognato punto d’arrivo, elevato e ideale. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Irma Vep torna sullo schermo con una seria atipica, stratificata e riflessiva, che ci chiede di abbandonarci all'universo di Olivier Assayas. Drammatico, USA2022.
Una famosa attrice hollywoodiana arriva a Parigi per girare una serie d'autore, remake di un cult del cinema muto. Una serie che adatta l'omonimo film del 1996 firmato da Olivier Assayas. Espandi ▽
26 anni dopo il primo Irma Vep, creato attorno alle riprese di un remake cinematografico del capolavoro muto di Feuillade e all'epoca interpretato dalla vera star del cinema di Hong Kong Maggie Cheung, Olivier Assayas riprende l'idea di quel progetto e la adatta ai nostri tempi, girando per HBO la sua prima serie internazionale. La nuova Irma Vep di Alicia Vikander, bravissima protagonista di questa atipica serie, viene da lontano. Nell'incontro fra reminiscenze e rifacimenti, e nel confronto fra corpi veri e fantasmatici, di fronte allo spettatore più paziente si dischiude un gioco di scatole cinesi che prosegue in modo libero e dispersivo lungo otto episodi. Alicia Vikander prende il posto di Maggie Cheung, che non scompare veramente Dalla scena. Due donne, due corpi, due film, e in realtà un sogno solo: quello del cinema, che oggi appare offuscato dalla serialità, ma vive sempre negli occhi degli spettatori pronti a innamorarsi di Alicia Vikander come un tempo di Maggie Cheung e prima ancora di Musidora. La vera, non unica Irma Vep. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Tratto dalla storia vera di Michael Petersen, accusato di aver ucciso la moglie. Espandi ▽
Michael Peterson e sua moglie Kathleen passano insieme la serata del 9 dicembre 2001, ai bordi della piscina. Poco dopo il marito dirà di aver trovato la donna ai piedi della scalinata per il piano di sopra, moribonda e in preda a convulsioni. Kathleen muore tra le sue braccia in un bagno di sangue e lui è accusato di omicidio, ma non si trova l'arma del delitto e il processo si trascina. Il suo caso diventa anche il tema di un documentario seminale, intitolato The Staircase e destinato a lanciare il true crime di qualità televisivo.
Tra dramma famigliare, giudiziario e metatelevisivo, The Staircase è una miniserie al tempo stesso originale e parassitaria, una ricostruzione di lusso che cerca di problematizzare il documentario di Jean-Xavier de Lestrade ma perde seccamente il confronto con esso.
Colin Firth mette i panni di Peterson affrontando un grande ruolo, dove restituire le sfumature di una persona la cui vita è stata filmata per anni in situazioni intime e difficili. Il resto del cast è altrettanto di livello, a partire dalle già citate Collette e Binoche per proseguire con Michael Stuhlbarg, Rosemarie DeWitt e Parker Posey. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Come i giganti dell'industria hanno realizzato delle fortune alla fine del diciannovesimo secolo a New York. Espandi ▽
Marian Brook (Louisa Jacobson) deve fare il suo ingresso nella società aristocratica newyorkese della fine del Diciannovesimo Secolo. L'ingresso è forzato: reduce della perdita di un padre assente e indebitato, si troverà senza alcuna risorsa e così costretta a raggiungere le sue anziane zie (Christine Baranski e Cynthia Nixon), esponenti di una classe sociale in forte cambiamento e nei suoi ultimi anni di "reggenza". Il suo arrivo sarà concomitante all'ascesa dei Russell, una famiglia borghese arricchita che intende farsi valere in un sistema chiuso quale è quello dell'aristocrazia di fine secolo.
In molti hanno equiparato la "serie del momento" a due importanti produzioni che hanno attirato molta attenzione negli ultimi anni: da un lato Bridgerton, prodotta in casa Shonda Rhymes, che ha rianimato il racconto in costume, dall'altro Downton Abbey, di cui condivide il creatore, Julian Fellowes, ormai esperto del period drama e che forse per questo ha raggiunto una certa saturazione creativa. Della prima ha in realtà ben poco, della seconda invece fin troppo.
The Gilded Age riguarda un periodo storico ma, ancor più, il conflitto di classe. Recensione ❯
[2022 - in corso] - Stagioni: 2. Episodi: 17. Serie a lunga narrazione
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una miniserie che ripropone il personaggio del cavaliere senza nome. Così la protagonista mentre porta avanti una sua personale idea di giustizia non esita a uccidere e compiere altri reati. Espandi ▽
Una giovane ragazza con un futuro luminoso, con la prospettiva di lavorare nell'azienda di famiglia, dopo la morte del padre scopre segreti che la portano a decidere di voler fare giustizia una volta per tutte. Si trasforma così in "The Woman", misteriosa assassina, che comincia a seminare il terrore in un piccolo villaggio del Montana in cerca di vendetta. Nessuno conosce la sua storia, né la profonda motivazione che la spinge ad agire, ma tutti sanno che finire sulla sua lista vuol dire rischiare la vita. Guidati dal terrore e dal panico di dover fronteggiare un pericolo sconosciuto e inarrestabile, gli abitanti della città cercano un modo per fermare la giustiziera senza nome. Implacabile l'abile assassina procede nell'eliminare una serie di persone. Ha un piano in mente ma non è chiaro quali siano le sue motivazioni e dove stia andando. Si limita prima di uccidere la sua nuova vita a rassicurarla che si tratta solo di un momento di transizione ed è capace di far evadere una detenuta solo per avere determinate informazioni. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Colpi di scena e un giusto tasso di brutalità per una disillusa riflessione sugli interventi americani all'estero. Azione, Drammatico, Thriller - USA2022.
Un ex ufficiale della CIA, che vive fuori dalla rete, si ritrova in fuga da persone che vogliono ucciderlo. Espandi ▽
Dopo trent'anni vissuti più o meno serenamente in incognito, Dan Chase trova un intruso nella sua casa e con sorprendente efficienza lo elimina. Capisce così di essere stato scoperto e di essere ancora una volta nel centro del mirino. Lo contatta infatti poco dopo Harold Harper, ex agente CIA passato all'FBI e a capo della caccia all'uomo, sperando di convincerlo alla resa. Ma Dan non si lascia intimorire nemmeno dalla minaccia che venga rovinata la vita di sua figlia e inizia a mettere in atto una elaborata controffensiva...
L'impronta registica data da Jon Watts è davvero felice e i suoi calibrati movimenti di macchina, lontani dagli a volte confusi Spider-Man, ci restituiscono il tono e la lucidità del film che l'ha fatto emergere: Cop Car.
The Old Man è inoltre una serie che non manca di colpi di scena e dal giusto tasso di scioccante brutalità: i due rottweiler che accompagnano il protagonista non sono lì per giocare a riportare la palla... Inoltre non ci si accontenta dello status quo di un uomo in fuga e le carte in tavola continuano a muoversi, rendendo la vicenda via via più intricata e internazionale. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una serie di ampio respiro che cerca di abbracciare diverse anime dello spirito americano con l'ambizione di un grande romanzo. Western, Drammatico - USA2022. Durata 60 Minuti.
Mini serie drammatica in costume dall'ambientazione Western, 1923 è uno spin off di Yellowstone e di fatto ne rappresenta il prequel. Espandi ▽
Cara e Jacob Dutton, agli inizi degli anni '20, sono a capo dello Yellowstone Ranch, ma non se la passano bene per via di una prolungata siccità che, oltretutto, spinge gli altri allevatori capeggiati dall'irascibile scozzese Banner Creighton a ricorrere all'illegalità e alla violenza. La situazione attirerà presto Donald Whitfield, un banchiere deciso ad approfittarne, usando Banner come testa d'ariete del suo progetto di acquisizione.
Alla famiglia Dutton manca inoltre Spencer, il più giovane figlio dei fondatori del ranch, James e Margaret. Spencer, dopo traumatici trascorsi nella Prima Guerra Mondiale, si è infatti trasferito in Africa, dove vive cacciando bestie ferocissime... ma non più pericolose di lui. Se ne innamora la bella e ricca Alexandra che riesce a risvegliarne il cuore, ma la loro unione è invisa agli astri. La sorte più dura tocca però a Teonna Rainwater, una ragazza nativa americana affidata a un istituto cattolico, dove si pratica un violento programma di assimilazione culturale.
A differenza del precedente prequel di Yellowstone, 1883, questa nuova serie di Taylor Sheridan non è il racconto epico e lineare di una tragica impresa, bensì cerca di abbracciare diverse anime dello spirito americano con l'ambizione di un grande romanzo. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Mini-serie sul discusso caso della Theranos, fondata da Elizabeth Holmes. Espandi ▽
La miniserie si basa sulla reale storia di Elizabeth Holmes (Amanda Seyfried), una giovanissima universitaria che, a soli 19 anni, nel 2003, lasciò la prestigiosa Stanford University (dropout è il termine usato proprio per chi abbandona gli studi) per fondare un'azienda: Theranos. La startup, con la promessa di rivoluzionare il mondo della medicina, nasceva con lo scopo di fornire una nuova tecnologia in grado di diagnosticare qualsiasi malattia attraverso una sola goccia di sangue del paziente. Il progetto fece così gola ai molti investitori intercettati da Holmes da farle in breve raggiungere lo status di "più giovane miliardaria d'America", nonché numerosi premi e riconoscimenti. La realtà di questa storia si muove però su un altro percorso, quello di una persona capace di promettere molto e di realizzare ben poco oltre alla promozione di se stessa. Malgrado i 9 miliardi di dollari capitalizzati, Theranos aveva tutto fuorché la tecnologia tanto promessa dalla sua fondatrice. The Dropout è l'ultima miniserie a compiere un breve salto nel passato per mostrarci qualcosa di estremamente contemporaneo, attraverso uno sguardo lucido e disilluso, come di chi sta aprendo gli occhi su un sistema marcio e malato.
La serie cristallizza una generazione in cui non è l'aspirazione al successo a rendere ciechi, a spingere verso una deriva criminosa, ovvero alla truffa, ma è l'ossessione innanzitutto per se stessi, il naufragio in un'idea di sé che non contempla più il rapporto con gli altri, senza confronto e alla deriva. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Dal romanzo omonimo, una storia di contraddizioni all'interno della comunità mormonica. Espandi ▽
Quando il cadavere di Brenda Lafferty e della sua piccolissima figlia vengono ritrovati in casa loro, i detective Jeb Pyre e Bill Taba indagano sul caso a partire, come vuole la regola, dal marito della vittima. Allen Lafferty sostiene però che la donna sia stata uccisa dai suoi fratelli, che avrebbero lasciato la fede mormone praticata dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni (Latter-Day Saints), per una versione più integralista del credo. La storia dei Lafferty mette così a dura prova la fede di Jeb, mormone praticante che più scopre cose sulla propria fede e più entra in crisi spirituale e coniugale, oltre che in conflitto con le istituzioni religiose che hanno grande influenza su tutti gli aspetti della vita nello Utah.
Tratta dall'omonimo libro di nonfiction di Jon Krakauer, una miniserie che romanza la vicenda originale e affianca al mystery sull'omicidio la storia del lato oscuro della religione mormone.
I due principali fratelli Lafferty sono Wyatt Russel e Sam Worthington, dove soprattutto quest'ultimo si dimostra finalmente attore maturo, capace di dare corpo a un personaggio che affronta una trasformazione estrema, ricca di tormenti, inquietudini e contraddizioni. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Dagli autori di Dark, una serie complessa e seriosa, con una struttura a puzzle che toglie spazio tanto ai personaggi quanto al periodo storico. Drammatico, Storico - Germania, USA2022. Durata 50 Minuti.
Nell'insidiosa traversata del vasto oceano Atlantico, i passeggeri della nave Kerberos si trovano di fronte al più grosso mistero delle loro vite. Espandi ▽
La Kerberos è una grande nave che, nel 1899, viaggia verso l'America. Tra i passeggeri spicca la dottoressa Maura, che ha studiato il cervello umano. La Kerberos lungo la rotta si imbatte in un segnale della Prometheus, un'altra nave della stessa compagnia scomparsa mesi prima. Pur con poca speranza di ritrovare superstiti, il capitano tedesco Eyk, si dirige verso la Prometheus, che però è abbandonata – con la sola eccezione di un silenzioso bambino e della sua piccola piramide di pietra nera… 1899 È la nuova serie degli autori di Dark, i tedeschi Jantje Friese e Baran bo Odar. Il loro è di nuovo un ambizioso enigma, che però questa volta ha meno interesse per i personaggi e li travolge subito con un artificioso intreccio. Siamo nella tipica serie puzzle in stile Lost, però con tutta la seriosità teutonica di una coppia di autori che non ama l'ironia. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
La storia mai raccontata di Martha Mitchell e del suo ruolo nello scandalo Watergate. Espandi ▽
Gaslit racconta la storia dello scandalo Watergate - iniziato nel gennaio del 1972 prima della nota irruzione nella sede del Comitato Nazionale Democratico - ma lo fa attraverso lo sguardo laterale degli accadimenti che coinvolsero l'allora personaggio dello spettacolo Martha Mitchell (Julia Roberts), moglie di John N. Mitchell (Sean Penn), procuratore generale degli Stati Uniti sotto la presidenza Nixon. Non concentrandosi sulla figura presidenziale, la serie mostra, in maniera talvolta ironica, la costellazione di personaggi che vennero coinvolti nello scandalo, a partire dal giovane avvocato John Dean (Dan Stevens) ingabbiato in un complotto sempre più complicato allo scopo di spiare i democratici, che ben presto sfuggirà di mano fino alle più note conseguenze.
Un dramma molto ben confezionato, affidato quasi totalmente alle grandissime capacità delle attrici e degli attori del suo cast, forse consapevole della tradizione audiovisiva di questo soggetto.
Dovendo fare i conti con un passato attoriale e registico di grande rilievo, Gaslit riesce infine a rispettare gli elevati standard di una storia che ancora fa parlare e i cui personaggi secondari sono stati troppo spesso dimenticati. Ma non in questa serie. Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.
Una mini-serie dedicata a due genitori separati e alla loro complicata gestione dei figli. Espandi ▽
Ambientata a Manhattan durante una torrida estate, la miniserie vede come protagonista Toby Fleishman, un neo-quarantenne da poco divorziato che decide di rifarsi e di ricominciare a vivere esplorando un nuovo mondo fatto di app di incontri. La sua ex-moglie Rachel scompare tutt'a un tratto, lasciandolo da solo a occuparsi dei loro bambini. L'aiuto e il conforto dei suoi amici storici, conosciuti all'università, Seth e Libby, sembrano insufficienti a sostenerlo e la vita di Toby viene nuovamente catapultata verso l'abisso.
La serie Disney+ è un'imperdibile serie drammatica. Non solo per le scelte registiche che, letteralmente, prendono in contropiede lo spettatore, o per le scelte di casting che posizionano ogni interprete - sapientemente - in ruoli che rispecchiano i loro bagagli narrativi, potremmo dire.
Siamo di fronte a un'operazione esistenzialistica e commovente, tanto tragica quanto illuminante, che più di qualsiasi altra tematica, affronta in maniera del tutto originale e nuova uno dei concetti più suscettibili di interpretazione: quello di maturità (individuale, sociale; ma anche narrativa, educativa, alfabetica dal punto di vista audiovisivo). Recensione ❯
La tua recensione è stata registrata. Convalida adesso la tua preferenza.
Ti abbiamo appena inviato un messaggio al tuo indirizzo di posta elettronica. Accedi alla tua posta e fai click sul link per convalidare il tuo commento.
La tua preferenza è stata registrata. Grazie.