Titolo originale | 1923 |
Anno | 2022 |
Genere | Western, Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Ben Richardson, Guy Ferland |
Attori | Harrison Ford, Helen Mirren, Robert Patrick, Marley Shelton, Brian Geraghty James Badge Dale, Sebastian Roché, Darren Mann, Michelle Randolph, Aminah Nieves, Jennifer Ehle, Jerome Flynn, Brandon Sklenar, Caleb Martin, Isabel May. |
Tag | Da vedere 2022 |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento martedì 28 febbraio 2023
Mini serie drammatica in costume dall'ambientazione Western, 1923 è uno spin off di Yellowstone e di fatto ne rappresenta il prequel. La serie ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, 1 candidatura a CDG Awards, ha vinto un premio ai Critics Choice Super,
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Cara e Jacob Dutton, agli inizi degli anni '20, sono a capo dello Yellowstone Ranch, ma non se la passano bene per via di una prolungata siccità che, oltretutto, spinge gli altri allevatori capeggiati dall'irascibile scozzese Banner Creighton a ricorrere all'illegalità e alla violenza. La situazione attirerà presto Donald Whitfield, un banchiere deciso ad approfittarne, usando Banner come testa d'ariete del suo progetto di acquisizione. Alla famiglia Dutton manca inoltre Spencer, il più giovane figlio dei fondatori del ranch, James e Margaret. Spencer, dopo traumatici trascorsi nella Prima Guerra Mondiale, si è infatti trasferito in Africa, dove vive cacciando bestie ferocissime... ma non più pericolose di lui. Se ne innamora la bella e ricca Alexandra che riesce a risvegliarne il cuore, ma la loro unione è invisa agli astri. La sorte più dura tocca però a Teonna Rainwater, una ragazza nativa americana affidata a un istituto cattolico, dove si pratica un violento programma di assimilazione culturale.
A differenza del precedente prequel di Yellowstone, 1883, questa nuova serie di Taylor Sheridan non è il racconto epico e lineare di una tragica impresa, bensì cerca di abbracciare diverse anime dello spirito americano con l'ambizione di un grande romanzo.
Non tutto funziona come l'autore vorrebbe però e, per esempio, la parte dedicata a Teonna (che per altro è la più originale e di certo quella più radicale) risulta sconnessa dal resto degli eventi per l'intera prima stagione di 1923. Del resto anche in Yellowstone lo spazio dedicato ai nativi americani è sempre stato laterale, rilevanti solo in alcuni momenti ma molto più spesso accantonati dalle vicende drammatiche della famiglia Dutton, a cui però sono almeno sempre legati dalla vicinanza e dalla ossessione per la medesima terra.
Qui invece Teonna è tanto geograficamente quanto tematicamente distante, quasi come se una storia simile a The Underground Railroad avesse luogo al fianco di un Boardwalk Empire più rurale, senza incrociarsi mai. Ancora più sconnessa è poi la sottotrama dedicata a Zane Davis, la cui vita privata ci viene rivelata solo nell'ultimo episodio, che introduce a sorpresa anche il tema del razzismo anti-cinese.
D'altra parte Sheridan è genuinamente interessato alla questione delle minoranze (si vedano anche il nero e la rom di 1883) e soprattutto parla spesso dei nativi americani, già trattati pure nel film I segreti di Wind River, per difendere Yellowstone dalle accuse di essere una serie da stato repubblicano. Cosa che però di fatto diventa non appena parlano i capifamiglia dei Dutton, con discorsi sul fatto che lo Stato è impugnato dai loro nemici come un'arma e da cui bisogna difendersi, anche in modo scorretto - perché giusto e sbagliato non esistono e la sola cosa importante è difendere la propria famiglia e... il suo spropositato "diritto" alla terra.
Sebbene siano ormai dei privilegiati, i Dutton di questa generazione così come quelli di Yellowstone vivono sotto la ciclica minaccia di cattivissimi investitori che, in nome del progresso, vorrebbero trasformare il Montana in una meta turistica. Il progetto del villain qui interpretato da Timothy Dutton appare quasi anacronistico, ma è un effetto del fatto che - a differenza sua - sappiamo come l'America sarà presto stravolta dalla crisi del 1929 e poi travolta da preoccupazioni belliche.
Tutto questo però non arriva mai a toccare l'altra trama portante della storia: la vicenda di Spencer, che inizia in Africa e poi si sposta in mare nel tentativo di tornare in Montana. Il suo è però soprattutto un percorso interiore, dove una nichilista disillusione viene redenta dall'amore di una ricca e raffinata ragazza, disposta a lasciare tutto per il rude e silenzioso cacciatore che le fa palpitare il cuore. Un maschio alfa che parla poco, uno "strong silent type" come non se ne fanno più, avrebbe detto Tony Soprano, e chiaramente il personaggio maschile cardine delle serie di Sheridan, non a caso antenato del John Dutton interpretato da Kevin Costner e figlio dell'altrettanto tenace James Dutton di 1883.
Se per quest'ultimo la minaccia era nella natura matrigna, capace di spazzare via quasi per capriccio una carovana di uomini, l'inferno perennemente incombente di Spencer è costituito dalla natura umana, che l'ha precipitato nell'orrore di una guerra di trincea con gas tossici - di cui porta le cicatrici. Lui e il Jacob Dutton interpretato da Harrison Ford sono figure speculari a John, pronti a stroncare gli avversari con la violenza. Ha uno sguardo invece leggermente diverso Cara, che ha il volto e la grazia di Helen Mirren. A sua volta dal carattere all'occorrenza di ferro, è però anche matriarca dotata della sensibilità di saper leggere altri uomini e donne, utilissima negli intrallazzi politici disprezzati ma praticati dalla famiglia.
A differenza della miniserie 1883, 1923 è un progetto di più ampio respiro. Con tutta la sua carne al fuoco, geograficamente dislocata, non arriva nella prima stagione nemmeno a concentrare i protagonisti nello stesso punto e, come è già stata rinnovata per la seconda stagione, potrebbe benissimo estendersi a una terza. Yellowstone sembra così ormai solo la punta dell'iceberg della saga dei Dutton, quasi un epilogo che difetta della grandezza epica a cui aspira il racconto del passato della famiglia. E se in certi passaggi la storia d'amore di Spencer e Alexandra si avvicino a un libro Harmony o la vicenda di Teonna a un film "nunsploitation" - di suore violente insomma - sono inciampi perdonabili a una storia che ormai ha pienamente rivelato l'ambizione di Grande Romanzo Americano, con tutte le contraddizioni che caratterizzano una terra ossessionata tanto dalla libertà quanto dalla proprietà.