The Dropout

Film 2022 | Drammatico

Regia di Michael Showalter, Francesca Gregorini, Erica Watson (II). Una serie Da vedere 2022 con Naveen Andrews, Amanda Seyfried, Anne Archer, Michaela Watkins, Utkarsh Ambudkar. Cast completo Titolo originale: The Dropout. Genere Drammatico - USA, 2022, - MYmonetro 3,50 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 14 aprile 2022

Mini-serie sul discusso caso della Theranos, fondata da Elizabeth Holmes. La serie ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, ha vinto 2 Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, 1 candidatura a Writers Guild Awards, ha vinto un premio ai Producers Guild,

Consigliato sì!
3,50/5
MYMOVIES 4,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Uno sguardo lucido e disilluso che apre gli occhi su un sistema marcio e malato.
Recensione di Gabriele Prosperi
giovedì 14 aprile 2022
Recensione di Gabriele Prosperi
giovedì 14 aprile 2022

La miniserie si basa sulla reale storia di Elizabeth Holmes (Amanda Seyfried), una giovanissima universitaria che, a soli 19 anni, nel 2003, lasciò la prestigiosa Stanford University (dropout è il termine usato proprio per chi abbandona gli studi) per fondare un'azienda: Theranos. La startup, con la promessa di rivoluzionare il mondo della medicina, nasceva con lo scopo di fornire una nuova tecnologia in grado di diagnosticare qualsiasi malattia attraverso una sola goccia di sangue del paziente. Il progetto fece così gola ai molti investitori intercettati da Holmes da farle in breve raggiungere lo status di "più giovane miliardaria d'America", nonché numerosi premi e riconoscimenti. La realtà di questa storia si muove però su un altro percorso, quello di una persona capace di promettere molto e di realizzare ben poco oltre alla promozione di se stessa. Malgrado i 9 miliardi di dollari capitalizzati, Theranos aveva tutto fuorché la tecnologia tanto promessa dalla sua fondatrice.

Possiamo scorgere, nell'ultimo anno seriale, una forte necessità di svelare ciò che è accaduto o sta accadendo, di rintracciare il misfatto, l'inganno. Se da un lato, superficialmente, questo si ricollega a un sistema globale in cui la notizia richiede costantemente un'operazione di fact-checking, dall'altro, nel momento in cui raccontiamo storie a noi più vicine nel tempo col fine di intrattenere e non di informare, la questione si fa ben più complessa.

The Dropout è l'ultima miniserie a compiere un breve salto nel passato per mostrarci qualcosa di estremamente contemporaneo, attraverso uno sguardo lucido e disilluso, come di chi sta aprendo gli occhi su un sistema marcio e malato.

Creata da Elizabeth Meriwether (New Girl), la serie Hulu è un adattamento dell'omonimo e pluripremiato podcast di Rebecca Jarvis per ABC News del 2019. E la derivazione si fa sentire soprattutto a livello tematico, dato che il true crime e il giornalismo d'inchiesta sono sempre più al centro delle produzioni podcast a livello internazionale. Ma da cosa nasce questo interesse? La serialità audiovisiva sta effettivamente affondando molto le sue radici in questo tipo di racconto: solo lo scorso anno, sempre Hulu distribuiva Dopesick (in Italia su Disney+), concentrandosi sugli eventi che portarono alla causa legale contro Purdue Pharma per la commercializzazione in America dell'ossicodone e la conseguente diffusione della dipendenza dal farmaco.

Pochi mesi prima Peacock lanciava la miniserie Dr. Death (in Italia grazie a Starz Play), anch'esso adattamento di un podcast e ancora una volta una storia vera, quella del Dr. Christopher Duntsch, la cui incapacità di ammettere la propria mediocrità lo portò a mutilare oltre trenta pazienti tra il 2012 e il 2013. Sempre più spesso i nostri schermi sono occupati da realtà talmente impensabili da sembrare finzione, storie che sembrano provenire da un "presente distopico".

Il percorso esistenziale di Elizabeth Holmes viene proposto come siamo soliti vedere l'ascesa di un genio: abbiamo davanti a noi una Steve Jobs, da quando muove i suoi primi passi per riconoscere, ostinatamente, il proprio valore, a quando decide di uscire dagli schemi per perseguire il proprio desiderio di eccellere.

La costruzione narrativa è impeccabile e straniante proprio per la capacità di mettere sullo stesso piano il percorso di ascesa professionale e il declino personale, psicologico, morale di questa giovane donna. In molti parleranno di questa storia semplicemente come di una truffa - epocale, nazionale, multimiliardaria - ma sarebbe riduttivo descrivere così il complesso percorso psicologico in cui ci incamminiamo in tutti gli otto episodi. Amanda Seyfried, in maniera impressionante, traduce sul proprio volto un ossimoro assolutamente contemporaneo, quello tra avere successo e non averne i requisiti. Holmes è figlia di questo tempo, incapace di riconoscere la "verità" di se stessa, le azioni che sta compiendo, in virtù di ciò che da sempre le viene detto di fare - che non è il semplice avere successo, come nella tradizionale dicotomia a stelle e strisce winner/loser.

Parliamo più di un nuovo sogno americano (anzi globale) che corrisponde alla totale realizzazione di sé, al pieno successo non in competizione con gli altri (economicamente, politicamente, socialmente) ma in relazione a se stessi, in un vortice di sterile e assoluto egocentrismo in cui le proprie azioni sono sempre giustificabili in quanto rimovibili. L'errore, per Holmes, non è inammissibile, viene del tutto rimosso, nascosto in un profondo cassetto della sua mente al fine di essere ciò che crede di essere. Non importa ciò che ha fatto, purché l'abbia fatto per raggiungere il suo scopo: apparire come si percepisce; in altre parole, senza alcun confronto, senza mettersi in dubbio, senza un contraddittorio - o, in questo caso, senza verifiche scientifiche.

La totale assenza di metodi e di confronto diventa così, in maniera altrettanto ossimorica, il principale strumento utilizzato da Holmes per interfacciarsi con chi si contrappone a lei. In una costante e universale operazione di marketing, il prodotto venduto da Holmes per dieci anni, pur non esistendo nella realtà, esisteva nella sua mente e perciò trovava degli autorevoli compratori. Tutti i personaggi secondari sono sostanzialmente disarmati da questo approccio che impedisce ogni possibilità di confronto (e perciò richiedono un cast d'eccellenza). Anche coloro che più sono vicini alla protagonista dovranno, prima o dopo, fare i conti con questa dispercezione della realtà, rimarcata dall'uso di una voce camuffata, ingigantita da Seyfried man mano che Holmes si presenta al mondo e ai possibili investitori. Tutti, dal primo all'ultimo personaggio (da menzionare le ottime interpretazioni di Laurie Metcalf, William H. Macy, Naveen Andrews, Stephen Fry, Sam Waterston e Kurtwood Smith) stenteranno ad accettare la natura di Holmes come possibile o addirittura plausibile, un inganno efficace perché prima ancora compiuto su se stessa.

The Dropout cristallizza una generazione in cui non è l'aspirazione al successo a rendere ciechi, a spingere verso una deriva criminosa, ovvero alla truffa, ma è l'ossessione innanzitutto per se stessi, il naufragio in un'idea di sé che non contempla più il rapporto con gli altri, senza confronto e alla deriva. La serie mostra questo auto-inganno, costantemente presente nella psicologia del personaggio, in maniera eccellente e disarmante, rendendo visibile ciò che sempre più spesso nascondiamo mentre agiamo nella nostra vita quotidiana, professionale o, ancor più spesso, su network meno social di quanto crediamo, dove il dropout universitario della protagonista si traduce frequentemente nell'abbandono delle regole sociali.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
venerdì 24 giugno 2022
Angela Bosetto
La Rivista del Cinematografo

In America, se ti si palesa all'improvviso una grande opportunità e non sai se sei effettivamente in grado di coglierla, è molto probabile che amici e colleghi ti spronino ad accettare con la frase simbolo dell'ascesa inarrestabile della Silicon Valley (culla della tecnologia e dell'innovazione): "Fake it till you make it", ossia "Fingi (di saper fare qualcosa) fino a quando non lo ottieni".

NEWS
DISNEY+
giovedì 14 aprile 2022
Gabriele Prosperi

La serie sul caso della Theranos che cristallizza una generazione ossessionata da se stessa. Dal 20 aprile su Disney+. Vai all'articolo »

DISNEY+
mercoledì 9 febbraio 2022
 

La vera storia di Elizabeth Holmes e della Theranos, tra ambizione e fama. Dal 20 aprile su Disney+. Guarda il trailer »

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miglior attrice miniserie o film tv
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