A termine della proiezione de Il diavolo veste Prada a Hollywood qualche critico scrisse che era nata una stella (ma non si riferivano alle protagoniste); tre anni dopo tutti quelli che hanno visto Io e Marley gridano ancora la stessa cosa. E a ragione, perché David Frankel è abilissimo nel costruire ritratti umani dei propri personaggi da commedia americana, facendo buon uso di una sceneggiatura frizzantina e di quell'amoral-chic che va molto di moda attualmente. Cinico e snob, utilizza ottimi commedianti in pellicole dalla battuta fulminea e dal ritmo perfetto.
I primi passi come sceneggiatore
Figlio di Max Frankel, editore esecutivo del NEW YORK TIMES, comincia a lavorare come sceneggiatore e produttore televisivo per il telefilm The Ellen Burstyn Show (1986), firmando poi la regia di un altro telefilm Doctor Doctor (1989) assieme a tanti altri autori.
Il primo lungometraggio
Dopo aver firmato la sceneggiatura della pellicola Bebè mania (1990) di Leonard Nimoy con Gene Wilder, Mary Stuart Masterson e Stephen Tobolowsky, dirige qualche episodio di Grapevine (1992) e il suo primo lungometraggio: lo scricchiolante Promesse e compromessi (1995) con Mia Farrow, Sarah Jessica Parker e Antonio Banderas. Ma è nel 1996 che si aggiudica l'Oscar per il miglior cortometraggio Dear Diary con Bebe Neuwirth.
La carriera nei telefilm
Notato da Steven Spielberg e da Tom Hanks, viene da loro protetto sotto la loro ala, tanto da spingere il famoso regista e il noto attore ad affidargli la regia di alcuni episodi di From the Earth to the Moon (1998) e Band of Brothers (2001), entrambi con Hanks come attore. Vincerà un Emmy proprio grazie a Band of Brothers (2001). Poi nel 2001, passa a Sex and the City(2001-2003) e a Entourage (2004) che gli permetterà di essere rinominato agli Emmy Award.
Il successo de Il diavolo veste Prada
Dopo aver firmato la sceneggiatura di Roma (2005), diventa il regista della commedia glamour Il diavolo veste Prada (2006) con Meryl Streep, Anne Hathaway, Stanley Tucci, Simon Baker, Emily Blunt e Adrian Grenier e la storia, tratta dall'omonimo romanzo autobiografico di Lauren Weisberger, acquista grazie a lui una piacevolezza e un ritmo che fanno del mondo della moda un efficace ritratto di un mondo vanitoso, illusorio, ma anche stiloso, portato verso l'eccellenza. A questa pellicola, seguirà la trasposizione cinematografica de Io & Marley di John Grogan, dall'omonimo titolo e che avrà come attori una ritrovata Kathleen Turner. Torna alla regia per un nuovo adattamento: quello del romanzo di Mark Obmascik "The Big Year: A Tale of Man, Nature, and Fowl Obsession", dal titolo Un anno da leoni. L'anno successivo dirige Meryl Streep e Tommy Lee Jones nella bizzarra terapia di coppia de Il matrimonio che vorrei (2012) e nel 2016 dirige Will Smith in Collateral Beauty.