Stéphane vive una vita tranquilla come chef ma quando decide di conoscere Soo, una misteriosa donna coreana di cui si è innamorato su Instagram, intraprenderà un avventuroso viaggio pieno di scoperte. Espandi ▽
Stéphane, uno chef di successo circondato dall'affetto dei figli e dal supporto della ex moglie, ha tutte le ragioni per sentirsi realizzato. Eppure l'unica cosa che lo fa sentire vivo è Soo, una giovane donna coreana che ha conosciuto su Instagram. Parlano di arte e di ciliegi in fiore e sembrano capirsi l'un l'altra nonostante la lingua, la distanza e le barriere culturali. In uno slancio emotivo, Stéphane decide di partire per Seoul per conoscere Soo. Nonostante la promessa della donna di incontrarlo all'aeroporto, Soo non si presenta. Stéphane inizia così a vagare per l'aeroporto e per la città, dove la ricerca di Soo lo porterà a riscoprire se stesso. Riusciranno finalmente a conoscersi? Recensione ❯
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Carpignano torna in Calabria e su un tema a lui caro: la difficoltà di appartenere a un mondo di cui non si condividono le scelte. Drammatico, Italia2021. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una notte a Gioia Tauro il mondo di una ragazza comincia a ribaltarsi, mettendo in crisi le sue sicurezze. La vita di Chiara sarà cambiata per sempre. Espandi ▽
Con A Chiara Jonas Carpignano approfondisce un tema autoriale che gli è proprio: la difficoltà di scoprirsi immersi in un mondo del quale non si condividono le scelte, e la difficoltà speculare e contraria di separarsi da una comunità cui comunque si appartiene per nascita, per affetto, per radici identitarie. Come in A Ciambra, qui esplicitamente citato attraverso la comunità Rom di Gioia Tauro e attraverso il cammeo di Pio Amato, A Chiara vede al centro un’anima giovane che deve trovare la sua strada ma che fa parte di un insieme nel quale in buona parte si riconosce. C’è una verità, nella sua mano di regia, che gli impedisce di esprimere (o sollecitare) facili giudizi e che gli fa perdonare anche qualche caduta nella recitazione disomogenea dei suoi non-attori (a parte la protagonista Swamy Rotolo, sempre sul pezzo) e almeno una svolta narrativa poco probabile. Recensione ❯
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Perdita e riscoperta si inseguono nella nebbia di un dramma islandese con delle notevoli trovate visive. Drammatico, Islanda, Danimarca2019. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il cineasta islandese Hlynur Pàlmason torna sul grande schermo con un'opera seconda ricca e articolata, premiata come miglior film al 37° Torino Film Festival. Espandi ▽
L’oscuro è virato al bianco nel secondo lungometraggio dell’abile regista Hlynur Palmason, che immerge una storia dark su una mascolinità in bilico tra amore e odio nelle tinte abbacinanti della natura islandese. È un ritorno a casa per il regista, che aveva ambientato l’esordio Winter brothers in Danimarca, e che con A white, white day realizza una delle opere più significative del cinema recente del suo paese: pienamente immersa nella cultura e nel paesaggio ma con aspirazioni che vanno ben oltre il pittoresco. Sorretto da un’interpretazione stupefacente del veterano Ingvar Sigurdsson, per il quale il ruolo è stato pensato e scritto, il film è criptico, ambiguo e spigoloso tanto quanto le immagini dell’Islanda più rurale sono dirette, piene e profonde. Un’opera di contrasti in cui l’amore si scioglie nell’odio, o forse viceversa. Recensione ❯
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Un ragazzo si trova coinvolto in un'operazione di sorveglianza che diventa molto pericolosa. Espandi ▽
Léo è un militare francese appena uscito dal corso di addestramento. Viene assegnato a una caserma parigina da dove ogni giorno partono missioni di pattuglia e sorveglianza sulle strade della capitale, a difesa di obiettivi sensibili. Tra i suoi commilitoni Léo lega soprattutto con Hicham, che millanta un'esperienza forse non veritiera, e con Coline, taciturna capo pattuglia che attende una promozione e cerca di nascondere una gravidanza. Composto di giovani uomini educati nel culto dell'azione, il reparto vive i ripetitivi e noiosi incarichi di sorveglianza con una certa tensione che non tarderà ad esplodere. Recensione ❯
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Scott Cooper esordisce nell'horror con il wendigo. Un film di maniera, ma elegante ed efficace. Fantasy, Horror, Thriller - USA2021. Durata 99 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dal mondo visionario dell'acclamato regista Scott Cooper e dal maestro dell'horror vincitore del premio Oscar® Guillermo del Toro. Espandi ▽
Scott Cooper si era fatto notare sin dall’inizio con Crazy Heart, il suo film d’esordio, un melodramma canterino che aveva fruttato a Jeff Bridges un meritato Oscar, più alla carriera probabilmente che per quel singolo film. Poi Cooper ha proseguito con alcuni film interessanti, ma poco premiati dal pubblico. Questa è la prima volta che si cimenta nell’horror e ha scelto di utilizzare il Wendigo, spirito mostruoso del folclore dei nativi americani, già visto più volte al cinema, ma non oggetto di sfruttamento intensivo. Se la cornice è azzeccata e il “mostro” si rivela interessante, la vicenda non riserva particolari sorprese e si muove su linee narrative prevedibili, presentando anche alcune situazioni molto tipiche del cinema horror con i personaggi che compiono spesso scelte sbagliate e assumono comportamenti poco intelligenti. Elegante lo stile di regia, buoni gli effetti speciali e valida la prova del cast con Keri Russell e, soprattutto, Jesse Plemons in buona evidenza. Recensione ❯
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Di Costanzo scandaglia l'animo umano giocando con lo spazio e sulla molteplicità dei punti di vista. Drammatico, Italia2021. Durata 117 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un vecchio carcere ottocentesco è in dismissione. Per problemi burocratici i trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti con pochi agenti rimangono in attesa di nuove destinazioni in un'atmosfera sospesa. Espandi ▽
Un carcere ormai in degrado sta per essere chiuso. Arriva però un contrordine: 12 detenuti ed alcuni agenti di polizia penitenziaria dovranno restarci un po' più a lungo degli altri perché la struttura che dovrebbe accogliere i detenuti non è a momento disponibile. Diventa quindi necessario gestire in modo nuovo il rapporto considerato che gran parte dell'edificio è ormai chiusa. In quelle mura corrose ci sono due microcosmi conviventi e, al contempo, separati dalle sbarre e dai reciproci ruoli. Il che non impedisce le divisioni all'interno dei singoli gruppi. Sostenuto da una colonna sonora musicale di tutto rispetto di Pasquale Scialò, Di Costanzo compie un'operazione di accerchiamento fisico e psicologico dei suoi personaggi (le celle sono in una rotonda) portandone progressivamente in evidenza le sfumature psicologiche. Al centro finiscono con il trovarsi l'ispettore Gaetano Gargiulo di Servillo e il detenuto Carmine Lagioia di Orlando. Ma questo non deve trarre in inganno perché il film è un'opera corale in cui ogni dettaglio è curato con attenzione e partecipazione. Recensione ❯
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Lo spassoso viaggio a rotta di collo attraverso l'immaginazione di un adulto mai cresciuto. Animazione, Commedia - USA2021. Durata 107 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Tim è un papà e marito pantofolaio a tempo pieno. Ted è un CEO di fondi speculativi. Ma un nuovo baby boss dall'approccio innovativo e dall'atteggiamento positivo li riunirà e sarà d'ispirazione per un nuovo affare di famiglia. Espandi ▽
Dopo il successo di Baby Boss la Dreamworks si lancia nel sequel riproducendo alcuni degli elementi chiave del film precedente: in primis l’immaginazione galoppante di Tim, che consente un’animazione pirotecnica, e il ruolo del “narratore inaffidabile” che ci fa vedere tutto secondo l’ottica soggettiva del protagonista. Al di là della trama che riguarda la multinazionale segreta Baby Corp diretta dai bambini, superflua se non come pretesto per creare una serie di gag visive divertenti, il vero scopo di Baby Boss 2 è raccontare la difficoltà di un genitore nel vedere i propri figli allontanarsi. Come il suo predecessore, Baby Boss 2 è un viaggio a rotta di collo attraverso l’immaginazione di un adulto mai cresciuto, ma anche una commovente storia di amore paterno da parte di un giovane uomo impegnato a “capire veramente cosa sia un genitore capace”. Ciliegina sulla torta (per gli spettatori adulti) è la colonna sonora, che mischia Enya al Rocky Horror Picture Show, Cat Stevens a Frank Sinatra. Recensione ❯
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Un racconto onesto ed empatico della malattia come catalizzatore delle migliori energie famigliari. Commedia, Italia2021. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un film che rappresenta in tutta la sua essenza il valore di una famiglia unita contro qualsiasi insormontabile difficoltà. Espandi ▽
Franco ha appena affrontato un importante colloquio di lavoro a Roma e torna orgogliosamente nella sua casa in Puglia dove lo aspettano la moglie Anna e la figlia Alessandra. Con lui c'è Andrea, il figlio che vive nella Capitale e vuole farsi strada nel mondo della musica, ignorando i consigli del padre che gli augura una carriera più simile alla sua. In Puglia c'è anche il fratello Silvano, rimasto vedovo, che abita nella stessa villetta famigliare. Ma proprio quando gli arriva la conferma di aver superato il colloquio e sta per diventare direttore di un'importante acciaieria, Franco ha un'emorragia cerebrale che lo spedisce d'urgenza al pronto soccorso, e tutta la famiglia si riunisce intorno a lui in attesa di un suo miglioramento.
Domenico Fortunato, regista e protagonista di questa storia nel ruolo centrale di Franco, racconta la malattia come catalizzatore delle migliori energie famigliari.
Sono credibili e commoventi anche le interpretazioni di Donatella Finocchiaro nei panni di Anna e soprattutto di Giorgio Colangeli in quelli di Silvano, che teme di perdere il fratello Franco così come ha perduto la propria moglie e sa di dover essere un sostegno forte per la cognata e i suoi figli, in particolare Andrea, ragazzo inquieto e tormentato. Recensione ❯
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Quello di Wiseman è cinema civile nel suo grado più alto, e patriottico nel suo significato più laico e pacifista. Documentario, USA2020. Durata 272 Minuti.
Frederick Wiseman ritorna nella natia Boston per raccontarci 'dal di dentro' il governo di una grande città. Espandi ▽
Il municipio di Boston, durante gli anni dell'amministrazione Trump. Il sindaco è Martin J. Walsh, in carica dal 2013 al 2021, e la macchina da presa fissa e tenace del bostoniano Frederick Wiseman (1930) ne cattura e riassume i molteplici, estremamente variegati, impegni istituzionali. Nel seguirlo, documenta il suo costante sforzo di comunicazione al pubblico dei servizi che la municipalità ha come compito di fornire alla cittadinanza, in vari ambiti e scale di grandezza. «La stampa deve iniziare a dire non "chi paga?" ma "è necessario farlo"», dichiara. E contemporaneamente, il regista mostra il processo di negoziazione costante tra le parti coinvolte. Perché il cittadino è sempre (chiamato a fare la sua) parte. Tutto è politica, tutto ci riguarda, tutto è migliorabile, tutto è interconnesso: concetti che Walsh non fa che sottolineare. Recensione ❯
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Ottavio Camaldoli subisce un trapianto di cuore senza sapere che l'organo proviene da un delinquente, morto ucciso, il quale ha espresso il desiderio di essere vendicato da colui che riceverà in dono il suo cuore. Espandi ▽
Ottavio Camaldoli è una brava persona, ed è convinto che "si può essere napoletano ed essere serio e normale". Insegna latino e greco in un liceo classico e vive in relativa tranquillità con il figlio Gennaro, dopo che la moglie è morta e che la donna con cui aveva ritrovato la serenità se ne è andata. Ma il destino è in agguato: il boss del quartiere, Antonio Carannante detto il barbiere perché "prima ammazza, poi fa barba e capelli" ai suoi nemici, viene ucciso, e sua madre Carmela decide che il cuore del figlio verrà trapiantato nel petto dell'uomo che lo vendicherà. Peccato che, a causa di un equivoco, il candidato al trapianto sia proprio il mite Ottavio, ben poco incline a trasformarsi in un killer.
Vincenzo Salemme dirige e firma la sceneggiatura (con Gianluca Bomprezzi, Gianluca Ansanelli e Antonio Guerriero) della commedia teatrale da lui scritta e portata in scena, interpretando anche il ruolo del protagonista sia in teatro che al cinema.
L'idea di fondo è eccellente, perché pone una domanda fondamentale non solo per Napoli per tutta l'Italia: "Come si può creare la coscienza di un popolo quando non esiste la coscienza individuale di quello che siamo?". E Salemme declina ulteriormente il tema sottolineando la differenza fra quello che siamo e quello che facciamo: in questa storia ad esempio c'è un personaggio (Giovanni, ottimamente interpretato da Guerriero) che fa l'infermiere ma non lo è perché non ha mai studiato per guadagnarsi quel titolo; ma c'è anche chi, come Ottavio, vuole che ciò che fa e ciò che è coincidano, in uno sforzo di coerenza etica e sociale. Recensione ❯
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Kang vive da solo in una grande casa. Non invece vive in un piccolo appartamento, in città. Si incontrano, poi si lasciano, e le loro vite tornano a scorrere come prima. Espandi ▽
Lo scorrere dei giorni accomuna due personaggi molto diversi tra loro e lontani l'uno dall'altro. A Taiwan, Kang vive in una casa immersa nella natura, con grandi vetrate attraverso le quali fissare lo sguardo, e trascorre giornate di contemplazione tra una seduta di fisioterapia, un massaggio, e altri tentativi di curare il male che lo affligge. A Bangkok risiede invece Non, un immigrato di Laos che cucina nel suo angusto appartamento. I due si incontrano in una camera d'albergo prima di tornare alle rispettive vite. Recensione ❯
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Il grande cantautore viene indagato dallo sguardo del figlio Cristiano che ne eredita parole e musica. Espandi ▽
Jacques Lacan, psicanalista e filosofo francese, riteneva che le contestazioni giovanili del '68 avessero demolito l'autorità simbolica del padre nella vita della famiglia e in quella della società. La sua previsione era che il vuoto lasciato dal padre venisse colmato dal carattere feticistico delle merci, dall'oggetto di consumo. La previsione era corretta ma in quel Maggio, Fabrizio De André resiste come un'anomalia, come l'eccezione che fu: un padre-testimone che irriga oggi nuovi narrazioni. De André#De André. Storia di un impiegato è una di quelle narrazioni. È la storia di un disco che si fa spettacolo teatrale e poi cinema. È la storia di un figlio che interroga il padre e il suo patrimonio rintracciando la loro intimità, i loro fantasmi, i loro ricordi. Recensione ❯
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Il regista prosegue la sua indagine sui riti di un meridione di cui sembra essersi persa la memoria. Documentario, Italia, Francia2020. Durata 80 Minuti.
In un Sud ancora ricco di magia un anziano cartomante deve fare i conti con una società civile radicalmente cambiata. Espandi ▽
Achille esce dal carcere in cui è stato a lungo detenuto e riprende la sua attività di cartomante. La società è mutata ma le richieste di aiuto sono ancora numerose. Moka invece è un artigiano originario del Marocco che ha trovato nel fondere i metalli e dare loro nuova vita il senso di un'attività che lo gratifica. Recensione ❯
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Tornano sul grande schermo il duo comico Nunzio & Paolo che debuttano anche alla regia con il loro terzo film. Espandi ▽
Due fantasmi di troppo appare un film a corto di ispirazione che non sfrutta le possibilità narrative della storia e i luoghi, soprattutto la scena nel castello in cui gli equivoci e le situazioni sospese tra commedia e fantasy potevano avere un maggiore sviluppo. Nunzio e Paolo, alla loro prima regia, aggiornano i personaggi del loro precedente film Non è vero ma ci credo che li ha visti protagonisti: la mancanza di maturità, le imprese fallimentari di paolo e l'entrata in campo di Maurizio Mattoli che in questo film interpreta un esperto medium che accusa i due malcapitati protagonisti di avergli portato via i clienti mentre nell'altro era il titolare di un ristorante vegetariano di successo. Le situazioni comiche sono gestite come sketch isolati e anche alcune figure come la strozzina Tracina, con Enzo Salvi meccanico travestito da donna, non vanno oltre la semplice macchietta. Qualche spunto c’è, ma le idee restano tali, appena abbozzate. Recensione ❯
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Una delle pietre miliari della filmografia di François Truffaut e dell'intera storia del cinema. Commedia, Francia1973. Durata 115 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +16
Un film nel film, con Truffaut che interpreta se stesso mentre tenta di condurre a termine una pellicola che sembra nata sotto i peggiori auspici. Espandi ▽
Negli studi cinematografici "La Victorine" a Nizza si sta girando il film "Vi presento Pamela" con cui Alphonse, che si è innamorato dell'inglese Pamela, la sposa. Lei però si innamorerà del suocero con tragiche conseguenze. Ma questo è solo il plot del film nel film che invece ruota attorno alle vicende personali degli attori e alla figura del regista, Truffaut stesso, che deve conviverci e al contempo portare a termine la sua opera. Recensione ❯
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