Titolo originale | La Troisième Guerre |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Giovanni Aloi |
Attori | Anthony Bajon, Karim Leklou, Leïla Bekhti, Arthur Verret, Jonas Dinal Raphael Quenard, Igor Kovalsky, Marie-Bénédicte Roy, Victor Pontecorvo, Fayçal Safi, Bérangère McNeese, Manon Bresch, Erick Deshors, Oliver Cywie, Adrianna Gradziel, Karim Ait M'hand, Marie Bunel. |
Uscita | martedì 19 ottobre 2021 |
Tag | Da vedere 2020 |
Distribuzione | I Wonder Pictures |
MYmonetro | 3,02 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 14 ottobre 2021
Un ragazzo si trova coinvolto in un'operazione di sorveglianza che diventa molto pericolosa. In Italia al Box Office Allons Enfants ha incassato 4,4 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Léo è un militare francese appena uscito dal corso di addestramento. Viene assegnato a una caserma parigina da dove ogni giorno partono missioni di pattuglia e sorveglianza sulle strade della capitale, a difesa di obiettivi sensibili. Tra i suoi commilitoni Léo lega soprattutto con Hicham, che millanta un'esperienza forse non veritiera, e con Coline, taciturna capo pattuglia che attende una promozione e cerca di nascondere una gravidanza. Composto di giovani uomini educati nel culto dell'azione, il reparto vive i ripetitivi e noiosi incarichi di sorveglianza con una certa tensione che non tarderà ad esplodere.
Italiano ma residente in Francia, il regista Giovanni Aloi fa il suo esordio nel lungometraggio andando a esplorare l'universo di paure e responsabilità che si nasconde dietro la facciata di un'immagine ormai normalizzata per tutti noi: quella di un gruppo di soldati schierati in assetto da guerra su una strada cittadina che in guerra non è, almeno nel senso più tradizionale della parola.
Allons enfants è un'atmosferica riflessione psicologica che Aloi tiene in equilibrio sul filo del rasoio che separa il pericolo dalla paranoia.
L'intero film è costruito come un controcampo concettuale al punto di vista del pubblico: cosa vedono gli occhi di questi militari in attesa, mentre la vita dei cittadini scorre ignara? Come si distinguono le minacce reali dai pericoli immaginati? Aloi usa l'iconografia bellica - le armi, le attrezzature, la pressione psicologica che tormenta i soldati - come chiave ritmica svuotata di senso, andando a sfiorare il terreno battuto, certo in modo più astratto e profondo, da Claire Denis in Beau Travail.
Invece di un luogo altro della Legione straniera, però, Allons enfants necessita del cuore pulsante di Parigi come arena su cui mandare in corto circuito i riferimenti di Léo (a cui presta il volto Anthony Bajon, in una prova che mescola infantilità morbida e durezza performativa), risultando anche un ritratto di una città che come poche altre è stata alterata negli ultimi anni dalla presenza del terrorismo prima e da tensioni sociali interne poi. Non a caso la presenza dell'esercito nelle strade viene costantemente misurata nel film in confronto alla polizia. La prima scandaglia il mondo in cerca del non visibile, la seconda arriva ad arginare solo il tangibile; forze in conflitto che gareggiano per il controllo della città, fino a un intenso terzo atto ambientato durante una manifestazione che metterà l'una direttamente contro l'altra.
Se il fucile - il suo "petit Famas", come lo chiama una ragazza su cui Léo cerca di far colpo in discoteca - basta a fare il soldato, trovarselo di fronte deve pur, a qualche livello, far di noi il nemico, in una tensione irrisolvibile del mondo contemporaneo che Aloi espone con ammirevole chiarezza registica e pochi virtuosismi, per un esordio dai tanti meriti.
Giovanni Aloi, dopo il primo lungometraggio Tensione superficiale, prova a fare il salto internazionale, con una specie di war movie impossibile, bloccato in una bolla, una sospensione forzata. La quotidianità spaesata di alcuni soldati del reparto speciale dell'esercito francese per la prevenzione degli attacchi terroristici. La vita militare, con le sue gerarchie e i piccoli, insulsi soprusi del [...] Vai alla recensione »
Si chiama Opération sentinelle quella dell'esercito francese di pattugliamento strade. È cominciata dopo gli attentati terroristici del 2015 e non è ancora del tutto terminata, nonostante i recenti confinamenti. Tra gilet gialli prima, e no vax no green pass oggi, le città d'oltralpe sono sempre un ribollire. Il regista Giovanni Aloi compie un'impresa quasi impossibile: raccontare dall'interno la storia [...] Vai alla recensione »
La lezione è nota: rappresentare la guerra è anche e soprattutto una questione di sguardo (vedi alla voce Notturno, e conseguenti querelle). Nel metterne in scena la terza - così il regista sceglie significativamente di definire l'Opération Sentinelle con cui la Francia, nel 2015, schiera l'esercito per le strade di Parigi, a monitorarne i punti sensibili - Giovanni Aloi lascia il terrorismo fuori [...] Vai alla recensione »
Strizzando l'occhio alle atmosfere del poliziesco francese anni '90 (pensiamo al 36 di Marchal, da cui riprende la ruvidezza), ma riecheggiando anche alla lontana il cinema hongkongese del medesimo decennio (il PTU di Johnny To, di cui ricorda la struttura), La troisiéme guerre di Giovanni Aloi, pur non raggiungendo i livelli dei modelli di partenza, precipita con solido mestiere lo spettatore nell'esploraz [...] Vai alla recensione »
La terza guerra, quella snervante e paranoica al terrorismo, non si combatte a Raqqa, e nemmeno nella banlieue di Ladj Ly. Si consuma al Jardin du Luxembourg, nel Quartiere latino, sugli Champs Elysées, dove pattuglie dell'arma francese - come quella di una recluta imberbe, che con l'esercito supplisce a una famiglia scoppiata, e di un sergente donna, che nasconde una gravidanza - scrutano il flusso [...] Vai alla recensione »
È la terza guerra, ma non è mondiale. È quella «dichiarata» dalla Francia al terrorismo, con le città che si riempiono di militari armati. Leo, un giovane militare, ha concluso l'addestramento e ha ricevuto il suo primo incarico: pattugliare le strade di Parigi, sorvegliare la città guardando e camminando. Come per il suo protagonista, allora, questo film è una ronda tra i quartieri di Parigi, un addestrame [...] Vai alla recensione »
Primo lungometraggio in concorso in Orizzonti per il regista italiano Giovanni Aloi, già presente a Venezia nel 2015 con il cortometraggio E.T.E.R.N.I.T.. La troisième guerre, prodotto e realizzato dal regista bolognese in Francia, pone l'attenzione sul potenziale conflitto tra polizia ed esercito per il controllo della pubblica sicurezza nella Parigi di oggi.
Terminato l'addestramento, la recluta Leo (Anthony Bajon) ottiene il primo incarico: girare per le strade di Parigi e sventare potenziali minacce terroristiche. Ma un'altra minaccia, forse più letale, gli cova dentro. Esordio al lungometraggio di finzione del regista italiano Giovanni Aloi, noto per i corti E.T.E.R.N.I.T. (2015) e A passo d'uomo (2014), La troisième guerre è un film di produzione francese, [...] Vai alla recensione »