biscotto51
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giovedì 16 dicembre 2021
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insipido
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Non capisco tutto questo entusiasmo per un film che sembra una mediocre recita parrocchiale: sceneggiatura scialba e inconsistente, niente phatos in nessunissima scena, dialoghi insapori e scontati, personaggi che sembrano finti, di cartone, situazioni banalissime, un'attrice che per consolare un attore lasciato dalla fidanzata ci va a letto assieme, così, senza trasporto, senza emozione, come se gli desse un bicchier d'acqua. Da dimenticare.
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redmax
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giovedì 7 ottobre 2021
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il cinema nel cinema
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lucaguar
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sabato 23 marzo 2019
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il lavoro del cinema
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"Effetto notte" è un film geniale, non solo per l'idea meta-filmica che sta alla sua base (che, ai tempi in cui fu girato, era già stata praticata, anche se diversamente, ad esempio da Fellini in 8 1/2) ma soprattutto perchè esso ci mostra che, contrariamente all'opinione comune, la quale indica il cinema come una sorta di mondo paradisiaco ed edulcorato, fatto solamente di star e di "red carpet", ci sia invece un duro lavoro, ricolmo di imprevisti pratici e di difficoltà di ogni genere da superare, che la maggior parte di chi guarda ingenuamente un film e che non è addetto ai lavori non conosce minimamente. Truffault sottolinea poi magistralmente anche l'importanza dei rapporti umani che si instaurano all'interno del lavoro cinematografico, mostrandoci come dietro ad una pellicola ci sia molto di più di ciò che si vede nel prodotto finito: ci sono storie, fatiche quotidiane e problemi personali che il film non racconta.
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"Effetto notte" è un film geniale, non solo per l'idea meta-filmica che sta alla sua base (che, ai tempi in cui fu girato, era già stata praticata, anche se diversamente, ad esempio da Fellini in 8 1/2) ma soprattutto perchè esso ci mostra che, contrariamente all'opinione comune, la quale indica il cinema come una sorta di mondo paradisiaco ed edulcorato, fatto solamente di star e di "red carpet", ci sia invece un duro lavoro, ricolmo di imprevisti pratici e di difficoltà di ogni genere da superare, che la maggior parte di chi guarda ingenuamente un film e che non è addetto ai lavori non conosce minimamente. Truffault sottolinea poi magistralmente anche l'importanza dei rapporti umani che si instaurano all'interno del lavoro cinematografico, mostrandoci come dietro ad una pellicola ci sia molto di più di ciò che si vede nel prodotto finito: ci sono storie, fatiche quotidiane e problemi personali che il film non racconta. Truffault, mettendo per così dire a nudo il suo modo di fare cinema, fa vedere come il mestiere del regista si dirami in molti aspetti che spesso non sono tenuti in considerazione ma che sono di capitale importanza: il rapporto con gli attori e con la troupe, la necessità di mantenere la calma nonostante le difficoltà (che sembra la più grande qualità del regista francese), la capacità di rispettare i tempi e i costi e l'ingegno nel saper superare i problemi che di giorno in giorno si creano. Insomma un film originale e che solo uno dei grandi della settima arte poteva partorire, che lascia trasparire il grande amore di Truffault per il cinema (significativa è la scena del pacco di libri sui più grandi registi che si fa spedire) ma anche la dura realtà che un'arte deve superare per potersi fare opera e la difficoltà che un'idea per potersi dispiegare nella realtà deve oltrepassare.
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francismetal
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domenica 22 ottobre 2017
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bello e realistico. metacinema
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E' stato il film con cui ho conosciuto Truffaut, mi è piaciuto, ma mi aspettavo molto di più, rispetto ad altri film secondo me ha un impatto minore, cioè gli altri film cercano di comunicare messaggi più forti, non che il cinema sia da meno, non fraintendetemi.
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giorpost
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lunedì 9 marzo 2015
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truffaut mostra il mondo dietro la quarta parete
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La Nouvelle Vague, ovvero quella famigerata corrente della cinematografia transalpina inaugurata nel ‘58, vede tra i suoi culmini il leggendario Effetto notte (La Nuit américaine, Francia, 1973), film sulle vicissitudini di un regista e della sua troupe sul set di un film.
Creato, interpretato e diretto da quel grande scrittore di Cinema che è stato François Truffaut, l’ opera narra di una storia tanto semplice quanto anticonvenzionale che ha come scopo quello di trasmettere al pubblico tutto quanto può avvenire, complicazioni ed imprevisti compresi, dietro la lavorazione di un’ opera cinematografica. Si va dalle classiche attenzioni particolari rivolte alla star del film, passando per le storie di sesso tra i componenti del cast, dalle richieste più o meno viziose che caratterizzano la prenotazione di una camera d’ albergo, alla non puntualità dell’ attrice di punta (gioco di parole involontario) fino agli svariati intrecci che fanno del dietro le quinte un vero e proprio film nel film, locuzione già sentita ma che risolve appieno lo scenario.
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La Nouvelle Vague, ovvero quella famigerata corrente della cinematografia transalpina inaugurata nel ‘58, vede tra i suoi culmini il leggendario Effetto notte (La Nuit américaine, Francia, 1973), film sulle vicissitudini di un regista e della sua troupe sul set di un film.
Creato, interpretato e diretto da quel grande scrittore di Cinema che è stato François Truffaut, l’ opera narra di una storia tanto semplice quanto anticonvenzionale che ha come scopo quello di trasmettere al pubblico tutto quanto può avvenire, complicazioni ed imprevisti compresi, dietro la lavorazione di un’ opera cinematografica. Si va dalle classiche attenzioni particolari rivolte alla star del film, passando per le storie di sesso tra i componenti del cast, dalle richieste più o meno viziose che caratterizzano la prenotazione di una camera d’ albergo, alla non puntualità dell’ attrice di punta (gioco di parole involontario) fino agli svariati intrecci che fanno del dietro le quinte un vero e proprio film nel film, locuzione già sentita ma che risolve appieno lo scenario.
Il cast è variegato ed azzeccato al punto che le divergenze che affiorano paiono quasi reali, laddove ci si mette anche il manager di turno che fa pressioni per valorizzare il proprio assistito di turno. E quand’ anche non bastassero i problemi finanziari dati dall’ enorme ritardo accumulato sulla tabella di marcia prevista, ecco il colpo di grazia che fa entrare in scena…il morto.
Insomma un’ ora e tre quarti di film che non annoia nemmeno per un nanosecondo, un caleidoscopio di curiosità e retroscena che facilmente, possiamo immaginare, accadono nella realtà (della finzione) del mondo della celluloide.
Truffaut apre le porte del suo posto di lavoro dandoci la percezione che i soldi guadagnati siano alla fine sudati, conquistati attraverso un grande lavoro di tenacia, diplomazia e compromessi, con la conseguente accettazione che anche un tradimento pilotato, a volte, può ritenersi a fin di bene. La magia che ne consegue, soprattutto in quelle sequenze di finta azione (ovvero il ciak vero e proprio) va di pari passo con il piacere di indugiare nel guardare attraverso il buco della serratura, gentilmente spalancato, per carpire i tanti segreti che stanno alla base della riuscita di un buon film, a cominciare proprio da quell’ effetto notte del titolo nostrano, mai come in questo caso davvero azzeccato. Cast propedeutico allo scopo nel quale spiccano il mitico Jean-Pierre Léaud e la suadente Jacqueline Bisset, nei panni della star internazionale. Ogni uno dà l’ impressione di essere perfetto per ciò che gli è stato assegnato.
Voto: 8 e mezzo
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il befe
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sabato 7 marzo 2015
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capolavoro
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luca scial�
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giovedì 29 novembre 2012
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cosa accade dietro al set di truffaut
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Attraverso le vicende che si consumano sul set di Je vous present Pamela, Francois Truffaut ci mostra cosa accade dietro una macchina da presa. Le difficoltà, gli effetti speciali, gli imprevisti, le belle sorprese, le notizie tragiche. Attori e tecnici diventano una squadra affiatata, affinchè il film si realizzi. Da molti addetti ai lavori considerato il film più rappresentativo di Truffaut, lo è senza dubbio se lo si guada dalla sua prospettiva. A tratti noioso, a volte divertente, mantiene i connotati di una commedia. Un film nel film.
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hatecraft
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venerdì 12 ottobre 2012
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cos'è un film
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sua Cinematograficità F. Truffaut..
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emmali
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sabato 4 agosto 2012
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conferma del genio truffaut
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Mi piace molto la cinematografia francese e questo film ne è una valida testimonianza. Bravissimi gli interpreti da Jean Pierre Aumont a Valentina Cortese e alla Bisset insieme a tutti gli altri, molto bravo il regista anche nella veste di attore. Spero di vedere più spesso in Tv film di questo genere. Ela Ucci
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