Dal romanzo di Paolo Cognetti, un film sull'amicizia e sul grande potere attrattivo della montagna. Drammatico, Italia, Francia, Belgio2022. Durata 147 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Decenni di amicizia tra un giovane che proviene dalla città e un pastore. Espandi ▽
Van Groenigen e Vandermeersch, nell'adattare il romanzo omonimo del Premio Strega Paolo Cognetti, sorprendono lo spettatore sin da quando si spengono le luci in sala. Hanno infatti deciso di adottare un formato di proiezione ristretto che ricorda un po' i documentari di montagna di un tempo che fu quando, per avere un'attrezzatura leggera al seguito, si girava in 16 millimetri. Da tempo ormai le cime, innevate e non, si vedono offrire tutta l'ampiezza dello schermo che fa risaltare la loro imponenza. Qui invece l'impressione che si ha da subito, grazie anche alla voce narrante, è quella della descrizione della nascita e dell'evoluzione di un'amicizia a cui le montagne fanno non da sfondo ma da elemento fondamentale di unione che diviene, ad un certo punto, divaricazione. Si tratta dell'incontro tra due visioni della vita che l'ambiente naturale finisce con il determinare in modo quasi cogente. Recensione ❯
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Un viaggio nel cuore esoterico e misterioso di una delle città più antiche e affascinanti del mondo. Espandi ▽
Come si fa a cogliere, catturare e rappresentare l'anima di una città così complessa e colma di arte, storia e contraddizioni come Napoli? Se lo chiede Marco D’Amore nel suo nuovo documentario, che già dal titolo prende posizione nel tentare una prima definizione del capoluogo campano: “magica”. Un aggettivo tutt’altro che casuale, sarà proprio la magia il filo rosso che attraverserà tutta la narrazione.Quello che parte come un documentario estemporaneo, in cui l’attore e regista esplora con la sua troupe la città chiedendo a tutti i passanti dove sia finita la sua magia, cede presto il passo a un’opera più concettuale di finzione. Un film che mira ad essere volutamente ibrido e confusionario: vuole mescolare finzione e realtà, storia e leggenda, prestigio e miseria e, nella messa in scena, attori professionisti e gente di strada. Perché forse questo è l’unico modo per raccontare Napoli, la cui anima multiforme non può essere incasellata o inquadrata secondo una sola lente. La razionale ricostruzione storica cede il passo al calore del sentire popolare: occorre lasciarsi andare al racconto di ciò che è stato, alle vibrazioni oniriche che regalano certi personaggi iconici della città e del suo popolo. Recensione ❯
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Il cinema di Guadagnino si espone in una forma matura, mai così lucida. E la violenza incontra l'amore assoluto. Drammatico, Horror - Italia, USA2022. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il primo film che Guadagnino gira in America, un teen d'autore, tratto dal libro di Camille DeAngelis. Espandi ▽
Verso la metà degli anni 80, Maren vive con il padre in Virginia ed è un'adolescente come tante. La sua vera natura costringe però il padre ad abbandonarla e a lasciarla al suo destino. Rimasta sola, Maren parte alla ricerca della madre che non ha mai conosciuto e lungo il tragitto conosce persone come lei, vagabondi ed emarginati nella società americana dell'era Reagan, tra cui Lee, di poco più grande, sbandato e affascinante, con il quale Maren prosegue il suo viaggio. Stato dopo stato, dal Maryland al Nebraska, incontro dopo incontro, Maren e Lee trovano la propria strada, incerti e spaventati di fronte all'irrompere del desiderio che li guida. Primo film in terra americana per Luca Guadagnino, che attraversa le grandi pianure del Midwest per seguire la dolce deriva di due dropout divisi fra la necessità di accettare la propria natura e la paura di combatterla. Il cinema del regista, è qui esposto in una forma matura, fin troppo ragionata, mai così lucida. Recensione ❯
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Un film di genere fluido nel racconto, con un'estetica chiara e una notevole chimica fra i protagonisti. Drammatico, Italia2022. Durata 83 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un'avventura lunga una notte tra le pieghe della quotidianità, della percezione e delle vite personali. Espandi ▽
Tarek si sta recando ad una festa e procura (controvoglia) quel po’ di erba che gli amici gli hanno chiesto di comprare. Ma un poliziotto in borghese intercetta il momento dell’acquisto e costringe Tarek a salire in macchina con lui. Alla sua terza regia di lungometraggio dopo Guarda in alto e Il colpo del cane, Fulvio Risuleo si cimenta con una sorta di road movie allucinato e straniante che riesce a raccontare molte cose contemporaneamente, senza fare proclami e innalzare manifesti ideologici: l’immigrazione, la desolazione urbana, la perdita di direzione e di senso di figure maschili in qualche modo sotto scacco, e la definizione stessa di virilità contemporanea. Notte fantasma è un film di genere con un’estetica chiara e una fluidità di racconto che aggiungono un tassello interessante nel percorso artistico di Risuleo e nel panorama del giovane cinema italiano contemporaneo. Recensione ❯
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Una war-comedy che respira l'aria del tempo ma non domina la materia incandescente che racconta. Commedia, Italia2022. Durata 130 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Stavano "così bene" che per innamorarsi avevano bisogno di una guerra... Espandi ▽
Thomas detto Tom è laureato in Lingue romanze ma fa l’allevatore e il commerciante di vongole. Lea è la figlia di un ex generale dell’Aeronautica diventato viceministro e ha un fratello minore soldato, ma è radicalmente contraria a qualunque conflitto armato. Quando l’Italia entra in guerra con la Spagna e la Francia, i due vedranno i propri destini trasformarsi e incrociarsi con esiti inaspettati e in qualche misura “privi di un perché”. Osa moltissimo, Gianni Zanasi, insieme ai suoi sceneggiatori Michele Pellegrini e Lucio Pellegrini che hanno scritto questo film “nel 2019, prima dell’invasione russa dell’Ucraina”, come recita una precisazione iniziale. È infatti assai rischioso aggirarsi in un ambito fantapolitico che la realtà ha reso molto poco fantasy, e il film di Zanasi fa da cartina di tornasole di molti mali della contemporaneità: la rabbia e la frustrazione pronte a trasformarsi in violenza esplosiva (e a dare a certi uomini un senso di ritrovata virilità); le tentazioni neofasciste cui soccombono coloro che si sentono ignorati dalla società e dalla Storia; il clima di delazione che si è instaurato durante la pandemia. Ma non basta respirare l’aria del tempo, o addirittura prevederla: forse proprio perché la materia è tanto attuale e incandescente, War – La guerra desiderata è un insieme confuso che affastella accadimenti senza trovare una sua coesione, e non a causa del caos della situazione che racconta, ma a causa della scarsa plausibilità dei caratteri e delle loro azioni. Recensione ❯
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Vita e carriera di uno tra gli sportivi più amati di sempre attraverso testimonianze e materiale d'archivio. Documentario, Italia2022. Durata 160 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un racconto intimo, dello sportivo e dell'uomo Gigi Riva. Espandi ▽
La vita e la carriera sportiva di un campione assoluto come Gigi Riva viene seguita dall’infanzia passando dai primi calci al pallone per proseguire in quella che diventerà la sua regione d’elezione dalla quale non allontanarsi più: la Sardegna. Si percepisce sin da subito, grazie anche a raffinati e misurati inserti da docufiction, quanto Milani abbia amato e voluto questo progetto. Non sempre però la passione coltivata per un’idea produttiva si traduce in una comunicazione che possa parlare a tutti coinvolgendoli. Qui ci riesce in pieno. Ad arricchire il quadro contribuisce la presenza di numerosi compagni sia della squadra di club sia della Nazionale che Milani ha l’accortezza di non identificare con la classica sovrascritta con nome e cognome. Spetta così allo spettatore attento (e non può non esserlo) tentare di riconoscerli nonostante il passare degli anni grazie a riferimenti che a volte sono espliciti, altre meno. Recensione ❯
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Una macchina ben oliata - con dialoghi fortemente letterari e illustrazioni da storyboard. Peccato per il rumore degli ingranaggi. Drammatico, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Lago di Como. Un addetto alla raccolta dei rifiuti colleziona spazzatura e alla sera fa il giro dei locali notturni, nascosto dietro un parrucchino e un paio di baffi finti. Una voce maschile da dietro una porta verde gli dice quello che deve fare. Poi c'è una madre cerca di proteggere le donne del luogo, una tredicenne con un ciuffo viola che ha un rapporto conflittuale con i genitori. Questi personaggi finiranno per portare a compimento un complicato disegno del destino, che parte dall'assunto che "il Male è un cerchio".
Carrisi è maestro nel tenere alta la curiosità e la tensione, e si diverte a creare meccanismi ad orologeria. Tuttavia sembra davvero che giochi a "fare come se", attingendo, oltre che ai suoi studi di Criminologia, a tutti gli stilemi (e talvolta i cliché) del cinema e della serialità d'oltreoceano, a scapito di una cifra autoriale originale e di uno spontaneo slancio narrativo.
Così i dialoghi restano fortemente letterari, le inquadrature rimangono illustrazioni da storyboard (con una preferenza per il piano inclinato laddove si vuole rappresentare la mente deviata del protagonista), gli attori appaiono come simulacri di verità, i rapporti fra i personaggi si confermano rotelle del meccanismo narrativo. In altre parole la macchina è ben oliata, ma si sente il rumore degli ingranaggi. Recensione ❯
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Un figlio e un padre cercano di ricostruire l'amore e la vicinanza che avevano perduto. Espandi ▽
Da tempo Tommaso non vede suo padre Renato, che vive in un ranch isolato da tutti. In quel ranch Tommaso è cresciuto insieme alla sorella Viola, ma da giovani adulti se ne sono allontanati, mentre il padre è rimasto lì a gestire una rustica scuola di equitazione, sempre più scorbutico e avulso dalla civiltà. La madre di Tommaso ha da tempo lasciato alle spalle la famiglia per circondarsi di fidanzati improbabili, e Renato ha cresciuto i due figli con l'intento di farli diventare "più forti di lui". Ora Tommaso viene richiamato al ranch per aiutare il padre a domare un "cavallo matto" che Renato considera il suo veicolo di riscatto. Ma per il figlio quel cavallo è solo un'altra delle scommesse perse in partenza da quel genitore burbero e dispotico.
Brado è il nome del ranch di Renato, ma potrebbe essere anche il soprannome di Kim Rossi Stuart, regista e cosceneggiatore (qui con Massimo Gaudioso): quella qualità indomabile è sempre stata un suo pregio come artista perché gli impedisce di appiattirsi sui luoghi comuni di tanto cinema italiano.
Tutto il cast è all'altezza delle ambizioni di Rossi Stuart: a cominciare da Saul Nanni (il cui nome appare nei titoli di testa prima di quello del regista-attore), sempre credibile nel ruolo sofferto di Tommaso. Recensione ❯
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Virzì torna alla commedia corale con un viaggio mentale e geografico nel cuore di Roma, cronaca-bilancio di due anni di confinamento. Drammatico, Italia2022. Durata 124 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
A Roma non piove da tre anni e la mancanza d'acqua stravolge regole e abitudini. Le esistenze dei protagonisti sono legate in un unico disegno beffardo e tragico, mentre cercano ognuno la propria redenzione. Espandi ▽
Da troppo tempo non piove a Roma e come le piante, uomini e donne si sono inariditi. I destini di un gruppo di persone si incrociano nella capitale che aspetta la pioggia e guarda avanti. Per migliorarsi o forse per lasciare tutto com’era. Con Siccità, Paolo Virzì torna alla commedia corale e fa meglio di Notti magiche. Se quattro anni fa ‘scomodava’ Edoardo Bennato e Gianna Nannini, oggi fa appello a Mina per ‘cantare’ una vita “che solamente ieri sera” sembrava brillarci il cuore. Cronaca-bilancio di due anni di confinamento, il nuovo film di Paolo Virzì prova a misurare la salute psichica degli italiani e la vita che negli ultimi due anni ha fatto di noi dei naufraghi, ciascuno spiaggiato nella sua testa e nel suo delirio. Siccità fa un viaggio mentale e geografico nel cuore della capitale, decostruendo la “cartolina postale” (monumenti e case di Roma) attraverso gli occhi dei suoi protagonisti e dentro la fotografia densa e ‘irrespirabile’ di Luca Bigazzi. Recensione ❯
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Filmati privati, interviste a chi lo ha conosciuto nella sua intimita`, repertorio delle sue prove piu` straordinarie e testimonianze dei suoi momenti piu` difficili. Espandi ▽
Nasce a Prato il 23 settembre 1956 da una famiglia proletaria. Ha un fisico gracile ma una tecnica sublime, come ha sottolineato il suo allenatore Piero con cui ha mosso i primi passi come calciatore. Si trasferisce giovanissimo a Torino per giocare nelle giovanili della Juventus ma si rompe il menisco tre volte e la sua carriera non sembra decollare mai. Poi esplode nel Lanerossi Vicenza dove è stato anche capocannoniere con 24 reti e viene portato a 21 anni in Argentina da Bearzot per i Campionati del Mondo di Calcio dove da Paolino diventa Pablito.
La sorte sembra accanirsi ancora contro di lui quando viene fermato due anni per il calcio scommesse. Bearzot decide di portarlo comunque ai Mondiali in Spagna del 1982 anche con quasi tutta la stampa contro. Il resto rimarrà per sempre nella storia del calcio, dalla tripletta con il Brasile, una delle nazionali più forti di sempre, all'apoteosi della finale contro la Germania con il Presidente della Repubblica Sandro Pertini raggiante in tribuna.
C'è tanto materiale in È stato tutto bello. Storia di Paolino e Pablito. Ma come si deve affrontare? La storia di Paolo Rossi è già di per sé emozionante e il merito del documentario di Veltroni è quello di averla raccontata in modo semplice e diretto. Può bastare? Forse sì, forse no. Recensione ❯
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Le conseguenze di un errore giudiziario raccontate con grande cura formale e qualche implausibilità. Drammatico, Italia2022. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Bernardo deve accettare un grande cambiamento o diventare un altro, per riprendersi quello che la vita gli ha tolto. Espandi ▽
Bernardo Bordin è uno chef di grande talento in attesa di ottenere la sua prima stella Michelin, ed è un fenomeno al volante, anche se si limita ai rally che corre insieme all'amico Sergio, in procinto di candidarsi come sindaco del paese. Insieme all'altro amico, Stefano, Bernardo e Sergio si godono il loro benessere e si sentono i padroni del mondo. Ma un giorno Bernardo viene arrestato con l'accusa di associazione a delinquere e accusato di essere la mente di un giro di rapinatori che hanno svaligiato le case della zona, compresa quella di Stefano. Per Bernardo è l'inizio di un incubo che rivoluzionerà la sua vita e lo metterà davanti ala domanda: "Che cosa sei disposto a fare per riavere quanto ti è stato tolto?"
Il regista Ciro D'Emilio ha una grande capacità professionale nel raccontare per immagini, facendo interagire i suoi personaggi con il paesaggio del nord-est che incarna l'operosità locale ma anche una certa chiusura e una certa algida freddezza: dunque spazi organizzati ma circondati da un vuoto che rischia di appartenere anche alle coscienze di chi li abita.
Funzionano bene le interazioni fra Guido Caprino, che interpreta Bernardo, e Boris Isakovic, grande attore serbo visto di recente in Quo Vadis, Aida?, che si cimentano in duetti attoriali efficaci; così come risulta credibile il rapporto fra Caprino e Irene Casagrande. Recensione ❯
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Una storia di ritorni possibili di nordica purezza che rispetta l'immaginario di Jo Nesbø. Convincente Borghi. Drammatico, Italia2022. Durata 93 Minuti.
Un thriller noir ambientato tra le atmosfere rarefatte dell'estate norvegese, dove il sole non tramonta mai. Espandi ▽
Francesco Carrozzini porta sullo schermo il romanzo “Sole di mezzanotte” dello scrittore norvegese Jo Nesbø, specializzato in thriller dalle atmosfere rarefatte, riproducendo la sua asciuttezza e il suo rigore narrativo (la sceneggiatura è di Stefano Bises): non c’è un solo momento di indugio registico o di ridondanza nei dialoghi, il che testimonia la fiducia nell’intelligenza degli spettatori e nella potenza della storia. Alessandro Borghi è un John convincente, capace in egual misura di ferocia e di tenerezza, e il cast comprende almeno due altri nomi di primo piano: Peter Mullan nella parte del padre di John e Charles Dance in quella del pastore. The Hanging Sun è una storia di ritorni possibili e impossibili che sembra rendere omaggio al detto “se ami qualcuno lascialo libero, se torna da te sarà per sempre tuo”, e parla di affetti scelti o imposti. In particolare sottolinea il principio secondo cui i genitori (soprattutto i padri) non si possono scegliere, mentre i figli sì: ma questo non equivale necessariamente a rispettare la natura dei singoli individui. Recensione ❯
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Un camorrista e una bambina vedranno stravolte le loro viste per sempre. Espandi ▽
Totò, quarant'anni, è un boss emergente della criminalità organizzata del napoletano. Rosetta è una bambina di dieci anni che frequenta la quinta elementare. Una mattina Totò viene colpito al petto da un proiettile. In quello stesso istante Rosetta cade da un'altalena e batte la testa. La bambina e il boss vengono operati, ma quando si riprendono dal coma entrambi sono cambiati. Totò, il camorrista, si risveglia nel corpo di Rosetta, Rosetta in quello di Totò. Recensione ❯
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Un film che affronta la sfida di raccontare una storia ironica ed emozionante attraverso un solo attore in un'unica location dove gli altri personaggi intervengono solo attraverso le numerose telefonate. Espandi ▽
Flavio Bretagna è un businessman in procinto di firmare il contratto più importante della sua vita. Lungo la via l’auto si ferma ad una stazione di servizio e lui rimane intrappolato dentro il bagno: la stazione pare abbandonata, e il geolocalizzatore del cellulare di Flavio, come tutto il suo traffico dati, non funziona in quel luogo remoto. Basato sulla sua omonima pièce teatrale, Toilet è il “one man show” di Gabriele Pignotta, che l’ha scritto, diretto e interpretato, dialogando in scena solo con una serie di voci al telefono. L’obiettivo è denunciare la frenesia compulsiva di un mondo del lavoro che assorbe le energie vitali di chi crede di poterlo dominare. La regia di Pignotta è corretta e coinvolgente, mai esagerata o indulgente, e il risultato è un film senza picchi autoriali o grandi sorprese, ma coerente dall’inizio alla fine: una breve parabola sulla necessità di ristabilire le corrette priorità della propria esistenza. Recensione ❯
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Il trionfo dell'Italia nei mondiali dell''82 in un documentario dalle immagine inedite. Espandi ▽
Quando la nazionale italiana di calcio lascia il paese alla volta della Spagna, dove si giocano i campionati mondiali del 1982, il clima è prima disinteressato e poi, dopo tre pareggi iniziali, addirittura ostile nei confronti di una squadra che non convince e le cui convocazioni suscitano dubbi, a cominciare dal centravanti Paolo Rossi che non gioca da due anni. Messi di fronte all’ultimo appello in una partita decisiva contro l’Argentina di Maradona, gli azzurri si lanciano però in una cavalcata sorprendente e trionfale che nessuno si aspettava. Pochi momenti sportivi nella nostra storia sono così cinematografici come l’urlo di Tardelli, immagine simbolo di un torneo, di una generazione e di un’epoca intera. Ma tutto il mondiale del 1982 possiede in realtà la struttura drammatica perfetta, così imprevedibile nel suo rovesciamento che trasforma le tensioni e gli stenti iniziali in una incredibile vittoria finale, a Madrid contro la Germania Ovest. Lo racconta nel quarantennale del trionfo la Stand by me di Simona Ercolani, la quale rielabora per il cinema la ricetta televisiva che rese celebre Sfide. Un racconto minuzioso e le storie umane sono il trampolino che consente di abbandonarsi all’esaltazione una volta che la cavalcata si fa inarrestabile, e si finisce tutti a cantare “Cuccuruccucù Paloma” di Battiato con Bruno Conti. Recensione ❯
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