giorpost
|
venerdì 12 giugno 2015
|
film lento e prevedibile sul peggior patriottismo
|
|
|
|
Chris Kyle è un texano che cresce col mito dei cowboys e la sua vita inizialmente è fatta di rodei e alcool, con un padre severo, una madre inerme ed un fratello timido. Ma quando un giorno decide di dare una svolta alla sua vita, dopo aver trovato la fidanzata a letto con un altro, si imbatte nel peggiore degli inferni possibili su questo pianeta: la guerra. Si scopre infallibile cecchino ed entra a far parte dei Seals dell’ esercito terra-mare-aria americano e partecipa da volontario al conflitto in Iraq in ben 4 diverse ondate (turni). La sua ascesa lo farà diventare leggenda per i colleghi ma al contempo gli provocherà non pochi problemi psicologici e di disadattamento comuni a tutti i reduci, specialmente se a stelle e strisce.
[+]
Chris Kyle è un texano che cresce col mito dei cowboys e la sua vita inizialmente è fatta di rodei e alcool, con un padre severo, una madre inerme ed un fratello timido. Ma quando un giorno decide di dare una svolta alla sua vita, dopo aver trovato la fidanzata a letto con un altro, si imbatte nel peggiore degli inferni possibili su questo pianeta: la guerra. Si scopre infallibile cecchino ed entra a far parte dei Seals dell’ esercito terra-mare-aria americano e partecipa da volontario al conflitto in Iraq in ben 4 diverse ondate (turni). La sua ascesa lo farà diventare leggenda per i colleghi ma al contempo gli provocherà non pochi problemi psicologici e di disadattamento comuni a tutti i reduci, specialmente se a stelle e strisce.
Clint Eastwood ha tutta la mia stima come attore, avendo contribuito al mito di Sergio Leone e dei suoi spaghetti western ma come regista, pur apprezzando Mystic River, Million Dollar Baby ed Hereafter, non sono ancora riuscito ad inquadrarlo del tutto. Gira quest’ opera in un modo che definire lento è un eufemismo, con mancanza totale di ritmo e assenza insopportabile di una vera e propria colonna sonora. I dialoghi sono scarni, banali, quasi inutili perché scontati e l’ ambientazione poi, già vista e rivista come del resto tutto il pacchetto completo, ha del ridicolo. Non c’è enfasi in quelle scene che avrebbero dovuto creare pathos, non c’è tensione laddove lo spettatore ‘ attendeva, manca del tutto o quasi un filo diretto tra le due vite parallele che Kyle persegue (la famiglia da un lato, il servire il paese dall’ altro) e l’ unico reale scopo di quest’ opera è, a mio avviso, un tentativo velato e non troppo enfatizzato di re-inculcare nell’ americano medio quella forma di patriottismo che è andata via via scemando negli ultimi anni a causa delle assurde scelte illogiche ed unilaterali dei governi USA che si sono succeduti nell’ ultimo trentennio. Inutile spiegarvi come finisce non solo per non rovinare la sorpresa ma anche e soprattutto perché la storia è vera e facilmente fruibile. L’ assuefazione al fucile, la facilità ad uccidere senza se e senza ma e la distanza che Kyle crea da una moglie fin troppo paziente, sono gli unici tratti da salvare. La prova del pur bravissimo e brillante Cooper non rispecchia altro che il carattere cupo, burbero e tarato di un regista troppo acclamato e sopravvalutato. Un lungometraggio prevedibile, freddo, conseguenza del peggior patriottismo.
Voto: 5
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giorpost »
[ - ] lascia un commento a giorpost »
|
|
d'accordo? |
|
johnny123
|
venerdì 2 gennaio 2015
|
molto patriottico
|
|
|
|
L'America ha bisogno di eroi e qui eccone uno. Basato su una storia vera, un cecchino diventa un mito. La guerra però ti cambia, torni e non sei più lo stesso, non ci sono vincitori ma solo vinti. Ottimo film di Eastwood e bravissimo Cooper ingrossato e ingrassato di ben 20 kg. Da vedere
[+] eroe?
(di chiefjoseph)
[ - ] eroe?
|
|
[+] lascia un commento a johnny123 »
[ - ] lascia un commento a johnny123 »
|
|
d'accordo? |
|
stefania resta
|
venerdì 2 gennaio 2015
|
eastwood non sbaglia il tiro
|
|
|
|
Eastwood torna sui campi di guerra e questa volta lo fa in modo ancor più struggente rispetto alle sue altre opere su questo tema. Non “sbaglia” mai una inquadratura, un passaggio, una parola. Come ci sia riuscito è quasi prodigioso, anche lui è un buon spiner, proprio come il suo eroe. Chris Kyle,un soldato americano che in 1000 terribili giorni di guerra in Iraq non sbaglia mai un colpo. Si tratta di un uomo attento, acuto e premuroso in campo come con i suoi colleghi durante una guerra che non prevede tregue. Anch’essa non sbaglia un colpo. Eastwood ci fa conoscere poco di lui oltre alla sua missione di salvare il suo paese. Cosa lo muova veramente non è chiaro, ma di fatto il protagonista è tutto interiormente dentro quei bombardamenti, quegli assalti, quel pericolo.
[+]
Eastwood torna sui campi di guerra e questa volta lo fa in modo ancor più struggente rispetto alle sue altre opere su questo tema. Non “sbaglia” mai una inquadratura, un passaggio, una parola. Come ci sia riuscito è quasi prodigioso, anche lui è un buon spiner, proprio come il suo eroe. Chris Kyle,un soldato americano che in 1000 terribili giorni di guerra in Iraq non sbaglia mai un colpo. Si tratta di un uomo attento, acuto e premuroso in campo come con i suoi colleghi durante una guerra che non prevede tregue. Anch’essa non sbaglia un colpo. Eastwood ci fa conoscere poco di lui oltre alla sua missione di salvare il suo paese. Cosa lo muova veramente non è chiaro, ma di fatto il protagonista è tutto interiormente dentro quei bombardamenti, quegli assalti, quel pericolo. Ha una vita familiare, ma gli è molto difficile sentirla e viverla veramente. Ah, quanto facilmente si sarebbe facile cadere nella retorica americana a buon mercato, ma non per Eastwood.
Siamo di fronte a una pellicola emotivamente intensissima dal primo fotogramma all’ultimo in cui regnano scene molto dure che non possono non far scuotere e sobbalzare lo spettatore. Bombe, sparatorie, brutture disumane di ogni genere macchiano senza sosta la pellicola di tinte crude e feroci. Questa è la guerra, ma anche per chi come ‘la leggenda’ è retto da una cieca fede in quella missione a volte è difficile vivere quel ruolo.
Eastwood è stato capace di dirci tutto della guerra, di quella guerra, forse di tutte le guerre. E lo fa seguendo sempre con costante e teso pathos tutti i punti di vista: dei soldati americani, della moglie di Chris sola e preoccupata per il loro destino, in parte anche degli iracheni e solo in parte di Chris. Solo a guerra terminata sono tratteggiati in modo molto chiaro e realistico gli strascichi di tutta quella violenza facendo capire, anche ai non addetti ai lavori, in cosa consista il disturbo post traumatico da stress. E nel momento più sereno per lui, la sua ritrovata famiglia qualcuno mette fine per sempre al suo futuro. Non c’è futuro oltre la guerra. Forse.
Stefania Resta
[-]
|
|
[+] lascia un commento a stefania resta »
[ - ] lascia un commento a stefania resta »
|
|
d'accordo? |
|
mark98
|
venerdì 2 gennaio 2015
|
non solo azione ... ogni sparo è riflessione.
|
|
|
|
Un gran capolavoro di Eastwood che mostra in maniera impeccabile la realtà della guerra. Tratto da una storia vera il film mostra le grandi doti di un cecchino, in guerra per il suo spirito patriottico, in guerra per difendere il suo paese.
L'inizio è spettacolare, la trama sempre più intrigante col trascorrere dei minuti, che tiene lo spettatore incollato alla poltrona.
Non solo azione, ma amore, amicizia, talvolta troncata da un semplice sparo...
Molto toccante. Da non perdere.
|
|
[+] lascia un commento a mark98 »
[ - ] lascia un commento a mark98 »
|
|
d'accordo? |
|
sophipuff
|
domenica 4 gennaio 2015
|
un film per pochi che stanno vedendo in troppi.
|
|
|
|
Un film complesso di un Clint Eastwood che cela gelosamente la morale. Fotografia davvero semplice e, nella sua semplicità, disarmante; sceneggiatura lineare, nonostante i continui cambiamenti spazio-temporali; interpretazioni eccellenti, sia di un Bradley Cooper perfettamente calato nel personaggio, sia di Sienna Miller che riesce ad esprimere un puro di vero amore, ma anche degli altri che riescono bene nell'impresa di caratterizzazione.
A parer mio questo film é un film denuncia, come vuole la tradizione Eastwoodiana, la cui chiave di lettura risiede solamente nella lettera del Seal Mark.
"Quand'è che la Gloria svanisce e diventa una crociata sbagliata?” ecco,questa frase racchiude tutto il senso del film: la guerra é inutile.
[+]
Un film complesso di un Clint Eastwood che cela gelosamente la morale. Fotografia davvero semplice e, nella sua semplicità, disarmante; sceneggiatura lineare, nonostante i continui cambiamenti spazio-temporali; interpretazioni eccellenti, sia di un Bradley Cooper perfettamente calato nel personaggio, sia di Sienna Miller che riesce ad esprimere un puro di vero amore, ma anche degli altri che riescono bene nell'impresa di caratterizzazione.
A parer mio questo film é un film denuncia, come vuole la tradizione Eastwoodiana, la cui chiave di lettura risiede solamente nella lettera del Seal Mark.
"Quand'è che la Gloria svanisce e diventa una crociata sbagliata?” ecco,questa frase racchiude tutto il senso del film: la guerra é inutile.
Sala gremita di gente e, all'uscita, solo una ragazza mi sembrava aver colto questo sottile ma netto muro divisorio tra film denuncia, quale è, e film patriottico inneggiante all'onore militare americano. Quindi si, vi invito ad andare a vedere questo film, sebbene non sia così esaltante come pareva dal trailer, per capire come si dovrebbero fare le denunce, sagacemente e in maniera velata. Ma, vi prego, tenete a mente che il film è di Clint ed ascoltate con la massima attenzione la lettera scritta da Mark. Altrimenti vi risulterà un film come tanti che inneggia alla gloria e alla forza dell'America, quando invece vuole "solo" dimostrarti quanto la guerra sia inutile, sebbene ciò sia fatto attraverso gli occhi di un Seal che credeva fortemente nel suo compito di pastore.
[-]
[+] cartone animato
(di pressa catozzo)
[ - ] cartone animato
|
|
[+] lascia un commento a sophipuff »
[ - ] lascia un commento a sophipuff »
|
|
d'accordo? |
|
themaster
|
lunedì 5 gennaio 2015
|
clint eastwood non si smentisce mai
|
|
|
|
Il noto regista e interprete di alcuni tra i film più belli degli ultimi vent'anni e,talvolta della storia del cinema,torna con American Sniper,la storia del più famoso assassino di bambini che la storia ricordi,Chris Kyle. Essendo il regista un repubblicano,mi aspettavo da questa pellicola tuttto meno che una critica alla guerra in Iraq e tutto il male che ha portato,ma anzi mi aspettavo un fascismo imperante,volto a far capire quanto l'America sia superiore al resto del mondo,come si è già visto in praticamente tutti i film(o quasi) di questo genere ovvero del dramma bellico,tranne forse The Hurt Locker di Kathryn Bigelow,che è e rimane superiore a questa nuova fatica di Eastwood almeno per quanto mi riguarda.
[+]
Il noto regista e interprete di alcuni tra i film più belli degli ultimi vent'anni e,talvolta della storia del cinema,torna con American Sniper,la storia del più famoso assassino di bambini che la storia ricordi,Chris Kyle. Essendo il regista un repubblicano,mi aspettavo da questa pellicola tuttto meno che una critica alla guerra in Iraq e tutto il male che ha portato,ma anzi mi aspettavo un fascismo imperante,volto a far capire quanto l'America sia superiore al resto del mondo,come si è già visto in praticamente tutti i film(o quasi) di questo genere ovvero del dramma bellico,tranne forse The Hurt Locker di Kathryn Bigelow,che è e rimane superiore a questa nuova fatica di Eastwood almeno per quanto mi riguarda.
American Sniper si avvale di una regia ottima,con movimenti di macchina,carrellate,primi piani e una costruzione della messa in scena che trasporta lo spettatore con i personaggi,specialmente durante le scene di guerriglia,l'azione è girata in maniera ottima,ripeto sembra di essere lì con loro,la tensione dei personaggi è la tua tensione,la loro paura è la TUA paura e questo mi è piaciuto veramente tantissimo,il film cala un po quando la scena si sposta in America nel mostrare la vita quotidiana di Chris,diventando abbastanza canonica tranne che in alcune scene. Bradley Cooper per il ruolo era perfetto,data la sua somiglianza (purtroppo per lui) con il celebre killer,e ha regalato un'interpretazione ottima,non da oscar ma comunque ottima,ha dovuto anche mettere su parecchi chili di massa muscolare e sono arrivato ad un certo punto in cui in quanto uomo mi sono venuti i complessi di inferiorità,e sono rimasto tutta la sera chiuso in bagno a piangere. Scherzi a parte,un'altra attrice che io non apprezzo ma che qui mi ha convinto parecchio è stata Sienna Miller che c'è per una trentina di minuti in tutto il film e di quei trenta,venticinque piange,rinfacciando a Chris il fatto che è sempre in guerra a sparare ai bambini e alle donne che cercano di difendersi dall'invasione del proprio paese eccetera. Nonostante interpreti n personaggio dalla dubbia utilità,la Miller nell'ultima scena in cui appare,con uno sguardo comunica più di mille parole,quella scena è un piccolo capolavoro.
Il film ha una fotografia spaziale,che mette in risalto lo sporco,la sabbia e la fatica fisica e mentale dei personaggi,il montaggio manco a dirlo,spettacolare e una sceneggiatura che a parte qualche pecca è veramente ben scritta.
Cos'è quindi che mi ha infastidito di questa pellicola? Il fatto che sia un film che non sa(o non vuole) prendere una direzione,ci sono scene in cui si vede palesemente criticare la stupidità della guerra e la stupidità di questo soldato,che pensa che ammazzare persone dall'altra parte del mondo serva a proteggere il suo paese,dall'altra vediamo dei momenti in cui Eastwood sembra essere a favore della guerra in Iraq,tutto ciò traspare dal fatto che il nemico non è caratterizzato,sappiamo che loro sono i cattivi e basta,persino la nemesi di Chris,il cecchino siriano Mustafa (si scrive così?) compare,viene descritto come il cattivo e basta,non parla mai,nemmeno per imprecare,è proprio un personaggio inutile e non caratterizzato. Se da una parte il regista critica la guerra in maniera generale,non critica mai l'America come paese. Dopo averci dormito su,sono giunto alla conclusione che Eastwood abbia deciso di prendere la strada meno difficile e più immediata,limitarsi a narrare gli eventi,senza mettere troppa bocca a livello etico,morale,lui non dice ciò che è giusto e ciò che è sbagliato,noi vediamo un determinato evento e la macchina da presa interviene con occhio clinico su di esso,certo poi ci sono dei guizzi in cui l'idea del regista passa alla grande,ma per il resto io sono abbastanza convinto che Eastwood non abbia voluto mettere troppa bocca,ai posteri l'ardua sentenza.
Essendo un'antimilitarista convinto questo film mi è piaciuto tanto perchè è riuscito a farmi incazzare vedendo questo pazzo trarre quasi piacere dal suo lavoro di assassino,pronto a giudicare tutto e tutti da dietro un mirino e a sentirsi superiore solo perché nella sua mente malata è riuscito a proteggere il suo paese,cosa che lo porterà alla tragica fine. Chi conosce la storia tipo me si sarebbe aspettato il finale,chi invece non la conosce rimarrà colpito nel vederlo.Chris Kyle due anni fa è infatti stato ucciso da un commilitone in disturbo post traumatico da stress,ed era pure ora,ve lo dico io.
In sintesi,un film che lascia interdetti,ma non per forza deve essere un difetto,a qualcuno piacerà,ad altri no,ma è normale,è il bello del cinema. Voto 8,5/10
[-]
|
|
[+] lascia un commento a themaster »
[ - ] lascia un commento a themaster »
|
|
d'accordo? |
|
baud14
|
martedì 6 gennaio 2015
|
oltre il mirino
|
|
|
|
Oltre il mirino esiste una dimensione che non chiede di essere compresa ma affrontata: la guerra, con la sua assenza di logica, di sentimento, di umanità. Una dimensione che porta inevitabilmente chi sopravvive allo scompenso interiore, alla malattia dell'anima. Il Bene e il Male: se credi fermamente di essere dalla parte del Bene sei legittimato a premere il grilletto, senza esitazioni o pentimenti, anche contro un bambino che potrebbe essere tuo figlio. Solo così si apre uno spiraglio che impedisce all'essere umano di trasformarsi nella belva feroce che è in lui.
Un'altra grande pagina di cinema d'autore: asciutta, carismatica, vera. Come tutte le grandi opere lascia tracce indelebili in chi ne accetta fino in fondo il terribile messaggio.
|
|
[+] lascia un commento a baud14 »
[ - ] lascia un commento a baud14 »
|
|
d'accordo? |
|
mauro2067
|
martedì 6 gennaio 2015
|
non solo guerra
|
|
|
|
Un gran bel film di guerra e sulla guerra . Clint Eastwood riesce sempre a catturare l'attenzione dello spettatore. Ogni volta che il protagonista inquadra un bersaglio nel mirino la tensione diviene insostenibile. Si coglie tutto il dramma di un uomo che crede in quello che fa sapendo che ogni volta che lo fa sporca la propria anima e che ne pagherà le conseguenze. Eastwood filma una guerra che non finisce con il fronte ma che continua a casa con la propria famiglia, cercare di sconfiggere i fantasmi nati sul fronte è forse la battaglia più dura. Potrebbe sembrare il solito film pro America, in realtà è pieno zeppo di spot antiguerra, dai reduci storpiati alle lacrime delle vedove, al fratello dell'eroe che fugge maledicendo tutto e tutti.
|
|
[+] lascia un commento a mauro2067 »
[ - ] lascia un commento a mauro2067 »
|
|
d'accordo? |
|
domenico maria
|
venerdì 9 gennaio 2015
|
1°patria,2°dio,3°(o 300°)famiglia
|
|
|
|
Avrei potuto sottotitolare questi pensieri anche come "La droga e la mistica della Guerra". Dio-Patria-Famiglia, ci fa capire il protagonista. Ma per quello che credo di aver capito l'ordine va reimpostato.Certo, anche nello slogan la Famiglia sta sempre il coda. Ma a quanto par di vedere il nostro, pur ammettendo che il male è anche nel suo paese, ci dice che c'è un vero grande male, per cui vale davvero la pena di dare tutto se stessi, gli estremisti che combattono in nome di Maometto(magari in questo mondo ci fosse un solo grande nemico, un solo male profondo, ci metterei mille firme).
Anche il figlio deve essere catechizzato, come la moglie: c'è un imperativo kantiano totalizzante, il male, e una missione che tutto giustifica e che a tutto dà onore, il combattere non tanto il male, quanto quel solo male, appunto il male assoluto del nostro pianeta.
[+]
Avrei potuto sottotitolare questi pensieri anche come "La droga e la mistica della Guerra". Dio-Patria-Famiglia, ci fa capire il protagonista. Ma per quello che credo di aver capito l'ordine va reimpostato.Certo, anche nello slogan la Famiglia sta sempre il coda. Ma a quanto par di vedere il nostro, pur ammettendo che il male è anche nel suo paese, ci dice che c'è un vero grande male, per cui vale davvero la pena di dare tutto se stessi, gli estremisti che combattono in nome di Maometto(magari in questo mondo ci fosse un solo grande nemico, un solo male profondo, ci metterei mille firme).
Anche il figlio deve essere catechizzato, come la moglie: c'è un imperativo kantiano totalizzante, il male, e una missione che tutto giustifica e che a tutto dà onore, il combattere non tanto il male, quanto quel solo male, appunto il male assoluto del nostro pianeta. Dice Jim Garrison(Kostner)in JFK :"Non siamo più usciti da Dallas ,non ci si può più fidare del governo": Come ci dice Marezia(Marzia Gandolfi), ci sta parecchio dello sceriffo di "Un mondo perfetto": E, guarda il caso, anche lì siamo nel 1963, non lontano da Dallas, e si respira il senso di smarrimento di una società, di una nazione(che diventa spaccatura lacerante in "Bobby", nel '68). Come anche i rimorsi della guardia del corpo di "Nel centro del mirino", impossibilitata a essere quel tragico 22 Novembre a Dealy Plaza. Io credo che, ovviamente prendendo una data a simbolo(ma ci sono assai strani incroci e coincidenze anche nella storia del cinema intorno a quei primissimi anni 60, purtroppo con c'è lo spazio)davvero dal Vietnam in poi il mito del buon americano abbia preso mazzate, e mazzate tremende. Mettete migliaia di navi di cannoni centinaia di migliaia di uomini tutti insieme("Salvate il soldato Ryan"), e vedrete l'esercito americano divenire un rullo compressore(Vedi anche "Patton").Mettete gli americani sparpagliati alle prese con la guerriglia prolungata, e li vedete andare in paranoia, uscire di testa. Si ha davvero la sensazione, in questo film, di un popolo che, nella sfera militare, sembra composto da individui autocondannatisi alla guerra, autoelettisi paladini del mondo civile e poliziotti del pianeta. Eastwood ci fa anche capire che magari non al livello(non ancora) supertecnologico delle truppe USA, pure il nemico si sta attrezzando molto bene, con la tecnologia: e lo scontro è davvero durissimo. Eppure, con tutti questi computer, droni, mappe ultraveloci e ultra dettagliate, io ci sento qualcosa di antichissimo: Penelope, incatenata nella casa/reggia con Telemaco rassegnatamente rabbiosa nell'eterna attesa del maschio, eroe che sia, l'Ulisse che mai non torna, drogato dalla sete di nuove esperienze, siano pure orride e mostruose. Un film che produce fiumi di pensieri e riflessioni. Ma forse ha ragione Julien di 2°A Linguistico "è la storia di 2 cretini", l'infallibile cecchino americano e il quasi infallibile cecchino islamico: Possono essere, a modo loro due fuoriclasse. Ma possono essere anche due poveri idioti diversamente risucchiati da diverse folli utopie. Come quella(sopporti la Gandolfi la provocazione), di mettere il lato umano, affettivo, familiare al 300° posto...per tornare a Penelope e Ulisse!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a domenico maria »
[ - ] lascia un commento a domenico maria »
|
|
d'accordo? |
|
alex2044
|
domenica 11 gennaio 2015
|
provaci sempre clint !
|
|
|
|
Clinìt Eastwood sa proprio fare i film ., un Maestro . Mi ero avvicinato a questo suo ultimo film con un po' di titubanza, provocata da una sua affemazione sul protagonista che era definito un eroe . Poi col passar del tempo mi sono inoltrato sempre di più all'interno del film e ho scoperto l'ennesimo bellissimo film di Clint . Che non mi ha mostrato un eroe ma un uomo con molte debolezze e dha mostrato , oltre alla classica condanna della guerra , anche quanto la guerra possa cambiare e stravolgere la vita di chi la fa .Bradley Cooper è bravissimo ed i comprimari sono all'altezza della situazione , forse un po' debole l'interpretazione dell'attrice che interpreta la moglie .
[+]
Clinìt Eastwood sa proprio fare i film ., un Maestro . Mi ero avvicinato a questo suo ultimo film con un po' di titubanza, provocata da una sua affemazione sul protagonista che era definito un eroe . Poi col passar del tempo mi sono inoltrato sempre di più all'interno del film e ho scoperto l'ennesimo bellissimo film di Clint . Che non mi ha mostrato un eroe ma un uomo con molte debolezze e dha mostrato , oltre alla classica condanna della guerra , anche quanto la guerra possa cambiare e stravolgere la vita di chi la fa .Bradley Cooper è bravissimo ed i comprimari sono all'altezza della situazione , forse un po' debole l'interpretazione dell'attrice che interpreta la moglie . Per il resto come già detto gran film con tutte le cose a posto, praticamente senza momenti di stanca . Insomma provaci sermpre Clint !
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alex2044 »
[ - ] lascia un commento a alex2044 »
|
|
d'accordo? |
|
|