“Quand'è che la Gloria svanisce e diventa una crociata sbagliata?” - dice la madre di Mark, un Seal ucciso nella guerra in Iraq?
Da questa riflessione origina forse la scelta di documentare una Storia Vera come quella di American Sniper. Un uomo, Chris Kyle, si arruola nei NAVY SEAL ed eccelle come cecchino, tanto da venire definito, in arabo Al Sheitan: “il diavolo” e in inglese, “the legend”, nella storia americana colui che, in assoluto, ha ucciso più persone.
Diretto da Clint Eastwood, che da prova di una regia interessante, basato sull'omonima autobiografia di Chris Kyle, il film ha per protagonista Bradley Cooper in una veritiera interpretazione, se non altro per i muscoli accumulati, circa 30 kili, che definiscono il vero prototipo di soldato americano, affiancato poi da Sienna Miller, Luke Grimes, Kyle Gallner e Sam Jaeger.
Grandi capacità tecniche, effetti scenici pazzeschi che generano scene intense, ricche di tensione, si alternano a noiose sparatorie troppo lunghe per non destare qualche sbadiglio. American Sniper non colpisce del tutto o mortalmente lo spettatore, bene quanto sa fare il suo cecchino protagonista!
Poca caratterizzazione psicologica, nessun dilemma morale di uno che altrove si definirebbe semplicemente o giustamente killer, sono forse i tratti che lo rendono nebuloso o scarno.
Da un lato la solita trita e ritrita autocelebrazione americana, quasi sempre autoreferenziale nel suo patriottismo, senza sollevare il minimo dubbio sulle cause recondite degli svariati attacchi che sono stati fatti ai paesi arabi, (il dubbio sorge legittimo e si chiama petrolio), dall’altro la lucida visione, ahimè univoca, di un punto di vista schierato che non aggiunge consapevolezza alla stupidità di queste eterne guerre.
La netta divisione che sempre imperversa tra buoni e cattivi, yankees e non, avrebbe un po’ stufato dopo decenni di film così strutturati, anche perché il male non è mai così banale, netto e schierato come lo si vuole dipingere!
La pellicola però, se vista con un’ottica obiettiva, e non monoteista, apre interrogativi utili anche sulla scissione che questi soldati, spesso giovanissimi e inconsapevoli vivono tra vita privata e lavoro, con la sindrome post traumatica da stress, in un’idea di patria forse da rivedere, se non da costruire del tutto, anche alla luce dell'infelice rapporto che gli Usa vivono con le armi.
Recentemente, infatti si è visto un bimbo di due anni uccidere per sbaglio la madre al supermercato. Ma forse, sarà anche lui arruolato come un futuro cecchino!!!
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