American Sniper |
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Un film di Clint Eastwood.
Con Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban.
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Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 134 min.
- USA 2015.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 1 gennaio 2015.
MYMONETRO
American Sniper ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Se questo è un eroe
di xXSeldonXxFeedback: 4847 | altri commenti e recensioni di xXSeldonXx |
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giovedì 8 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Chris Kyle. Per alcuni un eroe, per altri un assassino. Clint Eastwood non ha dubbi: quel barbuto texano non solo è un perfetto tiratore, ma è il più grande eroe americano fin dai tempi di, beh... dello Straniero senza nome.
Cresciuto da un padre autoritario ma amorevole, religioso ma categorico, Kyle è un cowboy, subisce gli alti e bassi della vita e, mosso dalle immagini dell'11 settembre, si arruola nei Seals, corpo di patriottica élite dell'esercito USA; mette su famiglia, uccide il nemico, protegge gli States e i suoi commilitoni e diviene così leggenda. E' un americano modello: "from zero to hero", come dicono oltreoceano.
Clint Eastwood conosce il fatto suo. Lo conosceva cinquant'anni fa, davanti alla macchina da presa del più fiero Leone italiano; lo conosce oggi, seduto in cabina di regia con un poker d'oscar in mano. Non ha dubbi e non ne lascia: il titolo, la locandina, la posizione politica dell'autore, tutto annuncia: sarà un film patriottico. E lo è.
C'è da chiedersi: è questo un problema? Non dal punto di vista tecnico: il film scorre bene, teso e ben bilanciato, nonostante qualche facile trucco sentimentale. Bradley Cooper è perfetto nel ruolo e Eastwood gira le scene d'azione alla vecchia maniera (dovrebbe dare qualche lezione a molti registi di action/cinecomic del giorno d'oggi). Due ore di ottimo intrattenimento, senza dubbio.
Ma sotto questo bel vestito, c'è un cuore marcio. Terminati i commemorativi titoli di coda, viene da pensare alle implicazioni morali di una posizione del genere. E qui entra a piede teso l'ottica utilitaristica e spiccia che ha sempre caratterizzato il pensiero anglosassone da Smith fino al derivato American Dream: il Bene e il Male si distinguono così, in un lampo, e nessuno discuta.
Il nemico viene dipinto brutale, sanguinario e infido: è cattivo per natura, fa ciò che fa perché è il male incarnato. Gli americani invece agiscono per proteggere la propria patria, attaccata da due aerei kamikaze che hanno ucciso migliaia di persone perché... beh perché sono cattivi.
Fossimo di fronte all'ennesimo film di supereroi, questa morale spiccia non mi darebbe certo fastidio, ma non è questo il caso: raccontare in questo modo una storia vera significa ridurre il mondo reale a quello Marvel e DC. E a me non sta bene. A voi sì? Pregate solo che non vi tocchi il ruolo del cattivo...
Kyle un eroe? Non per me (almeno il Kyle dipinto dal film). E non perché ha ucciso uomini, donne e bambini, ma perché non lo ha fatto con rispetto.
Credo che, una volta entrati nel tremendo gioco della guerra, sia necessario rispettare delle regole e combattere il nemico, qualunque aspetto esso abbia. L'importante è vederlo come un avversario tuo pari, non come un mostro, una selvaggia incarnazione del male. Altrimenti tutto si riduce a un miope atto di superbia, che poco si addice a un eroe.
Come il suo protagonista, "American Sniper" non si apre alle critiche, non lascia nessuno fessura dalla quale possa filtrare un minimo dubbio ed è proprio questa sua compattezza il principale punto debole del film.
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