Il noto regista e interprete di alcuni tra i film più belli degli ultimi vent'anni e,talvolta della storia del cinema,torna con American Sniper,la storia del più famoso assassino di bambini che la storia ricordi,Chris Kyle. Essendo il regista un repubblicano,mi aspettavo da questa pellicola tuttto meno che una critica alla guerra in Iraq e tutto il male che ha portato,ma anzi mi aspettavo un fascismo imperante,volto a far capire quanto l'America sia superiore al resto del mondo,come si è già visto in praticamente tutti i film(o quasi) di questo genere ovvero del dramma bellico,tranne forse The Hurt Locker di Kathryn Bigelow,che è e rimane superiore a questa nuova fatica di Eastwood almeno per quanto mi riguarda.
American Sniper si avvale di una regia ottima,con movimenti di macchina,carrellate,primi piani e una costruzione della messa in scena che trasporta lo spettatore con i personaggi,specialmente durante le scene di guerriglia,l'azione è girata in maniera ottima,ripeto sembra di essere lì con loro,la tensione dei personaggi è la tua tensione,la loro paura è la TUA paura e questo mi è piaciuto veramente tantissimo,il film cala un po quando la scena si sposta in America nel mostrare la vita quotidiana di Chris,diventando abbastanza canonica tranne che in alcune scene. Bradley Cooper per il ruolo era perfetto,data la sua somiglianza (purtroppo per lui) con il celebre killer,e ha regalato un'interpretazione ottima,non da oscar ma comunque ottima,ha dovuto anche mettere su parecchi chili di massa muscolare e sono arrivato ad un certo punto in cui in quanto uomo mi sono venuti i complessi di inferiorità,e sono rimasto tutta la sera chiuso in bagno a piangere. Scherzi a parte,un'altra attrice che io non apprezzo ma che qui mi ha convinto parecchio è stata Sienna Miller che c'è per una trentina di minuti in tutto il film e di quei trenta,venticinque piange,rinfacciando a Chris il fatto che è sempre in guerra a sparare ai bambini e alle donne che cercano di difendersi dall'invasione del proprio paese eccetera. Nonostante interpreti n personaggio dalla dubbia utilità,la Miller nell'ultima scena in cui appare,con uno sguardo comunica più di mille parole,quella scena è un piccolo capolavoro.
Il film ha una fotografia spaziale,che mette in risalto lo sporco,la sabbia e la fatica fisica e mentale dei personaggi,il montaggio manco a dirlo,spettacolare e una sceneggiatura che a parte qualche pecca è veramente ben scritta.
Cos'è quindi che mi ha infastidito di questa pellicola? Il fatto che sia un film che non sa(o non vuole) prendere una direzione,ci sono scene in cui si vede palesemente criticare la stupidità della guerra e la stupidità di questo soldato,che pensa che ammazzare persone dall'altra parte del mondo serva a proteggere il suo paese,dall'altra vediamo dei momenti in cui Eastwood sembra essere a favore della guerra in Iraq,tutto ciò traspare dal fatto che il nemico non è caratterizzato,sappiamo che loro sono i cattivi e basta,persino la nemesi di Chris,il cecchino siriano Mustafa (si scrive così?) compare,viene descritto come il cattivo e basta,non parla mai,nemmeno per imprecare,è proprio un personaggio inutile e non caratterizzato. Se da una parte il regista critica la guerra in maniera generale,non critica mai l'America come paese. Dopo averci dormito su,sono giunto alla conclusione che Eastwood abbia deciso di prendere la strada meno difficile e più immediata,limitarsi a narrare gli eventi,senza mettere troppa bocca a livello etico,morale,lui non dice ciò che è giusto e ciò che è sbagliato,noi vediamo un determinato evento e la macchina da presa interviene con occhio clinico su di esso,certo poi ci sono dei guizzi in cui l'idea del regista passa alla grande,ma per il resto io sono abbastanza convinto che Eastwood non abbia voluto mettere troppa bocca,ai posteri l'ardua sentenza.
Essendo un'antimilitarista convinto questo film mi è piaciuto tanto perchè è riuscito a farmi incazzare vedendo questo pazzo trarre quasi piacere dal suo lavoro di assassino,pronto a giudicare tutto e tutti da dietro un mirino e a sentirsi superiore solo perché nella sua mente malata è riuscito a proteggere il suo paese,cosa che lo porterà alla tragica fine. Chi conosce la storia tipo me si sarebbe aspettato il finale,chi invece non la conosce rimarrà colpito nel vederlo.Chris Kyle due anni fa è infatti stato ucciso da un commilitone in disturbo post traumatico da stress,ed era pure ora,ve lo dico io.
In sintesi,un film che lascia interdetti,ma non per forza deve essere un difetto,a qualcuno piacerà,ad altri no,ma è normale,è il bello del cinema. Voto 8,5/10
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