American Sniper |
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Un film di Clint Eastwood.
Con Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban.
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Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 134 min.
- USA 2015.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 1 gennaio 2015.
MYMONETRO
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American sniper o Il cugino di Rambo?
di Roberto MessoriFeedback: 105 |
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domenica 1 febbraio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non mi stupisce che un film come American sniper faccia discutere, al punto di scomodare la First Lady che lo ha elogiato per come presenta i reduci: se fosse stato diretto da un regista di serie B ed avesse avuto il titolo "Il cugino di Rambo" non sarebbe neppure stato preso in considerazione dalla critica, ma porta la firma di Clint Eastwood, un supereroe Usa e questo lo sottopone non solo all'attenzione di tutti, ma soprattutto porta tutti, o quasi tutti, a cercare nell'uovo il pelo di una critica positiva. Io non sono tra questi. Per me il film rasenta il vergognoso in quanto a patriottismo (è l'epiteto con quale in Usa si identifica il nazionalismo) e militarismo. Nell'omonima autobiografia di Chris Kyle, dalla quale è stato estratto, non esiste una contrapposizione tra due cecchini, questa "idea" sembra presa pari pari dal film "Il nemico è alle porte", imperniato sul confronto tra un cecchino russo ed uno nazista a Stalingrado. Forse Clint Eastwood ha recuperato, dai tempi di Sergio Leone, il vizio di plagiare idee altrui. Poi le storie sono espresse con malizia demagogica, tutt'altro che originale, come la donna (la madre?) che, al centro delle strada e proprio di fronte alla colonna Usa che avanza, consegna una granata al bimbo, che sarà ucciso dal nostro eroe, e pure la madre che recupera la granata. Un film simile lo vedo bene in armonia con quello che viene definito dai pensatori Usa il "neocoservatorismo", vale a dire la pulsione statunitense, una volta caduto l'impero sovietico, di diventare i veri padroni del mondo. Uno dei meccanismi è quello di abbattere i regimi che circondano Israele, la vera testa di ponte Usa in Medi Oriente, ed a tal fine sono state scatenate guerre ingiuste, come l'invasione dell'Iraq, la distruzione in Libia del potere di Gheddafi, e per poco non è successo lo stesso in Siria, dopo il gioco sporco dei gas proibiti che Obama attribuiva al regime siriano. In questo contesto politico, purtroppo difficilmente contestabile, vedo molto bene inserito American sniper, un film che umanizza, coinvolgendone la famiglia, il soldato Usa che difende i propri cari dai terribili Jiadisti. Chissà, forse Clint Eastwood ha voluto controbattere un'opera come Green Zone, simile come svolgimento e ambientazione, ma che tratta l'intervento Usa in Iraq da un ben diverso punto di vista. È vero, Green Zone gioca la carta di una denuncia politica, mentre American sniper lascia la politica, l'etica e la filosofia fuori dalla porta, ma è quest'opera che è stata prescelta dal nostro Supereroe, denudata da ogni morale che avrebbe potuto darle un senso. Ma qualcuno s'è mai chiesto perché tanti islamici siano andati così fuori di testa?
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