American Sniper |
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Un film di Clint Eastwood.
Con Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes.
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Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 134 min.
- USA 2015.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 1 gennaio 2015.
MYMONETRO
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Al cuore Ramon
di mauroFeedback: 4378 | altri commenti e recensioni di mauro |
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mercoledì 26 agosto 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se vuoi uccidere un uomo devi sparargli al cuore! Clint è un cecchino delle emozioni e se vuoi avere successo devi far provare emozioni, creare l'aspettativa e la tensione dell'evento poi mantenerla con la velocità di un fulmine, Clint è tutta la vita che fa questo e lo sa fare, non importa di quale colore siano queste emozioni, la verità è tutta qui. Analizziamo il fim, cosa ci racconta in più dei telegiornali, dei dossier sui reduci ormai innumerevoli? Non è vero che si tratti di un film di denuncia della guerra, dei suoi effetti ecc... perchè in tal senso sarebbe stato inutile ce ne sono tanti ormai. Questo film è il reportage della vita di un uomo e basta. Lo sappiamo tutti che in guerra muoiono innocenti, che la stessa sia un atto criminale e non basti l'autorizzazione umana per giustificare l'uccisione di altri individui. Qual'è allora il meccanismo psicologico messo in atto per ottenere il successo? Perchè che ci crediate o no le grandi produzioni americane non fanno film con l'obbiettivo primario d'istruire, o condannare, ma di guadagnare e tutto viene pianificato, soprattutto l'impatto sullo spettatore. Il meccanismo è in parte quello descritto all'inizio della recensione e la seconda parte fa leva sul fatto che anche l'estrema efferatezza dei gesti più crudeli si svolga in una safety box, lo spettatore lo sa e qualcuno s'illude di aver capito cosa sia la guerra, cosa voglia dire uccidere un uomo, essere feriti in battaglia e tutto il resto, mangiando il suo secchiello di pop corn al sicuro nella sala accogliente a 1km da casa. Non è vero niente, quello che manca a questo genere di film è proprio la possibilità di raccontare tutto ciò, perchè va oltre all'immaginazione di una persona cresciuta al riparo da certe situazioni, vuoi sapere cos'è la guerra? Guardati i reportage fotografici e video, quelli veri, se ce la fai. Ciò che rimane è proprio il racconto personale di un individuo attraverso le sue memorie, riadattate ed alla fine è solo cinema. E' la solita ipocrisia di una parte del mondo occidentale che a chiacchiere odia la guerra, si scandalizza per le atrocità compiute in nome di questo o quell'altro motivo, poi però non fa tante storie e non le interessa, o non vuol vedere da dove derivino la propria sicurezza e benessere e la verità è che il Kyle di turno che ci copre le spalle ad un certo punto deve saper anche morire senza far tanto rumore, per non impegnare troppo la nostra coscienza. Tolto che sono sicuro un sacco di persone siano andate al cinema col solo scopo di vedere la vita di un cecchino perchè in qualsiasi contesto il killer attira sempre! Belle le emozioni ma bisogna anche imaprare a ragionarci sopra, altrimenti si rimane fregati dall'apparenza. Sono film strani questi, di cui mi fido poco, temo che una gran parte miri solo ai soldi sfruttando ancora una volta le storie ed il dramma di gente che forse non andrebbero ridotte alla finzione del cinema.
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