American Sniper |
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Un film di Clint Eastwood.
Con Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes.
continua»
Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 134 min.
- USA 2015.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 1 gennaio 2015.
MYMONETRO
American Sniper ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Se questo è un eroe...
di isin89Feedback: 1780 | altri commenti e recensioni di isin89 |
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domenica 18 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'ultimo acclamato lavoro del regista statunitense Clint Eastwood è un viaggio tormentato all'interno della tragica realtà bellica vissuta in prima persona dai freddi occhi del cecchino Chris Kyle (un superlativo Bradley Cooper), acclamato negli USA per essere stato il miglior cecchino di dell'esercito americano di sempre. La storia comincia nel momento in cui Kyle decide di arruolarsi nei Navy Seal convinto come tanti altri che il suo vero compito altro non sia che quello di “servire” e “difendere” il proprio paese. Armato di uno spiccato senso dell'onore e di un quanto mai profondo patriottismo Kyle parte alla volta dell'Iraq dove ad attenderlo ci saranno solo orrori e tragiche sofferenze incarnate da quello che più volte nel film viene da lui definito come 'il male'. Il dualismo tra bene e male trova ampiamente spazio inserendosi come colonna portante del film. Eastwood si dimostra un abile maestro nel narrare la duplice realtà nella quale il protagonista è costretto a vivere. Da un lato vi è il male, e cioè la guerra vista come un demonio oscuro al quale Kyle non può (e non vuole) sottrarsi e dal quale, in qualche modo, si sente attratto. Dall'altro lato troviamo il bene rappresentato da tutto ciò che lui ha di più caro, ovvero la famiglia, la realtà a cui lui effettivamente appartiene, il legame più saldo che lo terrebbe ancorato alla realtà ma dal quale si sente perennemente estraniato in quanto non riesce a trarne la stabilità necessaria. Il film è narrato seguendo l'ordine cronologico degli eventi e comincia con una non troppo lunga sequenza introduttiva che funge da antefatto dell'intera storia. Dopo poco più di mezzora entriamo nel mood vero e proprio del film e la narrazione procede con un ottimo ritmo alternando ai periodi di guerra (qui chiamati Turni) i periodi di congedo in cui Kyle ritorna dalla sua famiglia. L'aspetto più significativo è senza dubbio l'ambiguità del personaggio che si trova costretto a dover coesistere all'interno di quella duplicità tra bene e male che il suo Io ha creato. Pur temendo e provando ripudio per la guerra si sente attratto da essa e il bisogno di trovarsi sul campo di battaglia assieme ai compagni è più forte del desiderio di abbracciare la sua famiglia. Il senso di dovere nei confronti del proprio paese lo ha letteralmente alienato impedendogli di rendersi conto della drammaticità degli eventi di cui è inevitabilmente protagonista. L'estraniamento di Kyle durante i periodi di congedo è solo una delle manifestazione del disturbo post traumatico che lo accompagnerà per gran parte della sua vita. L'essere tornato a casa non è per il soldato sinonimo di benessere e sicurezza ma al contrario percepisce quel mondo come non suo e risulta inquietante il suo sempre più crescente bisogno di ricongiungersi con i suoi compagni per proteggerli. Invece la guerra, pur temendola e provandone orrore, è per Kyle il momento in cui (ri)trova la pace con se stesso e può finalmente sfogare il suo vero Io e sentirti finalmente appagato. Ma il nostro uomo non è cieco e capisce perfettamente il dramma che sta vivendo ogni giorno. La guerra è per lui una droga, una dipendenza mostruosa che lo attanaglia e non lo lascia più in pace. Ogni volta che preme il grilletto prova una sensazione di ripudio e di disgusto ma allo stesso tempo sa che quel gesto è “servito” a qualcosa. Questo stato d'animo viene più volte tratteggiato nel film mostrandoci tutta la paura e il disturbo che ossessiona Kyle. Una su tutte la scena del bambino che solleva il bazooka del padre in direzione dei soldati americani. In quel momento il cecchino prega Dio per non doverlo uccidere e dopo attimi di estrema tensione (le inquadrature di Eastwood e la bravura di Cooper sono memorabili) il bambino getta l'arma a terra e scappa salvandosi la vita. Al contrario la vita civile, che dovrebbe rappresentare il benessere e la sicurezza lontano dall'orrore, è percepita come un elemento discordante che mal si inserisce nella sua percezione del mondo. Kyle si sente lontano dalla sua realtà ed è costantemente disturbato da suoni e rumori immaginari che senza sosta entrano nella sua testa senza lasciargli un attimo di tregua. A pagarne le conseguenze è senza dubbio la sua famiglia che si trova costretta a dover vivere nell'ansia e nella paura che un giorno o l'altro lui non ci sarà più. La moglie (la bellissima Sienna Miller) tenta in tutti i modi di farlo rinsavire facendogli capire che il suo posto è affianco a lei e non tra i soldati e le armi. Kyle percepisce il disagio ma non riesce a tirarsi indietro ed è costretto a cedere alla sua dipendenza. Dopo la quarta e ultima missione Kyle fa finalmente ritorno a casa sua negli Stati Uniti dove, grazie anche all'aiuto della moglie, intraprenderà un programma di riabilitazione per guarire definitivamente dai disturbi ossessivi provocati dalle esperienze vissute in passato. Nonostante gli sforzi compiuti lo spettro della guerra continuerà a tormentare l'animo del soldato che non riuscirà mai a liberarsi del presunto senso di colpa per non aver potuto salvare tutti i compagni morti in battaglia. La sua dipendenza da quel tipo di realtà (la sua vera droga) è dimostrata dal fatto che comincia a trascorrere molto tempo con ex veterani di guerra che sono rimasti tragicamente mutilati. Il fatto di trovarsi in mezzo a persone che come lui hanno vissuto quel tipo di esperienza riesce in qualche modo ad alleviare quel senso di smarrimento e alienazione di cui è vittima. Ma proprio quando tutto sembra essere tornato alla normalità ecco che avviene la tragedia più grande, e cioè, la morte di Chris Kyle. Dopo che essere sopravvissuto a quattro pericolosissime missioni, dopo aver visto morire centinaia di soldati e dopo aver ricevuto da parte dell'esercito americano il riconoscimento di 'Leggenda', il soldato scompare prematuramente all'età di 39 anni a causa di un incidente quanto mai paradossale. Ad ucciderlo è stata la stessa guerra che per anni ha combattuto e che per anni ha cercato di eradicare dalla sua testa. La guerra che ha trasformato questi uomini in assassini turbandoli a tal punto da annullare definitivamente la loro percezione della realtà. Il veterano che gli ha sparato è stato una delle tante vittime di questo folgorante mutamento psicologico che è stato così forte e letale da impedirgli di riconoscere Kyle come un alleato da salvare.
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