Il grande Gatsby |
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Un film di Baz Luhrmann.
Con Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Joel Edgerton, Isla Fisher.
continua»
Titolo originale The Great Gatsby.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 142 min.
- Australia, USA 2013.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 16 maggio 2013.
MYMONETRO
Il grande Gatsby
valutazione media:
2,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Gonfio e pacchianodi isin89Feedback: 1780 | altri commenti e recensioni di isin89 |
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mercoledì 21 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Baz Luhrmann decide di dare vita all'ennesima trasposizione cinematografica tratta dal celebre romanzo di Francis Scott Fitzgerald confezionando però un prodotto troppo gonfio ed eccessivo, barocco e pomposo e che nonostante il notevole e sorprendente impatto visivo non riesce a decollare né a superare le barriere imposte da un regista troppo sfarzoso e con troppa voglia di strafare. Il Grande Gatzsy è un film piacevole come piacevole è la sua visione. Scorre tranquillamente e senza intoppi nonostante le quasi due ore e mezze di durata e il ritmo riesce a intrattenere lo spettatore che, perso e stordito dalle troppe luci e panorami, muore dalla voglia di conoscere le sorti finali dei suoi personaggi. Un film piacevole ma niente di più. Un film che alla seconda visione già annoia e già comincia ad innervosire a causa di quel troppo eccesso menzionato poco fa. Luhrmann non riesce a frenare la sua voglia di eccedere e gonfia ogni inquadratura e ogni scena con quel barocchismo sfrenato che alla lunga arriva a stonare e a provocare un senso di disgusto nello spettatore. Si sa, il troppo stroppia e in questo film il troppo è fin troppo eccessivo. La fotografia è pompata di colori sgargianti e estremamente brillanti che alla lunga stonano e risultano fuori luogo a causa dell'inspiegabile utilizzo del 3D che in un film come questo è appropriato quanto il parmigiano sul pesce. A rovinare ulteriormente le belle scenografie è sicuramente l'utilizzo mal gestito della tecnica digitale soprattutto per quanto riguarda i fondali fasulli (la sovrapposizione di Di Caprio allo sfondo notturno sembra fatta con photoshop) e le rappresentazioni della New York degli anni '20 che conferiscono una sensazione plasticosa e finta al tutto arrivando a snaturare la logica del film. Più che in un film drammatico-sentimentale sembra di trovarsi nella capitale della repubblica di Star Wars fatta di luci frastornanti e veicoli spaziali che viaggiano alla velocità della luce. La colonna sonora, inoltre, è un altro punto dolente del film e per quanto si sforzi di colpire non riesce mai ad inserirsi correttamente e a risultare gradevole all'interno del contesto. Non si tratta di una critica rivolta alla qualità delle canzoni ma al loro utilizzo da parte del regista in scene e contesti quanto mai fuori luogo. La scelta di utilizzare musica R&B o di recente produzione cozza in maniera dolorosa in una storia ambientata negli anni '20 in cui il jazz e il ragtime (sicuramente cari a Fitzgerald) costituivano la colonna sonora di un epoca che Baz Luhrmann non è purtroppo riuscito a raffigurare a pieno. Non bisogna per forza attenersi ed essere sempre fedeli alla realtà, l'interpretazione e lo stravolgimento personale sono sempre ben accette specialmente in un arte come quella del cinema che gioca molto sull'impatto visivo provocato nello spettatore. Il problema sorge quando lo stravolgimento è tale da apparire irriconoscibile e alieno tanto da risultare insopportabile e poco credibile. Il film di Luhrmann è per l'appunto poco credibile, il regista ha voluto stravolgere la concezione dell'opera portando tutto sul piano dello sfinimento e dell'esagerazione in cui le buone premesse iniziali della pellicola si sono rivelate insoddisfacenti e fin troppo presuntuose. Come accennato in precedenza, Il Grande Gatsby resta una buona visione, un film che nonostante voglia essere più di quello che è affascina per la storia (non originale) e per le interessanti situazioni che si vengono a creare nel corso della narrazione. Sicuramente i costumi e il trucco meritano una nota di riguardo in quanto sono stati curati e preparati nei minimi dettagli e ben raffigurano lo stile dell'epoca sgargiante e elegante. Gli attori, pur trattandosi di un cast di alto livello, non riescono ad eccellere e a convincere. Carey Mulligan è insopportabile, l'ex uomo ragno Tobey Maguire non riesce a levarsi di dosso quell'espressione da imbecille e persino l'immenso Di Caprio (se pur bravo e credibile) in questo film appare decisamente sottotono. L'unico che si salva e che da un pizzico di interesse al film è senza dubbio Joel Edgerton il quale riesce a regalarci un'ottima e sentita interpretazione. Forse è ora che Baz Lhurman si dedichi a qualcos'altro?
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