Il grande Gatsby |
||||||||||||||
Un film di Baz Luhrmann.
Con Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan, Joel Edgerton, Isla Fisher.
continua»
Titolo originale The Great Gatsby.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 142 min.
- Australia, USA 2013.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 16 maggio 2013.
MYMONETRO
Il grande Gatsby
valutazione media:
2,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
||||||||||||||
|
||||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il grande Gatsbydi catcarloFeedback: 13499 | altri commenti e recensioni di catcarlo |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
martedì 21 maggio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E’ il poco prolifico australiano Baz Luhrmann a prendersi il rischio di scrivere (assieme a Craig Pearce) e a filmare la terza versione per il grande schermo dell’opera più conosciuta di Francis Scott Fitzgerald, romanzo che ha dato parecchio filo da torcere ai propri adattamenti cinematografici. Per provare a vincerne la sfida, il regista dà alla storia una confezione molto modernista, disegnando degli anni Venti davvero ruggenti, in cui dominano colori netti e brillanti che ben si inseriscono in un décor a dir poco sovrabbondante: ad amplificarne l’effetto pensa poi una colonna sonora che unisce l’arrembante musica dell’età del charleston con inserti hip-hop – uno dei produttori esecutivi è Jay-Z - che sottolineano ancor di più la frenesia del periodo (il che porta a infischiarsene maggiormente di altri anacronismi, tipo la ‘Rapsodia in blue’ che non era ancora stata scritta al momento in cui si svolge l’azione). Con alcuni passaggi coreografati quasi come un balletto – la gestione delle finestre nella villa dei Buchanan, l’arredamento floreale della casa di Nick - la prima parte viene raccontata come una grande fiaba, con i due castelli che si fronteggiano dalle parti opposte della baia, quello sfavillante del principe biondo e quello in cui vive prigioniera la bella di cui lui è innamorato: il tutto raccontato dallo scudiero che serve da collegamento, almeno parziale, con una realtà che può essere molto lontana dalle feste organizzate da Gatsby. Quando la favola che il protagonista principale si era costruito si incrina, il contatto dei due mondi – quello di chi ha troppo e quello di chi ha troppo poco – apre le porte alla tragedia, rivelando sì la vera, controversa identità del personaggio, ma soprattutto la povertà umana e morale di una classe benestante a cui anche Daisy aderisce alla perfezione, ben lontana dall’immagine idealizzata da Gatsby. Purtroppo, però, proprio nel momento in cui il pathos della storia dovrebbe raggiungere il culmine, il film comincia a perdere qualche colpo, quasi che, venuta a mancare la sovrastruttura luccicante, la scrittura smarrisca il giusto ritmo in una serie di situazioni trascinate troppo per le lunghe. Anche nell’ultimo terzo di pellicola non mancano i momenti belli e le intuizioni efficaci - come quando le lettere che giocano sullo schermo finiscono per formare le intense parole di Fitzgerald lette dalla voce narrante di Nick oppure nel richiamo, attraverso le ultime inquadrature della piscina, dell’incipit di ‘Viale del tramonto’ - si finisce per sbirciare l’orologio qualche volta di troppo, con la conseguenza di raffreddare l’emotività. Fa capolino così il sospetto che, seppur in modo meno grave che altrove, la cura per la confezione abbia finito per essere prevalente rispetto a quella riservata al contenuto (il film è distribuito anche in un superfluo 3D): a soffrirne è il giudizio complessivo che, pur senza dubbio migliore rispetto agli adattamenti precedenti, finisce per essere inferiore all’aspettativa creata dalla somma delle parti., Fra queste ultime, spicca la prova di un cast davvero affiatato: DiCaprio, che già aveva lavorato con Luhrmann in ‘Romeo e Giulietta’, aggiunge un solido mattone alla costruzione della sua carriera vestendo alla meglio i panni di un altro personaggio più grande della vita, mentre il suo amico (anche nella realtà) Maguire dimostra ancora una volta di avere la faccia giusta per interpretare chi si trova a osservare con stupore quel che di inatteso gli capita. Se poi Carey Mulligan disegna una Daisy dolce e indecifrabile (ma che meraviglia erano mai i tagli a caschetto?), in caso di scelta obbligata del migliore la preferenza cadrebbe forse su Joel Edgerton alle prese con lo scomodo ruolo di suo marito Tom. Azzeccati anche i ruoli di contorno – Jason Clarke fa ancora una volta il ruvido – fra i quali spunta, in una particina monobattuta da guidatore di taxi, Nick Tate: per i maniaci (come me) l’indimenticato pilota di Aquile in ‘Spazio 1999’.
[+] lascia un commento a catcarlo »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ultimi commenti e recensioni di catcarlo:
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||