American Sniper |
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Un film di Clint Eastwood.
Con Bradley Cooper, Sienna Miller, Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban.
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Azione,
Ratings: Kids+16,
durata 134 min.
- USA 2015.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 1 gennaio 2015.
MYMONETRO
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La fiera delle occasioni sprecate
di edosciFeedback: 205 | altri commenti e recensioni di edosci |
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lunedì 5 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A mio modesto avviso brilla la fiera di occasioni sprecate per approfondire la tematica di una guerra così attuale e contestata. L'incontro con il fratello sconvolto sulla pista dell'aeroporto, ad esempio, poteva diventare il momento per dare un'altra faccia a quella guerra: così invece rimane nello spettatore (forse volutamente) la sensazione che quel fratello sia solo un codardo, uno che non ama il suo Paese. Il cattivissimo Mustafà salta come Ezio Auditore in Assassin's Creed ed è vestito nel modo più convenzionale possibile per un terrorista islamico: ce lo immagineremmo tutti così, con la bandana nera e lo smanicato alla Aladino della Walt Disney. La sequenza in cui vediamo solo per un attimo la (bella) moglie ed il figlio neonato del perfido Mustafà, e poi la foto incorniciata della sua medaglia olimpica. A parte l'assurdità che un mercenario siriano di passaggio in Iraq trovi il tempo di fare un trasloco e portarsi dietro pure le foto da appendere alle pareti di casa (e di case come quelle, sotto le bombe), la sequenza è un'altra occasione sprecata per farci vedere come vive l'antagonista, l'alter ego cattivo di Bradley Cooper. Nella scena dell'autofficina il rumore del trapano del gommista che disturba Bradley Cooper induce lo spettatore al pensiero che i nostri ragazzi sono in Iraq per difendere i loro figli dalla cattiveria dei trapanatori islamici. Ma alla malvagità del Macellaio trapanatore non corrispondono le violenze delle forze di occupazione (Abu Graib); per il resto i militari dell'esercito più forte al mondo sembrano brancolare alla cieca in una selva di casette incompiute di foratini e tufelli, che lo spettatore romano verace in sala ad altra voce ha paragonato alle borgate di periferia della Capitale d'Italia: "Pare Torre Angela". Stucchevoli i dialoghi, fino al deprimente "Forza campione" con cui il veterano incita il figlio ad andare a caccia, come del resto ogni padre americano da film incita i propri figli maschi: questo film più che un'opera d'arte è un polpettone in salsa elettorale di matrice repubblicana per esaltare i valori del presunto americano medio. Siamo al livello della più becera propaganda militarista, in cui la guerra è un Call of Duty in carne e ossa. Fermo restando il valore dell'uomo, che non mi permetto di sindacare, il film si limita insomma ad essere una serie sconclusionata di scenette edificanti per l'educazione della gioventù patriottica, tipo quelle sulle vite dei santi che si facevano vedere ai ragazzini qualche decennio fa. Non capisco perché le recensioni siano tutte positive e le sale strapiene. Si salvano solo qualche battuta brillante di Bradley Cooper nei suoi momenti migliori (la prima parte, prima della guerra), ed il fascino di Sienna Miller. L'ultima osservazione è per la sequenza dell'addestramento: copia pedestre di quello celeberrimo di "Full Metal Jacket", in cui però la figura del sgt. maggiore Hartmann era nata spontaneamente. Qui cercano di imitarlo senza successo, arrivando fino a voler creare un parallelismo tra Palla di Lardo e Bombarda. Un po' ingenuo.
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