The Wolf of Wall Street |
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Un film di Martin Scorsese.
Con Leonardo DiCaprio, Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler.
continua»
Biografico,
Ratings: Kids+16,
durata 180 min.
- USA 2013.
- 01 Distribution
uscita giovedì 23 gennaio 2014.
- VM 14 -
MYMONETRO
The Wolf of Wall Street
valutazione media:
4,05
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Homo homini lupusdi xXSeldonXxFeedback: 4847 | altri commenti e recensioni di xXSeldonXx |
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sabato 25 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Jordan Belfort è un giovane broker famelico e ambizioso che, dopo il lunedì nero del 1987, grazie alla sua grinta e alla totale noncuranza della legge, riesce a rimettersi subito in piedi e guadagnare milioni, fregando prima i piccoli, poi i grandi risparmiatori; la sua vita si trasforma in un attimo: dipendente da svariati tipi di droga, dal sesso e, ovviamente, dal denaro, Jordan si ritrova con ville di lusso, una moglie trofeo, uno yacht da 52 metri e i federali alle calcagna.
Parliamoci chiaro: Martin Scorsese è uno dei più grandi registi della storia del cinema, capace di una narrazione che, al momento, non ha eguali. Dopo la parentesi romantica di "Hugo Cabret", vera e propria lettera d'amore di Scorsese al Cinema, il buon Martin riprende lo stile di "Casinò" e "Quei bravi ragazzi": ritornano la voce narrante del protagonista, il virtuosismo narrativo, il ritmo veloce ma sempre perfetto e la scatenata e onnipresente colonna sonora. C'è da aggiungere altro? Certo! Ci sono altre tre importanti note di merito.
La prima va indubbiamente ai protagonisti di questo One-man Show: un Di Caprio che così in forma non si era mai visto, a cui il personaggio di Belfort permette, tra siparietti comici, eccessi e momenti drammatici, di mostrare tutta la sua abilità e simpatia (sentito, Academy?!), e al sorprendente Jonah Hill, davvero a suo agio nel ruolo del secondo di Belfort.
La seconda va alla montatrice Thelma Schoonmaker, storica collaboratrice di Scorsese, che ha messo in piedi un film di tre ore incapace di annoiare e dotato di un ritmo narrativo sublime.
La terza va di nuovo a Scorsese. Non tanto per la regia o per l'abilità nel dirigere gli attori (queste lodi sono implicite), ma per il coraggio: è davvero difficile trovare un regista che, passati i settant'anni e con (almeno) una mezza dozzina di capolavori alle spalle, abbia ancora questa capacità e questa voglia di creare scandalo, di buttarsi nella mischia. Monsieur Scorsese, chapeau!
Infine, una considerazione di carattere etico. Molti hanno attaccato il film, accusandolo di glorificare la figura di Belfort e la sua vita di eccessi; guardando alla filmografia del regista, si capisce come Scorsese abbia sempre voluto mostrare gli aspetti più crudi e violenti dell'animo umano, il desiderio di onnipotenza e di riscatto di chi ha vissuto una vita difficile. Questo ultimo film non fa differenza: che Jordan sia un personaggio carismatico, capace di attirare la viscerale simpatia dello spettatore è innegabile; ma in quel mondo, dove più che mai l'egoismo e l'istinto di sopraffazione dell'uomo sono evidenti, è impossibile mantenere dei rapporti affettivi che non siano regolati dal denaro e dal potere. E poi c'è l'immagine esemplificativa di quella ragazza che si lascia rapare a zero per dieci mil dollari: da Wall Street puoi uscire ricco, ma ci lasci l'anima.
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