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Una commedia, che affronta con intelligenza e ironia temi attualissimi e mette alla berlina i tanti pregiudizi che ancora circondano l'identità di genere. Espandi ▽
In una cittadina del Pais-de-Calais, estremo nord della Francia, il non più giovane sindaco conservatore Jean Leroy è pronto a ripresentarsi ai suoi elettori e a governare per il terzo mandato di fila. Una sorpresa inaspettata, però, mette a repentaglio la sua vita pubblica e privata: la moglie Edith, dopo anni di matrimonio e fedeltà, ha iniziato la transizione per diventare uomo. Incapace di accettare la decisione della moglie – che ha seppellito biancheria e vestiti femminili, indossa baffi finti e chiede di essere chiamata Eddy – Jean dovrà mettere in discussione idee e preconcetti e trovare il modo, tra la casa, la piazza e i luoghi del suo potere, di venire a patti con una nuova vita. La tipica commedia francese “con Fabrice Luchini”, quasi un sottogenere del cinema popolare francese, insegue i tempi che corrono e prova a sondare la reazione al nuovo delle classi più abbienti e tradizionaliste. Recensione ❯
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Un'amicizia tra due adolescenti si trasforma in una pericolosa alleanza e in un inseguimento che mette in pericolo le loro stesse vite. Espandi ▽
Il dottor Anton (Mikael Persbrandt), che opera in un campo profughi in Sudan, torna a casa nella monotona
tranquillità di una cittadina della provincia danese. Qui si incrociano le vite di due famiglie e sboccia una
straordinaria e rischiosa amicizia tra i giovani Elias (Markus Rygaard) e Christian (William Jøhnk Nielsen).
La solitudine, la fragilità e il dolore, però, sono in agguato e presto quella stessa amicizia si trasformerà in
una pericolosa alleanza e in un inseguimento mozzafiato in cui sarà in gioco la vita stessa dei due
adolescenti. Riflessione potente sulla forza del pacifismo e il predominio della violenza, il film di Susanne
Bier è stato accusato dal Governo del Sudan di razzismo nei confronti dell'Islam e di raccontare una realtà
drammatica, quella del Darfur, negata dalle versioni ufficiali. Recensione ❯
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Un film semplice e disarmante sulla vita che racconta la brutalità dell'esistenza. Drammatico, Francia2022. Durata 112 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'incontro casuale con un vecchio amico, Clément, si trasforma per Sandra in una relazione appassionata. Clément però è sposato e Sandra non può abbandonarsi a questo grande amore come vorrebbe... Espandi ▽
Un beau matin è un film semplice e disarmante sulla vita, nient'altro che la vita. Partendo da un'esperienza personale, Mia Hansen-Løve sceglie due regimi di rappresentazione: il travolgimento amoroso si riflette nel lutto di un padre che non è più veramente presente. Un uomo entra nella vita della protagonista e un altro se ne va. Qualcosa muore e qualcosa (ri)nasce spontaneamente, parole e gesti d'amore contro gli assalti di una malattia invalidante.
Un beau matin è senz'altro il film più carnale dell'autrice, alla fatalità della vecchiaia fa eco l'amore contrastato, all'orizzontalità tragica del genitore, ricoverato in clinica, fa eco l'orizzontalità degli amanti, spogliati letteralmente e psicologicamente. L'autrice segue la pendenza della sera e il movimento discendente della perdita della memoria e della coscienza del proprio caro ma poi parte alla ricerca di pepite di vita. Come in un verso di Battiato, il film trova "l'alba dentro all'imbrunire", il respiro dentro le scene più crepuscolari, trasformando in oro la pena, cavalcando il trauma e sormontandolo con la quiete della sua eroina. Recensione ❯
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Un noir malinconico che richiama Zodiac e riflette su un'umanità incapace di accettare il mistero degli altri. Thriller, Francia2022. Durata 114 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una ragazza bruciata viva, un capitano di polizia che indaga ossessivamente, una lista troppo lunga di sospetti e di moventi... Espandi ▽
In un paesino di montagna nella Francia sud-orientale, in una tranquilla notte d’autunno, la giovane Clara viene orribilmente uccisa da uno sconosciuto che le dà fuoco in strada. Dietro la tranquillità della provincia anonima si celano come sempre segreti e misteri, ma il caso di Clara rischia di diventare uno dei tanti destinati a rimanere irrisolti… Dietro la trama del film di Dominik Moll ci sono le tante storie vere degli omicidi che rimangono senza un colpevole. Il pensiero va ovviamente anche a Zodiac, per via di una trama destinata a rimanere sospesa: ma la razionale costruzione dell’indagine da parte di Fincher qui è sostituita da uno sguardo più dimesso, quasi rassegnato. Con il suo noir malinconico, Moll trasforma Clara nella vittima sacrificale di una società indifferente e il detective che indaga nel suo redentore chiamato a fallire. La ragione per cui l’omicidio di una povera ragazza bruciata viva rimane insoluto sta perciò nella sua ferocia repressiva, incomprensibile ma ineliminabile, di fronte alla quale non c’è essere umano che sappia trovare una spiegazione. Recensione ❯
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Una coppia di modelli, Carl e Yaya, partecipa a una crociera di lusso insieme a un bizzarro gruppo di super ricchi e a un comandante con un debole per gli alcolici e Karl Marx. Espandi ▽
Ostlund ama indubbiamente mettere il dito nella piaga ma ancora di più ama osservare la piaga da una prospettiva originale, spesso contraria al comune senso di marcia. La sequenza iniziale del film, con la sfilata di modelli uomini interrogati sui loro diritti calpestati (guadagnano un terzo delle colleghe femmine) inaugura subito un gioco di ribaltamenti che continuerà con l’imposizione da parte della miliardaria russa di un bagno in mare a tutta l’equipaggio della nave e approderà definitivamente in superficie con l’episodio finale sull’isola e la presa del potere da parte di chi, nel mondo pre naufragio, era ultima fra gli ultimi. Ma ciò che rende speciale questo approccio è l’aggiunta dell’umorismo. Si ride moltissimo, infatti, in Triangle of Sadness, mentre va in scena, in maniera spettacolarmente orribile, la fine della civiltà occidentale. Una durata minore avrebbe dato più compattezza al film, più fulmineità (la terza parte è di gran lunga meno originale del resto) ma, nonostante ciò, si esce ritemprati dalla visione del film, felici che ci sia qualcuno che ci prende ancora ferocemente in giro e colpisce alla testa. Recensione ❯
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Una storia di emancipazione e ricerca di sé che lavora sulle distanze, nulle o estreme, reali e metaforiche. Drammatico, Giappone2022. Durata 123 Minuti.
La vita di Taeko scorre tranquilla accanto al marito e al figlioletto Keita, finché un evento drammatico segna il ritorno del padre biologico del bambino, di cui la donna non aveva notizie da anni... Espandi ▽
Taeko vive felicemente con il giovane sposo Jiro e il piccolo Keita, nato da una relazione precedente. Tutto ciò che desidera è l’approvazione di suo suocero, che stenta ad arrivare. Un incidente domestico riscrive però improvvisamente la vita di Taeko e di chi le sta vicino e determina il ritorno del padre biologico di Keita, Park, di cui la donna non aveva notizie da anni. Il gap culturale che ci separa da una conoscenza profonda delle tradizioni e della società giapponese impedisce probabilmente al pubblico occidentale di cogliere fino in fondo le sottigliezze di questa storia di silenziosa emancipazione, ma questo rappresenta anche un limite dell’opera, che pare avere a sua volta alcuni dei problemi di comunicazione che denuncia. Lontano dall’empatia che si sprigiona dai film di Kore-eda, Love Life ci restituisce però un documento interessante sul Giappone contemporaneo, aprendoci le porte di realtà quotidiane poco viste e di personaggi “normali” che si ritrovano ad essere portatori di trasformazioni più grandi di loro. Recensione ❯
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L'orrore si fa strada nelle crepe di un'amicizia speculare. Lo stile è classico ma il finale è originale. Drammatico, Francia, Belgio2018. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quando un'improvvisa tragedia sradica le vite di due donne e delle loro famiglie, loro cominciano a mettere in discussione le relazioni che prima avevanotanta importanza. Espandi ▽
Alice e Céline abitano in due villette a schiera collegate e sono migliori amiche, praticamente sorelle. Come le loro case, anche le loro famiglie sono speculari. Fino al giorno in cui Alice non assiste, impotente, alla morte del figlio di Céline, precipitato dalla finestra della sua camera. Accecata dal dolore, Céline rimprovera inizialmente all’amica di non aver fatto tutto il possibile per salvarlo, salvo poi scusarsi e cercare sempre di più la sua compagnia e quella del suo bambino. Ma accadono fatti strani e inquietanti e Alice non sa più a chi credere. Recensione ❯
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Un'operazione fortemente voluta dai realizzatori ma fallimentare sul piano dell'efficacia comunicativa. Drammatico, Germania, Ucraina, Gran Bretagna, Russia2020. Durata 135 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna si trova a dover affrontare la polizia sovietica. Espandi ▽
Unione Sovietica anni '50. Natasha e Olga lavorano nella mensa di un Istituto di ricerca segreto. La mensa è il luogo da cui tutti finiscono per passare, compresi gli scienziati. Con uno di essi, il francese Luc Bigé, la donna ha un rapporto sessuale in un momento in cui è decisamente ubriaco. I servizi segreti lo verranno a sapere e Natasha verrà umiliata e forzata a divenire una spia. Recensione ❯
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Un racconto in tre atti di risonanze intime di una tragedia storica. Un film che comprime il tempo e lo spazio per sondare il futuro. Drammatico, Germania, Ungheria2021. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Tre generazioni si confrontano con l'eredità della Shoah, dalla nascita miracolosa di Éva in un campo di concentramento fino alla vita quotidiana del nipote Jonas e di sua madre nella Berlino di oggi. Espandi ▽
Piombati nell'inferno concentrazionario tre soldati polacchi provano a lavare l'impossibile. A turno gettano secchi d'acqua sul pavimento, insieme spazzano con vigore le pareti fino a rimuovere dall'intonaco ciocche di capelli intrecciati come un enigma. Poi un grido sorge da quel luogo sotterraneo dove la morte inghiottiva in massa. È il pianto vivo di Eva. Anni dopo, il trauma di quella bambina, sopravvissuta alla Shoah, passa come una maledizione a sua figlia, Lena, che ha un figlio adolescente e una vita senza pace, e poi al nipote, Jonas, che vive con la madre a Berlino e si innamora per scongiurare le aggressioni razziste di un nuovo secolo. Tre esistenze, la stessa famiglia marcata dalla Storia. Recensione ❯
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Una coppia di registi trascorre l'estate nei luoghi amati da Bergman. Espandi ▽
Bergman Island, il nuovo e luminoso film di Mia Hansen-Løve, è girato sotto l’influenza dell’autore svedese ma elude qualsiasi rischio, facendo un uso saggio della sua figura tutelare. Perché l’isola dove Ingmar Bergman ha vissuto e lavorato, dove i suoi personaggi dimoravano, si fa risorsa viva, riconfigurata incessantemente da una moltitudine di temi e scarti drammatici che rilanciano la narrazione. Mia Hansen-Løve prosegue il suo cinema di emozioni e di relazioni ‘in minore’. Girando intorno, senza che questo sia un difetto, e infilando loop temporali, rifiuta il terrore di esistere e firma un film più sensuale che cerebrale. Con uno sguardo personale, così generoso da diventare universale, ci rimanda ai nostri sogni, ai nostri desideri, alle nostre scelte e al potere incandescente del nostro immaginario. Lontano dall’essere convitato di pietra, statua sepolcrale, Bergman ritorna sulla terra e balla sul singolo irresistibile degli Abba. Recensione ❯
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Una commedia dall'ironia nordica e dall'irresistibile afflato romantico. Perfetta per i nostri tempi con un'eroina mai giudicante e mai giudicata. Drammatico, Norvegia2021. Durata 121 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Julie ha quasi trent'anni e non ha ancora trovato il suo posto nel mondo. Tutto cambia quando incontra Axel, ma il destino riserverà ad entrambi parecchie sorprese. Espandi ▽
Oslo, oggi. Julie ha quasi trent’anni e non ha ancora scelto la sua strada. È passata dalla medicina alla psicologia alla fotografia e ad ogni scelta si è accompagnata una relazione. Ma la sua vita sembra non cominciare veramente mai finché non incontra Axel, autore di fumetti underground che hanno per protagonista un eroe politicamente scorretto. Julie va a vivere con Axel e si confronta con il mondo esterno – la sua famiglia e il suo “circolo narcisistico”, gli amici di Axel - con il costante progetto di fare figli messo sul tavolo (da lui). Ma l’irrequietezza della giovane donna non è ancora terminata, e il destino riserverà sia a lei che ad Axel parecchie sorprese. La persona peggiore del mondo, del regista nato in Danimarca ma naturalizzato norvegese Joachim Trier, è un resoconto in 12 capitoli con tanto di prologo ed epilogo dedicato alla Persona Peggiore del Mondo del titolo, che in realtà è solo una “persona libera di sesso femminile”, come direbbe Liliana Cavani, alle prese con la propria educazione sentimentale, che è anche un’educazione alla vita. Trier mette in scena il romanzo di Julie alternando un’ironia nordica e sottile ad un afflato romantico vorticoso e irresistibile: una commedia romantica per i nostri tempi con un’eroina mai giudicante e mai giudicata, che attraversa il suo presente imparando a non scappare “quando il gioco si fa duro” e che, assecondando le sue inclinazioni e i suoi trasporti sentimentali, dà forma al proprio futuro senza forzare la mano. Un futuro che per la sua generazione non passa più “attraverso gli oggetti” e non soggiace al “senso di colpa occidentale”, ma naviga la liquidità delle relazioni e asserisce il diritto a definirsi da solo. Recensione ❯
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Un piccolo film che sa affrontare grandi temi, quali l'infanzia e il timore della perdita . Drammatico, Francia2021. Durata 72 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Céline Sciamma firma una riflessione commossa sulla memoria, l'amicizia e la famiglia. Espandi ▽
Céline Sciamma, dopo il raffinato Ritratto della giovane in fiamme torna a raccontare il presente senza però voler attribuire una collocazione cronologica definita alla vicenda che porta sullo schermo. Si tratta di un film che stava già imponendosi alla regista mentre girava l'opera citata sopra ma che ha trovato la sua realizzazione in un tempo che quasi lo rendeva necessario. È stato infatti girato subito dopo il primo rigido lockdown per Coronavirus che la Francia ha vissuto e Sciamma ha sentito intimamente che era più che mai importante raccontare dei più piccoli a cui pochi sembravano aver pensato durante quei lunghi giorni di chiusura. Non si tratta, va ribadito, di una storia di pandemia quanto piuttosto di un piccolo film (come budget e anche come durata) che però affronta grandi temi partendo da una possibilità immaginata: il poter incontrare la propria madre quando aveva l'età che ora ha la figlia. Recensione ❯
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Il calvario delle donne delle pulizie del ferryboat che attraversa la Manica, costrette a lavorare in condizioni disumane. Espandi ▽
Tratto dal celebre romanzo-inchiesta della giornalista Florence Aubenas, il film racconta l'esperienza di una scrittrice "infiltrata" per mesi tra le donne delle pulizie del ferryboat che attraversa la Manica, donne costrette spesso a lavorare in condizioni disumane. Recensione ❯
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Una qualità filmica altissima per un magnifico trattato di sopravvivenza con la natura. Documentario, USA2018. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
L'incredibile storia vera di John e Molly Chester, fuggiti dalla città per realizzare il sogno di una vita, costruire un'enorme fattoria seguendo i criteri della coltivazione biologica. Espandi ▽
John è un cameraman che gira per il mondo. Sua moglie Molly è una cuoca e blogger specializzata in cucina salutare. Il loro sogno è costruire una fattoria da fiaba. I due acquistano così 200 acri di terreno abbandonato e diventano coltivatori e allevatori, puntando alla massima varietà delle specie in un habitat rassegnato alle monoculture intensive.
La fattoria dei nostri sogni è un'opera autobiografica lunga otto anni di vita vissuta alternativamente in armonia e in lotta per la sopravvivenza con la natura. Un magnifico trattato sulla necessità di trovare un equilibrio cui tutti devono contribuire.
Il film fa venire voglia di "attingere a quel potere naturale che si può cavalcare", invitandoci a considerare la precarietà della vita come fonte di energia infinitamente rinnovabile. Recensione ❯
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Frontale ma pieno di pudore, un film che mostra cosa significa concretamente abitare un corpo altro. Drammatico, Belgio2018. Durata 105 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Nata nel corpo di uomo, Lara è una ragazza di quindici anni che sogna di diventare ballerina. Espandi ▽
Lara ha quindici anni e un sogno: diventare ballerina professionista. Ci prova ogni giorno, alla sbarra, davanti allo specchio, nascondendo al mondo il suo segreto. Lara vuole danzare come una ragazza ma è nata ragazzo e deve fare i conti con un corpo che non ama, trasfigurandolo attraverso la danza e trasformandolo con gli ormoni. Opera prima di Lukas Dhont, Girl è un crudo racconto di formazione sull’impazienza della giovinezza, sulla sofferenza del corpo e sul percorso di un’anima per diventare se stessa.
Frontale ma pieno di pudore e di grazia, il film mostra cosa significa concretamente abitare un corpo altro.
A interpretare Lara è Victor Polster, ballerino dell’accademia di Anversa e vera e propria epifania. Recensione ❯
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