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Bouli Lanners

Bouli Lanners (Philippe Lanners). Data di nascita 20 maggio 1965 a Moresnet-Chapelle (Belgio).
Nel 2023 ha ricevuto il premio come miglior attore non protagonista al Cesar per il film La notte del 12. Bouli Lanners ha oggi 59 anni ed è del segno zodiacale Toro.

Eldorado man

A cura di Davide Di Finizio

Attore, autore e regista di origine belga, Philippe "Bouli" Lanners è una personalità complessa e dotata di spiccati interessi culturali. Sa essere innovativo e nel contempo debitore alla tradizione, come dimostra in una sua matura prova registica e recitativa, Eldorado, in cui omaggia il road movie e le atmosfere western, senza per questo rinunciare alla ricerca del "nuovo", ad una narrazione che non sia puro entertainment, ma orientata alla scoperta di personaggi profondamente umani e psicologicamente ben connotati.

Gli esordi

Figlio di un doganiere, il giovane Philippe si forma presso l'Accademia Reale delle arti di Liegi, coltivando la vocazione per la pittura, oltre alla passione per la settima arte, che svilupperà a tutto tondo, soprattutto come attore, ma anche come sceneggiatore e regista. In veste di interprete, comincia a farsi notare in televisione ma, desideroso di far emergere veramente le sue attitudini, passa al cinema.

La collaborazione con Delépine-Kervern
Lo troviamo prima in ruoli minori, come in Toto le héros (1990) di Jaco van Dormael, Arlette (1997) di Claude Zidi e Les convoyeurs attendent (1999) di Benoit Mariage. Viene poi notato dal duo Delépine-Kervern, che lo vorrà in Aaltra (2004), in Avida (2006), ma soprattutto in Louise Michel (2008): una satirica commedia nera, in cui Lanners interpreta un improbabile killer di pezzi grossi dell'industria tessile. Si tratta di un ruolo principale, in cui l'attore ha modo di esternare compiutamente le sue capacità. Ma l'impegno sul fronte dell'interpretazione non gli impedisce di portare avanti anche le sue ambizioni registiche: nel 2005 infatti ha già diretto Ultranova, la sua prima opera di ampio respiro, che sarà seguita, tre anni dopo, da un'ambiziosa produzione.

Eldorado
Il 2008 è infatti l'anno di Eldorado (distribuito in Italia come Eldorado Road), che non ha niente a che vedere col precedente western di Howard Hawks o cogli altri omonimi di vecchia data (se si eccettuano le atmosfere esplicitamente omaggiate), ma rappresenta per Lanners un punto d'arrivo sia dal punto di vista registico, che sul versante recitativo. È la storia di Yvan (Lanners), un commerciante d'auto d'epoca che si ritrova ad accompagnare uno scapestrato ragazzo dai suoi genitori, attraverso un'insolita avventura on the road. Due solitudini che s'incontrano, si comprendono, restano unite, anche se per la limitata durata del viaggio.

Corpo e "voce" dei suoi personaggi
L'anno successivo lo troviamo nel cast di The ordinary people, per la regia di Mathias Gokalp, e in Special treatment di Jeanne Labrune. Ancora due solitudini destinate ad incontrarsi, ma stavolta in un rapporto tra uomo e donna: è la storia di Alice e Xavier (Lanners), la prima prostituta, il secondo psicanalista, apparentemente così diversi, eppure entrambi feriti dalla vita. Ma il 2009 è anche l'anno di una partecipazione molto particolare: Lanners dà la voce a ben tre personaggi di Panico al villaggio, lungometraggio d'animazione firmato da Stéphane Aubier e Vincent Patar.

Ancora con Delépine e Kervern
Nel 2010 si fa dirigere da Olias Barco nel lugubre Kill me please, commedia noir in bianco e nero in cui un fanatico dr Kruger cercherà di dare una giustificazione terapeutica alla morte, coinvolgendo nel suo esperimento una galleria di personaggi delusi dalla vita e quindi desiderosi di assecondare il suo mefistofelico disegno. È poi la volta di Chicas, per la regia di Yasmina Reza, commedia drammatica incentrata su una donna e sulle sue tre figlie. Ingaggiato di nuovo da Delépine e Kervern, nello stesso anno Lanners si ritrova nel cast di Mammuth, una storia di spiccato contenuto sociale, visibilmente proiettata verso la denuncia dello sfruttamento e degli abusi sul lavoro. Nel 2011 torna alla commedia con Niente da dichiarare, diretto dal regista e interprete Dany Boon, e gira invece come regista il film sull'adolescenza Un'estate da giganti. Nel 2012 escono Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà e Un sapore di ruggine e ossa di Jacques Audiard.
Nel 2016 si dedica anche alla regia di un poliziesco, Les premiers, les derniers, di cui è anche protagonista; mentre nel 2017 è nel cast del film di Hubert Charuel Petit Paysan e nel 2019 nella commedia di Valerie Donzelli Notre Dame.
Torna poi a lavorare con la coppia Benoît Delépine/Gustave Kervern per il film Imprevisti digitali (2020).

Ultimi film

Thriller, (Francia - 2022), 114 min.
Drammatico, (Francia - 2021), 107 min.

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