Niente da dichiarare?

Film 2010 | Commedia, 108 min.

Titolo originaleRien à déclarer
Anno2010
GenereCommedia,
ProduzioneFrancia
Durata108 minuti
Regia diDany Boon
AttoriBenoît Poelvoorde, Dany Boon, Julie Bernard, Karin Viard, François Damiens, Bouli Lanners Olivier Gourmet, Christel Pedrinelli, Joachim Ledeganck, Philippe Magnan, Jean-Paul Dermont, Nadège Beausson-Diagne, Laurent Gamelon, Bruno Lochet, Laurent Capelluto, Guy Lecluyse, Zinedine Soualem, Eric Godon, Michel Vuillermoz.
Uscitavenerdì 23 settembre 2011
DistribuzioneMedusa
MYmonetro 2,59 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Dany Boon. Un film con Benoît Poelvoorde, Dany Boon, Julie Bernard, Karin Viard, François Damiens, Bouli Lanners. Cast completo Titolo originale: Rien à déclarer. Genere Commedia, - Francia, 2010, durata 108 minuti. Uscita cinema venerdì 23 settembre 2011 distribuito da Medusa. - MYmonetro 2,59 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 26 settembre 2011

Quando in Europa cadono le frontiere tra i vari paesi, grazie al Trattato di Maastricht, un doganiere belga e uno francese vedono scomparire all'improvviso il loro posto di lavoro al confine tra due piccole cittadine. In Italia al Box Office Niente da dichiarare? ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 608 mila euro e 260 mila euro nel primo weekend.

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Consigliato nì!
2,59/5
MYMOVIES 2,00
CRITICA 2,70
PUBBLICO 3,07
CONSIGLIATO NÌ
Una novella retorica che si muove lungo i sicuri confini degli stereotipi culturali.
Recensione di Edoardo Becattini
Recensione di Edoardo Becattini

Nella primavera del 1986, Ruben Vandevoorde, un doganiere belga severo e sciovinista animato da un fervido odio anti-francese, vive con disperazione l'annuncio della chiusura delle frontiere europee. Sette anni dopo, alla vigilia della definitiva cancellazione delle dogane sul confine fra Francia e Belgio, Ruben trascorre le ultime ore di vita della frontiera dando sfogo a tutto il suo spirito nazionalista e tormentando i frontalieri francesi. Dall'altra parte del confine, tutti i vigilanti francesi odiano e temono a loro volta il razzista Vandevoorde e la sua pericolosa indisponenza. In modo particolare, lo teme il mite poliziotto Mathias Ducatel, innamorato di sua sorella e determinato a sposarla. Nel momento in cui viene deciso di creare una pattuglia di dogana mobile franco-belga per debellare un ingente traffico di droga, Mathias decide di far squadra con Vandevoorde per conquistare un posto nel cuore dell'arcigno francofobo e ottenere il suo beneplacito a entrare a far parte della famiglia.
Per chi ha trovato uno straordinario successo "scendendo" a Nord e giocando con calembour e idioletti, è normale continuare a muoversi lungo i sicuri confini degli stereotipi culturali. Quegli stessi stereotipi tanto facili da prendere in giro quanto da ricreare, linguaggio universale che ha il vantaggio di guardare al folklore ma saper colpire le umane debolezze. Dany Boon è un maestro di questo tipo di comicità "di confine", cercando ogni volta quelle barriere più spesse e dure con le quali divertirsi a giocare come un mimo di strada con un muro invisibile. Come il precedente Giù al nord, anche Niente da dichiarare parte da un contesto minuscolo e provinciale come quello della sottile linea che separa il Nord-Pas de Calais dalla Vallonia ma guardato da una prospettiva talmente larga e popolare da potersi declinare in tanti diversi contesti (un remake italo-svizzero ambientato a Lugano? Un conflitto fra americani e canadesi alle Cascate del Niagara?). Certo è che la semplicità delle favole dello stralunato comico francese dalle eccezionali doti mimiche, oltre alla sua formula universale, mostra qua anche i suoi limiti più evidenti, la frontiera con cui discriminare fra la leggerezza pantomimica e graziosa di Giù al nord e la pigra sciocchezza di questo terzo film da regista.
Nel tornare indietro ai primi anni Novanta, Boon si diverte a raccontare l'abolizione delle dogane all'interno dell'Unione Europea come un periodo così vicino eppure così lontano mentalmente e tecnologicamente. Sembra un secolo fa che l'informatica e le nuova telefonia abbattevano le distanze e creavano nuovi villaggi globali allora impensabili. Da cui il messaggio evidente: ogni innovazione ed evoluzione è tanto apparentemente complessa quanto semplice e indolore, e così come in meno di vent'anni si è rivoluzionato il nostro approccio a computer e telefonini, così si possono abbattere con la stessa semplicità anche i pregiudizi più atavici. Ma, pur ricorrendo ai migliori attori e caratteristi del Belgio come Benoît Poelvoorde, Bouli Lanners e Olivier Gourmet, il suo modo di scherzare con loro è fermo all'umorismo delle vecchie barzellette denigratorie.
Certo, anche Giù al Nord era "solo" una novella candida dal messaggio retorico ed elementare, ma quell'immediatezza, quell'innocenza surreale ed eterea che lo rendeva una storiella leggera e universale, si perde qua in una commedia più adulta (anche visivamente), dove subentrano anche violenza e volgarità all'interno di una lunga barzelletta raccontata male. Ci sta un francese, un belga e un messaggio consolatorio...

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 14 ottobre 2011
Dragan80

Classica comicità francese, nei confronti della quale ho sempre un po’ di timore: ma anche questo film è ben riuscito.   Il tema è lo stesso di “Bienvenue chez les Ch'tis “ (quello che da noi fu tradotto come “Giù al Nord”): i pregiudizi, descritti in maniera divertente e non con scopo offensivo, tra persone che sembrano vivere [...] Vai alla recensione »

lunedì 22 luglio 2019
elgatoloco

Questo"Rien à déclarer?"(2010)di e con Dany Boon, che interpreta il doganiere francese, versus quello belga, che è impersonato da Benoit Poelvoorde, è il film che meglio degli altri esprime in modo direi"agonico"la lotta atavica tra Frnacesi e Belgi, e questo A.D:2003, quando cadono le frontiere e si fonda l'UNione Europea, con tutto ciò che [...] Vai alla recensione »

domenica 24 giugno 2018
elgatoloco

"Une quelquonque Belgique", cantava Jacques Brel, fieramente belga quand me^me(nonostante tutto), irridendo i propri colori. Le barzellette, espressione culturale di un atteggiamento quasi"Innato"(in realtà culturalmente condizionato, invece)esprimono i reciproci pregiudizi, dato che i Francesi ironizzano sui Belgi e i Belgi.

sabato 18 agosto 2012
ultimoboyscout

Dany Boon torna all'attacco con un'altra commedia che ride dei pregiudizi. Il risultato non è lo stesso di "Giù al Nord", è molto meno esplosivo ma stavolta si rivolge a tutta Europa (unita). Boon è coadiuvato dal "collega belga" Benoit Poelvoorde, perfettamente calato nel ruolo del francofobico.

giovedì 8 dicembre 2011
MICHACAR

All'inizio neanche volevo andarlo a vedere, un film francese...mah..attori quasi sconosciuti ( a me almeno), poi ho colto l'occasione degli ingressi gratuiti e sono andato a vederlo ...e ho fatto veramente bene!! Divertente da subito, non volgare come tanti cinepanettoni italiani, battute o gag non scontate e dall'inizio alla fine rimane interessante.

venerdì 30 settembre 2011
silvi@

Volete farvi quattro risate senza sentire volgarità? andate a vederlo! film francese molto carino, come diverse commedie francesi (a differenza di quelle italiane o americane intrise di cattivo gusto)

martedì 27 settembre 2011
renato volpone

Sono passati solo 20 anni ed è già una storia lontana. Te ne accorgi dal primo cellulare, enorme, dalla Renaul 4, ormai non più in giro per l'avvento della benzina senza piombo, ma anche dal modo di vestire. Quasi un tuffo in un'altra epoca sulla frontiera tra Belgio e Francia, Una commedia divertentissima sul razzismo contro il vicino di casa, ma che poi è insito [...] Vai alla recensione »

venerdì 25 maggio 2012
Gabri

Ma li trovate tutti voi sti critici ? Si atteggiano ad intellettuali, ma di cosa? Se ascoltassimo loro non andremmo più al cinema se non a vedere le boiate italiane  progressiste con attori ricavati dalla televisione. Che pena. Ma vogliamo paragonare il cinema francese a quello italiano ? Dany Boon è un grande talento, che dia fastidio o meno.

giovedì 15 dicembre 2011
archipic

Visto ieri al cineclub... Anche questa volta Dany Boon coglie nel segno, confezionando una commedia gradevolissima e non tanto "leggera" come potrebbe sembrare. Il tema afforntato è, nuovamente, la differenza tra popoli e persone; lo strisciante razzismo (in questo caso è assolutamente manifesto) di alcuni e il tentativo (a volte vano) di vivere in pace di altri.

giovedì 9 febbraio 2012
ROB66

Il filone della classica commedia francese è ancora una volta rispettato dal bravo Dany Boom. Dopo l'esilarante prestazione di Giù al Nord, non dico che sia sbagliato paragonare qualsiasi film proveniente da Parigi con quello, ma certo bisogna invece cercare di guardare con occhi meno critici e più terra terra: in un periodo talmente smorto per il cinema mondiale, dove i film [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 agosto 2012
stefano bruzzone

 non entrerà nella storia del cinema ma se volete sbellicarvi dalle risate per 2 ore è il film giusto, quindi un ottimo film nel suo genere. Voto: 7.5

lunedì 17 ottobre 2011
Andrelibero

Un film divertente sulla scia di giu al nord, intrattiene piacevolmente con sorrisi e risate anche per le varie situazioni che si vengono a creare tra i due protagonisti. Devo ammettere che ultimamete i film francesi si stanno rivelando molto positivi. Voto: 3,5/5

sabato 15 ottobre 2011
melania

Mi è piaciuto molto,l'ho trovato leggero,molto divertente ma non banale.Attori bravissimi!Davvero bello!

sabato 24 settembre 2011
edyy76

e un film che scorre.

venerdì 17 febbraio 2012
alexmolle

Per me è davvero un ottimo film, ben curato e divertente. Sicuramente da guardare, anche in compagnia.

venerdì 30 settembre 2011
mara65

Sostanzialmente possiamo dividere i film in due grandi categorie: quelli preposti a far divertire e non pensare e quelli invece che hanno lo scopo di far riflettere, di lanciare un messaggio. Nei  secondi annoveriamo i film impegnati, d’autore, quelli non adatti al grande pubblico, quelli che solo i palati più raffinati sanno leggere.

venerdì 23 settembre 2011
specialista

un film carino con tante batute divertenti

lunedì 26 settembre 2011
Tulipanzo

venerdì 14 ottobre 2011
ilfreddo1983

Fino a qualche anno fà le commedie Francesi non riuscivano a far ridere ma dà un pò di tempo a questa parte risultano essere molto divertenti e leggere,quando vidi giù al nord rimasi sorpreso fù molto brillante e divertente(tanto che l'Italia ne ha fatto un copia/remake con benvenuti al Sud. Anche "niente da dichiarare" è divertente ma non allo stesso modo,cmq una pellicola che fà passare una serata [...] Vai alla recensione »

domenica 2 ottobre 2011
Flyanto

 Film in cui attraverso l' abbattimento definitivo delle frontiere belga e francese vengono descritti in maniera alquanto ironica tutti i pregiudizi e le diversità esistenti fra queste due popolazioni. Comicità francese sempre raffinata e Dany Boon (regista ed attore) continua qui con successo il suo 'filone' delle contrapposizioni che aveva già  iniziato [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 settembre 2011
facco77

bravi i francesi nelle commedie, dimostrano ogni volta di saper interpretare la comicità quotidiana con un pizzico di sarcasmo e autoironia. sciocchi, banali, ma divertenti! un film simpatico per una serata alternativa

giovedì 29 settembre 2011
giuliacanova

La presentazione lo indicava come un film spassosissimo. Io devo ammettere che faccio fatica a inseriermi in questo tripudio di stellette. Non so l'età di chi ha espresso tanto entusiasmo per  questo  film. Io ho un'età che ho potuto ridere in gioventù per i film di Louis de Funès, il cui genere di film più si avvicina a questo tipo di comicità. [...] Vai alla recensione »

mercoledì 2 maggio 2012
Cenox

In questa commediola d'oltralpe, reduce dal successo di giù al nord, si evidenziano le rivalità e gli sfottò tra Belgi e Francesi, prendendo come location le due dogane sul confine che separa le due nazioni. I protagonisti sono Boon (doganiere francese) e Poelvoorde (doganiere belga ultra patriottico e razzista!) che tra un litigio e l'altro proprio non si sopportano, [...] Vai alla recensione »

domenica 9 ottobre 2011
kat888

film molto simpatico, sull'eterno tema delle rivalità tra vicini. L'ho visto in francese sottotitolato e probabilmente questo permette di cogliere anche le sfumature nel parlato e nei modi di dire che hanno un certo peso nel film. Si potrà dire che non è un capolavoro, certo, ma per divertirsi una sera al cinema è sicuramente un film sucui puntare.

mercoledì 28 settembre 2011
Tulipanzo

domenica 17 gennaio 2016
dario

NON MANCA DI SIMPATIA, MA TUTTO è FORZATO E ABBASTANZA CIOCCO. REGGONO ALCUNE MACCHIETTE E LA REGIA, CHE NON E' DOZZINALE. LA STORIELLA E' TROPPO ZUCCHEROSA.

venerdì 28 ottobre 2011
Filippo Catani

Il primo gennaio 1993 vennero aboliti i controlli di frontiera tra i paesi della Comunità Europea e a farne le spese furono i doganieri. Al confine tra Belgio e Francia si incroceranno i destini del mite doganiere francese e del nazionalista, intransigente e razzista doganiere belga. Questo non solo perchè i due verranno messi insieme in una squadra per smantellare un traffico di droga [...] Vai alla recensione »

martedì 11 ottobre 2011
misterix

un bel film per passare un po di tempo al cinema, fra tante risate e un secchiello di popcorn! e poi non dimentichiamo che in italia ancora oggi molti di quelli del nord si sentono un po come se fossero del belgio....e quelli del sud sono i francesi..... quindi sarà per questo che non vi piace tanto?! perchè volete bendarvi gli occhi!?

giovedì 29 settembre 2011
FELICINO

Film che mi è piaciuto, molto movimentato, bei luoghi, bravi gli attori, nessun anacronismo. Visione consigliata. PS: anche nella realtà i belga chiamano "mangialumache" i francesi?

lunedì 17 ottobre 2011
Superdave

Se ci sono due popoli che si ignorano gentilmente questi sono proprio il Belgio e la Francia; se c'è poi un popolo indolente ed antinazionalista fino al midollo questi sono proprio i belgi. Basterebbe questa premessa per rendere incomprensibili questo film sciatto iche si regge tutto sull'odio da parte di una famiglia belga nei confronti dei francesi.

giovedì 29 settembre 2011
me io

Film divertente, ma sicuramente inferiore al precedente "Giù al nord". Dany Bonn è un ottimo attore e non male come regista.

lunedì 6 febbraio 2012
Kyotrix

Mi aspettavo la solita commedia francese spumeggiante, si lascia guardare, ma decisamente inferiore di Giu' al nord.

lunedì 7 novembre 2011
molenga

 perché riuscito solo in parte? perché l'inizio del film è interessante, alcuni personaggi(il trafficante strabico, i due proprietari del no man's land) sono azzeccati, ma gli stereotipi sono troppo caricati e alla lunga stuccano. Inaccettabile la scena in cui il doganiere belga rincorre il collega sparandogli...poco realistica la storia in sé, dovevano ambientarla [...] Vai alla recensione »

giovedì 29 settembre 2011
hollyver07

Ciao. Posso tranquillamente iniziare con una delle più classiche frasi fatte: "mi aspettavo molto di più..."  (in questo caso da Dany Boon). Il soggetto di questa commedia mi è apparso accettabile ma avrebbe meritato maggiore attenzione tramite la sceneggiatura (troppo scontata e retorica) unitamente a personaggi e dialoghi meno banali.

giovedì 24 novembre 2011
astromelia

neanche troppo sarcasmo velato di frontiera per questo non ideale seguito di giù al nord, si assiste ad un pseudo razzismo tra europei a colpi di fraseggio politically scorrect,se voleva essere un film comico cìè riuscito a metà,meno leggero del primo

martedì 14 agosto 2012
BARONE DI FIRENZE

Il film è scarno tratta un tema serio in forma ironica, ma si ride poco battute scontate e prevedibili, alcune addirittura obsolete. Il doganiere Belga è una forzatura sempre con la pistola in mano, la Renault che da un rottome diventa una F1 inverosibile anche se si tratta di una farsa, il doganiere Francese che è anche il regista si salva grazie al doppiaggio di Masciarelli. Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberto Nepoti
La Repubblica

Poco prima dell'abolizione delle frontiere europee, un doganiere belga e uno francese, che litigano di continuo, sono obbligati a fare squadra in una brigata mista di nuova istituzione. A complicare le cose il secondo, Mathias, vorrebbe sposare la sorella del belga. Baciato dal record d'incassi di Giù al Nord (rifatto in Italia come Benvenuti al Sud, con pari successo), il comico Dany Boon varia di [...] Vai alla recensione »

Francesco Alò
Il Messaggero

Dany Boon, dopo aver fatto il boom, aveva il difficile compito di realizzare una commedia all’altezza del precedente successone «Giù al Nord» (più di 100 milioni incassati in Francia), rifatto molto bene da noi con «Benvenuti al Sud». Ecco dunque «Niente da dichiarare» dove le differenze socio-linguistiche tra francesi sofisticati del meridione e bifolchi del settentrione, che fecero la fortuna di [...] Vai alla recensione »

Silvana Silvestri
Il Manifesto

E pensare che Dany Boon si è concentrato al massimo con i provini perché i suoi protagonisti di Niente da dichiarare? avessero proprio l'accento giusto. Ad esempio per il padre del cattivissimo doganiere belga, ha scelto, dopo lunghe ricerche, Jean Paul Dermont «che ha la voce alla Brassens ma con accento belga». Naturalmente tutto questo si perderà nelle nostre sale, ma poco male, il tema del razzismo [...] Vai alla recensione »

Alberto Crespi
L'Unità

Uscito nei cinema francesi a febbraio 2011, Niente da dichiarare? ha totalizzato poco più di 8 milioni di spettatori: rispetto agli oltre 20 di Giù al Nord (lo ha visto al cinema un francese su 3!) è quasi un fiasco. In realtà è un nuovo successo, magari meno travolgente, che conferma in Dany Boon il genio comico francofono di questo decennio. Un corrispettivo - verrebbe da dire - di Checco Zalone, [...] Vai alla recensione »

Paola Casella
Europa

Se siete un doganiere belga di fine anni Ottanta e odiate cordialmente i «mangialumache» (cioè i francesi) d’oltre confine, la caduta delle frontiere è una vera tragedia. Da questa premessa apocalittica nasce il divertimento di questa commedia francese scritta, diretta e interpretata da Dany Boon, il regista di Giù al nord che nel film ricopre il ruolo di un doganiere francese, Mathias, costretto a [...] Vai alla recensione »

NEWS
GALLERY
mercoledì 7 settembre 2011
Nicoletta Dose

Dopo il successo di Giù al nord, il regista e attore francese Dany Boon continua il suo viaggio cominciato a Bergues, nel Nord-Pas de Calais. Questa volta, con Niente da dichiarare, si avvicina al Belgio, lo oltrepassa e torna indietro, concentrandosi [...]

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