È questo l'Amore

Mario, funzionario pubblico, ha due figlie e una moglie che ha deciso di abbandonare il focolare domestico. La sua ex è un tecnico delle luci e senza di lei Mario ha bisogno di una torcia. Rimasto solo (e al buio) con le sue ragazze, fa del suo meglio per allevarle tra uscite culturali e momenti ludici. Niki, la maggiore, è a un passo dai diciotto anni e dall'emancipazione, Frida, la più piccola, ha un piede nell'infanzia e l'altro nell'adolescenza. Se la prima è più pragmatica e ha già compreso che non si torna indietro, la seconda sembra incolpare il padre della separazione e implorare la madre di ritornare. Mario, dolce e solido, prova a conciliare tutto ma tutto sembra travolgerlo. Voltare pagina non è facile ma ricostruire è sempre possibile.

Pescando nei suoi ricordi d'infanzia, la separazione dei suoi genitori, Claire Burger racconta un padre, due figlie e il territorio vacante lasciato dalla loro madre alla sua partenza.

Tutto nel film, dai dialoghi alle scelte musicali, testimonia un'assoluta sincerità e una naturalezza fondata sull'improvvisazione di interpreti non professionisti, condotti da Bouli Lanners, attore belga che cambia registro. La sua performance, tra rigore e abbandono, la solida presenza e l'umanità intrinseca aggiungono al film una potente forza emozionale.

Claire Burger filma 'da vicino' una famiglia spezzata e disegna sottilmente l'evoluzione sentimentale dei suoi personaggi, la loro ricerca d'amore, la loro riappropriazione dello spazio disertato dalla madre. Film di donne che rende omaggio alla sensibilità degli uomini, È questo l'amore supera i cliché sul maschile e racconta la crisi di una famiglia ordinaria e la sua capacità di ricostruirsi. A dispetto di secoli di patriarcato, dove l'abbandono del tetto coniugale era quasi esclusivamente appannaggio degli uomini, l'autrice francese segue il percorso di una donna indipendente senza mai giudicarla, ma soprattutto quello di un uomo obbligato a indossare un ruolo al quale non era preparato. Quello di prendersi carico del destino delle sue figlie per cui esprime senza filtri il suo amore incondizionato e 'stupefacente' dentro la sequenza più bella.

Cronaca familiare sul fondo di una crisi sociale, Mario è funzionario pubblico a Forbach, città industriale di una regione in recessione economica, il film imbastisce fili invisibili tra il dentro e il fuori, tra il dramma intimo e il dramma del mondo, trovando il perfetto equilibrio tra leggerezza e gravità. La partecipazione a un laboratorio teatrale amatoriale, la mostra al palazzo dell'Esposizioni, la canzone di Paolo Conte ("Sparring Partner") o ancora il balletto in televisione di Angelin Preljocaj ("Le Parc") fronteggiano la depressione privata e quella pubblica, dimostrando con finezza quello che la cultura può fare nei giorni bui.

Ma è soprattutto nell'intimità di una casa 'saccheggiata' e nel disordine della vita personale di un padre, dove si dispiegano le relazioni conflittuali con le sue figlie, che il film si incarna. È questo l'amore, primo 'assolo' di Claire Burger (C'est gratuit pour les filles, Party Girl), si concentra sui corpi dei suoi personaggi, sui loro scambi, sulla maniera di condividere uno spazio comune, restituendo la ricchezza del vissuto. Vibrante e polifonico, pudico e rigoroso, il suo film conduce i protagonisti verso la liberazione e imbarca gli spettatori nel loro slancio. È questo l'amore è un'ode a una paternità che vacilla tra due figlie prima di risolversi in un bacio che fa volare. 