Titolo originale | Eldorado |
Anno | 2008 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Bouli Lanners |
Attori | Bouli Lanners, Fabrice Adde, Philippe Nahon, Didier Toupy, Françoise Chichéry, Jean-Luc Meekers . |
Uscita | venerdì 29 agosto 2008 |
Distribuzione | Archibald Enterprise Film |
MYmonetro | 3,14 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 4 maggio 2009
Yvan trova in casa un ladro. Attende per tutta la notte che il ladro esca da sotto il letto, quindi, anziché chiamare la polizia, colto da un impeto d'affetto, si offre di accompagnarlo dai suoi genitori, ai confini con la Francia. In Italia al Box Office Eldorado Road ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 30,2 mila euro e 9,7 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Yvan è un solitario e irascibile commerciante d'auto d'epoca che vive alla periferia di Liegi. Rientrando a casa, un giorno, sorprende un ragazzo che ha appena tentato di derubarlo. Paziente ma inflessibile, Yvan attende per tutta la notte che il ladro esca da sotto il letto, quindi, anziché chiamare la polizia, colto da un impeto d'affetto, si offre di accompagnarlo dai suoi genitori, ai confini con la Francia. Insieme, all'avventura, condividono e annullano le reciproche solitudini, almeno per il tempo del viaggio.
Ci voleva, pare, Bouli Lanners per convincerci che il Belgio è il territorio adatto per un road movie. Ci voleva per forza Bouli Lanners per interpretare Yvan e riempire di sfumature un percorso altrimenti silenziosissimo, a bordo di una Chevrolet del '79, in compagnia di un ragazzino tossicodipendente che non si leva mai il cappello ma sembra aver qualcosa lì sotto, nel cervello, che funziona e che potrebbe aiutarlo a vivere meglio, se solo lui gli desse l'opportunità di uscire allo scoperto. Ci voleva sempre Bouli Lanners per spacciare per un piccolo film, all'apparenza pressoché disabitato, un saggio di ottimo cinema.
Eldorado - che la versione italiana rinomina Eldorado Road - è un titolo sproporzionato e letteralmente fuori luogo, che richiama una terra mitica, nella quale la ricchezza non esiste e gli uomini vivono felici: nessuna associazione con le piatte lande della Vallonia o la periferia urbana, infestata dalla piaga della misera umana.
Eppure, finché girano le quattro ruote, mentre il paesaggio scorre fuori dal finestrino come scorrono i fotogrammi sullo schermo, Yvan e Elie si ritrovano a non mancare di nulla (nemmeno dei generi alimentari, sottratti ad un benzinaio noncurante) e a veder nascere un rapporto, il loro, dopo che si sono appena confessati di soffrire, ognuno a proprio a modo, per una serie di relazioni trascurate, perché, in fondo, erano sempre lontano quando era importante che fossero vicino. Ma il cinema - come la vita - è spazio e tempo: si possono coprire lunghe distanze, ma a volte non basta, a volte è troppo tardi.
Lanners prende in prestito dalla lezione americana i cieli da western e il mito della libertà per raccontarne l'altra faccia della medaglia, in un mélange di tristezza e idiozia che si fa amare per come rifugge snobismi e patetismi, appostati dietro l'angolo. Con il suo corpo pesante e l'espressione che scansa il sorriso, il sottofondo musicale hippy e il passato tragico, il suo personaggio ricorda un po' il John Goodman del Grande Lebowski ma l'America, qui, è solo un sogno, il Belgio è breve, il viaggio è già finito.
Lanners artista belga al suo secondo film di cui é anche interprete si conferma un ottimo regista. Ho letto che il titolo Edorado é da leggersi alcontrario perché ciò che i due protagonisti inseguono non é affatto aureo, condivido! Un venditore d'auto (Lanners e un disgraziato rapinatore) dopo un incontro assolutamente esilerante - il secondo si é [...] Vai alla recensione »
In “Eldorado,” a road movie that poignantly juggles absurdism and melancholy, the summertime landscape of the Wallonia region of Belgium is filmed to resemble a miniaturized American West. The soundtrack for this story of two mutually suspicious strangers who establish a tentative bond on a highway to nowhere echoes the twang of Ennio Morricone with a hint of parody.
Il Belgio non è solo fratelli Dardenne. Qualcuno – parlando di cinema, non stiamo gareggiando con i pregiudizi che il killer irlandese Colin Farrell sfodera nel film "In Bruges – La coscienza dell'assassino" – sa far tesoro di perfetti tempi comici. Applicati, in "Eldorado", alla più consunta delle situazioni: balordo incontra balordo, e insieme si mettono in viaggio a bordo di una Chevrolet del 1979, [...] Vai alla recensione »
"Eldorado" : la Belgique, ses grands espaces, ses virées en Chevrolet La Belgique de Bouli Lanners ressemble aux grandes forêts du Canada. Plantée d'arbres immenses au feuillage sombre, traversée de larges rivières, peuplée de marginaux, elle sert de décor à un road-movie d'un nouveau type : absurde, tragique, cocasse et sentimental. Le film s'appelle Eldorado, comme la cité mythique sur laquelle [...] Vai alla recensione »