Titolo originale | Raw |
Anno | 2016 |
Genere | Commedia drammatica, Drammatico, Horror |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 99 minuti |
Regia di | Julia Ducournau |
Attori | Garance Marillier, Ella Rumpf, Rabah Nait Oufella, Laurent Lucas, Bouli Lanners Joana Preiss, Marion Vernoux, Denis Mpunga, Jean-Louis Sbille, Thomas Mustin, Marouan Iddoub, Benjamin Boutboul, Virgil Leclaire, Anna Solomin, Sophie Breyer, Danel Utegenova, Bérangère McNeese, Morgan Politi, Alice D'Hauwe, Julianne Binard, Pierre Nisse, Maïté Lonne, Amandine Hinnekens, Sibylle du Plessy, Alexis Julemont, Lich Jaas, Helena Coppejans, Charlotte Sandersen, Christophe Menier, Fantasy-Elle, Moishe Teichman. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 8 febbraio 2019
Justine proviene da una famiglia di veterinari interamente vegani, il suo ingresso nello studio della veterinaria però segnerà un distacco. Al Box Office Usa Raw - Una cruda verità ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 486 mila dollari e 25,2 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO N.D.
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Justine, giovane studentessa. In famiglia sono tutti veterinari di orientamento alimentare vegetariano. Dal suo primo giorno alla facoltà di veterinaria, Justine si distacca completamente dai valori familiari mangiando carne. Le conseguenze non tardano ad arrivare e Justine rivela la sua vera natura.
l primo impatto della sedicenne Justine con la facoltà di veterinaria dove si sono laureati i genitori ed in cui studia già la sorella maggiore, non è dei migliori: vige un clima di goliardiche vessazioni nonniste, la ragazza è costretta a dividere la camerata con un aitante ragazzo gay e soprattutto viene obbligata a stravolgere la radicale dieta vegetariana cui sono [...] Vai alla recensione »
Raw, come da titolo, è un film disturbante, intenso, provocatorio, assolutamente ironico nella sua pungente e straniante impostazione, rappresentando un vero pugno nello stomaco che grazie a evidenti e marcate licenze artistiche e un ben preciso linguaggio semiotico e simbolico ci pone di fronte agli orrori della crescita, della presa di coscienza del proprio corpo e della propria natura o indole [...] Vai alla recensione »
Grave (Raw) è semplicemente uno dei migliori horror degli ultimi anni, un film che è riuscito ha nausearmi, nel vero senso della parola, attraverso delle immagini sì disgustose ma anche sorprendentemente credibili e dal fortissimo impatto visivo. Il film, una drastica ed estremizzata metafora sulla crescita adolescenziale, è un vero e proprio pugno nello stomaco [...] Vai alla recensione »
Le vicende di una ragazzina costretta a crescere sola all’università tra il nonnismo degli studenti più anziani, le prime pulsioni sessuali ed un innato spontaneo cannibalismo. Un film crudo che prima di tutto vuole mettere in scena certi tipi di capacità registiche a partire da suggestioni di un cinema più antiquato fino ad atmosfere date da una messinscena [...] Vai alla recensione »
un film commerciale assolutamente vuoto, colmato esclusivamente da scene disturbanti, cestinabile
Film classificato come commedia-dramma-horror. In effetti c'è un po' di tutte e tre quelle componenti, ma io direi che ce n'è in piccola misura. Quello cho provato io è soptattuto disgusto. E' ovvio che si tratta di un giudizio del tutto personale. De gustibus ...
Un classico horror francese senza né capo né coda (a parte quella del cane) la cui sceneggiatura serve solo a sfoderare il solito "catalogo": "Vive la transgression qui est désormais normale!".
Salvo la giovane protagonista come attrice, soprattutto nelle scende di vomito. Mi piacerebbe rivederla in un altro film "normale"
Interessante dramma a sfondo antropofagico che mescola un certo cinema sociologico francese al thriller macabro e sanguinolento di marca anglosassone. Il risultato è disturbante, sicuramente non per tutti gli stomaci, ma ha una sua originalità e pur con qualche titubanza narrativa, lascia il segno. Buone interpretazioni, soprattutto al femminile.
Discreti effetti speciali ( diciamo del trucco ). All'inizio incuriosisce, e ammetto che ho retto tutto il film per vedere se spiegavano la cosa. Un minimo il finale lo spiega.... Ma.... TROPPI comportamente ridicoli. Partiamo dall'ambientazione,dal degrado, fancazzismo e ribellione senza controlli, pensavo di essere da qualche parte sperduto nel mondo.
Che succederebbe se Antoine Doinel fosse una ragazza e invece di amare le donne (o gli uomini) scoprisse di amare la carne, di desiderare le persone...nel senso di volerle mangiare? Beh in quel caso avremmo davanti un racconto di formazione horror che Truffaut certo non avrebbe mai potuto immaginare negli anni '60, ma che Julia Ducournau, parigina classe 1983, ha realizzato e presentato alla cannense [...] Vai alla recensione »