Una commedia romantica che racconta le storie di quattro personaggi e delle quattro coppie che questi potrebbero formare in due possibili realtà alternative. Espandi ▽
Per confutare la tesi dell’esistenza dell’anima gemella, e al tempo stesso ammettere che, sì, in effetti è possibile trovare l’amore con la persona ideale, una coppia sposata racconta la storia di quattro loro amici conosciutisi durante una cena in terrazza.
Il nuovo film di Alessio Maria Federici, tra i registi della serie Generazione 56K, è anch’esso una riflessione sulle dinamiche dei sentimenti dei giovani (là adolescenti, qui trentenni, ma poco cambia), aggiornate alle abitudini del nostro tempo.La commedia procede leggera e innocua per tutta la durata, con una cornice che guarda in maniera esplicita al cinema di Woody Allen (lo spunto è praticamente lo stesso di Melinda e Melinda, film del 2004, dove sul piatto non c’era la questione dell’anima gemella ma quella del contrasto tra tragedia e comicità), senza mai riuscire a replicarne la sostanza (fosse facile…). Come per altri prodotti abitualmente caricati su piattaforma e un tempo destinati a riempire le sale a fine stagione, la commedia sentimentale si adatta perfettamente alla necessità della visione distratta, della scelta pigra che promette un po’ di leggerezza e un po’ di curiosità. Recensione ❯
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L'omaggio ad un film che è diventato di culto per più di una generazione. Espandi ▽
Carezza e Sorriso da bambini si fanno rubare la Dune Buggy ormai mitica. Divenuti adulti e dopo una lunga separazione si incontrano di nuovo avendo appreso che l'auto è stata messa in palio in una competizione automobilistica. A promuoverla è Torsillo, uno speculatore edilizio che vuole espropriare il circo di Miriam, una domatrice di tigri e lanciatrice di coltelli che Carezza già conosce e Sorriso imparerà a conoscere tra un scazzottata e l'altra. Mentre la Dune Buggy sembra essere diventata una meta irraggiungibile. Recensione ❯
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Una commedia garbata, con qualche trovata divertente, ma che non affonda il colpo. Commedia, Italia2022. Durata 87 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La ricerca ossessiva dell'affermazione di sé si porta dietro la solitudine, il distacco dai valori, dai sentimenti, dai legami familiari. Espandi ▽
Pio e Amedeo raccontano la loro storia in una "comunità di recupero per meridionali che hanno vissuto a Milano". Amici fin dall'infanzia, sembravano inseparabili. Invece, dopo l'esame di maturità, le loro strade si dividono. Pio parte per Milano, si laurea con lode e diventa un manager di successo. Amedeo invece resta in Puglia e, dopo che è sfumata l'ambizione di diventare medico, gestisce un negozio di articoli sanitari e collabora, come assessore, con il sindaco del suo paese per fermare la fuga dei giovani dal Sud. Dopo essersi persi di vista a lungo i due, ormai ex-amici, si rivedono dopo 20 anni quando Pio torna a casa insieme alla sua nuova compagna, un'imprenditrice digitale che ha tre milioni di followers. Il paese pugliese ha infatti bisogno di un finanziamento e la banca di Pio è l'unica disposta a concederlo. Recensione ❯
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Una commedia garbata sul tema delicato della disabilità dal tono troppo altalenante. Commedia, Italia2022. Durata 113 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Single e affascinante seduttore, Gianni è un seduttore seriale. La sua vita però è destinata a cambiare quando conosce Chiara, una donna solare e dinamica che un incidente ha reso paraplegica. Espandi ▽
Gianni ha quasi 50 anni e passa da un’amante all’altra, fingendo con ognuna di essere una persona diversa. Alla morte della madre si reca nella modesta casa in cui è cresciuto e incontra la vicina Alessia, che per sbaglio lo crede confinato ad una sedia a rotelle. Gianni alimenta l’equivoco perché Alessia si occupa di disabili e lui cerca di aggiungerla alla sua lista di conquiste. Ma la ragazza ha altri progetti: gli presenta la sorella Chiara, davvero paraplegica, sperando che fra i due scocchi la scintilla. Cosa che puntualmente succede anche se Gianni si auto convince che conquistare Chiara sarà un ennesimo modo per ribadire agli amici la sua fama.
Corro da te è il remake italiano della commedia francese Tutti in piedi. Riccardo Milani dirige con il suo consueto garbo e la sua solida professionalità ma sacrifica il mordente insito in questa storia e si muove con troppa circospezione intorno ad una materia infiammabile. La versione italiana ha infatti un problema di tono, alternando troppo bruscamente le vicende e le caratterizzazioni dei personaggi, cosa che mina fortemente alla credibilità d’insieme. Recensione ❯
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Un atto d'amore di Avati verso Dante ricco di intuizioni ispirate e di genuino entusiasmo. Biografico, Italia2022. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La vicenda umana di Dante Alighieri, fra i grandi certamente il più grande e il più noto nel mondo. Espandi ▽
1350. Dopo la morte di Dante, Boccaccio riceve il compito di consegnare alla figlia del sommo vate dieci fiorini d'oro come "risarcimento tardivo dell'ingiustizia patita". Giovanni, grande ammiratore del poeta defunto, accoglie l'incarico come un onore, mettendosi in viaggio per ripercorrere i luoghi che Dante ha attraversato nel corso del suo esilio. Durante il cammino ripercorrerà gli episodi salienti della vita del poeta, dall'incontro con Beatrice all'amicizia con Guido Cavalcanti, dalle guerre fra Bianchi e Neri all'ingresso in politica come priore fino all'"esilio infinito". Intessuti nella trama emergono i personaggi della Divina Commedia, da Paolo e Francesca al Conte Ugolino, sottoforma di racconti raccolti da Dante lungo il suo peregrinare.
Questo Dante è un atto d'amore sviscerato, e il personaggio di Boccaccio è evidentemente l'alter ego di Avati, un estimatore del sommo vate (oggi lo definiremo un groupie!) che sa immaginarlo soltanto eternamente ragazzo, e che del suo idolo vede solo i lati positivi.
In questo contesto più letterario che cinematografico (in termini di azione) spiccano alcuni momenti davvero ispirati, come lo sguardo in camera di Beatrice, o il quadro del Papa ad Avignone che prende vita. Recensione ❯
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Una commedia fantastica straniante e atipica, scatenata ma anche amara, che punta la velocità ma desidera la lentezza. Commedia, Italia2022. Durata 109 Minuti.
Un'esilarante e commovente romantic comedy su quello straordinario viaggio che ci ostiniamo a chiamare tempo. Espandi ▽
Dante ha un bellissimo rapporto con la fidanzata Alice, ma ne ha uno davvero pessimo con il tempo. Assorbito da mille impegni, arriva sempre in ritardo e ha l'impressione che la sua vita stia scorrendo troppo velocemente. Il giorno in cui compie quarant'anni quell'impressione diventa incredibilmente realtà. Da quel momento Dante si ritrova a saltare in avanti di anno in anno, senza avere più controllo della sua vita.
Era Ora è un'esilarante e commovente romantic comedy su quello straordinario viaggio che ci ostiniamo a chiamare tempo. Recensione ❯
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Una commedia agile e garbata che mantiene una dimensione retrò, nello stile di Lillo e Greg. Commedia, Italia2022. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Una storia che parla di tecniche di seduzione, di vero amore, di frasi da rimorchio che non funzionano mai e del coraggio di essere se stessi in un mondo che dà così tanta importanza alla bellezza. Espandi ▽
Alla loro seconda prova come registi dopo D.N.A - Decisamente Non Adatti, Lillo e Greg uniscono le forze con Eros Puglielli e confezionano una commedia piena di invenzioni visive, costruita sulla fisicità buffa di Lillo e su una serie di gag verbali tipiche del duo protagonista. Come sempre la comicità di Lillo e Greg mantiene una misura di garbo e una ricercatezza superiore a quella della maggior parte delle commedie italiane contemporanee, navigando con una certa agilità le acque pericolose della political correctness e surfando sul body shaming, sui rapporti fra uomini e donne, sulle filosofie esoteriche e su molti luoghi comuni. Purtroppo però Gli idoli delle donne non raggiunge quell’escalation comica che dovrebbe diventare irresistibile, e l’aver affiancato a Lillo e Greg due trentenni nel team di sceneggiatura, Matteo Menduni e Tommaso Renzoni, non ha contribuito in maniera sufficiente a svecchiare una comicità che ha bisogno di trovare nuova linfa vitale nell’agganciarsi alla contemporaneità. Recensione ❯
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Un plastico altoborghese - a cui manca un respiro di vita - che riflette sulla mascolinità gravata dai sensi di colpa. Drammatico, Italia2022. Durata 126 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il film, diretto da Francesca Archibugi, è tratto dal romanzo "Il Colibrì" dello scrittore fiorentino Sandro Veronesi, vincitore del Premio Strega 2020. Espandi ▽
La vita di Marco Carrera, medico e padre di famiglia, scorre su binari apparentemente tranquilli, in realtà è irta di percorsi paralleli, coincidenze mancate, occasioni non colte e strade non prese. La moglie Marina tradisce il marito compulsivamente e lo accusa di avere una relazione con Luisa Lattes, una donna italofrancese conosciuta al mare in gioventù. E ha ragione, perché da sempre Marco intrattiene con Luisa un rapporto mai consumato, di quelli che la realtà non può contaminare ma che alimentano un desiderio ostinato e una passione segreta. Completano il quadro famigliare la figlia di Marco e Marina, Adele, il fratello di Marco, Giacomo, il ricordo della sorella Irene morta a 24 anni, e due genitori eternamente conflittuali ma incapaci di vivere lontani. In mezzo a loro Marco fa come il colibrì: sbatte forsennatamente le ali per rimanere fermo allo stesso posto, mentre intorno il mondo e i rapporti inevitabilmente cambiano.
Il film si avvale di un cast stellare e va sottolineata l'abilità filmica della regista, sempre più brava dal punto di vista tecnico e sempre più capace di interpretare l'estetica di un benessere che ormai, per molti, fa parte solo dell'immaginario cinematografico.
Tutti i bambini in scena riescono ad essere naturali e credibili, e questo è sempre stato un grande talento di Archibugi: scegliere, e poi lasciare cinematograficamente liberi, i minori in scena. Recensione ❯
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Un film attuale ma dal cuore senza tempo sulla nascita di un'identità libera dal peso delle apparenze. Commedia, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
La storia di una famiglia che è come tutte le altre famiglie a differenza di quello che tante persone pensano. Espandi ▽
Il nuovo film di Marco Simon Puccioni è a misura del presente, omogenitorialità, famiglie arcobaleno, madri portatrici, ma il suo cuore è senza tempo, la sottile esplorazione dei legami che uniscono un padre e suo figlio. Specificatamente, due padri e il loro figlio. Il filo invisibile che sperimenta il giovane protagonista è in fondo questo e il regista lo cerca con sensibilità e intelligenza. Progressivamente, avanzando attraverso piccole epifanie ordinarie (il primo bacio) e istanti di straordinaria banalità (andare a scuola, cenare insieme, amarsi in casa, tradirsi fuori…), appare una realtà più profonda che interroga non tanto la filiazione biologica, che il film addirittura ridimensiona, quanto la vita passata insieme al proprio figlio tentando di costruire per lui il migliore avvenire. In una famiglia quasi ‘normale’, come tutte del resto, con le sue gioie e le sue tensioni, Leone cresce in bellezza come la sua generazione che non ha complessi, trascende i generi e non si preclude di amare un uomo o una donna nel prossimo futuro. Il cinema italiano si aggiorna ai tempi pescando (finalmente) attori del terzo tipo (Filippo Timi, Francesco Scianna, Valentina Cervi, Mauro Conte) per farne genitori del terzo tipo, uomini e donne le cui fragilità sono quelle di un mondo in ricostruzione. Recensione ❯
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Una commedia divertente, mai sguaiata, con momenti di grande tenerezza e istanti di breve malinconia. Il trio si conferma in grande forma. Commedia, Italia2022. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Dopo il successo di "Odio l'Estate" Aldo Giovanni e Giacomo tornano con una nuova commedia corale. Espandi ▽
Dopo il successo di Odio l’estate, con cui Aldo, Giovanni e Giacomo erano tornati alla migliore forma comica, il trio fa il bis con Il grande giorno, senza cambiare la squadra vincente: il regista Massimo Venier e il team di sceneggiatura di cui fanno parte, oltre a Venier e ai tre protagonisti, Davide Lantieri e Michele Pellegrini. Il risultato è una commedia di quelle cui Aldo, Giovanni e Giacomo ci hanno abituato e alle quali vogliamo davvero bene: divertente, mai sguaiata, con momenti di grande tenerezza e istanti di breve malinconia. Le battute sono tante e riuscite, la costruzione dei personaggi è interessante, e parte dalle personalità dei tre attori e dalla loro particolare dinamica. Il cinema di Aldo, Giovanni e Giacomo ha una dimensione tutta sua: anche il ritmo di commedia non è quello forsennato che ci si aspetta nel 2022, ma per loro funziona, perché i tempi più dilatati tolgono ansia e lasciano spazio al gonfiare della risata capitalizzata sulla conoscenza che abbiamo delle loro maschere. Recensione ❯
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Dieo Abatantuono e Angela Finocchiaro genitori di un "mammone". Espandi ▽
L'antico proverbio giapponese "Quando sei mamma lo sei per sempre" è un mantra nella famiglia Bonelli.
Aldo, figlio unico di Piero e Anna, nonostante i suoi 35 anni suonati, l'indipendenza economica, una brillante carriera accademica come professore universitario e innumerevoli occasioni di lavoro all'estero, vive ancora felicemente a casa con la madre e il padre.
Un giorno però i genitori realizzano quello che mai avrebbero pensato: non lo sopportano più!
Inizia in casa una vera e propria guerra fredda, nella quale i coniugi Bonelli cercano di far emancipare Aldo e metterlo alla porta con ogni mezzo a loro disposizione.
Il ragazzo però ha delle risorse inaspettate e non è un tipo che si arrende facilmente. Recensione ❯
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Un revenge thriller discretamente condotto nelle scene d'azione. Ma che non sa da che parte stare. Drammatico, Azione, Thriller - Italia2022. Durata 90 Minuti.
Un adrenalinico film di azione, sopravvivenza e vendetta ambientato nell'Italia del Nord. Espandi ▽
Santo è il padre di Sofia, ragazza tenace che gioca a hockey in quel di Bolzano. Santo però è di origini calabresi e ama delle montagne soprattutto il silenzio, è infatti un uomo taciturno che nasconde più di qualcosa sul suo passato. Non ama farsi fotografare, ma la figlia scatta un'immagine di lui ben riconoscibile di nascosto e la posta sui social, senza immaginarne le conseguenze. Una cosca della 'ndrangheta è infatti sulle sue tracce dopo decenni dalla sua sparizione. Tanto da avvalersi di un esperto di informatica, che velocemente individua la foto e porta la cosca a scatenare una terribile rappresaglia contro Santo e la sua famiglia.
Trama basilare per un revenge thriller elementare, ma discretamente condotto nelle scene d'azione, dove il budget di Netflix scommette quello che altri produttori italiani mai spenderebbero per un film di genere.
Ci sono dei pregi in questo film di gavetta: l'indurito Santo, che ha il volto e le poche parole di Alessandro Gassman, può acquattarsi nell'ombra che è il suo regno, senza dover essere illuminato da flashback esplicativi e altri pesi melodrammatici. Recensione ❯
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Una commedia più moralista che morale senza l'ingenuità naif che caratterizzava il primo Pieraccioni. Commedia, Italia2022. Durata 91 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia di Don Simone, un prete di frontiera, con una chiesetta sempre in difficoltà e mai frequentata dai ragazzi che preferiscono piuttosto lo stare insieme dei social. Espandi ▽
Don Simone è il parroco della Chiesa degli Angeli a Firenze, popolata quasi solo da donne anziane che recitano il rosario in automatico. È già stato ammonito due volte dalla Curia romana per i suoi metodi poco ortodossi che puntano ad avvicinare la Chiesa ai giovani, ma l'unico ragazzo che ha vicino è Finizio che, insieme al sagrestano Giacinto, gli dà una mano mentre la chiesa cade a pezzi. La fortuna però sembra venire in soccorso a Don Simone: un notaio lo informa di aver ricevuto in eredità da uno zio un immobile di lusso a Lugano e un'attività avviata e redditizia. L'ultima volontà di zio Waldemaro però è che entro sette giorni Simone accetti l'eredità: ma solo dopo essersi recato in Svizzera a fare un sopralluogo.
Leonardo Pieraccioni si cala nei panni del prete Simone che, una volta arrivato a Lugano, scoprirà che l'immobile lasciato dallo zio è in realtà una casa di appuntamenti, e la lucrosa attività che ospita è la prostituzione di un gruppo di bellissime squillo d'alto bordo, capitanate da una tenutaria di nome Lena che ha le gradevoli fattezze di Sabrina Ferilli. Il dilemma è dunque quello fra accettare l'eredità e fare fronte ai problemi economici della Chiesa degli angeli, o rifiutare in nome dell'etica personale e religiosa.
La trama è a dir poco infantile, così come infantili sono le battute che la attraversano (la sceneggiatura è di Filippo Bologna e dello stesso Pieraccioni, anche regista della commedia). Recensione ❯
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La storia di Aldo Braibanti, l'omosessualità a processo nell'Italia degli anni Sessanta. Espandi ▽
Provincia di Piacenza, anni Sessanta. Aldo Braibanti è un intellettuale con un gran seguito tra i giovani. Quando incontra Ettore si accorge di provare per lui un’attrazione, presto reciprocata dal ragazzo, che gli costerà lalibertà e la carriera: perché Braibanti è anche un omosessuale dichiarato. È sintomatico che la parola omosessuale compaia ne Il signore delle formiche solo dopo un'ora di racconto: un modo narrativamente appropriato per riprodurre il silenzio negazionista che ha circondato non solo il termine, ma l'esistenza stessa di una parte della popolazione italiana. Gianni Amelio racconta questa storia scegliendo in parte la cifra del melodramma alla Douglas Sirk - contrastata dall’asciuttezza rigorosa delle interpretazioni dell’ottimo Luigi Lo Cascio e del sorprendente Leonardo Maltese, al suo esordio - e scegliendo due attori che si assomigliano “come due gocce d’acqua” perché sono la prosecuzione di un’identità sempiterna, con buona pace di chi pensa che l’omosessualità sia un vezzo dell’epoca moderna e non ci sia invece sempre stata, come sia sempre destinata ad esistere: che piaccia o meno. Recensione ❯
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Gianfranco Rosi ripercorre i viaggi del Papa impostando un dialogo a distanza tra il flusso dell'archivio dei viaggi del Papa, le immagini del suo cinema, l'attualità e la storia recente. Espandi ▽
A nove anni dall’inizio del suo pontificato, Papà Francesco ha compiuto trentasette viaggi, dal primo a Lampedusa agli ultimi in Medio Oriente e in Canada. Gianfranco Rosi ripercorre le missioni del Pontefice facendo dialogare le immagini ufficiali con i filmati d’archivio, alcuni frammenti dei suoi film e riprese effettuate per l’occasione. Da documentarista Rosi osserva, confronta, amplia la prospettiva e usa le immagini per confrontarsi con il proprio soggetto. Il suo racconto non sta dalla parte di Francesco, bensì dietro, o di fronte, provando a scorgere debolezze e incertezze che sovente spezzano l’ufficialità dei discorsi scritti e delle riprese ufficiali. Grande comunicatore, Papa Francesco non si tira indietro di fronte ai problemi, soprattutto quando è lui ad avere la parola. E anche Rosi dunque non si tira indietro, accettando l’idea che il suo film prosegua in modo meccanico, di viaggio in viaggio, in modo piuttosto compilativo e didascalico, ma in questo modo riuscendo contestualizzare e verificare le parole del Papa. Recensione ❯
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