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Al Pacino

Al Pacino (Alfredo Jacob Pacino) è un attore statunitense, regista, produttore, produttore esecutivo, sceneggiatore, è nato il 25 aprile 1940 a New York City, New York (USA). Al cinema il 21 novembre 2024 con il film Modì - Tre giorni sulle ali della follia.
Nel 2011 ha ricevuto il premio come miglior attore miniserie o film tv al SAG Awards per il film You Don't Know Jack. Dal 1973 al 2011 Al Pacino ha vinto 9 premi: David di Donatello (1973, 1974), Festival di Venezia (1994), Golden Globes (1974, 1993, 2004), Premio Oscar (1993), SAG Awards (2004, 2011). Al Pacino ha oggi 84 anni ed è del segno zodiacale Toro.

Ogni maledetto ruolo

A cura di Fabio Secchi Frau

Sanguinoso protagonista di nere favole metropolitane intrise di un messaggio violento. In Al Pacino si fronteggiano due estremi della recitazione: da una parte la perseveranza e l'attendibilità del Metodo, dall'altra la giocosità dell'attore. Quale dei due eliminare? Nessuno. Perché non hanno mai convissuto assieme. La prima riguarda i decenni '70 e '80 e la seconda quelli '90 e 2000. Testimone essenziale della cinematografia statunitense, spesso interprete di ruoli mafiosi ironici, raffinati, ma pur sempre massacranti, Al Pacino è un attore strutturale, in debito con lo stile, ormai da antologia, dell'Actor's Studio a cui deve la sua recitazione secca e nervosa che sarà una caratteristica predominante di tutti i suoi personaggi. Ma la fama corrode: «Quando finalmente arrivò il successo ne fui confuso. Non sapevo più chi ero e perciò tentai con la psicanalisi, ma solo per qualche seduta. Il lavoro è sempre stato la mia terapia», fu così che quasi rischiammo di perdere quell'aria un po' cupa che gli attraversa lo sguardo, magari quando ha una pistola in mano e la punta contro qualcuno, o quella sua energia a fior di pelle che fuoriesce nei monologhi cinematografici più intensi. E che dire di quello sguardo febbricitante che anche nell'interpretazione di un cieco, sembrerà un paradosso, ma è in grado di bucare lo schermo? Anche lui, come i suoi personaggi, è stato attratto dal pericolo e dalla solitudine, dalla sua individualità e dall'autoemarginazione. Fortunatamente, quel sentore di sconfitta esistenziale è rimasto un sentore. Al Pacino c'è, in ogni maledetto ruolo.

Origini e formazione
Figlio di una casalinga e di un muratore di origini siciliane che abbandonò la famiglia e divorziò dalla moglie quando Al aveva solo due anni, fu allevato dalla madre e dai nonni materni nel South Bronx, a New York City. Decise di interrompere gli studi a 17 anni, annoiato dalla scuola e desideroso di dedicarsi a tempo pieno alla carriera di attore. Andò a vivere al Greenwich Village e frequentò la High School of Performing Arts (che però lasciò subito dopo), esercitando per circa dodici anni diversi mestieri, dal fattorino all'operaio, fino al traslocatore. Dopo essere stato ammesso all'Herbert Berghof, dove prese lezioni direttamente dal grande attore e poi amico Charles Laughton, partecipò a vari spettacoli del Living Theatre in piccolissimi ruoli sottopagati che lo spinsero verso la depressione. Aggiungete anche un arresto nel gennaio del 1961, per possesso di arma da fuoco, e capirete bene che la vita dell'esordiente Al Pacino non era proprio rosa e fiori. Ad aggiungere male al male, ogni sua audizione per dei ruoli maggiori si rivelava un cocente fiasco, fino a quando nel '66, venne accolto all'Actor's Studio, sotto l'insegnamento del leggendario Lee Strasberg. La fortuna comincia a girargli bene: vince un premio per la sua interpretazione dell'atto unico "Gli Indiani vogliono il Bronx" (1966-67) nel quale interpreta un giovane teppista, successivamente seguito da un prestigioso Tony Award come miglior attore non protagonista per "Does the Tiger Wear a Necktie?" (1969). Il suo nome comincia ad emergere e dagli spettacoli Off-Broadway si sente il nome di Pacino perfino nel tubo catodico (dove debutta, nel 1968, nel serial N.Y.P.D).

Debutto sul grande schermo e primi film
Gira il primo film accanto alla moglie del suo maestro (Laughton), l'attrice Elsa Lanchester in Me, Natalie (1969); nel cast anche Patty Duke e Martin Balsam. Gagliardo, da vero latin lover, passa da Kathleen Quinlan a Debra Winger, da Penelope Ann Miller a Tuesday Weld, aggiungendo, alla lista delle sue conquiste, anche le attrici Jan Tarrant, Marthe Keller, Jill Clayburgh (una delle sue relazioni più lunghe, infatti coabiteranno dal 1970 al 1975) e la giornalista Lyndall Hobbs. Sta per cominciare il periodo d'oro per questo attore: Jerry Schatzberg lo vorrà per il film drammatico Panico a Needle Park (1971) dove interpreta un piccolo spacciatore di droga, e l'esperienza sarà così positiva che l'autore lo imporrà anche nel cast de Lo spaventapasseri (1973) con Gene Hackman.
Entrato a far parte della David Wheeler's Theatre Company di Boston, recita dal 1972 al 1973, e da lì in poi a periodi alterni, una delle sue piece preferite: il "Riccardo III", seguita da testi di Bertolt Brecht, David Rabe, Heathcote Williams, David Mamet e ancora Shakespeare.

Il ruolo di Michael Corleone
Fra Robert Redford, Warren Beatty, Jack Nicholson, Ryan O'Neal e Robert De Niro, Francis Ford Coppola sceglie lui per il ruolo di Michael Corleone in Il padrino (1972) e nei suoi seguiti. Pacino però era scettico: non si vedeva assolutamente nella parte del giovane mafioso, ma accettò dietro le insistenze del regista, che si oppose perfino ai produttori pur di averlo nel cast come protagonista. All'interno del film intreccia una lunga e intensissima relazione con Diane Keaton, e il ruolo di questo riluttante giovane che si vede costretto, per gli obblighi della famiglia e della Famiglia, a sporcarsi le mani di sangue, gli fa ottenere il David di Donatello Speciale, nonché una nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista. Situazione che si ripeterà, nel 1974, con l'uscita di Il padrino - Parte II, sempre di Coppola che lo vede però nella rosa dei candidati all'Oscar, ma nella categoria Miglior Attore protagonista, suo questa volta non il David, ma il BAFTA come miglior attore.

Una carriera di successi, rinunce, depressione, ruoli cult e riconoscimenti
La sua galleria di personaggi si arricchirà con il ritratto del poliziotto italo-americano e anticonformista di Serpico (1973) di Sidney Lumet, ottenendo la sua terza candidatura all'Oscar come Miglior Attore e la vittoria di un David come miglior interprete straniero. Si consola con il secondo BAFTA, quando sfiora ancora una volta l'Oscar con Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975), sempre di Lumet, nel ruolo di un rapinatore di banca assediato dalla polizia. Poi è fortemente voluto da John Schlesinger per Il maratoneta (1976) ma, il produttore Robert Evans gli preferisce Dustin Hoffman e Pacino si butta nel ruolo del pilota nevrotico di Un attimo, una vita (1977) e nel teatro vincendo il Tony Award per "The Basic Training of Pavlo Kummel".
Nipote del suo ex insegnante di recitazione Lee Strasberg nella pellicola ... E giustizia per tutti (1979) di Norman Jewison, si aggiudica l'ennesima nomination agli Oscar, ma ancora una volta non vince. A questo punto della sua carriera cominciano i rifiuti storici di film cult: Roy Neary in Incontri ravvicinati del terzo tipo (1977), Han Solo di Guerre Stellari (1977), Ted Kramer di Kramer contro Kramer (1979) e il capitano Willard di Apocalypse Now (1979), senza contare il remake di Quando la moglie è in vacanza (1955), mai realizzato.
Negli anni Ottanta sceglie di interpretare il poliziotto infiltrato negli ambienti gay di Cruising (1980) di William Friedkin, passando allo Scarface (1983) di Brian De Palma, ma si perde strada facendo. Una violenta tempesta esistenziale, contrassegnata da un eccessivo uso di alcol e droghe e dalla protezione maniacale della sua privacy, lo porta quasi sull'orlo della pazzia. Non gli è più possibile lavorare: rifiuta Nato il quattro luglio (1989), Pretty Woman (1990) e Allarme rosso (1995), ma dà il meglio di se stesso nel drammatico Carlito's Way (1993), nella caricatura del gangster fumettistico Big Boy Caprice in Dick Tracy (1990) di Warren Beatty - che gli fa sfuggire ancora una volta la statuetta dello zio Oscar - e nella commedia di Garry Marshall Paura d'amare (1991). Poi il miracolo! Partecipa al remake di Profumo di donna di Dino Risi, reintitolato Scent of a Woman - Profumo di donna (1992) di Martin Brest, nel ruolo che fu di Vittorio Gassman; parallelamente conclude anche un altro film, Americani (1992) di James Foley, in un ruolo secondario accanto a Jack Lemmon. Quell'anno l'Academy lo consacra: prima lo fa entrare nella rosa delle nomination delle due categorie principali per gli attori, quella per i protagonisti (Scent of a Woman) e quella per i non protagonisti (Americani) e poi gli fa vincere la prima, connotata anche da un Golden Globe nella stessa categoria.
La vittoria riconferma Pacino come uno degli interpreti più importanti della cinematografia moderna e sembra che anche la vita privata abbia un momento felice con la relazione con Beverly D'Angelo che gli darà due gemelli, Anton e Olivia, nel 2001. Leone d'oro alla carriera nel 1994, Bryan Singer lo sceglie per il ruolo di Dave Kujan ne I soliti sospetti (1995), ma Pacino rifiuta e preferisce entrare in un altro film di Foley, il mediocre Un giorno da ricordare (1995).

Pacino regista
Dopo Heat - La sfida (1995) di Michael Mann, nel 1996, diventa regista, portando alla luce un progetto che aveva in mente fin dagli anni Settanta e che ha diretto mescolando l'inchiesta giornalistica, la ricostruzione meta-cinematografica e la fiction: Riccardo III - Un uomo, un re (1996). Nel 2010 dirige ancora una trasposizione sul grande schermo, stavolta presa in prestito da Oscar Wilde: Wilde Salome, interpretata dalla bravissima Jessica Chastain.

Lavori recenti
Contraltare di Johnny Depp in Donnie Brasco (1997), è nel cast del nuovo film di Mann Insider - Dietro la verità (1999), passando poi nelle mani di Oliver Stone che ne fa un cazzuto allenatore di rugby in Ogni maledetta domenica (2000). Insignito del Premio Cecil B. DeMille nel 2001, nel 2002 viene diretto dalle nuove leve di Hollywood (Andrew Niccol, Christopher Nolan, Michael Radford) e vince il suo primo Emmy e un Golden Globe come miglior attore in una miniserie grazie alla fiction Angels in America (2004). Dopo Jon Avnet (Sfida senza regole), sarà diretto da Steven Soderbergh in Ocean's Thirteen. (2007). Nel 2012 è sugli schermi a sorpresa in un ruolo comico nella commedia Jack e Jill, accanto ad Adam Sandler e Katie Holmes, diretto dal regista Dennis Dugan. Sarà nel film di Dito Montiel The Son of No One (2011), in The Humbling (2014) di Barry Levinson e in Manglehorn di David Gordon Green. Nel 2016 fa parte del cast di Conspiracy - La cospirazione di Shintaro Shimosawa.
Lo vedremo ancora in ruoli importanti, come in The Irishman (2019) di Martin Scorsese, nella serie Hunters (2020, in C'era una volta... a Hollywood di Tarantino e in House of Gucci di Ridley Scott.
Impenetrabilmente chiuso nella sua dimora nell'Hudson, dove vive con la figlia Julie, nata da una relazione con un'insegnante di recitazione la cui identità resta misteriosa, Al Pacino è l'ultimo tormentato figlio del Bronx di una generazione di interpreti (che comprende anche Robert De Niro) che hanno portato in auge i moderni anti-eroi del nuovo cinema americano. Una tendenza alla creatività estrema, basata su una disciplina spettacolare attraverso la quale costruisce ruoli di fisica fantasia espressiva, ne fanno un interprete da brivido. Buffo dirlo, ma c'è anche una spiccata dimensione artigianale, tanto umanizzante quanto sofisticata, nelle sue escursioni-perfomances. Un'analisi sondabile del cuore e della mente che ha trovato partecipe sponda in alcuni dei più grandi autori anni Settanta.

Prossimi film

Drammatico, (USA - 1974), 185 min.

Ultimi film

Drammatico, (USA - 2021), 158 min.
SERIE - Drammatico, (USA - 2020)

I film più famosi

Thriller, (USA - 2007), 122 min.
Drammatico, (USA - 1972), 175 min.
Azione, (USA - 2008), 100 min.
Drammatico, (USA - 2019), 209 min.
Drammatico, (USA - 1983), 170 min.
Drammatico, (USA - 1993), 130 min.
Thriller, (USA - 1997), 143 min.
Poliziesco, (USA - 1995), 165 min.
Thriller, (Germania, USA - 2007), 108 min.

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