Wilde Salomé

Film 2010 | Drammatico, 88 min.

Regia di Al Pacino. Un film Da vedere 2010 con Al Pacino, Jessica Chastain, Kevin Anderson, Roxanne Hart, Estelle Parsons, Joe Roseto. Cast completo Titolo originale: Wilde Salomé. Genere Drammatico, - USA, 2010, durata 88 minuti. Uscita cinema giovedì 12 maggio 2016 distribuito da Distribuzione Indipendente. - MYmonetro 3,42 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento mercoledì 8 novembre 2017

Pacino riprende quello che fu il lavoro più controverso di Oscar Wilde, Salome, una storia di lussuria ed ingordigia.

Consigliato sì!
3,42/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 3,50
PUBBLICO 3,26
CONSIGLIATO SÌ
Un esempio di come ricerca, sperimentazione e cultura possano farsi Cinema.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

Al Pacino, a proposito di questo suo film dichiara: "Wilde Salomé è l'esplorazione di una pièce teatrale che mi ha impegnato per molto tempo. Ho spogliato l'opera di tutti i suoi costumi e scenari complessi, presentandola e analizzandola nella sua essenza. Jessica Chastain è sensazionale nel ruolo di Salomè e mi ha aiutato molto nella mia personale scoperta del mondo di Oscar Wilde. Wilde Salomé non è un film narrativo tradizionale, né un documentario. È sperimentale, è l'emancipazione di un'opera che continua a vivere".
È un ottimo modo di introdurre a un film che ricorda Looking for Richard dedicato al Riccardo III di Shakespeare. Rispetto a quella prima indagine Pacino qui sviluppa un percorso che tra le pagine del testo inserisce la vita del suo autore. L'attore, regista di se stesso, mette a nudo il suo desiderio di affrontare il rischio di molteplici salti mortali frutto dello stimolo intellettuale che l'opera torna a suscitargli. Gira infatti un documentario che vuole al contempo rendere conto di una messa in scena teatrale e di un film 'da farsi' sempre sullo stesso soggetto.
Pacino è affascinato (poteva essere diversamente?) dalla figura di un autore ribelle e pronto a pagare di persona le proprie scelte anticonformiste. Individua in "Salomè" quasi la sintesi dell'universo letterario wildiano ed è ammaliato dalla perversa innocenza della protagonista. Narrativamente passa dal mangiare voracemente un panino alla visita ai luoghi in cui l'autore visse o al palcoscenico su cui la vicenda si sviluppa con la fluidità che solo i grandi riescono ad ottenere. Punta poi lo sguardo sullo scontro a tre (Erode, Erodiade, Salomè) in cui conferisce al re della Giudea gli accenti di una avidità consapevole di scontrarsi con il divino. Mentre la voce stentorea di Johanaan sale dal buio di un pozzo a ricordare colpe ed omissioni il corpo e l'intensità espressiva di una Chastain davvero superlativa lo vincolano a un giuramento che lo trascinerà alla perdizione. La sua vocalità si fa chioccia mentre implora un cambio di scelta che non verrà.
A differenza che nel passato però qui Pacino libera la macchina da presa da un costante pedinamento della sua persona per indirizzarla sui volti e sui gesti degli attori. Nel modo in cui li riprende si legge la stima profonda che nutre per loro e il desiderio di valorizzarne sino in fondo le doti che ha trovato in loro. È un dono che non molti grandi del mondo dello spettacolo sono in grado di riservare ai colleghi. Pacino si dimostra più che mai consapevole che una star da sola non è sufficiente a portare alla luce le pieghe più nascoste di un testo immortale. Parte, con una piccola produzione, per un viaggio di cui l'approdo è incerto ma ha con sé dei compagni che contribuiscono a rendere questo documentario un esempio di come ricerca, sperimentazione e cultura possano farsi Cinema.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 15 maggio 2016
Ruger357MgM

Gli anelli di Tony Montana, la smorfia dolente di Shilock,lo sguardo spiritato del rapinatore di quel pomeriggio di un giorno da cani,la perfezione maniacale di Michael Corleone, le debolezze e le curiosità di Al Pacino,mito vivente e problematico che,da americano,si confronta col genio assoluto e con la biografia devastata di Oscar Wilde,imbattibile autore di aforismi,fustigatore dell'ipocrisia [...] Vai alla recensione »

sabato 28 maggio 2016
vanessa zarastro

Al Pacino ha messo in scena un bel pezzo di narcisismo: Al attore, Al regista e Al che dirige se stesso, regista nel film. È Erode, è anche il regista ma è soprattutto Oscar Wilde. Pacino è un attore che deve molto al famoso Actor's Studio di New York cui deve la sua recitazione asciutta e concisa che sarà una prerogativa di tutti i suoi personaggi.

domenica 13 novembre 2011
robbie.stone

Cari cinefili di MYmovies, non ho ancora ricevuto informazioni circa la data dell'uscita al cinema di Wilde Salome e chiedo gentilmente una risposta, non immediata, alla mia richiesta. Grazie in anticipo. Robbie.stone

FOCUS
INCONTRI
domenica 4 settembre 2011
Ilaria Ravarino

Standing ovation e un applauso lunghissimo oggi per salutare Al Pacino, insignito al Lido di un premio alla carriera e fuori concorso con il suo Wilde Salomé: a nulla sono serviti i richiami della sicurezza per sedare la platea esaltata dalla presenza dell'attore. Lui, abbronzato ed elegante, ha ringraziato con un piccolo inchino, ha regalato molti sorrisi, e per un istante, molto breve e colto solo dalle prime file, ha dato quasi l'impressione di essere emozionato per davvero.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Alla Mostra di Venezia 2011, venne travolto dagli applausi: a ragione. La terza prova dietro la macchina da presa di Al Pacino ripesca la Salomè figlia di Erode, rifiutata da Giovanni Battista - di Oscar Wilde e ne fa materia d'artista, ovvero riflessione partecipata sull'ossessione per la bellezza. Tranquilli, nulla di pesante, bensì un docufilm pensante, che intorno a Salomè assembla work in progress, [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

È un po' folle ma funziona la scommessa di Al Pacino. Portare sullo schermo la Salomé di Oscar Wilde, fondendo letteratura, teatro e cinema. Il divo, sempre più narciso, qui anche sceneggiatore e regista, si moltiplica per tre: Erode, Wilde e se stesso. Riservando all'affascinante Jessica Chastain il ruolo della vendicativa Salomé, ansiosa di vedersi recapitare la testa di Giovanni Battista.

Roberto Nepoti
La Repubblica

Il gioco di parole tra "wild" e "Wilde" è la chiave del film: la "selvaggia" Salomè, figlioccia del tetrarca Erode Antipa, esegue la danza dei sette veli davanti al patrigno per ottenere la decapitazione del Battista; mentre Oscar Wilde, autore della tragedia, va incontro al suo destino affrontando il carcere per omosessualità. Presentato alla Mostra di Venezia nel 2011, Wilde Salomé è un progetto [...] Vai alla recensione »

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