Da Tutti i film da vedere della storia del cinema una selezione di 18 film film da vedere 2023 distribuiti da nexo digital del 2023 consigliati da MYmovies.it e assolutamente da non perdere. Scopri le recensioni, trame, listini, poster e trailer. Ordina per:
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Una commedia cult innervata dalla fantascienza che ci ricorda come la tecnologia compia periodicamente dei ritorni al futuro. Avventura, Commedia - USA1985. Durata 116 Minuti. Consigli per la visione: Film per tutti
Marty, simpatico ragazzotto americano, conosce il classico "scienziato pazzo", che ha sottratto un carico di plutonio a un gruppo di terroristi libici per alimentare la sua "creatura". Espandi ▽
Marty, simpatico ragazzotto americano, conosce il classico "scienziato pazzo", che ha sottratto un carico di plutonio a un gruppo di terroristi libici per alimentare la sua "creatura": un'automobile trasformata in macchina del tempo. Sarà proprio il simpatico adolescente a sperimentare l'efficacia del veicolo temporale, ritrovandosi proiettato in un 1955 che gli sembra alieno e misterioso quanto Marte. Nel passato, Marty rischia di combinare un bel pasticcio e di compromettere la sua stessa esistenza, facendo innamorare la sua futura madre: meglio tornare subito a casa, cioè nel futuro, approfittando di un prevedibilissimo (per lui) fenomeno meteorologico. Recensione ❯
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Un umorismo che non vuole essere dissacrante e che lascia trapelare la nostalgia senza però frenare la comicità. Comico, USA1974. Durata 106 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
C'è un certo dottor Frederick Frankenstein, discendente del famoso barone Victor, che insegna medicina in una università americana e non ne vuol sapere di essere accomunato col suo famoso antenato. Espandi ▽
Il dottor Frankenstein, nipote del celeberrimo medico, è un affermato neurochirurgo che vive e insegna in una università negli Stati Uniti ed è impegnato a far dimenticare la sua discendenza dal creatore della Cosa. Un giorno però riceve l'invito a recarsi nel castello del nonno in Transilvania a causa di un lascito testamentario. Finisce così per essere attratto dall'atmosfera del luogo, scopre il polveroso laboratorio in cui venne portato a termine l'esperimento e decide di tentare a sua volta l'impresa trafugando un cadavere per restituirgli la vita. Recensione ❯
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Uno di film più belli e riusciti di Vanzina, tra i titoli che hanno saputo raccontare meglio l'Italia degli anni 80. Commedia, Italia1983. Durata 92 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una commedia cult, patrimonio dell'immaginario del nostro Paese. Ambientata a Cortina d'Ampezzo, fotografa con umorismo e leggerezza l'Italia di allora avvalendosi di un cast memorabile. Espandi ▽
A Cortina d’Ampezzo, s’intrecciano le vicende di diversi personaggi arrivati sul posto per trascorrere le festività natalizie. Tra amori, tradimenti, giornate sugli sci o a prendere il sole e bere whisky in pole position e serate all’insegna del divertimento, il tempo scorre velocemente fino alla fine delle vacanze. Ma poi arriva l’estate e tutti si ritrovano al mare in Sardegna. Prodotto da Dino e Aurelio De Laurentiis, Vacanze di Natale ha dato il via a tutta una serie di commedie, spesso di successo, uscite durante il periodo natalizie. È stato definito come il capostipite dei ‘cinepanettoni’ ma il termine, dato molti anni dopo, ancora oggi è improprio e parziale. Perché il film dei Vanzina si porta dietro tutta la tradizione della ‘commedia all’italiana’, con sketch fulminanti, personaggi scritti benissimo e una libertà nell’improvvisazione in cui gli attori sembrano andare a braccio mentre invece la struttura è estremamente precisa. Vacanze di Natale è, per il cinema natalizio italiano, il controcampo di Una poltrona per due per quello statunitense. In più non ha perso nulla della sua forza, anzi rimane tra i film-simbolo che hanno saputo raccontare meglio l’Italia degli anni ’80. Recensione ❯
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Un classico del cinema di animazione giapponese, clamorosamente in anticipo sui suoi tempi per tematiche e impatto visivo. Eventi, Animazione - Giappone1987. Durata 124 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Da un famoso fumetto giapponese, venduto in tutto il mondo, le avventure di Tetsuo. Espandi ▽
Da un famoso fumetto giapponese, venduto in tutto il mondo, le avventure di Tetsuo. Costui è vittima di un esperimento che ha reso la sua mente alterata e allucinazioni e incubi si sommano a situazioni pericolose. Tutto ciò in un clima post-atomico con una Tokyo tra le macerie. Un cartone animato per adulti, molto violento, che può interessare gli appassionati dei fumetti e in particolare dei "manga" giapponesi, storie disegnate che hanno le caratteristiche delle soap-opera americane. Recensione ❯
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Un doc interessante su Klimt, il suo stile bohémien, e un bel confronto con altri grandi maestri. Documentario, Gran Bretagna2023. Durata 90 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
La storia, la sensualità, i materiali abbaglianti e i misteri di uno dei dipinti più suggestivi, conosciuti e riprodotti del mondo. Espandi ▽
Per raccontare una storia si può partire da un unico elemento per poi ampliare la narrazione e comprendere una realtà intera. "Il bacio" (Der Kuss) di Gustav Klimt è il focus da cui si sviluppa un'intrigante vita di un personaggio che, sin dagli esordi della sua carriera di pittore, diventò unico, tra i più grandi artisti della storia.
L'opera da cui inizia il racconto sulle vicende e sui talenti di Klimt è custodita al Belvedere di Vienna. Klimt, attraverso la ripetizione delle figure femminili tipiche delle sue opere, i nudi sensuali, ma sempre moderni per le pose e i colori, i colori frammentati, le influenze dai più classici impressionisti o ritrattisti anglosassoni, attraverso il tema del ritratto e del nudo femminile - quindi di temi piuttosto classici - riesce a rivoluzionare il modo di fare e guardare la pittura.
Dunque Klimt è una figura complessa, ma anche un osservatore e studioso: una parte interessante del documentario riguarda l'accostamento con altri maestri, contemporanei o del passato, a cui Klimt si ispira; da Monet a Sargent fino a Van Gogh, per poi creare uno stile unico con i suoi irripetibili corpi creati con poche e sensuali linee, attraverso una sintesi ancora moderna. Recensione ❯
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La cinefilia incontra ancora una volta il piacere dell'affabulazione. Veltroni ci ricorda la grandezza di Lucio Dalla. Documentario, Italia2023. Durata 90 Minuti.
Un film che nasce riportando alla luce una storia d'amore a più strati: quella napoletana di Caruso e quella che lega Dalla a Napoli e Sorrento. Espandi ▽
Il 23 marzo 1986 Lucio Dalla teneva al Village Gate di New York un concerto di cui si pensava si fossero perse le riprese che ora vengono invece proposte in un'edizione restaurata e rimasterizzata. Ad esse si aggiunge in apertura la ricostruzione della creazione di "Caruso" avvenuta pochi mesi dopo a Sorrento.
Un ritrovamento prezioso che, unendosi alla rievocazione di come è nato un classico della canzone, ci ricorda la grandezza di Lucio Dalla. Ancora una volta Walter Veltroni torna a offrirci l'occasione di assistere a un concerto del tutto particolare con le riprese di Ambrogio Lo Giudice che si ritenevano ormai perdute. Lo fa con il suo stile che unisce la cinefilia al piacere dell'affabulazione finalizzata ad ampliare la conoscenza del protagonista.
Alla fine del film (suggeriamo di vedere i titoli di coda perché c'è una sorpresa) compare un ringraziamento a un particolare commendatore. Chi non ne conoscesse il motivo potrà successivamente documentarsi scoprendo un ulteriore aspetto dell'ironia di Lucio. Recensione ❯
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Questa è la storia di Borromini, un uomo che si priva di tutto per inseguire un sogno, che si fa tutt'uno con la sua arte. E della sua sfida artistica con Bernini. Espandi ▽
Le controversie tra grandi personalità sono sempre esistite. Se poi i soggetti sono due artisti allora la sfida si fa più interessante. Basta giungere al barocco, per seguire le vicende e le azioni di due grandi personalità: Borromini (1599-1667) e Bernini (1598-1680). Un architetto e uno scultore in gara nella Roma più attiva di sempre dal punto di vista culturale. Una città dove vige il potere in particolare di tre papi che, per più di quarant'anni, si sono susseguiti lasciando tracce importanti alle loro spalle. La Roma di Urbano VIII, Innocenzo X e Alessandro VII rappresenta lo scenario più vivido dal punto di vista culturale del periodo.
Il film di Giovanni Troilo racconta questa storia focalizzandosi sulla personalità dei due artisti, concentrando l'attenzione sulle diverse peculiarità che li hanno poi resi immortali, trattando fragilità e punti forza, enfatizzandone tormenti e talento.
Borromini qui è il più spalleggiato anche dai critici, studiosi e appassionati che intervengono durante la narrazione, rendendo i codici visivi più chiari e poetici. Simbologie e misteri, equilibri e drammaticità, pieni e vuoti, triangoli, quadrati e croci: la narrazione è composta da immagini di opere e architetture speciali. Recensione ❯
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Un film spettacolare che a 70 anni dalla prima apparizione del Re dei Mostri dimostra come siamo ancora sull'orlo della catastrofe. Azione, Avventura, Drammatico - Giappone2023. Durata 125 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
L'impressionante capitolo del fenomeno globale Godzilla dedicato al Re dei Mostri e prodotto dall'iconica Casa di produzione TOHO. Espandi ▽
La Toho riparte con un film intimo e spettacolare, politico e di intrattenimento, per mostrarci un Giappone del passato come specchio del futuro. Per celebrare il settantennale della saga ha deciso di tornare dritto nella caverna primordiale del mito, quel Godzilla del 1954 sul quale tutto si fonda, per un aggiornamento che scava nelle pulsioni che stanno dietro a quella visione. Rispetto ai remake/reboot che si sono ammassati nei decenni, Godzilla Minus One infatti non vuole solo portare avanti una storia e ripropore un'affinatura in CGI, ma far sentire che le urgenze degli anni '50 del Novecento non sono poi così distanti da quelle dei '20 del XXI° secolo. Non c'è bisogno di lanciare un'occhiata all'Orologio del Giorno del Giudizio per capire come l'umanità tutta sia sull'orlo di un qualcosa di potenzialmente catastrofico. Così vedere di nuovo sullo schermo un Giappone piagato dalle rovine e dalle responsabilità della Seconda Guerra Mondiale, pedina inerme delle strategie USA/URSS di quegli anni, sintonizza ancora una volta la figura di Godzilla sulle peggiori pulsioni dell'uomo, come una sorta di profetica apparizione che sancisce l'inizio della fine dei tempi. Recensione ❯
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La più grande retrospettiva su Vermeer mai realizzata nella storia. Espandi ▽
Veermer (1632 - 1675) è stato un pittore dalla veloce fama e dall'approccio sofisticato nell'utilizzo dei colori, oltre che da una straordinaria resa della luce. Due elementi che lo hanno portato, ancora oggi, a essere riconosciuto come tra i grandi nel panorama della storia dell'arte internazionale. L'essere sofisticato non è un dettaglio che qui funge da incipit utilizzato casualmente: Jan Veermer ha rivoluzionato il modo di guardare la luce utilizzando tele di piccole dimensioni e soggetti che, ancora, non erano cosi in voga.
Il film di David Bickerstaff procede attraverso queste raffinate descrizioni delle singole opere partendo dalle note vedute marine del porto di Delft - Veermer diventa ambito come paesaggista e documentatore della società dei suoi tempi - fino, appunto, alle opere dove vengono frizzati nel tempo i momenti quotidiani fatti principalmente da luce.
Immagini che la camera da presa riprende con calma, leggerezza, e che fa accompagnare dai racconti di professionisti come la critica d'arte americana Rachel Campbel Jhonston e i curatori della mostra. Recensione ❯
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Un film che attiva e rende vivido ogni singolo dettaglio della vita e dei tormenti dell'artista spagnolo. Arte, Francia, Spagna, Portogallo2022. Durata 90 Minuti.
La ricca e sinuosa opera del genio spagnolo in questo affascinante documentario corale. Espandi ▽
Seguire le tracce di Francisco Goya sul filo narrativo di Jean-Claude Carrière è già un’azione che non può lasciare indifferenti. Due intelligenze speciali, quella dello scrittore in dialogo con quella del pittore; due narratori eccezionali. Visionari che, posti a confronto dal regista José Luis López-Linares, hanno lasciato, a loro modo, tracce incancellabili e sentimenti vividi. Il talento, l’osservazione e l’analisi del quotidiano, anche quello più duro; i volti delle dame, i loro piedi dentro a eleganti calzari di seta; quelle mani - che Goya non amava dipingere e dunque si faceva pagare in più -; i tori e la corrida; la morte, la guerra, il dramma, il dolore forte, i giochi di corte, i tessuti, le incisioni raffinate e dense di stratificazioni lineari; i volti espressivi e grevi, la critica. Si potrebbe colmare una pagina intera con le sole descrizioni dei dettagli e delle reazioni dei soggetti nei dipinti intensi di Goya. Recensione ❯
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La Callas al massimo del suo splendore, consegnata all'immortalità con questo un restauro che annulla il tempo. Documentario, Francia2023. Durata 90 Minuti.
A cento anni dalla nascita di Maria Callas, il film trasporterà il pubblico nel cuore di un evento straordinario, proponendo immagini meticolosamente restaurate in 4K HD e completamente rielaborate a colori da Composite Films. Espandi ▽
Tom Volf, a cento anni dalla nascita di Maria Callas, riporta al presente, con un eccezionale lavoro di restauro, un momento leggendario della lirica del Novecento: il suo esordio all’Opéra di Parigi, il 19 dicembre del 1958. Non occorre essere esperti o appassionati d’opera per venire investiti dalla sensazione di assistere a qualcosa di misterico, come se la Callas fosse lo strumento attraverso il quale passa un suono che proviene da un misterioso altrove. Ma al di là della varietà degli stili, dell’interpretazione personale, dell’agilità del canto, del talento come soprano lirico e soprano drammatico, le riprese del concerto di Parigi, quasi tutte a mezza figura, e dunque ravvicinate, ci restituiscono un’eccezionalità di atteggiamento. La Callas non si sbraccia, non si spoglia, non guarda in alto, non esibisce se stessa. Il risultato è di un’eleganza tale che la stacca dallo sfondo del coro d’altri tempi, agghindato in maniera punitiva, ma anche dalle logiche narcisiste dell’oggi, e le consegna l’immortalità. Recensione ❯
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Cronologia in tre parti della Carrà: molto ritmo e ricchi archivi in un'indagine che rende onore alla show woman di fama internazionale. Biografico, Italia2023.
La storia pubblica e privata di un mito che ha superato ogni barriera culturale e generazionale entrando nell'immaginario collettivo con la sua energia dirompente. Espandi ▽
Carrà-logia in tre capitoli, punteggiati da ricordi e testimonianze delle persone a lei vicine e care: dall'infanzia nel bar di famiglia a Bellaria all'apice del successo di Milleluci (1943-1974); dal trasferimento in Spagna e le tournée in Sud America al rientro in Italia (1975-1983); e infine da Pronto, Raffaella? al passaggio a Mediaset e il ritorno in RAI, con una dissolvenza sugli ultimi anni della show woman, scomparsa nel 2021.
Millecinquecento clip e molte interviste si rincorrono miracolosamente lungo tre ore, chirurgicamente pensate, dopo la sala, per lo streaming in tre puntate su Disney+. Sono egregiamente montate da Chiara Ronchini, Emanuele Svezia e Luca Manes, abili decisori alle prese con un'ardua schiera di informazioni e soprattutto un tripudio, un carnevale, un sabba gioioso e volutamente chiassoso e iperrealista, di coreografie, brani musicali, sigle TV.
Luchetti si accosta all'icona - di gusto, queer, musicale, di costume - senza preconcetti né fanatismi e coinvolge interlocutori competenti. Raffa sa essere insieme rispettosa immersione nella privacy visceralmente protetta dalla Pelloni e viaggio nella storia della tv e del costume italiani. Recensione ❯
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La storia del gruppo che ha rivoluzionato la musica pop sin dai primi anni '70 e che, ancora oggi, vanta milioni di fan in tutto il mondo. Espandi ▽
Poche band come gli ABBA hanno avuto un successo così duraturo a fronte di pochi anni di effettiva attività in tour. Il gruppo svedese ha saputo gestire con abilità il proprio marchio fin dall’inizio, puntando sullo charme della doppia coppia e sottraendosi al ricatto dei concerti (ogni riferimento ai The Rolling Stones, che hanno continuato a suonare anche dopo la morte di Charlie Watts, è intenzionale). Il loro è un pop elementare, rassicurante, romantico, qualcuno direbbe reazionario. Come tutte le cose apparentemente semplici, è stato creato a tavolino, con metodo scientifico, attingendo a fonti alte. Ha generato melodie accattivanti e intrecci vocali di immediata presa e perciò resiste a decenni di novità discografiche presunte e reali. Oltre a ciò, gli ABBA si sono “museizzati” in vita da soli, traendone (ulteriori) profitti. Nel 2023, a quarant’anni dallo scioglimento, il brand è, se possibile, ancora più forte. Ci sono nuovi pubblici, soprattutto bambini, da conquistare, mentre si fanno innamorare di nuovo genitori e nonni. Prodotto cinematografico che corrisponde a ciò che dichiara di essere, ABBA: The Movie - Fan Event è perciò un mega spettacolo che tiene insieme la band di ieri e di oggi. Recensione ❯
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Scopo del film è mettere al centro del racconto proprio la grande magia dell'arte e uno dei luoghi dove meglio la si può apprezzare, il Museo Picasso di Parigi. Espandi ▽
Il documentario segue due filoni narrativi paralleli. Il principale è quello del Museo. Dentro questa trama si sviluppa il ritratto di Picasso, la sua lunghissima vita, le contraddizioni del carattere, le mogli e le compagne, il tutto raccontato in stretta connessione con Parigi, la città che più ha amato e dove ha passato la maggior parte della sua esistenza. Verranno inoltre raccontati aspetti ancora poco conosciuti del pittore, che solo oggi gli storici e gli storici dell'arte iniziano a indagare, come il suo essere stato "uno straniero" a Parigi, uno sradicato, un anarchico 'vigilato speciale' della polizia anche quando era già diventato famoso. Non mancheranno le analisi delle opere, come Les Demoiselles d'Avignon e si scoprirà che è persino possibile gettare uno sguardo 'queer' sull'opera dell'artista. Recensione ❯
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Un viaggio attraverso l'Italia alla scoperta dei grandi capolavori del Perugino, dagli affreschi della Cappella Sistina alle due sale a lui interamente dedicate alla Galleria Nazionale dell'Umbria. Espandi ▽
Armonia e Bellezza. Con queste due parole, pronunciate dalla voce narrante di Marco Bocci, si chiude il documentario su Perugino. Il regista Giovanni Piscaglia racconta la lunga vita del pittore umbro con l'equilibrio giusto per accompagnare e analizzare la sua produzione artistica densa e, appunto, armoniosa. Il Perugino è stato infatti l'artista dell'equilibrio e del racconto contemporaneo basato sul colore e sulla perfezione degli sguardi dei suoi soggetti e dei paesaggi naturali e avvolgenti.
Mai drammatico, per nulla estremo o fazioso, antipolitico e uomo schivo, Perugino ha dipinto fino all'ultimo giorno come un talentuoso professionista e imprenditore che è stato al passo coi suoi tempi.
Architettura, natura, geografia, storia, religione, ritratto... alcune delle parole chiave che aprono e chiudono il cerchio di questa vita lunga che termina con una malattia cattiva, la peste, che fa morire Perugino con il pennello in mano nella piccola chiesa di Fontignano, a Città della Pieve, la città di origine del pittore. Recensione ❯
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