36ª edizione del Torino Film Festival, il programma dei 25 filmitaliani. Torino - 23 novembre/1 dicembre 2018. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Una toccante cronaca della vita dopo: buona l'idea ma manca la giusta distanza tra attore ed autore. Drammatico, Italia2018. Durata 95 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una donna perde il marito in un incidente sul lavoro. Manca un giorno al funerale e deve fare i conti con se stessa e il dolore che la sta travolgendo. Espandi ▽
Carolina è vedova da una settimana e non riesce a piangere. Seduta sul divano, in piedi alla finestra, scava alla ricerca delle lacrime che tutti si aspettano da lei. Tra un occhio nero e una nuvola carica di pioggia, Carolina farà i conti con l'assenza. Debutto alla regia di Valerio Mastandrea, il film è la cronaca della vita dopo. Dedicato a chi resta, prepara una giovane donna a fare della morte che arriva improvvisa l'incessante condizione della sua sopravvivenza.
Film di un attore sul mestiere dell'attore, Ride svolge in maniera singolare la dialettica del dolore. Mastandrea, virtuoso dell'understatement sulla scena, non trova però nella regia la stessa misura e costruisce un film in cui ogni attore è proiezione dell'autore. Recensione ❯
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Nessun passaggio oltraggiosamente retorico, nessun effetto d'atmosfera. Un documentario 'partecipato' che fa ode all'intelligenza che fu. Documentario, Italia2018. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Il ruolo svolto dall'ambasciata italiana a Santiago, che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime del generale Pinochet. Espandi ▽
Realizzato a partire da immagini d'archivio e testimonianze, Santiago, Italia racconta i mesi che seguirono il golpe del dittatore Pinochet in Cile. Il film mette l'accento sul ruolo encomiabile dell'ambasciata italiana basata a Santiago che diede rifugio a centinaia di oppositori del regime. Lezione di storia narrata da chi ha vissuto la caduta e la morte di Allende, l'opera conferma l'eterno investimento personale di Nanni Moretti ma sposta la prospettiva alla 'seconda persona'. Moretti quindi interviene durante le testimonianze, le interroga, dona la replica, polemizza, registrando una lunga deposizione corale: la confidenza pubblica di una condizione intima. Nessun passaggio oltraggiosamente retorico, nessun effetto d'atmosfera. In Santiago, Italia respiriamo un'aria sobria che coniuga con un gesto netto la durezza dell'atrocità subita con la dolcezza di un'emozione rievocata. Recensione ❯
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Un film bellissimo e malato, denso e sottile, che obbliga a ridefinire la nozione volatile di follia. Drammatico, Italia2018. Durata 94 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Una storia gonfia di vita, di calore, di amore. In cui la voglia di rinascere di Alessandro e Francesca fa a pugni con un mondo che non gli appartiene. Espandi ▽
Alessandro, cinquantenne alienato e collerico, vive con la madre e spende la sua vita nei bar dove beve, beve tanto. Dal padre ha ereditato la musica e una 'camicia ideale', la più bella, da indossare quando canta per un pubblico locale sempre più ridotto. Dopo una crisi e un ricovero coatto, incontra Francesca, una giovane donna fragile che col senno ha perso la custodia di suo figlio. Congedati dalla clinica e legati da una notte d'amore, infilano la strada per Cagliari e una fuga alla ricerca di un bambino e di un'accettazione (affettiva e sociale) da sempre negata. Recensione ❯
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Road movie d'emigrazione, libero e sentimentale, con un'ottima dinamica tra i due coprotagonisti. Avventura, Italia, Germania2018. Durata 100 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Due vecchi amici si ritrovano dopo tanti anni e decidono di partire per un viaggio insieme in Europa alla ricerca di nuove avventure. Espandi ▽
Amici fin da ragazzi, Antonio e Agostino detto Tino, sono nati nella campagna siciliana, che hanno abbandonato senza salutarsi. Li ritroviamo adulti, quando Antonio si mette sulle tracce di Agostino. La loro separazione è uno strappo ancora irrisolto ma le diffidenze tra loro cederanno il posto a un inaspettato riallineamento della loro sintonia. Primo lungometraggio di Simone Catania, Drive Me Home indaga, con approccio caldo e aperto, un tema sempre attuale: la necessità di lasciare il luogo in cui si è nati. E di conseguenza anche il desiderio del ritorno, senza che questo passi per un fallimento. Il film ha il coraggio di essere sentimentale e si distingue per un'ottima dinamica tra i co-protagonisti, qui in direzione antitetica e coraggiosa rispetto ai ruoli che li hanno resi noti al grande pubblico. Recensione ❯
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Un interessante ibrido tra cinema di genere e attitudine documentaristica. Drammatico, Italia2018. Durata 109 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Un uomo cerca vendetta a tutti i costi ma deve fare i conti con la nascita di un forte sentimento. Espandi ▽
Cesare è un passeur, uno dei più bravi in circolazione. Per la conoscenza dell'antica arte di chi attraversa le impervie vallate alpine è cercato da criminali, che ne richiedono le prestazioni, ed è ricercato dalla legge, sempre sulle sue tracce. Quando esce di galera, dopo essersi rifiutato di parlare, trova il cadavere dell'amico e rivale Fausto ed è fermamente intenzionato a scoprire cosa sia successo. Recensione ❯
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Una riflessione su diritto d'autore e sensi della street art, inseguendo una controversa opera del writer in Palestina . Eventi, Arte - Italia2018. Durata 90 Minuti.
La storia dello sguardo palestinese su un'arte di strada di matrice occidentale. Espandi ▽
Questa è la storia dello sguardo palestinese su un'arte di strada di matrice occidentale e sui messaggi che la street art veicola sul muro che separa Israele dalla Striscia di Gaza, ma è anche, al tempo stesso, il racconto della nascita di un mercato parallelo, tanto illegale quanto spettacolare, di opere di street art prelevate dalla strada senza il consenso degli artisti. Sono passati sette anni da allora e l'asta per quel pezzo di muro non si è ancora conclusa: per oltre centomila dollari una tonnellata di muro di uno degli artisti più celebri è stata trasferita in Scandinavia e ora pensa a volare oltreoceano. Recensione ❯
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Segre torna a registrare umori e motivazioni di un gruppo di tifosi: gli autarchici Drughi juventini. Documentario, Italia2018. Durata 82 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Daniele Segre torna ad indagare nel mondo dei tifosi. Cosa rappresenta, per loro, la curva? Espandi ▽
A quattro decadi da uno dei suoi primi lavori, Il potere dev'essere bianconero (1978) Daniele Segre posiziona di nuovo la macchina da presa in un ambito non proprio tra i più accessibili: il gruppo dei Drughi, una delle cinque tifoserie organizzate della curva juventina. Il nome drughi riprende quello dei delinquenti furiosi di Arancia meccanica di Stanley Kubrick (1971), a sua volta tratto dal romanzo omonimo di Anthony Burgess): un fotogramma con le sagome nere dei droogs campeggia sullo sfondo di uno dei set di questa serie di interviste a fedelissimi bianconeri. Recensione ❯
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Una visione onirica che non concede nulla allo 'spettacolo' e scava dentro nodi e contrasti profondi di un passato prossimo . Drammatico, Italia2018. Durata 80 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Sperimentazioni linguistiche e geografie politiche e umane di confine, passato e presente, realtà e finzione si mescolano in questo nuovo racconto di Elisabetta Sgarbi. Espandi ▽
Ivana, giovane ricercatrice dell'università di Ferrara, raccoglie informazioni su Sara Rojc, morta nel 1992 e depositaria di un segreto di cui ha lasciato testimonianza al vecchio custode del cimitero ebraico. Ivana indaga per conto di Irena Ruppel, una donna slovena che risale il tempo per ricostruire il suo passato e sanare le ferite di un abbandono. Tra Trieste, Lubiana e Tolmin, troverà finalmente pace e risposte. Come un sogno lucido, il film si muove coscientemente all'interno di una visione onirica che scava dentro nodi e contrasti profondi di un passato prossimo che ci riguarda intimamente. Al cuore la Storia e la storia di un uomo che stava dalla parte sbagliata I nomi del Signor Sulčič; arriva come un memento, lavorando tra due universi memoriali: quello individuale e quello collettivo. Recensione ❯
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Da materiali delle Teche Rai, un'antologia sull'evoluzione dei costumi sessuali del Paese lungo tre decenni. Documentario, Italia2018. Durata 60 Minuti.
Dal proibizionismo anni Cinquanta alla liberazione sessuale anni Settanta, agli eccessi degli anni Ottanta. Espandi ▽
La regista, scrittrice e sceneggiatrice Cristina Comencini e il produttore e autore radio e tv Roberto Moroni setacciano l'oceanico catalogo di Rai Teche e ne estraggono una serie di contributi. Il fine della loro selezione è costruire un discorso sulla rappresentazione del sesso e l'evoluzione dei costumi nella tv pubblica. Recensione ❯
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Il film ritrae l'attore Marcello Fonte prima, durante e dopo, le riprese del film Dogman di Matteo Garrone. La storia di un percorso umano e professionale emozionante: la vita oltre l'attore, la famiglia, le amicizie. I provini, l'esperienza sul set e poi il premio come miglior attore al Festival di Cannes, si intervallano a momenti intimi, trascorsi con la propria famiglia, con gli amici. Recensione ❯
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Studio sulla transizione all'Italia postbellica, tramite gli archivi e la cultura pop anni Cinquanta. Documentario musicale, Sociologico - Italia2018. Durata 76 Minuti.
Biografia per immagini di un'Italia inedita in perenne trasformazione. Espandi ▽
Come sono cresciute le generazioni di italiani nate dopo la Seconda guerra? Che tipo di educazione, valoriale ed emotiva, e di approccio al mondo hanno ereditato e vissuto? I Cinquanta, decennio chiave della storia nazionale, sfilano in Bulli e pupe, studio complementare al precedente Nessuno ci può giudicare (sul fenomeno tutto anni Sessanta dei "musicarelli", i film cuciti addosso ai protagonisti della canzone pop melodica, in Festa Mobile al Torino Film Festival nel 2016). Recensione ❯
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La ricostruzione di un'atmosfera e uno slancio che passa anche dalle parole di testimoni eccellenti. Espandi ▽
Come stava il cinema nel 68? Come "sentivano" e agivano gli autori? E cosa succedeva al Festival di Cannes e alla Mostra di Venezia. Attraverso materiali di repertorio dai due festival (ma anche da Parigi nel maggio e da Roma a Valle Giulia) e brani di film dell'epoca, la ricostruzione di un'atmosfera e uno slancio che passa anche dalle parole di testimoni eccellenti (tra i quali Marco Bellocchio e Olivier Assayas). La Cina era vicina. Recensione ❯
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Il film parte da un fatto di cronaca nera per costruire una storia opprimente e malsana che guarda all'horror padano di Avati. Espandi ▽
Bea è preoccupata per la sorte dei propri fratelli Franco ed Emo, abbandonati a se stessi nella cascina di famiglia. Decide di tornare lì per saperne di più e provare a risolvere una situazione che potrebbe degenerare. Recensione ❯
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Quattro donne che praticano l'accoglienza nell'Italia di oggi. Domande stringenti e ineludibili a questioni complesse. Documentario, Italia2018. Durata 98 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +13
Quattro donne diverse tra loro si confrontano con il tema dell'emigrazione. Espandi ▽
Quattro donne italiane, di provenienze diverse, sono impegnate, a titolo volontario, nell'accoglienza dei migranti: Lorena, pensionata di Pordenone, aiuta come può dei pakistani nascosti in rifugi provvisori; Elena, in un paese vicino della Val di Susa, ospita in casa un ragazzo che ha attraversato a piedi nudi sotto la neve la frontiera; Jessica è tra i responsabili del centro sociale Rialzo di Cosenza; a Como Elena cerca ospitalità e fornisce informazioni pratiche agli immigrati. Recensione ❯
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Viaggio esteso nella penisola, tra le donne dedite alla pastorizia, a tutela di una realtà non così distante. Documentario, Italia2018. Durata 97 Minuti. Consigli per la visione: Ragazzi +10
Sono molte le donne che la macchina da presa ha accompagnato nelle terre "alte" d'Italia e che hanno deciso di vivere da pastore, tracciando un percorso femminile di riappropriazione della terra. Espandi ▽
Le donne pastore impegnate quotidianamente nella loro attività vivono spesso sole, ma anche con compagni e con la loro famiglia, pienamente coinvolte nelle attività sociali ed economiche della comunità in cui vivono. Il film racconta queste donne attraverso la personale esperienza della regista che ha vissuto con loro per qualche giorno, immergendosi profondamente nella loro quotidianità. I legami di amicizia e affetto che si creano diventano la linea narrativa, intima e spontanea, che introduce alle motivazioni delle protagoniste, alle difficoltà incontrate e alle soddisfazioni ricavate. Recensione ❯
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