Anno | 2018 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Daniele Gaglianone, Stefano Collizzolli |
Attori | Jessica Cosenza, Lorena Fornasier, Georgia Borderi, Elena Pozzallo . |
Uscita | giovedì 17 gennaio 2019 |
Distribuzione | ZaLab |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,97 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 18 gennaio 2019
Quattro donne diverse tra loro si confrontano con il tema dell'emigrazione. In Italia al Box Office Dove bisogna stare ha incassato 28,6 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Quattro donne italiane, di provenienze diverse, sono impegnate, a titolo volontario, nell'accoglienza dei migranti: Lorena, pensionata di Pordenone, aiuta come può dei pakistani nascosti in rifugi provvisori; Elena, in un paese vicino della Val di Susa, ospita in casa un ragazzo che ha attraversato a piedi nudi sotto la neve la frontiera; Jessica è tra i responsabili del centro sociale Rialzo di Cosenza; a Como Elena cerca ospitalità e fornisce informazioni pratiche agli immigrati.
Co-prodotto da ZaLab di Andrea Segre (Io sono Li, Mare chiuso, Ibi, L'ordine delle cose), che con i suoi film in questi anni sta mappando sia in chiave di fiction che di documentario cause e conseguenze delle migrazioni, Dove bisogna stare è una dichiarazione di intenti, una presa di posizione che più chiara non potrebbe essere.
A differenza di molte altre indagini sul tema delle migrazioni, non dà per assodato nulla e cerca di assumere il punto di vista e le difficoltà di chi arriva nel nostro Paese spesso intendendolo come una tappa verso altre destinazioni. Non considera scontata nemmeno la complessità burocratica per chi ha bisogno di asilo, assistenza medica, supporto di mediazione culturale e linguistica, informazione sui propri diritti e doveri. Tutto quello insomma di cui i privati cittadini, i volontari, gli operatori del sociale e i gruppi spontanei di solidarietà si occupano da anni nel silenzio quasi totale dei media mainstream, più concentrati a inseguire le strumentalizzazioni del fenomeno da parte di alcune parti politiche.
In dodici capitoli intitolati alle parole di chi è parte in causa, Dove bisogna stare si pone delle domande difficili, che evidenziano discriminazione e mettono in crisi, invece di imporre soluzioni semplici a fenomeni globali complessi.
Nel registrare le difficoltà quotidiane raccolte dalle quattro protagoniste, cadono anche molti illusori luoghi comuni, come l'aspettativa paternalistica di forme di gratitudine o la possibilità di identificazione totale in chi arriva. Quello che il film dimostra è che nell'osservare a distanza ravvicinata l'altro, progressivamente ci si riconosce in lui e si arriva per lo meno a ricalibrare la nostra enorme libertà di movimento. Ricordandoci che la prima condizione per esprimere un'opinione individuale è il dovere di informarsi. Fuori concorso in TFF Doc al Torino Film Festival 2018.
Quattro donne; una ragazza giovanissima di Cosenza che vive in una scuola occupata, Elena, una signora che in val Susa ospita temporaneamente un migrante, un'altra ragazza, a Como, Giorgia, che gestisce uno sportello e poi la migliore, Lorena, un'anziana signora di Pordenone elegantissima e sempre con il filo di perle che scavalca cancelli per andare a d aiutare afghani che vivono accampati, [...] Vai alla recensione »
Rovesciano lo specchio e raccontano una storia di immigrazione in cui gli immigrati fanno quasi da sfondo, Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli, nel loro documentario Dove bisogna stare, distribuito da ZaLab e nato col supporto di Medici senza frontiere. Veri protagonisti della loro indagine sono, infatti, non tanto coloro che giunti nel nostro Paese richiedono un aiuto, quanto piuttosto coloro [...] Vai alla recensione »
"In Italia oltre 10000 migranti in fuga da guerre, persecuzioni, catastrofi naturali e miseria, vivono senza un tetto sulla testa e con gravi difficoltà di accesso al cibo, all'acqua e alle cure mediche essenziali. Queste persone sono escluse dai centri di accoglienza finanziati dallo Stato. Per loro l'unica solidarietà arriva da italiani di tutte le età e di tutte le provenienze geografiche disposti [...] Vai alla recensione »
Negli anni del voltafaccia dell'Europa dinanzi alla tragedia dei flussi migratori nel Mediterraneo e dell'Italia dei porti chiusi (ma su tale definizione la prospettiva ministeriale, come si sa, è mutevole), 10.000 stranieri presenti sul suolo italico, in un periodo di riferimento che va dalla fine del 2017 alla primavera del 2018, sono esclusi dai centri di accoglienza previsti dallo Stato e hanno [...] Vai alla recensione »
Quattro donne, quattro posti in Italia. I posti dove stare, dove essere persone che si occupano degli altri, ospitali, coraggiose, sole. «Guardare negli occhi un rifugiato è un gesto politico. Se non esisti per la società, esisti per me. E da qui si comincia» dice Lorena, sessantenne di Pordenone che ha aperto la casa agli immigrati irregolari e per questo è stata attaccata da tutti.