fierror
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giovedì 26 maggio 2011
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un odissea dentro se stessi
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Un singolare film che fa riflettere su tutto quello che abbiamo attorno,la trama è vaga,ma questo il regista lo sà e punta su questo per far modo che lo spettatore tragga le sue conclusioni,oltre ad essere un ottimo film fantascentifico è il film più spaventoso che io abbia mai visto,questo anche ai lunghi intermezzi musicali e ai lunghi periodi nei quali non ci sono parole.
La figura del MONOLITO onnipresente e potrebbe essere lui il vero protagonista,tuttavia anche se il suo modo di agire è ambiguo e talvolta terribile,come nel caso di David,è da ritenersi benigno visto che progredisce mentalmente le sue "Vittime".
Da riflettere su quando una cosa come Hal 9000 smetta di essere ianimata,quand'è che un oggetto morto può essere ritenuto vivo o con un'anima ,ognuno può trarre le sue conclusioni .
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Un singolare film che fa riflettere su tutto quello che abbiamo attorno,la trama è vaga,ma questo il regista lo sà e punta su questo per far modo che lo spettatore tragga le sue conclusioni,oltre ad essere un ottimo film fantascentifico è il film più spaventoso che io abbia mai visto,questo anche ai lunghi intermezzi musicali e ai lunghi periodi nei quali non ci sono parole.
La figura del MONOLITO onnipresente e potrebbe essere lui il vero protagonista,tuttavia anche se il suo modo di agire è ambiguo e talvolta terribile,come nel caso di David,è da ritenersi benigno visto che progredisce mentalmente le sue "Vittime".
Da riflettere su quando una cosa come Hal 9000 smetta di essere ianimata,quand'è che un oggetto morto può essere ritenuto vivo o con un'anima ,ognuno può trarre le sue conclusioni ... magari un anima non ce l'abbiamo neanche noi.
Infine c'è da riflettere anche su tutto ciò che ci circonda e tutto quello in cui crediamo,chissà magari potrebbe crollarci improvvisamente l'universo in testa e vivere un esperienza simile a quella di David,chi di voi sà che non è così qualcuno di voi è Dio?
Questo film è dal mio parere due film in uno,dò 4 Stelle solo perchè forse il regista ha fatto il passo più lungo della gamba,anche a me è risltato molto difficile comprenderlo.
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vatican97
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giovedì 19 maggio 2011
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brutto in tutti i sensi!
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Film pesante, noioso, lento, angoscioso, incomprensibile, sconnesso e, la cosa peggiore, privo di speranza. L'unica cosa che può esprimere un film simile, peraltro incompleto in quanto solo primo di una quadrilogia di romanzi, è una gretta negatività e un tormentoso e ostentato "horror vacui" derivato da una banale imitazione di un pessimismo pseudo-nichilista!
Salvato in parte dal suo sequel 2010: l'anno del contatto che dà una migliore visione, rimane comunque un film di ultima mano che non può che confermare la crudezza gratuita dei film di Kubric.
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mondolariano
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sabato 23 aprile 2011
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un monito sul destino dell'uomo. ma...
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“2001” simboleggia la debolezza dell’umanità al cospetto dell’universo. Tuttavia - a mio modesto parere - se tale simbolo è confinato nell’epoca della corsa allo spazio, il film è superato. E’ figlio del 1968, quando cioè lo sbarco sulla Luna era imminente e l’avventura spaziale sembrava correre all’infinito. Quindi, che Kubrick abbia voluto lanciare un monito sul destino dell'uomo nello spazio è una cosa che poteva essere attuale solo in quegli anni; oggi è superata dal disincanto. Oggi la scienza è impegnata a salvare la Terra dalla catastrofe ambientale, non ad organizzare viaggi verso Giove. E’ vero che il finale onirico del film è simbolicamente associabile a qualsiasi situazione, ma faccio fatica a trovare l’attualità di un contesto che oggi non è più visto come “futuro”.
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“2001” simboleggia la debolezza dell’umanità al cospetto dell’universo. Tuttavia - a mio modesto parere - se tale simbolo è confinato nell’epoca della corsa allo spazio, il film è superato. E’ figlio del 1968, quando cioè lo sbarco sulla Luna era imminente e l’avventura spaziale sembrava correre all’infinito. Quindi, che Kubrick abbia voluto lanciare un monito sul destino dell'uomo nello spazio è una cosa che poteva essere attuale solo in quegli anni; oggi è superata dal disincanto. Oggi la scienza è impegnata a salvare la Terra dalla catastrofe ambientale, non ad organizzare viaggi verso Giove. E’ vero che il finale onirico del film è simbolicamente associabile a qualsiasi situazione, ma faccio fatica a trovare l’attualità di un contesto che oggi non è più visto come “futuro”. Ciò detto, non voglio certo negare il genio del regista, quel senso di inquietudine e di cosmico smarrimento che sembra affollarsi intorno al monolite, col suo coro di demoni che difficilmente riascolterei un’altra volta.
Quattro stelle e mezzo.
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annalinagrasso
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lunedì 21 marzo 2011
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irripetibile.
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Chi sta per guardare per la prima volta il capolavoro di Kubrick “2001: Odissea nello spazio“ crede di vedere un film di fantascienza, fatto di mostri, alieni, , navicelle spaziali…; mai si aspetterebbe di trovarsi davanti una straordinaria opera antropologica/evolutiva. O forse, sapendo che il regista in questione è Kubrick, si!Un genio della comunicazione esistenziale capace di smuovere le coscienze attraverso, qui, la riflessione sul destino della razza umana alla fine del film.
«Non mi piace parlare di 2001 perché è essenzialmente un'esperienza non verbale. Per più della metà, il film non ha dialoghi. È un tentativo di comunicare con il subcosciente e con le sensazioni, piuttosto che con l'intelletto».
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Chi sta per guardare per la prima volta il capolavoro di Kubrick “2001: Odissea nello spazio“ crede di vedere un film di fantascienza, fatto di mostri, alieni, , navicelle spaziali…; mai si aspetterebbe di trovarsi davanti una straordinaria opera antropologica/evolutiva. O forse, sapendo che il regista in questione è Kubrick, si!Un genio della comunicazione esistenziale capace di smuovere le coscienze attraverso, qui, la riflessione sul destino della razza umana alla fine del film.
«Non mi piace parlare di 2001 perché è essenzialmente un'esperienza non verbale. Per più della metà, il film non ha dialoghi. È un tentativo di comunicare con il subcosciente e con le sensazioni, piuttosto che con l'intelletto».
Probabilmente non c’è miglior frase ,espressa dallo stesso regista, per parlare di questo film , una sorta di trattato filosofico-visionario-metaforico e simbolista sull’evoluzione della razza umana e sulla dottrina nietzchiana dell’Oltreuomo.
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il cinefilo
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giovedì 10 marzo 2011
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l'arte di descrivere l'ignoto
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Il film inizia(dopo la splendida"introduzione"grandiosamente musicata del globo terrestre che sorge dietro a un altro pianeta)con"l'alba dell'uomo"ovvero l'era in cui il mondo era dominato dai primati e la cultura umana letteraria,teatrale,pittorica,filosofica(quasi imprescindibile da quella letteraria),religiosa,scientifica e di tutti gli altri ambiti del sapere ancora non esisteva e tutto era in preda alla"disorganizzazione animale cieca e insensata"...ma mai"cieca"quanto quella di cui si rivelerà capace,dal punto di vista strettamente etico,la stessa umanità.
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Il film inizia(dopo la splendida"introduzione"grandiosamente musicata del globo terrestre che sorge dietro a un altro pianeta)con"l'alba dell'uomo"ovvero l'era in cui il mondo era dominato dai primati e la cultura umana letteraria,teatrale,pittorica,filosofica(quasi imprescindibile da quella letteraria),religiosa,scientifica e di tutti gli altri ambiti del sapere ancora non esisteva e tutto era in preda alla"disorganizzazione animale cieca e insensata"...ma mai"cieca"quanto quella di cui si rivelerà capace,dal punto di vista strettamente etico,la stessa umanità.
Un giorno,però,alcune presunte entità extraterrestri inviano un"dono"sulla terra...un MONOLITE NERO che possiede lo straordinario potere di avviare le entità inferiori al grado supremo dell'intelligenza...inizialmente le scimmie appaiono animalescamente preoccupate dinanzi a quest'oggetto...ma poi,toccandolo,essi verranno lentamente"iniziati"all'evoluzione.
Stanley Kubrick e lo scrittore-sceneggiatore Arthur C.Clarke,partendo dal romanzo"LA SENTINELLA"illustrano questo processo descrivendo uno dei nostri"antenati"(stando almeno alla teoria evoluzionistica di Charles Darwin che si estende anche a tutte le specie viventi)nella fase di apprendimento,apparentemente rudimentale ma in se stesso autenticamente rivoluzionario,di un osso come arma di difesa e aggressione nei confronti dei suoi simili...e la"potenza"con cui viene analizzato visivamente questo passaggio fa trasparire l'idea ambigua ma interessante secondo la quale ogni entità oggi"intelligente"sulla terra sembra essersi fondata radicalmente su un"peccato originario":la violenza...la visione definitiva che emerge,comunque,è che ogni evento non condizionato da mentalità estranee fa parte,inevitabilmente,del normale proseguimento della vita...sebbene,in questo caso,ci siano eccome e cioè i misteriosi"coloro"che hanno"inviato"il monolite.
Successivamente il regista ci mostra uno degli"sbalzi scenici temporali"più importanti della storia della cinematografia pre-moderna...la scena in cui il primate lancia in aria l'osso e che,nella fase di ritorno,trasporta di colpo lo spettatore avanti di diversi migliaia di anni...nell'anno 2001...in cui la razza umana ha raggiunto ormai il suo"apice tecnologico"e non ha timore,pultroppo,di tentare di superare i confini della scienza...con le conseguenze terribili che possono derivarne.
Basterebbe la sola sequenza del valzer delle astronavi sulle note di Strauss ha collocare quest'opera tra le più complicate e indescrivibili di tutti i tempi ma ciò che segue è addirittura più ammaliante come ho già scritto nel mio commento precedente.
Quando utilizzo il termine"terribile"per classificare le azioni dell'uomo mi riferisco ovviamente alla sofisticata entità di HAL 9000 la quale,sfuggendo al controllo umano da esso stesso concepito,finisce per uccidere tutti gli astronauti della nave spaziale eccetto il protagonista Gary che riesce coraggiosamente a disattivarlo.
La terza e ultima parte del film riguarda il viaggio di gary oltre i confini del tempo e,forse,delle stelle...e in cui l'utilizzo degli effetti speciali raggiunge,a mio giudizio,il suo grado d'importanza più alto in assoluto in quanto viene permeato non soltanto dalla mera spettacolarità(come va di moda oggi)ma anche da un oceano di riflessioni intellettuali posti a un livello pesantemente e fascinosamente cerebrale e ipnotico.
Le scene in cui Gary termina il suo viaggio all'interno di una stanza decorata come se si trattasse del 18°secolo vedendo se stesso invecchiare e morire lasciano,ancora oggi,una sensazione fisica e psicologica che è un misto di sbigottimento e inquietitudine...salvo poi rivedere l'uomo(si presume che si tratti proprio di lui)rinascere sotto forma di feto e galleggiare nella profondità e nell'eternità dello spazio infinito in una delle scene più belle che il sottoscritto sia capace di ricordare per quanto riguarda il cinema.
P.S:gradirei,mi rivolgo con tranquillità alla redazione di MYMOVIES,che questa recensione non sparisse misteriosamente considerando il piacere e il sudore mentale che mi è costata.
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[+] compliemeniti c'è vero lavoro e sudore
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il cinefilo
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mercoledì 2 marzo 2011
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un"sogno cinematografico"a tutti i livelli
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Stanley Kubrick disse,a proposito di 2001,"ognuno è libero di speculare a suo piacimento sul significato del film,io ho cercato di creare costruire un esperienza visiva,che aggiri la comprensione per penetrare direttamente nell'inconscio"ed è proprio così...o perlomeno è l'effetto che la lunghissima intensità onirica che pervade il ritmo del film dall'inizio alla fine non può non destare in chiunque abbia l'intenzione di visionarlo con attenzione.
2001 rientra in quella categoria di opere che difficilmente si ha la possibilità di analizzare senza prima un adeguata"preparazione psicologica"nel senso di non aspettarsi qualcosa di movimentato o banalmente prevedibile.
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Stanley Kubrick disse,a proposito di 2001,"ognuno è libero di speculare a suo piacimento sul significato del film,io ho cercato di creare costruire un esperienza visiva,che aggiri la comprensione per penetrare direttamente nell'inconscio"ed è proprio così...o perlomeno è l'effetto che la lunghissima intensità onirica che pervade il ritmo del film dall'inizio alla fine non può non destare in chiunque abbia l'intenzione di visionarlo con attenzione.
2001 rientra in quella categoria di opere che difficilmente si ha la possibilità di analizzare senza prima un adeguata"preparazione psicologica"nel senso di non aspettarsi qualcosa di movimentato o banalmente prevedibile...poichè 2001 non è un semplice film...è piuttosto,come l'onorevole Weach ha già chiarito qualche recensione fa,un"sogno"ovvero,a mio giudizio,un viaggio senza alcun confine nei meandri della mente e di cui lo spazio e il tempo possono essere interpretati come due MONUMENTALI ESPRESSIONI METAFORICHE tra le più vaste,articolate ed elaborate mai pensate dalla sceneggiatura del regista e di Arthur C.Clarke basandosi sul suo stesso romanzo chiamato"la sentinella"...ma,appunto,Stanley Kubrick non era solamente un grande regista...era un GENIO.
Ci si può immaginare anche come si possa tranquillamente lasciare ogni discussione sui significati quasi di ogni singola sequenza e abbandonarsi completamente,senza ulteriori elucrubazioni,alle immagini,ai movimenti e alle incantevoli cadenze musicali che pervadono l'essenza stessa di questo sogno senza barriere che ancora oggi ci si limita a classificare semplicemente come"film"mentre già appare riduttivo classificarlo anche come"capolavoro"e non è un esagerazione...2001 ODISSEA NELLO SPAZIO è un esperienza per il cuore,la mente e gli occhi che,in questo modo,hanno la possibilità di liberarsi da ogni luogo comune imposto dal cinema ordinario,vale a dire quello attuale,e volare oltre...cosa separa,almeno in questo campo,il titolo di"maestro"da quello di"genio"? spiegazione:il maestro è colui(o colei)che partendo da basi narrative già ampiamente note al pubblico riesce a estrapolare la genialità...mentre il genio non parte da delle basi specificatamente create precedentemente...bensì le INVENTA oppure le REINVENTA,anche se non necessariamente a suo piacimento,ma comunque rinnovandole nelle radici e costruendo così un nuovo tipo di linguaggio totalmente(o quasi)estraneo all'ordinario...ed è questo,a mio giudizio,il più grande merito che titoli come questi hanno avuto nella lunga storia dell'arte dei cineasti...questo film non ha reso omaggio al cinema...ha RICOSTRUITO il cinema.
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[+] ti ringrazio per weach "onorevole"...ma
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cosimuzzo
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giovedì 6 gennaio 2011
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immortale
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Immortale come tutti i capolavori, c'è altro da aggiungere? è impossibile descrivere la grandezza del genio-kubrik.
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weach
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martedì 4 gennaio 2011
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hall 9000 prenderà poi il sopravvento sull'uomo?
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Hall 9000 di "2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick" ha avuto il defintivo sopravvento come sostiene lo scienziato transumanista e futurologo Ray Kurzweil nel suo libro famoso "the singularity"?
"2001 odissea nello spazio" di Stanley Kubrick è visionario,filosofico , al limite della "comprensibilità razionale " e profondamente coinvolgente:é' uno dei classici della cinematografica "universale" che trascende la sola fantascienza, che nel contempo diviene riferimento indiscusso per tutta la cinematografia fantascientifica successiva sia per il suo afflato universale e trasognato che per le sbalorditive ricostruzioni sceniche.
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Hall 9000 di "2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick" ha avuto il defintivo sopravvento come sostiene lo scienziato transumanista e futurologo Ray Kurzweil nel suo libro famoso "the singularity"?
"2001 odissea nello spazio" di Stanley Kubrick è visionario,filosofico , al limite della "comprensibilità razionale " e profondamente coinvolgente:é' uno dei classici della cinematografica "universale" che trascende la sola fantascienza, che nel contempo diviene riferimento indiscusso per tutta la cinematografia fantascientifica successiva sia per il suo afflato universale e trasognato che per le sbalorditive ricostruzioni sceniche.
E' film che vaga fra le tecnologie raffinate dell'homo novus tecnologico ed il baratro esistenziale in una sorta di fusione sincronica estrema .
Il film trae ispirazione dal racconto di di Arthur C. Clarke "the sentinel".
Capolavoro indiscusso di Stanley Kubrick è in contempo una profonda introspezione
e ricerca del "se profondo " ma anche promozione del progetto spaziale americano poco prima del "grande volo sulla luna ".
Il regista ha cercato di immaginare ,con la collaborazione di scienziati valenti,della Nasa stessa ,il futuro dell’uomo nello spazio, ma anche nel mistero del non conosciuto alla ricerca delle radice ; ha trasformato il film in un enigma dove trovano espansione ed assonanza le componenti esistenziali , spirituali ed esoteriche della vita.
E' stato film anche di propaganda commerciale e per tante aziende che avrebbero poi partecipato al business spaziale che si sarebbe poi dischiuso negli anni a venire.!!!
Ma Stanley kubrick ringrazia comunque perché con tanto budget messo finalmente a disposizione, ha potuto avere in mano gli strumenti espressivi per produrre un progetto complesso, profondo, sentito, lirico , esistenziale , “multidirezionale”.
Per andare in cielo ci vuole anche uno slancio emotivo, unico vero propellente per consentire alla classe politica di "progettare un sogno per l'umanità".
1968 è l'anno di " 2001 odissea nello spazio ".
1969 è l'anno in cui l'uomo è sbarcato sulla luna .
Strane coincidenze : lascio ad altri le riflessioni e le probabili congetture .
Il futuro dipinto da Kubrick è quello che poi ci è caduto addosso ?
No , siamo lontani anni luce dalla verità fantascientifica rappresentata; si è sognato di fare tanto ma la rincorsa verso Dio è lontana anche perché non sarà mai un volo tecnologico che ci porterà a lui , ma piuttosto un atto di consapevolezza, un viaggio all'interno di noi stessi capace di cambiarci.
La magia di "2001 odissea nello spazio" sta nel fatto che il grande regista ha saputo coinvolgerci nel suo sogno dando a noi una collocazione centrale :quella di liberi pensatori . di interpreti del suo sogno volutamente celato e che resterà tale per sempre.
Resteranno per sempre, quasi surreali, tante immagini del film in vivida passerella quali la stupenda scena dell’alba dell'uomo,la missione Discovery,il dialogo astuto fra la macchina Hal 9000 ed il protagonista David , le immagini trionfali della navetta nella fase di allunaggio sulla base Clavius , la solennità del monolite , la missione su Giove, le rappresentazione psichedeliche del viaggio verso l'ignoto,la perdita della dimensione spazio tempo ,la trionfale danza della stazione orbitale , la vibrante ed energetica ellissi.
Vivere è un atto di coraggio ma accompagnati dall' intelligenza di un genio è ancora più difficile ed emozionante .
Weach illuminati
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francis metal
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giovedì 30 dicembre 2010
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l'apogeo della comunicazione
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Lo scopo dell'arte è non solo quello di emozionare, ma anche di comunicare. Questo è il film che comunica più di tutti gli altri visti sinora. Non credo che tecnicamente si riuscirà a realizzare un film migliore di questo. Basta sforzarsi e almeno un'interpretazione al di fuori del " fa schifo" la troverebbe chiunque.
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reservoir dogs
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lunedì 27 dicembre 2010
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l'occhio; strumento d'analisi
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All'alba dell'uomo, un gruppo di scimmie trova un monolito spaziale. Tra paesaggi al tramonto ed incontri animali una scimmia scopre la clava come strumento di sottomissione.
Secoli dopo un astronave formata dal dottor Bowman (Dullea), il dottor Poole (Lockwood) ed altri tre dottori ibernati, "danza" nello spazio verso Giove alla scoperta del famoso monolito nero rinvenuto vicino alla base lunare di Clavius.
L'avanzatissimo sistema operativo HAL 9000, un computer che pilota l'astronave, comincia a commettere errori che provocano la morte dei dottori ibernati e di Poole.
Bowman disattiverà il computer e verrà risucchiato in un universo parallelo, si ritroverà dopo un lungo viaggio in una stanza settecentesca dove morirà e rinascerà come feto alieno.
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All'alba dell'uomo, un gruppo di scimmie trova un monolito spaziale. Tra paesaggi al tramonto ed incontri animali una scimmia scopre la clava come strumento di sottomissione.
Secoli dopo un astronave formata dal dottor Bowman (Dullea), il dottor Poole (Lockwood) ed altri tre dottori ibernati, "danza" nello spazio verso Giove alla scoperta del famoso monolito nero rinvenuto vicino alla base lunare di Clavius.
L'avanzatissimo sistema operativo HAL 9000, un computer che pilota l'astronave, comincia a commettere errori che provocano la morte dei dottori ibernati e di Poole.
Bowman disattiverà il computer e verrà risucchiato in un universo parallelo, si ritroverà dopo un lungo viaggio in una stanza settecentesca dove morirà e rinascerà come feto alieno.
Profonda riflessione sull'occhio come strumento d'analisi, sull'atto del guardare; l'occhio onniscente di HAL (obbiettivo fish eye) non solo si lascia osservare ma intergisce osservando a sua volta: il cinema che osserva; uno sguardo in macchina impersonale ma comunque presente che chiama in causa il fruitore.
Così come la conversazione tra HAL e Bowman: una serie di raccordi di 180° dove i due si guardano e ci guardano, in contrapposizione al campo-controcampo classico.
Un occhio tagliato dai surrealisti (Un chien andalou) che adesso si sbarra e si satura assieme al paesaggio e allo spazio in un viaggio alla scoperta dell'Universo.
Intessuto nel film; il legame tra Spazio, Tempo e Uomo troviamo anche il senso di voyerismo intrinseco in ogni fruitore.
Il messaggio che Kubrick diede sull'opera lascia al fruitore un piena e libera interpretazione del film: "Ognuno è libero di speculare sul significato filosofico ed allegorico del film. Io ho cercato di rappresentare un'esperienza visiva, che aggiri la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio".
Eternamente tra i dieci film più belli della storia del cinema.
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