alex
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sabato 16 dicembre 2023
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ai e al9000
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I recentissimi sviluppi dell'AI rendono ancora più inquietante Al9000. Nell'ultimo numero de "LeScienze" si accenna a sviluppi imprevedibili è ancora non capiti sulle modalità di elaborazione dell'AI . Ma come faceva quel genio di Kubrick ad anticipare così tanto?
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paolo1967
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domenica 23 aprile 2023
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una delle prove più alte della magia del cinema
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2001 è un film in cui idee, sentimenti e fantasie di un autore (ma non si può non menzionare anche Arthur C. Clarke, intuitore di alcuni spunti che hanno entusiasmato Kubrick) con al servizio una straordinaria equipe di tecnici (idem per Douglas Trumbull, che ha dimostrato come uno straordinario tecnico possa essere anche uno straordinario poeta) mostrano come il cinema possa essere un'arte unica, fusione delle arti, e attraverso lo spettacolo e il meraviglioso raggiungere il pubblico conservando irrisolto (irrisolvibile per la conoscenza umana) il mistero cui il confronto con esso costituisce l'ambiguo e inquietante fascino di un film che mantiene tutto il suo sconcerto consentendo una serie di speculazioni (scientifiche, filosofiche, teologiche, politiche, morali) mentre rappresenta storicamente gli umori di un'epoca (non a caso a decretare il suo successo furono i giovani che vi videro una sorta di viaggio psichedelico, concetto che ispirerà un manifesto pubblicitario del film).
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2001 è un film in cui idee, sentimenti e fantasie di un autore (ma non si può non menzionare anche Arthur C. Clarke, intuitore di alcuni spunti che hanno entusiasmato Kubrick) con al servizio una straordinaria equipe di tecnici (idem per Douglas Trumbull, che ha dimostrato come uno straordinario tecnico possa essere anche uno straordinario poeta) mostrano come il cinema possa essere un'arte unica, fusione delle arti, e attraverso lo spettacolo e il meraviglioso raggiungere il pubblico conservando irrisolto (irrisolvibile per la conoscenza umana) il mistero cui il confronto con esso costituisce l'ambiguo e inquietante fascino di un film che mantiene tutto il suo sconcerto consentendo una serie di speculazioni (scientifiche, filosofiche, teologiche, politiche, morali) mentre rappresenta storicamente gli umori di un'epoca (non a caso a decretare il suo successo furono i giovani che vi videro una sorta di viaggio psichedelico, concetto che ispirerà un manifesto pubblicitario del film). Una fiaba genialmente raccontata come un documentario di rigore assoluto, dove Kubrick batte sul tempo la realtà (uscirà un anno prima dell'uomo sulla Luna).
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steffa
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venerdì 13 gennaio 2023
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pietra miliare ++++++
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per prima cosa credo che a livello puramente pratico il film sia stata principalmente un occasione per Kubrick per cimentarsi in una sfida tecnica e dimostrare le sue consapevoli immense sublimi capacità cinematografiche , l'argomento da trattare era tra i più ardui viste le allora esigue conoscenze delle dinamiche nello spazio ed era quantomai alla ribalta per via dello sbarco sulla Luna , la storia è ben descritta nel libro pertanto qualsiasi ulteriore conclusione extra rimane del tutto personale
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rudy_50
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domenica 8 gennaio 2023
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ulo
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Film nullo, quando è uscito nel ´68 non è piaciuto a nessuno. Adesso non penso che la gente sia diventata piu intelligent.
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eugen
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giovedì 3 novembre 2022
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cult e non a caso...
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"2002: A Space Odyssey"(Stanley Kubrick, scritto da lui insieme ad Arthr A,Clarke, 1968)se e'un cult, se e'un film"assoluto"nell'accezione originale del lemma)non e'un caso, non e'un equivoco culturlae, ma risale al fatto che si tratta di un'operazione straordinaria, mai piu'neppure iterata da Kubrick stesso, che pure ha sempre realizzato film di grnade portata, fino a Eyes Wide Shut, ultimo suo film, tra i pochi, tutti geniali, realizzati dall'autore(vero autore, in mezzo a tanti mestieranti)., Nessun vero"plot"di questo film , che e'un'latra maniera di fare cinema , dove la narrazione cronologica viene messa in scacco da un'altra maniera di"Narrare", dove le musiche, da "Also sprach Zarathustra"di Richard Strauss per il prologo delle scimmie antropomorfe, a Strauss ma JOhann del walzer"An der scho"nen, blauen Donau"per il seocndo episodio-.
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"2002: A Space Odyssey"(Stanley Kubrick, scritto da lui insieme ad Arthr A,Clarke, 1968)se e'un cult, se e'un film"assoluto"nell'accezione originale del lemma)non e'un caso, non e'un equivoco culturlae, ma risale al fatto che si tratta di un'operazione straordinaria, mai piu'neppure iterata da Kubrick stesso, che pure ha sempre realizzato film di grnade portata, fino a Eyes Wide Shut, ultimo suo film, tra i pochi, tutti geniali, realizzati dall'autore(vero autore, in mezzo a tanti mestieranti)., Nessun vero"plot"di questo film , che e'un'latra maniera di fare cinema , dove la narrazione cronologica viene messa in scacco da un'altra maniera di"Narrare", dove le musiche, da "Also sprach Zarathustra"di Richard Strauss per il prologo delle scimmie antropomorfe, a Strauss ma JOhann del walzer"An der scho"nen, blauen Donau"per il seocndo episodio-.parte, ke musiche meno note di Gyrgy Ligeti e Arama Kachaturian per le parti successive, segnano decisamente un"novum"anche nel modo di rapportarsi.confrontarsi con ill cinema, inteso ormai puramente come arte visiva in senso pieno(forse nessun film lo e'allo stesso modo, nella stessa misura), dove la proiezione furura e'carica di molti drammi, ma anche del senso del futuro sempre carico di fecondi interrogativi: certo, Kubrick non e'un "postivista" o un illuminista in senso"volgare"tipo "le magnifiche sorti e progressive"., messe giustamente alla berlina da Leopardi, ma al contrario un fautore dei continui"stop and go"di cui e'fatta la storia o cio'che definiamo come tale. Il fatto che , solo 4 anni dopo"Dr.Strangelove", Kubrick abbia realizzato quest'altra opera di "science.fiction"segnala anche che, come peraltro anche Clarke, il concetto kubrickiano di fututr, di scienza e dunque di"science.fiction" e'fatalmente molto diverso da quello in ciroclazione.... come lo e'la sua"Weltanschauung"in gneere. Punto insituabile, quasi, "2001: A Space Odissey, dove anche il ruollo dell'attore-interprete umanao e decisamente relattivizzato o meglio decisamente riconstesualizzato in rapporto con l'armonia(?)del tutto. ". El Gato
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frenky 90
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sabato 16 luglio 2022
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g.o.a.t.
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stenoir
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venerdì 23 ottobre 2020
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pietra miliare
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Più di cinquant’anni fa, Kubrick realizzava un Grande film, anzi, IL più Grande film di fantascienza, capostipite di un genere in seguito emulato, citato, omaggiato, ma qualitativamente mai avvicinato, perché inavvicinabile. La storia dell’umanità compressa in meno di due ore e mezza, fondamentale -e fondamenta- della Settima Arte. Effetti speciali che potrebbero competere con film usciti nelle ultime decadi, la prima battuta solo dopo una ventina di minuti, il Danubio Blu di Johann Strauss come tema musicale, il viaggio verso Giove a dir poco psichedelico: questo e molto altro, rende 2001: Odissea nello spazio, indimenticabile.
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efrem
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sabato 21 dicembre 2019
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recensione 2001
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2001 è forse l'apice del cinema di Kubrick. È un'odissea di immagini che raccontano il progresso dell'uomo, e come questo si trasfigura in violenza. È un viaggio attraverso il destino apocalittico dell'umanità. È una svolta nel mondo dell'arte.
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pacittipaolo
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lunedì 16 dicembre 2019
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e' solo un sogno?
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Questo è un film che le parole non sono sufficienti a descrivere. Ad esempio quando l'astronauta sopravvissuto disattiva Hal, il suo viaggio va oltre non solo lo spazio ma anche il tempo così come lo consideriamo, e questo si presta a tutta una serie di riflessioni morali, politiche, storiche, filosofiche (ma quale film di Kubrick non si presta a tali?). Il film celebra la civiltà tecnologica, iniziata quando i nostri antichi progenitori scoprirono l'uso dell'osso come arma (che infatti lanciato in aria diventa una navicella spaziale: capolavoro di economia narrativa!) ma l'uomo, che aveva superato lo stato animale grazie alla tecnologia, ha un destino di liberazione dalla tecnologia stessa: qual è questo destino? Cosa rappresenta il feto astrale? Chi è che guida l'evoluzione umana, rappresentato dal monolito che si ripresenta ad ogni momento cruciale? Tanto per non spiegare nulla (o quasi nulla) Kubrick ha anche tagliato parti del film, rinunciando alla idea in un primo momento considerata di rappresentare gli extraterrestri, nonché di mostrare il monolito come uno schermo (una delle possibili interpretazioni dell'oggetto, basta ruotarlo in orizzontale ed è lo schermo del cinema) che insegnava alle scimmie.
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Questo è un film che le parole non sono sufficienti a descrivere. Ad esempio quando l'astronauta sopravvissuto disattiva Hal, il suo viaggio va oltre non solo lo spazio ma anche il tempo così come lo consideriamo, e questo si presta a tutta una serie di riflessioni morali, politiche, storiche, filosofiche (ma quale film di Kubrick non si presta a tali?). Il film celebra la civiltà tecnologica, iniziata quando i nostri antichi progenitori scoprirono l'uso dell'osso come arma (che infatti lanciato in aria diventa una navicella spaziale: capolavoro di economia narrativa!) ma l'uomo, che aveva superato lo stato animale grazie alla tecnologia, ha un destino di liberazione dalla tecnologia stessa: qual è questo destino? Cosa rappresenta il feto astrale? Chi è che guida l'evoluzione umana, rappresentato dal monolito che si ripresenta ad ogni momento cruciale? Tanto per non spiegare nulla (o quasi nulla) Kubrick ha anche tagliato parti del film, rinunciando alla idea in un primo momento considerata di rappresentare gli extraterrestri, nonché di mostrare il monolito come uno schermo (una delle possibili interpretazioni dell'oggetto, basta ruotarlo in orizzontale ed è lo schermo del cinema) che insegnava alle scimmie. La genialità del film è di raccontare una fiaba (usando tutti i mezzi tecnologici a disposizione e inventando un modo di illuminare le scene), una meraviglia (alcuni, anche tra i critici, non hanno avuto meglio da definirlo che “come un trip con l'LSD”) nei modi di un documentario, con un distacco ironico (una delle caratteristiche di Kubrick più vere) e un fascino per le macchine (geniale l'uso della musica del valzer di Strauss, che infatti è nostalgia di un bel mondo sull'orlo dell'abisso). La Chiesa ha inserito il film tra i 10 più importanti filosoficamente della storia del cinema, musulmani vi hanno visto il Corano, altri i concetti del filosofo Nietzsche. Per alcuni il monolito è il simbolo di Dio, per altri di extraterrestri (che guidano l'evoluzione umana), per altri comunque dell'autorità in generale, e non mancano interpretazioni del film in chiave satanica (da parte di chi vede nel demonio l'architetto dell'universo). Non bisogna omettere di citare l'importante apporto poetico al film da parte del giovane Douglas Trumbull, inventore di una speciale macchina da presa con la quale è stata girata parte della sequenza del viaggio oltre l'infinito del finale. Quando il film uscì ebbe un fuoco di fila di recensioni negative, non solo dagli arcigni che gli rimasero sempre contro: Kubrick fu accusato di non avere immaginazione, di non reggere il confronto coi classici della fantascienza, di avere la pretesa (oggi considerata da molti una cosa riuscita) impossibile di fare nello stesso tempo un film sperimentale e spettacolarmente popolare. Quanti giovani conoscerebbero Ligeti senza questo film? E dire che il musicista inizialmente scritturato per la colonna sonora, Alex North (quello di Spartacus), continua a pensare che quella alla fine scelta da Kubrick sia inadeguata, a differenza della sua: a dare fiducia a Kubrick fu il boss della MGM di allora, un suo grande estimatore: provate a immaginare 2001 con una colonna sonora tradizionale hollywoodiana! Kubrick ha tenuto conto del pensiero di Arthur Clarke, di cui il racconto “La sentinella” ha ispirato a Kubrick il film: ogni tecnologia avanzata è inseparabile dalla magia. Una magia di fronte alla quale l'uomo si trova come i suoi antichi progenitori: in questo senso l'accompagnamento dei cori ancestrali nelle scene del monolito mette lo spettatore nello stato d'animo confacente alla scena, come nel resto del film. Kubrick: “Coloro che non credono a quello che vedono non potranno apprezzare il film”: un invito all'esperienza visiva in quanto tale (ognuno poi potrà specularci come crede e come vuole), per Kubrick, considerato uno dei veri intellettuali del cinema - non dimentichiamo che era un fotografo ed è sempre stato un cultore dell'immagine - la qualità più importante di un film. Effettivamente a molti spettatori il film può apparire un incubo, anche angoscioso (anche se non in tutte le parti). E il finale (che si collega ad altri film di Kubrick: l'occhio del feto con quello del bambino di Shining , come con quello di Alex di Arancia meccanica) potrebbe suggerire una interpretazione: è solo un sogno? Ma differenti interpretazioni possono coesistere in un capolavoro del genere, e quella più in generale riguarda il cinema: cosa è se non un sogno a ogni aperti?
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step666
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giovedì 7 novembre 2019
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odissea nicciana
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2001 odissea non è solo un film capolavoro, ma è un film che racchiude una potenza visiva, un significato filosofico che va oltre il semplice film spaziale.
Tecnicamente ineccepibile..dalle musiche mastrodontiche quelle che accompagnano la scimmia nella sua rivelazione di dominatore a quelle che accompagnano la navicella mentre questa sembra danzare nello spazio come in un valzer stellare. Le tecniche utilizzate dal montaggio analogico al jump cut (lancio dell osso mentre quest ultimo diventa navicella) sono da antologia e racchiudono un significato enorme. Poi veniamo alla parte più ardua...l'assonanza che il film ha con il libro di Nietzsche (cosi parlò Zarathustra) che detta in due parole racchiude le 3 metamorfosi dello spirito per poter trascendere e diventare superuomo.
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2001 odissea non è solo un film capolavoro, ma è un film che racchiude una potenza visiva, un significato filosofico che va oltre il semplice film spaziale.
Tecnicamente ineccepibile..dalle musiche mastrodontiche quelle che accompagnano la scimmia nella sua rivelazione di dominatore a quelle che accompagnano la navicella mentre questa sembra danzare nello spazio come in un valzer stellare. Le tecniche utilizzate dal montaggio analogico al jump cut (lancio dell osso mentre quest ultimo diventa navicella) sono da antologia e racchiudono un significato enorme. Poi veniamo alla parte più ardua...l'assonanza che il film ha con il libro di Nietzsche (cosi parlò Zarathustra) che detta in due parole racchiude le 3 metamorfosi dello spirito per poter trascendere e diventare superuomo. Capolavoro assoluto intramontabile
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[+] chiarissimo
(di step 91)
[ - ] chiarissimo
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