2001: Odissea nello spazio |
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Un film di Stanley Kubrick.
Con Keir Dullea, Gary Lockwood, William Sylvester, Daniel Richter.
continua»
Titolo originale 2001: A Space Odyssey.
Fantascienza,
Ratings: Kids+16,
durata 140 min.
- USA, Gran Bretagna 1968.
- Warner Bros Italia
uscita lunedì 13 febbraio 2023.
MYMONETRO
2001: Odissea nello spazio ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Il film del secolo...
di chrissFeedback: 41524 | altri commenti e recensioni di chriss |
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mercoledì 22 settembre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
2001: Odissea nello spazio è il film del secolo: un capolavoro gigantesco che non ha eguali nella storia del cinema. E' il film che, in assoluto, amo di più, pur avendolo inizialmente odiato. Mio fratello mi spinse a guardarlo in TV: "Troppo complicato", pensai. Ed ancora: "Meglio lasciar stare e dedicarsi ad altri generi". Ora credo di saperne molto più di lui. Il capolavoro di Stanley Kubrick, che potrebbe racchiudere in sé diversi generi e sottogeneri (dalla fantascienza alla religione per esempio), nacque dalla collaborazione con Arthur Clarke, il quale aveva precedentemente scritto il racconto La sentinella. Da semplice racconto divenne un famoso romanzo. Detto in poche parole, il film ci mostra il viaggio evolutivo (con l' aiuto della scienza/tecnologia) dell' Uomo (un' Odissea appunto) attraverso il Tempo e lo Spazio. Kubrick non ci dà le risposte definitive sui legami Uomo-Tempo-Spazio, ma solo qualche indizio. Io lo trovo geniale per almeno tre motivi: potenza delle immagini (spazio infinito, astronavi e pianeti), musica applicata alla potenza delle immagini e concetto filosofico/allegorico o significato. A questi se ne potrebbero aggiungere altri: rappresentazione dei movimenti in assenza di gravità, Intelligenza Artificiale e tecnica registica. Vinse un solo Oscar per i migliori effetti speciali, ma ebbe tanti altri premi minori. Il concetto 'musica uguale elemento essenziale', proprio come i personaggi o la trama, fu la prima colonna portante del film (lo stesso concetto lo applicò Sergio Leone in tutte le sue opere). La musica 'parla' il suo linguaggio. Sostituisce i dialoghi dei pochi protagonisti. Provate ad aggiungere le musiche "Sul bel Danubio blu" o "Così parlò Zarathustra" alle potentissime immagini ed ecco che avrete una miscela esplosiva. Una miscela che prende fuoco come la benzina se tentassimo di dare un senso a questo film dai tempi dilatati. Per il significato/concetto filosofico ci stò ancora pensando. Non che non ci abbia ragionato: vorrei scriverlo in una seconda recensione. In molti presero spunto da quest' opera unica ed inclassificabile. A pensarci bene, forse il solo Blade Runner, di Ridley Scott, potrebbe addirittura tenergli testa in un ipotetico scontro a due. Anche quel film di fantascienza sfruttava le musiche, le potenti immagini ed alcuni concetti filosofici. Non a caso sono stati i film più discussi in assoluto, perlomeno nell' ambito fantascientifico. Ma, mentre Blade Runner ha un significato, il film di Kubrick potrebbe averne diversi, tutti accettabili, in base anche a quanto disse allora il maestro statunitense naturalizzato britannico. I misteri che lo avvolgono, e che ci spingono a trovarne il senso, sono il suo punto di forza e non di debolezza. 'Il non detto' (o 'il non spiegato') ci attira, quasi quanto l' imbuto spazio/temporale che risucchia David Bowman. Stanley Kubrick, che terminò le riprese del film nel lontano 1968, un anno prima dallo sbarco sulla Luna, ci mostrò lo Spazio come nessun altro ebbe modo di fare: infinito, nero e pauroso. Che fosse nero ed infinito, lo sapevamo già. Ma, associato ai respiri del povero Frank Poole, che vaga verso l' Infinito, lo rende ancora più pauroso. E maledettamente tragico. Il tutto sotto l' attento occhio rosso del sinistro Hal 9000, un super calcolatore elettronico che farebbe al caso di tutte le casalinghe odierne. Per me è il film del secolo (il ventesimo per l' esattezza). Per carità, è solo un' opinione personale. Non vale molto, ma è pur sempre qualcosa. Quando lo rivedo, mi fa ancora un grande effetto. Io capisco benissimo che il film sia un pò noioso/pesante, lento e lontano anni luce da noi: al primo impatto lo abbiamo pensato tutti, forse anche i più accaniti critici cinematografici. Però, quest' opera d' arte ha influenzato tanti altri film che son venuti dopo, a partire dal mitico Star Wars fino ad arrivare al tanto celebrato Blade Runner: non mi pare poco per il cinema di fantascienza (e non solo per quello). Inoltre, tanti temi del film sono stati ripresi dai fumetti, dalle pubblicità, dai cantanti, dai videogiochi e dai videoclip. Insomma, se di questo film se ne discute ancora, un motivo ci sarà. Il monolito ha fatto impazzire tutti: in effetti, potrebbe essere qualsiasi cosa. Anche la ribellione del cervellone elettronico andrebbe analizzata meglio. Lo stesso si potrebbe dire dello Star Child, il feto stellare che si muove lentamente verso qualcuno o qualcosa. Vi farò sapere. Christian Palmieri...
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