E' questo forse il più grande, potente e completo film di Kubrick: un'odissea sulla vita e sulla morte nel contesto dello spazio profondo ed immateriale dominato (o forse, controllato) dalla fredda congerie della tecnologia dove l'uomo diviene un automa impaurito. Il film spazia dalla preistoria arcana e al futuro remoto in un contesto di aberrante solitudine e desertificazione dei rapporti umani. L'idea di affidare un ruolo ad un potente e vendicativo computer è geniale ed accecante: HAL è una macchina fredda e compiaciuta che non accetta di sbagliare e, quando sbaglia, si affretta pervicacemente a cancellare le tracce del proprio operato, eliminando fisicamente l'equipaggio.
Oltre a ciò, l'uomo si disperde, si confonde in una lotta impari con le forze del Caso, della Natura, della Tecnologia, nella desolata quiete, immensa e profonda, dello spazio sino ad essere risucchiato in una dimensione parallela ed extra-temporale dove vedrà compiersi la sua vita in un lampo, rinascendo sopra la Terra. Al riguardo, le ultime sequenze del film, ambientate nella stanza col pavimento a tessere bianche e nere, pervasa da una luce adamantina, sono tra le più memorabili della storia del cinema, pura e straordinaria potenza delle immagini, senza dialoghi, per circa una decina di minuti, precipitate nella spaventosa fissità del nulla e solo cadenzate dal respiro. E' il punto di arrivo dell'uomo, la sua personale chiave di volta e di transito, l'approdo della propria vita, che si rinnova attraverso la catarsi della morte, fuori dal tempo, oltre il tempo.
Il film non è, tuttavia, solo un ardito esperimento metafisico: è anche una acuta riflessione sui rapporti uomo-macchina e sulla nascita della violenza autodistruttiva che caratterizza la storia umana. La sfera-occhio arancione di HAL 9000 è quanto di più cupo e tragico si possa immaginare: la scena dove riesce a carpire il dialogo dei due astronauti dal movimento delle loro labbra è claustrofobica e terrificante, così come la sua morte (disattivazione) e la lenta, inesorabile, agonia che la precede.
2001 Odissea nello Spazio è un film da vedere e rivedere, ogni volta con uno sguardo diverso, nelle varie stagioni della nostra vita alla ricerca del definitivo e sovrumano confronto col nulla che ci precede e quello che ci attende.
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intoccabile
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mercoledì 14 marzo 2007
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schifo
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film palloso, lento... cose che nn si capiscono inizio.. 20 minuti delle scimmie che urlano e trovano una playstation gigante... bha poi 30 minuti per riprendere astronavi fatte malissimo con sottofondo la musica classica MAI VISTO UN FILM PIU PALLOSO!!!!!!!!!!!
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parmenide
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giovedì 19 luglio 2007
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capolavoro
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come leggere "Il simposio" di Platone, ascoltare Bach, guardare un'opera di Michelangelo. ARTE e CATARSI come intedevano il teatro i greci. un giudizio su questo film apparirebbe riduttivo. CAPOLAVORO
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andrea
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mercoledì 25 luglio 2007
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il monolito: l'inconoscibile non antropomorfizzato
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Intoccabile, il monolito ti è sembrato una playstation? Sarà forse che ci giochi un po' troppo? Si dà il caso che invece il monolito rappresenti in maniera "anonima" Dio, un modo perfetto per evitare le terrene antropomorfizzazioni dell'inconoscibile
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andrea
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mercoledì 25 luglio 2007
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e' ancora studiato dopo 40 anni
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Per quanto riguarda le astronavi, ti informo che il film è studiato da 40 anni per il suo contenuto e la sua perfezione tecnica (per essere del 68 il film è di un realismo impressionante), che gli fatto guadagnare l'Oscar per gli effetti speciali.
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andrea
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mercoledì 25 luglio 2007
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resta indifferente chi non prova a capirlo
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Basterebbe fermarsi un attimo, spegnere la playstation e il computer, e pensare, mentre si guarda "2001". Un po' di sensibilità e uno sforzo per provare a capire il film basterebbero per non restare indifferenti davanti a un film che riguarda la vita
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alessandro
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giovedì 16 agosto 2007
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una sola cosa..
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sono d'accordissimo con giorgio.Volevo solo dire al tipo che ha paragonato il monolito ad una playstation gigante e che definisce questo film "uno schifo" che il cinema non è solo un fatto di pagliacciate e amircanate.Il cinema è un arte,uno sguardo in pù che esplora il mondo moderno e lo riporta agli occhi delle persone sul grande schermo con simboli.Odio i commenti superficiale su capolavori di questo generre.Queste opere d'arte non sono adatte a uno come te...
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