francis metal
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sabato 14 gennaio 2017
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quasi perfetto...
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l'unico difetto è la lentezza eterna... santo cielo poteva almeno farlo durare meno!
Per il resto è davvero straordinario!
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gordo95
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mercoledì 2 novembre 2016
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il film.
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2001 odissea nello spazio è senza dubbio il capolavoro dei capolavori. 1968 , Stanely Kubrick realizza uno dei film più iconici della storia del cinema. In pochi minuti riusciamo a capire subito di fronte a cosa ci troviamo: regia minuziosa, fotografia ossessivamente perfetta, colonna sonora che incornicia alla perfezione le varie situazioni. Non ci stupisce dunque quando con uno dei più famosi Jump Cut della storia, riesce a fare un balzo temporale di migliaia di anni e ci catapulta nel futuro. Il mondo del futuro ci fa rimanere ammaliati e calamitati allo schermo per tutte le minuzie che Kubrick inserisce e cerca di immaginare (dalle videochiamate, alle scarpe anti-gravità, all'ibernazione).
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2001 odissea nello spazio è senza dubbio il capolavoro dei capolavori. 1968 , Stanely Kubrick realizza uno dei film più iconici della storia del cinema. In pochi minuti riusciamo a capire subito di fronte a cosa ci troviamo: regia minuziosa, fotografia ossessivamente perfetta, colonna sonora che incornicia alla perfezione le varie situazioni. Non ci stupisce dunque quando con uno dei più famosi Jump Cut della storia, riesce a fare un balzo temporale di migliaia di anni e ci catapulta nel futuro. Il mondo del futuro ci fa rimanere ammaliati e calamitati allo schermo per tutte le minuzie che Kubrick inserisce e cerca di immaginare (dalle videochiamate, alle scarpe anti-gravità, all'ibernazione). La storia poi si apre e chiude ciclicamente con un tentativo di arrivare a capire a cosa c'è di sovrannaturale in questo mondo senza fornirci una risposta scontata e banale, ma lasciando a noi la possibilità di ipotizzare "da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?".
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kingleo53
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martedì 11 ottobre 2016
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hal = ibm
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Ho letto molte interpretazioni di questo capolavoro di Kubrick tratto da un libro di Arthur Clarke. Non capisco comunque perchè bisogna scervellarsi a cercare spiegazioni simboliche quando basta leggersi il libro di chi ha inventato questa splendida storia. In estrema sintesi. Clarke è partito da un'accostamento di due dati: la formazione degli anelli di saturno e quello del passaggio della scimmia all'uomo. Ha quindi ipotizzato che una razza aliena, il cui scopo fosse quello di diffondere l'intelligenza nell'universo, arrivata 4 milioni di anni fa sulla terra ha visto il brulicare di vita ed abbia creato un CENTINAIA di monoliti e per farlo abbia distrutto una luna di Titano ed i frammenti han formato gli anelli di Saturno.
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Ho letto molte interpretazioni di questo capolavoro di Kubrick tratto da un libro di Arthur Clarke. Non capisco comunque perchè bisogna scervellarsi a cercare spiegazioni simboliche quando basta leggersi il libro di chi ha inventato questa splendida storia. In estrema sintesi. Clarke è partito da un'accostamento di due dati: la formazione degli anelli di saturno e quello del passaggio della scimmia all'uomo. Ha quindi ipotizzato che una razza aliena, il cui scopo fosse quello di diffondere l'intelligenza nell'universo, arrivata 4 milioni di anni fa sulla terra ha visto il brulicare di vita ed abbia creato un CENTINAIA di monoliti e per farlo abbia distrutto una luna di Titano ed i frammenti han formato gli anelli di Saturno. Non potendo fermarsi in questa zona della galassia per vedere come procede il suo esperimento, ha creato 4 diversi tipi di monoliti. I primi sono discesi a caso sulla terra ed uno ha trovato la tribù di "guarda la luna" (la scimmia che scopre le potenzialità di un osso). Il monolite ha stimolato la loro intelligenza in oltre un mese di messaggi visivi (nel film non si vede). Il secondo lo ha sepolto sotto 10 metri nella luna..in stand-by fintantochè un raggio di sole lo colpisse (indice che "qualcuno" fosse stato così intelligente da andare su un'altro pianeta e disseppellire il monolite). In pochi secondi il monolite raccoglie tutta una serie di informazioni radio e tv dalla terra e li invia al terzo monolite in orbita intorno a Giove. Quando la navicella dell'astronauta si posa sulla sua superficie...si attiva e come uno STARGATE lo proietta al centro della galassia all'interno del QUARTO monolite che ha ricreato una casa con i dati presi dalle TV dal 2° monolite.Scopo di quest'ultimo è quello di far morire l'astronauta e poi farlo regredire sino allo stato prenatale e farlo rinascere come il "BIMBO DELLE STELLE" un essere che sta all'uomo attuale come la scimmia all'uomo. Il bambino con le sue immense capacità ritorna da solo sino alla terra e decide di far scoppiare tutte le atomiche al fine di creare una nuova razza umana dalle mutazioni genetiche dei sopravvissuti. Nulla di ciò si dice nel film perchè Rubrick lascia al suo pubblico la possibilità di dare ognuno una propia interpretazione. Piccola chicca: HAL è il nome IBM con le lettere spostate di una.
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paolopace
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sabato 24 settembre 2016
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fare l'amore con l'universo
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Che fondamentalmente tutto è sesso lo mostra questo film che ne è apparentemente privo, ma in cui abbondano simboli e metafore sessuali (che come molti sanno sono uno segreto subliminale del successo di molti spettacoli, dalla pubblicità alle copertine), come l'astronave Orion a forma di freccia che si posa sulla sfera celeste fino alla sfera Aries che atterra su una base circolare. Il film è ricco di immagini sessuali, uterine, ovulari e falliche. La rinascita di Bowman in forma fetale è preannunciata quando egli si espelle dallo spazio verso l'astronave. Nelle visioni finali ci sono immagini erotiche e genitali. Nel film è molto presente il complesso di Edipo, sia implicitamente nel monolito, l'autorità in generale, il padre, sia nel rapporto dell'uomo con la macchina - forse il vero protagonista del film -, che è sua figlia e che uccide i membri ibernati e l'amico di Bowman, prima di essere disattivata da questo.
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Che fondamentalmente tutto è sesso lo mostra questo film che ne è apparentemente privo, ma in cui abbondano simboli e metafore sessuali (che come molti sanno sono uno segreto subliminale del successo di molti spettacoli, dalla pubblicità alle copertine), come l'astronave Orion a forma di freccia che si posa sulla sfera celeste fino alla sfera Aries che atterra su una base circolare. Il film è ricco di immagini sessuali, uterine, ovulari e falliche. La rinascita di Bowman in forma fetale è preannunciata quando egli si espelle dallo spazio verso l'astronave. Nelle visioni finali ci sono immagini erotiche e genitali. Nel film è molto presente il complesso di Edipo, sia implicitamente nel monolito, l'autorità in generale, il padre, sia nel rapporto dell'uomo con la macchina - forse il vero protagonista del film -, che è sua figlia e che uccide i membri ibernati e l'amico di Bowman, prima di essere disattivata da questo. Su scala cosmica c'è anche la rappresentazione di quel dramma familiare sempre presente in Kubrick e che costituirà il perno di "Shining". Salvo una minoranza di entusiasti il film ci ha messo molto per aumentare sempre più nel successo popolare, cammino che prosegue a tutt'oggi rispetto a film più immediati come "Arancia meccanica" e lo stesso "Shining". "2001" è un film di metamorfosi, di fondazioni e nascite, in quel nero dello spazio astrale che è anche il nero del monolito, verso il quale l'uomo come i suoi progenitori dimostra insieme orrore e fiducia, speranza e sottomissione, paura e aspettativa, identificazione e un brivido di voluttà. Kubrick, estraneo alle mode, è qui perfettamente in sintonia (o così venne interpretato, forse a chi piacerà sarà sempre in sintonia, con qualunque credenza) col suo tempo, facendo arrivare l'uomo sulla Luna qualche mese prima e ricevendo il consenso e l'apprezzamento entusiasta degli esponenti della cultura psichedelica ma anche dalla NASA che si mise a disposizione di Kubrick (che ebbe decine di riunioni con i suoi tecnici) così come altre decine di agenzie, organizzazioni, persone in gran parte americane ma anche inglesi, francesi e persino il governo dell'Unione Sovietica per realizzare il film. Bill Kaysing, che sostiene che l'uomo non sia mai andato sulla Luna, ricorda come l'industria cinematografica sia stata sempre uno strumenti del governo per catturare le menti, si tratti di guerre, di sigarette (vedi Bogart), di automobili o vestiti da donna. Egli vede nel film la vendita, da parte del governo USA, dell'idea dei viaggi spaziali ancor prima delle missioni Apollo, ma anche di fornire la tecnologia e mezzi per spacciare per uomini sulla Luna immagini direttamente dalla Terra. Il significato del monolito (che, in coerenza con la teoria di Kaysing non è altro che uno schermo cinematografico in verticale, lo stesso del film, ad alludere ai "false flag") resta oscuro, questo è il fascino del film, il mantenere l'ignoto proprio nel momento in cui accade qualcosa di cruciale per il progresso dell'umanità. Il mistero non viene svelato, tranne il fatto che esso agisce nella soddisfazione degli istinti, come il viaggio oltre l'infinito di Bowman alla fine, prima della nuova alba (il titolo della prima parte può valere per tutto il film), volontà di potenza che si sfoga prima dell'eterno ritorno. L'immagine finale, infatti, propone lo stesso tema musicale ebbro e felice con cui la scimmia getta, sentendo il dominio (tecnico) del mondo, l'osso in cui ha scoperto l'arma per uccidere.
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sabato 10 settembre 2016
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il film più sopravvalutato dell'universo!!!
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Semplicemente un mattonazzo sopravvalutato dal pubblichetto finto colto che elogia questo film quando nella realtà non lo riescono a vedere perché si addormentano dopo 15'. Storia piatta, attori piatti lunghissimo e soprattutto LLLLLLLLLLLEEEEEEENNNNNNNNNTTTTTTTTTTTTTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!
Si salvano giusto gli effetti speciali, incredibili per l'epoca. Il resto è da buttare totalmente.
Voto: 1/10.
[+] questa non è una critica
(di giorgio)
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(di max821966)
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igor74
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lunedì 22 agosto 2016
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il tiranno illuminato
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E se fosse invece Dio una creatura di Satana? Se fosse - come dice Fritz Lang - che non sono gli dei ad aver inventato gli uomini, ma gli uomini ad aver inventato gli dei, l'affermazione sarebbe molto meno sacrilega di quello che sembra. Il monolito sarebbe il simbolo dell'autorità in generale, di tutto quello che condiziona. Solo, che, non esistendo Dio non esisterebbe nemmeno il demonio, che è un dogma cristiano, quindi sarebbe l'adorazione dell'uomo per se stesso. L'uomo allora farebbe tutt'uno col monolito ad ogni tappa evolutiva, nella quale realizza in modo pieno e senza censure razionali il proprio istinto, e autorità e libertà sarebbero una cosa sola (le scene con il monolito indicano anche la sottomissione biologica all'autorità, divina o meno).
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E se fosse invece Dio una creatura di Satana? Se fosse - come dice Fritz Lang - che non sono gli dei ad aver inventato gli uomini, ma gli uomini ad aver inventato gli dei, l'affermazione sarebbe molto meno sacrilega di quello che sembra. Il monolito sarebbe il simbolo dell'autorità in generale, di tutto quello che condiziona. Solo, che, non esistendo Dio non esisterebbe nemmeno il demonio, che è un dogma cristiano, quindi sarebbe l'adorazione dell'uomo per se stesso. L'uomo allora farebbe tutt'uno col monolito ad ogni tappa evolutiva, nella quale realizza in modo pieno e senza censure razionali il proprio istinto, e autorità e libertà sarebbero una cosa sola (le scene con il monolito indicano anche la sottomissione biologica all'autorità, divina o meno). Coloro che hanno accusato di fascismo “Arancia Meccanica” forse avrebbero più elementi qua a suffragare la loro interpretazione, negata da Kubrick, ma bisogna dire che le opere d'arte vanno spesso al di là delle intenzioni dell'autore, sono loro a portare l'autore da una certa parte, o comunque può esistere una espressione involontaria, inconsapevole, non consciamente nelle intenzioni del regista. Del resto Kubrick ha affermato che forse la migliore forma di governo sarebbe una tirannia illuminata ma primo dove trovarla, secondo il successore sarà all'altezza? Forse non abbiamo bisogno di cercarla perché qualcuno o qualcosa già pensa per noi, è per sua natura superiore alle morali, se non altro per il fatto che le crea, come si fa con le leggi. Non così abbottonato come alcuni lo vedono, Kubrick ha fornito alcune ipotesi che la sua straordinaria intelligenza gli ha permesso di formulare, come gli extraterrestri, che potrebbero esistere sotto forma di puro spirito (che per noi è Dio) o essere una specie di coscienza immortale che faccia parte dell'intero universo, che forse esso stesso è una super entità pensante. Il film sembra operare una equivalenza tra universo e cervello umano tutto, che solo per una convenzione razionalistica sarebbe ristretto nell'organo che abbiamo nella scatola cranica. Già esperimenti condotti sulla influenza di certe sostanze chimiche hanno mostrato che la percezione si può espandere (parte di "2001" è "cinema espanso" come nell'underground), che si può vedere a occhi chiusi ("Eyes Wide Shut"?), o cose che nella percezione "normale" non esistono (ma la percezione "normale" dell'uomo è una delle cose più "mutilate" secondo la nostra stessa comprensione materiale del mondo). Le scene "psichedeliche" del film si dice siano le più invecchiate, ma alle mie prime visioni di esso sono state quelle che mi hanno impressionato di più, in alcuni momenti facendomi autenticamente paura. Non solo in esse nel film, Kubrick ha cercato di rappresentare non solo il sorprendente, lo stupefacente, ma l'inconcepibile, l'inspiegabile, l'impensabile, qualcosa che appare come insensato, quasi a ricordarci che la stessa nozione e ricerca di senso è un limite umano; infatti nel suo esperimento con l'LSD Fellini parlava di felice mancanza di senso delle cose, di comunione beata con tutto, anche se sull'orlo del disgusto, del baratro, dell'orrore infinito. Sono esperienze che possono capitare anche in condizioni normali, in certi momenti. Sembriamo sempre fuori fuoco rispetto alla realtà, o anche rispetto alla nostra stessa vera sensazione della realtà stessa (come ci accorgiamo quando siamo malati).
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paolino77
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venerdì 19 agosto 2016
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il mistero di un'altra civiltà
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Il film descrive quale potrebbe essere la reazione umana al primo contatto con un'altra intelligenza, che ci potrebbe apparire inconoscibile, perché ogni tecnologia troppo avanti alla nostra sarebbe considerata magia o divinità. L'immortalità biologica sembra essere alla nostra portata, se si aspettano sue o tre secoli. Ma questo significherà che diventeremmo parte animali e parte macchine. Infine interamente macchine, e poi energia. Lo stadio spirituale è la forma finale che l'intelligenza vorrebbe avere. La mitologia umana, che esprime quello che la gente desidera, istintivamente percepisce i vantaggi e la perfezione del puro spirito. All'inizio del film si mostra come il cervello dell'uomo sia sviluppato attraverso l'arma.
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Il film descrive quale potrebbe essere la reazione umana al primo contatto con un'altra intelligenza, che ci potrebbe apparire inconoscibile, perché ogni tecnologia troppo avanti alla nostra sarebbe considerata magia o divinità. L'immortalità biologica sembra essere alla nostra portata, se si aspettano sue o tre secoli. Ma questo significherà che diventeremmo parte animali e parte macchine. Infine interamente macchine, e poi energia. Lo stadio spirituale è la forma finale che l'intelligenza vorrebbe avere. La mitologia umana, che esprime quello che la gente desidera, istintivamente percepisce i vantaggi e la perfezione del puro spirito. All'inizio del film si mostra come il cervello dell'uomo sia sviluppato attraverso l'arma. Il cuore dell'uomo sta nelle armi, la tecnologia è nata a partire dalla scoperta dell'utensile come arma. L'uomo ha creato la macchina. Se la bellezza salverà il mondo, il ruolo delle macchine nel prossimo futuro sarà decisivo. Kubrick pensava che, nella sua intera storia, l'uomo non sia diventato più oggettivo o più razionale, ma rimasto sempre con gli stessi istinti primordiali, anello mancante tra le scimmie primitive e gli esseri umani civilizzati. Egli vedeva l'uomo come semicivilizzato, capace di cooperazione e affetti, ma che sente il bisogno di una nuova e più evoluta forma di vita. L'uomo è in una condizione instabile, e questo gli porta tutta una serie di problemi morali e spirituali. Kubrick lo vede come un fatto evolutivo piuttosto che tecnico. La tecnica può aiutare, ma solo all'inizio. Il regista ha concepito il finale, in coerenza con tutto il film, in modo mitologico. Nei miti l'eroe dopo una serie di esperienze terrificanti rinasce sotto una forma divina o umana più avanzata. Kubrick credeva alla superiorità della pittura e della musica sulla parola. Faceva notare quanto i film e la musica popolare reagissero alle limitazioni del razionalismo. Pensava che una ricchezza di ogni arte fosse nella sua ambiguità, al suo prestarsi alle reazioni soggettive, stimolante e creativa per completare da sé l'opera. Quando nel finale del film Bowman sconfigge la tecnologia e va alla scoperta della verità dell'Universo, vede e sente ciò che le parole non possono descrivere. Kubrick pensava che se il film avesse sortito un effetto sulle emozioni dello spettatore, sul suo subcosciente, sulle sue aspirazioni mistiche, allora sarebbe riuscito nel suo scopo. In ogni caso Kubrick ha inventato qualcosa, ha inventato una forma di espressione: fino ad allora nessuno aveva usato in uno spettacolo filmico gli obiettivi ultraluminosi o illuminato scene dal basso da pavimenti formati da cubi-riflettori. Inoltre è straordinario l'uso degli angolari nelle riprese della prima parte, con proiettori per trasparenti fabbricati dal regista che fornì precise istruzioni per le foto scattate in Africa, con straordinario senso di realismo in primo piano, provato anche dagli attori nello studio.
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ilsettimosamurai
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venerdì 12 agosto 2016
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2001 nel 2001
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Anno 2001 e 2001 diventa realtà. Riprongono il film al cinema. Io immagino di essere uno spettatore del 68 che vede per la prima volta il film, negli occhi la voglia di ribellione e nella pancia lo spazio per una fame infinita. La compagnia aggiunge un tocco di classe alla rappresentazione. Ho per l'occasione una sessantottina vera: mia madre. Non potevo di scegliere di meglio. Fiotte di persone cercano di entrare al cinema. Chissà se fu così all'uscita dl film, grandi incassi ma ... il film comincia. L'emozione sale, la rappresentazione riesce. Sono eccitato. Mi vengono i brividi.
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Anno 2001 e 2001 diventa realtà. Riprongono il film al cinema. Io immagino di essere uno spettatore del 68 che vede per la prima volta il film, negli occhi la voglia di ribellione e nella pancia lo spazio per una fame infinita. La compagnia aggiunge un tocco di classe alla rappresentazione. Ho per l'occasione una sessantottina vera: mia madre. Non potevo di scegliere di meglio. Fiotte di persone cercano di entrare al cinema. Chissà se fu così all'uscita dl film, grandi incassi ma ... il film comincia. L'emozione sale, la rappresentazione riesce. Sono eccitato. Mi vengono i brividi. Schermo nero per 3 minuti come se fosse un quadro di Malevic, un abisso iperscrutabile. 2001 divide. C'è chi lo ascolta in religioso silenzio e chi (la maggior parte) lo ascolta parlando e conversando, alcuni addirittura lo prendono in giro. Si aspettavano qualcosa di diverso, erano giunti lì sull'onda dell'emotività o spinti dal titolo avventuroso oppure dalla sua fama. Non giudico l'atteggiamento delle altre persone a mente fredda ma nella rappresentazione ... sì. Il '68: certo, un anno rivoluzionario, ma non per tutti, le rivoluzioni come al solito le vivono in pochi. Forse molti hanno visto questo film ma pochi l'hanno osservato. Kubrick voleva creare un sinfonia di immagini e suoni, un continuum spazio culturale, un film avventuroso nella staticità, un immobilismo contemplativo, un movimento di macchina lento e incessante, una mostra sull'universo, mettere in mostra l'universo. Ogni gesto è grandioso; è il film più veloce che abbia mai visto, è il film più lento che abbia mai visto. Dipende da che parte lo guardate, se siete in 68 nel 68 a capire veramente il film oppure nel 2001 in 2001. Quando esco l'esperimento mi ha sconvolto, non so più da che parte guardare, le persone portano ancora pantaloni a zampa di elefante e parlano radical chic ... la moda mi confonde; non so se mia madre al mio fianco è una bellissima sessantottina oppure la donna che adesso guardo negli occhi. Le do la mano: è il modo di ringraziarla, perchè come al solito mi ha guidato qui. Torno bambino e allo stesso tempo sono adulto in un cerchio di fuoco di immagini e suono, un ciclo vitale senza fine. Ero quello che sono, sarò quello che ero. Questo esperimento mi ha insegnato qualcosa, che l'universo è in un occhio, bisogna saperlo comprendere, accettare, combattere, scrutare, apprezzare, girare e il mistero continuerà ... come la vita. Anche Kubrick ha fatto un esperimento, ma questa è storia nota ... e se c'è qualcuno di voi, allora, che non lo sa ancora ... allora è fortunato e può fare anche lui un naturale esperimento, andando avanti e indietro nel tempo, guardando 2001 come se fosse il 1968, scoprendo il 2001 secondo il passato, stando in 2001 nel 2001; io sarò lì e starò tenendo per mano mia madre.
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paolo vattelappesca
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mercoledì 10 agosto 2016
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il delirio allarga i confini mentali e razionali
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Il film nelle sue apparenze narra la nascita del Superuomo con la civiltà tecnologica come passaggio e con le apparizioni di un misterioso monolito che segna le tappe fondamentali del progresso dell'umanità. Così come le scimmie erano in immobilità evolutiva prima della sua apparizione simbolica, l'uomo del 2000 vive in un cullante bel mondo che appare persino banale, prima che l'unico superstite del viaggio verso Giove vada ad affrontare il suo destino dopo aver disattivato il computer, facendo tutt'uno col monolito in un finale euforico come la scimmia che getta in aria l'osso che diventa un'astronave. Il monolito infatti, è accompagnato da un coro che evoca insieme la vita e la morte, il cui mistero si supera solo in un'altra dimensione.
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Il film nelle sue apparenze narra la nascita del Superuomo con la civiltà tecnologica come passaggio e con le apparizioni di un misterioso monolito che segna le tappe fondamentali del progresso dell'umanità. Così come le scimmie erano in immobilità evolutiva prima della sua apparizione simbolica, l'uomo del 2000 vive in un cullante bel mondo che appare persino banale, prima che l'unico superstite del viaggio verso Giove vada ad affrontare il suo destino dopo aver disattivato il computer, facendo tutt'uno col monolito in un finale euforico come la scimmia che getta in aria l'osso che diventa un'astronave. Il monolito infatti, è accompagnato da un coro che evoca insieme la vita e la morte, il cui mistero si supera solo in un'altra dimensione. Il feto astrale non spiega il mistero; non si capisce se è la fine dell'umanità o una sua rinascita affrancata, con la tecnologia, dalla violenza (che ha contrassegnato le storia umana); se è una regressione a uno stato antropoide in un ciclo infinito; l'unica cosa che possiamo capire con la nostra ragione è che il film tratta della immortalità biologica, con la morte necessaria come principio della vita. Nelle sequenze del viaggio finale ci sono momenti in cui Kubrick assimila il microscopico al macroscopico, il dentro l'uomo con il fuori dall'uomo, ma anche si riconoscono fin troppo bene visioni del pianeta Terra, prima di approdare a un ambiente che ha tutta l'aria di essere una parte del cervello, che è una delle letture del mistero del film: tutto è cervello, tutto - il concetto di natura, la nostra relazione col mondo, il nostro stesso senso di noi stessi e del mondo, la cui separazione in certe condizioni mentali scompare - dipende dal cervello. Il Superbambino, o come lo si voglia chiamare, è un superamento dell'uomo che fu, per il quale scompaiono i nostri concetti di riferimento anche morali e la nostra intelligenza e coscienza non è più separata dal resto dell'Universo, come ci sembra. Non può stupire quindi che questo fosse il film preferito di John Lennon, consumatore di LSD in quantità industriale, che lo vedeva almeno una volta alla settimana; o di Timothy Leary, attivista in favore delle droghe psichedeliche; nè che la major conservatrice Metro Goldwin Mayer, che già aveva accettato di distribuire "Lolita", per motivi di incassi lasciasse pubblicizzare il film come "il viaggio definitivo", negli stessi anni in cui lo stesso tipo di pubblico decretava il successo del "Satyricon" di Fellini, con i cinema come astronavi in viaggio questa volta all'indietro (e nel profondo), in una nube di hashish (Fellini disse: vorrei essere giovane oggi). E ancora una volta si può affermare con Burroughs e Kubrick (che lo condivideva) che lo schizofrenico paranoico è quello che ha scoperto cosa sta succedendo. "Diversamente (e più ampiamente) abile" non è soltanto un modo di dire.
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venerdì 22 luglio 2016
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unico
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Fare una recensione su questo flm è impresa veramente improba.La complessità e la natura di un lavoro dalle mille sfaccettature e da un'infinita serie di chiavi di lettura,lo rendono difficilmente classificabile,Semplicisticamente si può definire il migliore film di fantascienza mai girato, ma è una catalogazione riduttiva, che non rende giustizia ad un'opera di grandissimo e insuperabile valore artistico.In realtà in questo lavoro troviamo spunti di filosofia,di religione, di cibernetica, di informatica. Pone grandi interrogativi sul significato della vita e dell'esistenza.Il regista percorre le tappe del ciclo vitale dell'umanità attraverso un viaggio nei meandri dell'universo e parallelamente in quelli dell'animo umano.
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Fare una recensione su questo flm è impresa veramente improba.La complessità e la natura di un lavoro dalle mille sfaccettature e da un'infinita serie di chiavi di lettura,lo rendono difficilmente classificabile,Semplicisticamente si può definire il migliore film di fantascienza mai girato, ma è una catalogazione riduttiva, che non rende giustizia ad un'opera di grandissimo e insuperabile valore artistico.In realtà in questo lavoro troviamo spunti di filosofia,di religione, di cibernetica, di informatica. Pone grandi interrogativi sul significato della vita e dell'esistenza.Il regista percorre le tappe del ciclo vitale dell'umanità attraverso un viaggio nei meandri dell'universo e parallelamente in quelli dell'animo umano.I pirotecnici e abbacinanti effetti speciali, si pensi che era solo il 1968,lo elevano anche su un piano squisitamente tecnico,una spanna al di sopra della pletora di filmetti che venivano prodotti con mezzi per così dire artigianali in quel periodo.Kubrik consegna al cinema e ai suoi estimatori un'opera colossale nella sua incompletezza.Nessuno dopo di lui è riuscito a compiere un prodigio simile.
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