|
|
katamovies
|
venerdì 4 novembre 2011
|
magnifico e magnificente
|
|
|
|
Questo film l'ho visto in piena notte, stanca e come spettatrice coatta: dovevo vedere i film d Kubrick per un esame di cinema.
Beh mi ci sono ritrovata immersa dentro, e ho capito cos'era il cinema.
La consapevolezza di quanto è fatto bene il film viene dopo, prima c'è la fascinazione totale.
Magnifico, completo su tutti i piani: l'idea, la scrittura, la visione, il sottotesto. Kubrick è stato un genio e lo capisce ancora meglio rivedendo questi suoi film vecchi di quarant'anni e restarne ancora rapiti. Sinceramente non mi sembra ce ne sia ancora per nessuno. geni così nascono ogni secolo.
LUi è stato il genio del cinema del XX° secolo.
[+]
Questo film l'ho visto in piena notte, stanca e come spettatrice coatta: dovevo vedere i film d Kubrick per un esame di cinema.
Beh mi ci sono ritrovata immersa dentro, e ho capito cos'era il cinema.
La consapevolezza di quanto è fatto bene il film viene dopo, prima c'è la fascinazione totale.
Magnifico, completo su tutti i piani: l'idea, la scrittura, la visione, il sottotesto. Kubrick è stato un genio e lo capisce ancora meglio rivedendo questi suoi film vecchi di quarant'anni e restarne ancora rapiti. Sinceramente non mi sembra ce ne sia ancora per nessuno. geni così nascono ogni secolo.
LUi è stato il genio del cinema del XX° secolo.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a katamovies »
[ - ] lascia un commento a katamovies »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
paolo 67
|
giovedì 3 novembre 2011
|
l'alba dell'uomo
|
|
|
|
Parlare di "2001" è come parlare della storia del cinema. Le esaurisce tutte, dal film per la televisione allo sperimentalismo underground, nella anche spettacolarmente genialissima intuizione del monolito come spazio nero in cui tutto si genera e lavagna su cui tutto si scrive. Come ha fatto rilevare Enrico Ghezzi, questo celebrato capolavoro, talmente geniale che visto oggi sembra un -altro genere- documentario, è soprattutto un film di interni, il cui misterioso rapporto col fuori dell'Universo è suggellato nel finale del film. Che sia, come si è detto, una illustrazione dei concetti del filosofo Nietzsche o di una teologia laico-materialistica non è più importante del suo raffigurare nel meraviglioso ciò che la ragione non può comprendere e la parola non può dire.
[+]
Parlare di "2001" è come parlare della storia del cinema. Le esaurisce tutte, dal film per la televisione allo sperimentalismo underground, nella anche spettacolarmente genialissima intuizione del monolito come spazio nero in cui tutto si genera e lavagna su cui tutto si scrive. Come ha fatto rilevare Enrico Ghezzi, questo celebrato capolavoro, talmente geniale che visto oggi sembra un -altro genere- documentario, è soprattutto un film di interni, il cui misterioso rapporto col fuori dell'Universo è suggellato nel finale del film. Che sia, come si è detto, una illustrazione dei concetti del filosofo Nietzsche o di una teologia laico-materialistica non è più importante del suo raffigurare nel meraviglioso ciò che la ragione non può comprendere e la parola non può dire. Dopo le iniziali stroncature, la critica si allineò al successo decretato dal pubblico, le cui avanguardie furono i giovani che videro nel film l'equivalente di un viaggio psichedelico. Con questo film la fantascienza -se di fantascienza si può parlare-, da genere infantile quando non stupido (in certi casi erotico) quale era considerato diventa adulta, anzi scavalca l'esperienza adulta della ragione umana giunta a un momento di crisi di cui il film è anche drammatica testimonianza. La psicoanalisi, una delle chiavi interpretative di Kubrick, torna nel rapporto edipico del computer col suo creatore (tema che verrà ripreso persino in "Star Trek"), un dramma in chiave cosmica paradigmatico di un futuro possibile, ma il destino dell'umanità è visto in chiave apocalittica, coll'uomo tecnologico anello mancante tra l'animale e un uomo-altro (bambino), per sempre affrancato dalla violenza e dalle profonde e perpetue contraddizioni che tutta l'opera di Kubrick esplora. Affiora nel secondo episodio, che si distingue per la sua euforia contrapposta, tranne il finale, brusco come altri di Kubrick, all'allucinata angoscia del resto dell'opera (pensiamo all'immensa malinconia delle sequenze del "Discovery"), una nota nostalgica, esplicita nel valzer viennese, che rivela le origini mitteleuropee dell'autore, senza che egli manchi di andare a bersaglio con la consueta ironia soprattutto nella prima parte, dove un umorismo sardonico è presente nel sottolineare le tappe dell'evoluzione dell'umanità (e ritorna nelle scene sulla Luna, dove una ridicola foto-ricordo è interrotta dal misterioso e lancinante sibilo del monolito). Il fascino del film sta nel mistero che conserva mostrando l'uomo al confronto con un'altra civiltà, che potrebbe essere benissimo una coscienza immortale che faccia parte dell'intero Universo. Qualcuno, facendo riferimenti collo sviluppo successivo del cinema di Kubrick, ha ipotizzato un disegno del cosmo in forma satanica, ma il film si rivela rispettoso verso qualsiasi concezione religiosa (tanto è vero che è nella lista dei film più importanti filosoficamente della storia del cinema elaborata dalla Chiesa cattolica). Quanto al monolito, che monopolizza gli interrogativi sul simbolismo del film, bisogna rendere omaggio al suo vero ideatore come simbolo metafisico: lo scrittore Arthur Clarke, autore dei tre libri (La sentinella, Incontro al crepuscolo e L'angelo custode) da cui Kubrick trasse ispirazione e cosceneggiatore del film. Nella sua ambizione (in questo senso forse il film che osa più della storia del cinema) "2001" rappresenta anche l'Universo come mente (é in effetti la raffigurazione di una misura mentale umana) di cui le armonie del compositore ungherese Ligeti rendono l'astrattezza ma anche una inquietante sensazione insieme di sgomentevole lontananza e strana familiarità. L'esperienza ineffabile metafisica, il sentimento di tutto (quello che avrebbe voluto raggiungere Fellini col "Viaggio di G. Mastorna" ma che gli è riuscito qua e là in più di un altro film). Nel suo continuo farsi forma di spettacolo, in una circolarità da nastro di Moebius in cui tutto è, è stato e sarà, il film è anche un personalissimo modo di rinnovare la parentela stretta tra la fiaba e il racconto dell'orrore (come farà in "Shining"), dimostrando l'importanza del Mito nella Storia. Nell'Universo come lo conosciamo, il principio della vita è la morte, e la riduzione simbolica del monolito è il mistero che non si chiarisce (la stessa intelligenza umana, la nascita della tecnologia è legata a un gesto omicida). Quello che è stato chiamato il pessimismo di Kubrick si converte soltanto nel passaggio all'Utopia: oltre i limiti umani, comprese le necessità fisiologiche, oltre il tempo (come già avviene nella stanza del Settecento), comunque concetto razionale (l'astronauta ha accesso alla quarta dimensione dopo aver disattivato la memoria terminale di Hal, in una sequenza chiaramente allegorica), in uno stato fetale (viene in mente l'assioma secondo il quale non è l'uovo l'espediente della natura perchè esista la gallina, ma la gallina l'espediente della natura per portare da un uovo a un altro uovo). Ma è il film a esaurire ogni possibile spiegazione, lo fa letteralmente. Domina il genio di Kubrick, luminoso, algido (e plumbeo), a portare al limite delle zone oscure dove può farci da guida solo la nostra immaginazione. Quando si fa così si va sempre avanti, e non solo nella storia del cinema.
[-]
[+] commento impressionante
(di dan69)
[ - ] commento impressionante
|
|
|
[+] lascia un commento a paolo 67 »
[ - ] lascia un commento a paolo 67 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
nicola grimolizzi
|
sabato 15 ottobre 2011
|
il pù grande film della storia
|
|
|
|
2001 Odissea nello spazio è,per il mio modesto parere,il più grande film della storia.Un opera filosofica insuperabile e indescrivibile.Mi scuso,quindi,se provo,molto umilmente,di parlare di questa opera d'arte.Il film di Kubrick è un viaggio allucinatorio,un'esperienza filosofica,mistica,direi quasi"religiosa".La trama non è semplice a descrivere:si parla dell'uomo,dai suoi albori sino ad un immaginario superamento delle barriere spazio-temporali.Ecco,non riesco a descriverlo.Le prime sequenze del film,dove delle scimmie preistoriche entrano in contatto con l'enigmatico monolito,sono misteriose ed oscure.La celebre danza delle astronavi sulle note del Danubio blu è di una bellezza visiva e sonora da rimanere a bocca aperta,la discesa degli astronauti nel cratere dov'è situato il monolito è,anch'essa,molto oscura.
[+]
2001 Odissea nello spazio è,per il mio modesto parere,il più grande film della storia.Un opera filosofica insuperabile e indescrivibile.Mi scuso,quindi,se provo,molto umilmente,di parlare di questa opera d'arte.Il film di Kubrick è un viaggio allucinatorio,un'esperienza filosofica,mistica,direi quasi"religiosa".La trama non è semplice a descrivere:si parla dell'uomo,dai suoi albori sino ad un immaginario superamento delle barriere spazio-temporali.Ecco,non riesco a descriverlo.Le prime sequenze del film,dove delle scimmie preistoriche entrano in contatto con l'enigmatico monolito,sono misteriose ed oscure.La celebre danza delle astronavi sulle note del Danubio blu è di una bellezza visiva e sonora da rimanere a bocca aperta,la discesa degli astronauti nel cratere dov'è situato il monolito è,anch'essa,molto oscura.La seconda parte del film parla del viaggio dell'astronave discovery verso Saturno dall quale proviene il raggio che ha"accesso",metaforicamente,il monolito.La lotta tra bowman e il celeberrimo elaboratore Hal 9000 è da sempre considerata come l'archetipo cinematografico più importante della lotta fra l'uomo e la macchina.Infine,le sconvolgenti scene finali,il "trip"di Bowman nel vortice spazio-tempo e le immense e filosofiche scene conclusive di bowman nella stanza "al di la del tempo"con la nascita del feto astrale sono da ko(in positivo)per qualsiasi cervello umano.quest'opera è immensa,completa in se stessa,totalmente realizzata.la sua visione è una goduria,direi quasi sessuale,quasi mistica.Alla vine del film sembra che ci si è drogati,sembra di essere stati realmente dentro un buco nero.Inutile voler spiegare i significati del film,troppo alti sono i temi e bisogna analizzarlo moltissime volte,proprio come si fa,ad esempio,per un testo filosofico.Io direi che,più che cercare di capire,bisogna sentire le vibrazioni,i brividi lungo la schiena,le emozioni fortissime che promanano da ogni secondo.Bisogna godere di questo film,ammirare la sua perfezione.Mai più il cinema è arrivato a tanto e credo che,anche in futuro nessuno riuscrà ad arrivare a tanta perfezione
[-]
[+] ok condivido
(di weach )
[ - ] ok condivido
|
|
|
[+] lascia un commento a nicola grimolizzi »
[ - ] lascia un commento a nicola grimolizzi »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
weach
|
lunedì 10 ottobre 2011
|
un ebreo deluso ed un totem di input esoterici
|
|
|
|
un Ebreo ed un totem di input esoterici
E' avvincente interagire con un opera dell'intelletto totalizzante come 2001 odissea nello spazio, assorbirne gli intensi movimenti energetici, cercare di entrare attivamente in questo flusso potente cercando di non disperdersi in questo turbinio di sollecitazioni. La prima domanda che ti viene legittima e forse banale: riuscirò ad assorbire tanta energia visionaria senza venirne sopraffatto? 2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick ,anno di produzione 1968 "è ora in analisi " vediamo cosa ne viene fuori !!!!!!!!Fredric Raphael, scrittore e sceneggiatore e collaboratore di kubrick, dopo la morte del regista, scrisse il libro Eyes Wide open .
[+]
un Ebreo ed un totem di input esoterici
E' avvincente interagire con un opera dell'intelletto totalizzante come 2001 odissea nello spazio, assorbirne gli intensi movimenti energetici, cercare di entrare attivamente in questo flusso potente cercando di non disperdersi in questo turbinio di sollecitazioni. La prima domanda che ti viene legittima e forse banale: riuscirò ad assorbire tanta energia visionaria senza venirne sopraffatto? 2001 odissea nello spazio di Stanley Kubrick ,anno di produzione 1968 "è ora in analisi " vediamo cosa ne viene fuori !!!!!!!!Fredric Raphael, scrittore e sceneggiatore e collaboratore di kubrick, dopo la morte del regista, scrisse il libro Eyes Wide open . un libro su kubrick complesso in parte d'amore per lui ma anche di contestazione e rigetto di alcune sue modalità di essere e concezioni esistenziali .Pedissequamente riportiamo alcune sue dichiarazioni su regista : " kubrick era un ebreo antisemita ...disse una volta che Hitler aveva ragione quasi in tutto ". Rapahael sull'apparente rigetto del cineasta della sua identità razziale dice: " capire il kubrick ebreo è essenziale per capire l'uomo".
Di cosa aveva paura Kubrick ?Sempre rispondeFredric Raphael :"non lo so penso fosse stato una persona dalla giovinezza molto solitaria. Le biografie ci dicono che non era molto simpatico. si è costruito un'identità ,un alter ego. E' diventato un artista; questo personaggio di artista lo ha messo a riparo dal mondo esterno ...E' emigrato da se stesso per inventare il personaggio Kubrick Stanley, regista e creatore solitario. E' diventato se stesso diventando altro ".
2001 odissea nello spazio, anno di produzione 1968, è palcoscenico di dottrina esoterica con insegnamenti segreti, riservati a pochi adepti che magari attinti direttamente dalla kabbalah ?
Il monolito nero è una espressione fantasiosa oppure racchiude una simbologia da interpretare ?
Kubrick, con Bowman sul letto di morte nell'ultima enigmatica sequenza di fronte al monolito nella stanza Vittoriana, voleva dare solo una rappresentazione per immagini della "circolarità" della vita di cui tanto parlano le culture orientali '?
Hal 9000, l'intelligenza artificiale di 2001 odissea nello spazio avrà poi il sopravvento sull'uomo come sostiene il "transumanista "e futurologo Ray kurzweil nel suo libro ispirato the singolarity?
Quale è il senso del vuoto kubrickiano'?.
Potremmo porci molte altre domande e le nostre elucubrazioni ci porterebbero probabilmente verso spazi infiniti oppure alla stasi del'intelletto come nel caso di Rock Hudson che alla prima del film disse:" qualcuno in sala mi sappi spiegare qualcosa!"
2001 odissea nello spazio è opera visionaria al limite della comprensibilità razionale , profondamente coinvolgente; è classico della cinematografia ed il pensiero cinematografico successivo di S.f. ne attingerà a piene mani sia per il suo afflato universale trasognato che per le mirabili ricostruzioni sceniche .
E' film che vaga fra l'homo novus tecnologico ed il baratro esistenziale in una sorta di fusione sincronica.
Dice Stanley Kubrick, in qualche modo confermando quanto già detto:"ognuno è libero di speculare sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva che aggira la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio"
Il film trae libera ispirazione dal racconto di Arthur Clarke "the Sentinel"
Capolavoro indiscusso di Stanley kubrick è in contempo una profonda introspezione e ricerca del se profondo ma anche promozione del progetto spaziale americano poco prima del grande volo sulla luna .
il regista, di origini austriache, ha cercato di immaginare, con la collaborazione di massimi scienziati della Nasa stessa , il futuro dell'uomo nello spazio, il mistero del non conosciuto alla ricerca delle sue radici, ha di fatto costruito un totem enigmatico dove si espandono spiritualità ed visioni esoteriche della vita.
E'stato film di propaganda commerciale perché con tanto budget messo finalmente a disposizione,il regista ha potuto avere in mano gli strumenti espressivi per costruire un progetto profondo, complesso,., sentito , lirico, esistenziale , multi direzionale .
Per andare in cielo ci vuole anche uno slancio emotivo, unico vero propellente per consentire alla classe politica di progettare un sogno per l'umanità.
Il futuro dipinto da kubrick è quello che poi ci è caduto addosso?No , siamo lontani anni luce dalla verità fantascientifica rappresentata; si è sognato di fare tanto ma la rincorsa verso Dio è lontana anche perché la missione è verso altri orizzonti :non sarà mai un volotecnologico che ci porterà a lui, ma piuttosto" il contatto" con l'ente creatore si instaurerà attraverso un atto consapevolezza dentro il nostro se qui ed ora.
La magia di 2001 odissea nello spazio sta nel fatto che il grande regista ha saputo coinvolgerci nel suo sognooffrendoci una collocazione centrale,quella di liberi pensatori, interpreti del suo sogno volutamente celato e che resterà tale per sempre .
Rimarranno indelebili, scolpite nell'immaginario, quasi surreali, tante immagini del film in vivida passerella quali la stupenda scena dell'alba dell' uomo, la missione Discovery, il dialogo astuto fra la macchina Hal 9000 ed il protagonista David, il volo trionfale della navetta nella fase di allunaggio sula base Clavius ,la solennità del monolito, la missione su Giove ,la rappresentazione psichedelica del viaggio verso l'ignoto, la perdita della dimensione spazio tempo; la danza armonica e vibrazionale della stazione orbitante , la pulsante ellissi piena di energia. Mentre ancora le note musicali disegnano simbologie perfette con Jhoann Strauss jr nel "Sul bel Danubio blu" o quelle di Richard Strauss "Così parlò Zarathustra " o ancora quelle di Gyorgy Ligeti e di ARam Kachaturian un sentimento di grandiosità ci pervade tutti rendendoci partecipi , per un attimo, del grande mistero della vita. Le emozioni di un genio sono avvincenti, a volte destabilizzanti, comunque indirizzo verso percorsi inesplorati,vicini agli archetipi universali. L'enigma di questo kubrick oggi , e per sempre , si espanderà nelle nostre coscienze stimolando attimi di consapevolezza, forse solo intuizioni, comunque sempre oltre la banalità. Capolavoro indiscusso da assorbire con prudente attenzione e da custodire con cura in ogni cineteca che si rispetti. -
buona visone-
weach illuminati
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
weach
|
domenica 9 ottobre 2011
|
un ebreo ed un totem di input esoterici
|
|
|
|
un Ebreo ed un totem di input esoterici
2001 odissea nello spazio
di Stanley Kubrik
anno di produzione 1968
Fredric Raphael, scrittore e sceneggiatore e collaboratore di kubrick, dopo la morte del regista, scrisse il libro Eyes Wide open . un libro su kubrick complesso in parte d'amore per lui ma anche di contestazione e rigetto di alcune sue modalità di essere e concezioni esistenziali .
pedissequamente riportiamo alcune dichiarazioni " kubrick era un ebreo antisemita ...disse una volta che Hitler aveva ragione quasi in tutto ".
[+]
un Ebreo ed un totem di input esoterici
2001 odissea nello spazio
di Stanley Kubrik
anno di produzione 1968
Fredric Raphael, scrittore e sceneggiatore e collaboratore di kubrick, dopo la morte del regista, scrisse il libro Eyes Wide open . un libro su kubrick complesso in parte d'amore per lui ma anche di contestazione e rigetto di alcune sue modalità di essere e concezioni esistenziali .
pedissequamente riportiamo alcune dichiarazioni " kubrick era un ebreo antisemita ...disse una volta che Hitler aveva ragione quasi in tutto ".
Rapahael sull'apparente rigetto del cineasta della sua identità razziale : e dice " capire il kubrick ebreo è essenziale per capire l'uomo"
Di cosa aveva paura Kubrick sempre risponde Rapahael." non lo so penso fosse stato una persona dalla giovinezza molto solitaria. Le biografie ci dicono che non era molto simpatico. s i è costruito un'identità ,un alter ego. E' diventato un artista; questo personaggio di artista lo ha messo a riparo dal mondo esterno ...E' emigrato da se stesso per inventare il personaggio kubrick stanley, regista e creatore solitario. E' diventato se stesso diventando altro ".
2001 odissea nello spazio, anno di produzione 1968, è palcoscenico di dottrina esoterica con insegnamenti segreti, riservati a pochi adepti che magari attinge direttamente dalla kabbalah ?
Il monolito nero come una espressione fantasiosa oppure racchiude una simbologia da interpretare ?
Kubrick, con Bowman sul letto di morte nell'ultima enigmatica sequenza di fronte al monolito nela stanza Vittoriana, voleva dare solo una rappresentazione per immagini della "circolarità" della vita di cui tanto parlano le culture orientali '?
Hal 9000, l'intelligenza artificiale di 2001 odissea nello spazio avrà poi il sopravvento sull'uomo come sostiene il transumanista e futurologo Ray kuuzweil nel suo libro ispirato the sigolarity?
quale è il senso del vuoto kubrickiano'.
Potremmo porci mote altre domande e le nostre elucubrazioni ci porterebbero probabilmente verso spazi infiniti oppure alla stasi del'intelletto come nel caso Rock Hudson che alla prima del film disse:" qualcuno in sala mi sappi spiegare qualcosa!"
2001 odissea nello spazio è opera visionaria al limite della comprensibilità razionale , profondamente coinvolgente è classico della cinematografia ed il pensiero cinematografico successivo di S.f. ne attingerà a piene mai sia per il suo afflato universale trasognato che per le mirabile ricostruzioni sceniche .
E' film che vaga fra il novus homo tecnologico ed il baratro esistenziale in una sorta di fusione sincronica.
Dice Stanley Kubrick, in qualche modo confermando quanto già detto:"ognuno è libero di speculare sul significato filosofico del film, io ho tentato di rappresentare un'esperienza visiva che aggira la comprensione per penetrare con il suo contenuto emotivo direttamente nell'inconscio"
Il film trae libera ispirazione dal racconto di Arthur Clarke "the sentinel"
Capolavoro indiscusso di Stanley kubrick è in contempo una profonda introspezione e ricerca del se profondo ma anche promozione del progetto spaziale americano poco prima del grande volo sulla luna .
il regista, di origini austriache, ha cercato di immaginare, con la collaborazione di massimi scienziati della Nasa stessa , il futuro dell'uomo nello spazio, il mistero del non conosciuto alla ricerca delle sue radici, ha di fatto costruito un totem enigmatico dove trovano espansione, spirituali ed esoteriche della vita.
E'stato film di propaganda commerciale perché con tanto budget messo finalmente a disposizione, ha potuto avere in mano gli strumenti espressivi per costruire un progetto profondo, complesso,., sentito , lirico, esistenziale , muti direzionale .
Per andare in cielo ci vuole anche uno slancio emotivo, unico vero propellente per consentire alla classe politica di progettare un sogno per l'umanità.
Il futuro dipinto da kubrick è quello che poi ci è caduto addosso?No , siamo lontani anni luce dalla verità fantascientifica rappresentata; si è sognato di fare tanto ma la rincorsa verso Dio è lontana anche perché la missione è un 'altra :né non sarà mai un volotecnologico che ci porterà a lui, ma piuttosto" il contatto" si instaurerà attraverso un atto consapevolezza dentro il nostro se qui ed ora.
La magia di 2001 odissea nello spazio sta nel fatto che il grande regista ha saputo coinvolgerci nel suo sognooffrendoci una collocazione centrale. quella di liberi pensatori, interpreti del suo sogno volutamente celato e che resterà tale per sempre .
Rimarranno indelebili, scolpite nell'immaginario, quasi surreali tante immagini del film in vivida passerella quali la stupenda scena dell'alba dell' uomo, la missione Discovery, il dialogo astuto fra la macchina Hal 9000 ed il protagonista David, il volo trionfale della navetta nella fase di allunaggio sula base Clavius ,la solennità del monolito, la missione su Giove ,la rappresentazione psichedeliche del viaggio verso l'ignoto, la perdita della dimensione spazio tempo; la danza armonica e vibrazionale della stazione orbitante , la pulsante ellissi piena di energia.
Mentre ancora disegnano simbologie perfette le notedi Jhoann Strauss jr "Sul bel Danubio blu" o quelle di Richard Strauss "Così parlò Zarathustra " o ancora qelledi Gyorgy Ligeti e di ARam Kacha turian un sentimento di grandiosità ci pervade tutti rendendoci partecipi , per un attimo, del grande mistero della vita.Le emozioni di un genio sono avvincenti, a volte destabilizzanti, comunque indirizzo verso percorsi inesplorati,vicini agli archetipi universali. L'enigma di questo kubrick oggi , e per sempre , si espanderà nelle nostre coscienze stimolando attimi di consapevolezza, forse solo intuizioni, comunque sempre oltre la banalità. Capolavoro indiscusso da assorbire con prudente attenzione e da custodire con cura in ogni cineteca che si rispetti. -buona visone- weach illuminati
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a weach »
[ - ] lascia un commento a weach »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
gianlore
|
martedì 20 settembre 2011
|
unico
|
|
|
|
Non è un "fantascienza" classico, ma "2001 Odissea nello spazio". Grandioso.
|
|
|
[+] lascia un commento a gianlore »
[ - ] lascia un commento a gianlore »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
tiamaster
|
lunedì 19 settembre 2011
|
non saprei che voto assegnarli....
|
|
|
|
non sono mai inciampato in film più...particolare...non so credo sia una specie di "parabola" io credo che voglia dire quanto il tempo confronto all'uomo sia.......(ci sono parole per dirlo??).detto ciò in un film in cui un quarto d'ora ci sono scimmie inchinarsi a stele misteriose e venti minuti buoni dipanorami di marte.ecco detto ciò credo che per un non-film ma una parabola di tale,sconfinato rango non sia opportuno dare delle stelle,in quanto proprio non saprei cosa dire.....
[+] prima imapara l'italiano magari...
(di andrea levorato)
[ - ] prima imapara l'italiano magari...
[+] marte?
(di jetset)
[ - ] marte?
[+] sei mica il figlio di ginsberg?
(di miroforti)
[ - ] sei mica il figlio di ginsberg?
|
|
|
[+] lascia un commento a tiamaster »
[ - ] lascia un commento a tiamaster »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
pruoffc
|
domenica 4 settembre 2011
|
opera d'arte assoluta che esula...
|
|
|
|
Opera d'arte assoluta che esula dal semplice prodotto film.
Probabilmente l'opera d'arte del secolo XX
|
|
|
[+] lascia un commento a pruoffc »
[ - ] lascia un commento a pruoffc »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
cinemalife
|
venerdì 26 agosto 2011
|
un capolavoro assoluto
|
|
|
|
2001 è pura storia del cinema fantascientifico e mondiale. Non vi sono paragoni né passati né futuri. Non possono esservi perché non esistono altre pellicole girate e narrate in maniera così visionaria, futurista ed estremista come era solito lavorare Kubrik. 2001 narra l’umanità intera poiché avvolge ogni cosa sul piano temporale (dai primi stadi della vita umana a un lontano futuro rispetto all’anno in cui è stato girato il film), spaziale (dalla Terra allo spazio, alla Luna, a Giove) e interpretativo (lo stesso regista lascia libertà assoluta allo spettatore). Il film risulta complessivamente molto lineare a eccezione del finale, a libera interpretazione dello spettatore.
La prima parte è ambientata agli albori dell’evoluzione umana, quando sulla Terra compare un monolito nero.
[+]
2001 è pura storia del cinema fantascientifico e mondiale. Non vi sono paragoni né passati né futuri. Non possono esservi perché non esistono altre pellicole girate e narrate in maniera così visionaria, futurista ed estremista come era solito lavorare Kubrik. 2001 narra l’umanità intera poiché avvolge ogni cosa sul piano temporale (dai primi stadi della vita umana a un lontano futuro rispetto all’anno in cui è stato girato il film), spaziale (dalla Terra allo spazio, alla Luna, a Giove) e interpretativo (lo stesso regista lascia libertà assoluta allo spettatore). Il film risulta complessivamente molto lineare a eccezione del finale, a libera interpretazione dello spettatore.
La prima parte è ambientata agli albori dell’evoluzione umana, quando sulla Terra compare un monolito nero. L’ellissi più celebre della storia del cinema catapulta lo spettatore nel 2001. In una base lunare viene portato alla luce un monolito identico a quello che milioni di anni prima aveva sconvolto gli ominidi. Il contatto con la luce ne provoca l’accensione e l’invio di alcuni segnali verso il pianeta Giove, facendo supporre l’esistenza di forme di vita extraterrestri. Viene quindi organizzata una spedizione alla quale partecipano gli astronauti David e Paul assieme ad altri tre che sono stati ibernati prima della partenza per ridurre il loro consumo di ossigeno e di energia all’interno della nave spaziale e il computer HAL 9000 in grado di interagire con l’uomo. Nessuno a eccezione dell’elaboratore sa, tuttavia, il vero scopo della missione, che è stato mantenuto nascosto per motivi di sicurezza sociale. L’inconfessabile segreto provoca un irreparabile scontro nella sua matematica mente, che comincia a impazzire segnalando anomalie inesistenti. I due astronauti pensano quindi di disattivarlo per evitare di compromettere il completamento della missione, ma il calcolatore, che è ingegnosamente riuscito a captare le loro intenzioni, uccide dapprima Frank, poi i tre astronauti ibernati e infine impedisce a David di rientrare nella base dopo una sua momentanea uscita dall’astronave. Quest’ultimo riesce, comunque, a rientrarvi e a disattivare HAL 9000. Lo spettacolare finale si svolge in prossimità del pianeta Giove, dove David capta un altro monolito nero ed entra in una dimensione spazio-temporale a lui sconosciuta che lo porta a rinascere sotto un altro corpo.
Si ritrova Kubrik nelle riprese, nel montaggio, nelle celeberrime colonne sonore, nella sinteticità dei dialoghi, qui estremizzata all’essenziale. Il film è raccontato attraverso i supremi effetti speciali (che gli valsero l’Oscar) e le lunghe e mute sequenze nelle quali prevale il colore, il silenzio, la spettacolarità, la consapevolezza che quarant’anni fa il cinema era già capace di tutto questo.
Drammatico il messaggio che intende comunicarci: la prevalenza dell’uomo sulle macchine sta per capovolgersi e le stesse nostre invenzioni finiranno col travolgerci, schiavizzandoci. Futuro catastrofico? Sì, ma oggi questo futuro non è più così lontano, nonostante Kubrik già alla fine degli Anni Sessanta lo avesse scadenzato con l’arrivo del nuovo millennio.
[-]
[+] forse troppe certezze
(di weach )
[ - ] forse troppe certezze
|
|
|
[+] lascia un commento a cinemalife »
[ - ] lascia un commento a cinemalife »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
dragonia
|
mercoledì 29 giugno 2011
|
riprese stupende, ma non è il mio genere
|
|
|
|
Solo le incredibili riprese nello spazio che, nel '69, erano assolutamente innovative mi permettono di dargli cinque stelle. Per il resto, se non si è filosofi, è impossibile non annoiarsi. Che sia un capolavoro è innegabile, ma questo non è assolutamente il mio genere.
|
|
|
[+] lascia un commento a dragonia »
[ - ] lascia un commento a dragonia »
|
|
d'accordo? |
|
|
|